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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «tre»

nautoretestoannoconcordanza
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e altre due o tre che se ne pagavano
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nella cenere calda, e tre o quattro tazzine infilate
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quietamente, dicendo un Gloria, tre Pater, tre Ave, tre
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un Gloria, tre Pater, tre Ave, tre Requiem, come
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tre Pater, tre Ave, tre Requiem, come è prescritto
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letterina. ¶ — Gliene ho scritte tre, di quattro foglietti l
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dodici da una parte, tre da un’altra, quattro
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una delle due o tre felici signorine, che lavoravano
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quasi in coro, le tre ausiliarie, entrando. ¶ — Ma che
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ritardo è sempre di tre ore. ¶ Le più scontente
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gruppo di due o tre, sogguardando verso la direttrice
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del salone, rischiarato da tre finestre, si vedevano le
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bellissima, aveva due o tre pretendenti che ella non
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per la laurea, altri tre per il diploma di
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nove, ci volevano altre tre ore e mezza. Erano
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l’amore rende infelici tre quarti del genere umano
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a restar due o tre ore di più in
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tempo di ascoltare le tre messe di Natale alla
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pranzato insieme, verso le tre, poi sono andati al
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Peppina che vi restava tre o quattro ore, leggeva
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se ne andavano in tre, discorrendo piano di quello
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troppo, Borrelli. ¶ Due o tre altre andarono a chiedere
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ella diceva due e tre parole, come se fosse
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la buona notte. ¶ — Mancano tre minuti alle nove: aspetti
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servizio straordinario, di due, tre, quattro ore, oltre le
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da soma, con quei tre miserabili franchi al giorno
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amarezza, di scetticismo. Alle tre del pomeriggio l’accesso
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il ritardo era di tre ore; con Firenze, con
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il ritardo era di tre ore, i telegrammi da
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giù, per due o tre ore, con una monotonia
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erano dunque interrotte. Dopo tre giorni, la linea delle
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a un tratto; ma tre o quattro volte era
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la direttrice era stata tre o quattro volte in
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altiera, scambiò due o tre saluti con Tecla, con
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in famiglia due principati, tre marchesati, quattro miniere di
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le ore mattinali, due, tre, sino alla colazione potevano
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sè la nobiltà di tre famiglie, Aragona, Ognatte, Mexico
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colore locale, accovacciarsi in tre, in quattro, sovra un
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faceva far di magro tre volte la settimana, e
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schermitore, e due o tre altri. E non era
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in fondo a quelle tre anime. ¶ Ma uscendo dalla
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trascinandosi dietro due o tre suonatori, aveva formata una
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divisi in due o tre gruppi, chiacchierando, ridendo, bisbigliando
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ubbidendo ¶ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .…A gruppi di tre o quattro, salutandosi alla
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quasi penetrava dalla porta, tre finestroni si riscaldavano vividamente
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et illuminabit te Christus! Tre volte la evocazione fu
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il bagno. Quando le tre donne ebbero attraversata la
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attrice giovane ¶ Le Galanti, tre sorelle, tutte brune, simpatiche
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rientrando in casa alle tre, con una fame da
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ma il vederle tutte tre insieme zitelle un po
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aveva sempre due o tre imminenti, combinati da lei
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imminenti, combinati da lei, tre o quattro in progetto
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sottovoce con due o tre mamme, tutta sorridente, tutta
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le comitive, due o tre famiglie riunite che si
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neri: e avevano, tutte tre, i capelli annodati con
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dottorino che, forse, fra tre o quattro anni, quando
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ricche, si permettono: tutte tre le catene e l
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alle ragazze, e le tre coppie si avviarono, nelle
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a bada due o tre, di corteggiatori, amandone forse
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processione di donne: le tre madri, la Caputo, la
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restare zitella. ¶ E le tre madri fecero un coro
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che cosa farci? ¶ Le tre mamme crollavano il capo
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Sole, alle undici e tre quarti, le Sanges rimanevano
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dei fichi d’India, tre un soldo, bianchi, rossi
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di Enrichetta: due o tre scaffaletti di legno nero
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i denari — cantò su tre tôni la vecchia, cercando
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formavano, prima due o tre, timide; poi sino a
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fare queste sedici coppie, tre ne mancavano, la signora
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lei, timida, resisteva debolmente, tre o quattro coppie la
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pianoforte. Furono due o tre minuti di grande confusione
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festa. ¶ Dopo due o tre altre figure, Enrichetta portò
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ballava, da loro; le tre sale erano piene di
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La casa era grande, tre saloni, un salotto; ma
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forte, Falabella! ¶ — Uno, due, tre! ¶ Ma Falabella che doveva
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alcuni davano due o tre colpi, brevi, furiosi, infrangendo
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una e non alle tre; andassero pure tutte a
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vulcano poteva essere visto. Tre grandi lave, di dimensioni
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sino al forte Ovo. Tre incendi: la montagna, il
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da quattro porte, le tre stanze dei corsi e
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signorine! — aveva già esclamato tre volte l’alunna De
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Bozzo le aveva data, tre giorni prima. Gabriella Defeo
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seguitavano a sgolarsi: ¶ Son tre raggi in una fiamma
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la verità. Ma dopo tre o quattro minuti di
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intendendo più nulla. Già tre volte egli aveva rifatta
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la tastò due o tre volte con la sua
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dilatavano, crescevano: due o tre altre, salendo su quella
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una e mezza alle tre, l’ultima lezione. Le
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lavoro di due o tre che avevano lo zelo
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fermò quando suonarono le tre all’orologio e la
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Riunite in due o tre gruppi, sedute a caso
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come può prepararsi in tre mesi, alla riparazione? Dovrebbe
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telegrafista, — suggerì Defeo. ¶ — Giusto! Tre mesi di scuola, pagando
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vero, — mormorarono due o tre. ¶ — O dovrebbe andarsene agli
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quel lungo sacrificio di tre anni, andando a letto
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No mai, mai, — risposero tre o quattro, guardandosi fra
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e di due o tre altre. Ora scrivo un
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crisi nervosa scongiurata per tre ore, era venuta a
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amandosi, avevano aspettato le tre per leggere la sentenza
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riuscita la prima. ¶ IV. ¶ Tre anni dopo, da un
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riuscite, vi sono da tre anni, la Borrelli è
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un giorno, verso le tre, ritornandosene a casa, è
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ha fatto due o tre volte la domanda per
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ella ha comperato, in tre volte, dallo speziale, tre
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tre volte, dallo speziale, tre paste di cantaridi per
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ha mangiate tutt’e tre. Ella ha sofferto due
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Un giorno che, dopo tre o quattro tentativi inutili
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si affaccendavano intorno alle tre sorelle Capitella, figliuole del
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era troppo giovane. Le tre sorelle Capitella avevano ciascheduna
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del marchese Tarcagnota esponeva tre grandi doti di centocinquantamila
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lire, nelle persone delle tre sorelle Tarcagnota, ragazze, uscite
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aristocratiche, superbe; ma le tre ragazze erano afflitte da
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Mosca, il primo dei tre fratelli Mosca, che, ogni
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principiò ad ardere, a tre colori, a girandole roteanti
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sarebbero maritate? E le tre innamorate di Giorgio Lamarra
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di Giorgio Lamarra erano tre sciocche: nè Clementina Riccio
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Giorgio, le ingannava tutte tre, aveva una innamorata a
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ragazze Astianese e delle tre innamorate di Don Giovanni
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Otto: ma ha ancora tre figlie da maritare. Non
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signora Astianese con le tre figliuole ancora zitelle; Emma
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Ferdinando e Carluccio, i tre figliuoli di Rosina. ¶ Un
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Santangelo sedette, e i tre bimbi, soddisfatti, la circondarono
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boccuccia che sbadigliava, i tre bimbi si guardavano in
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una bronchite, è morta tre anni dopo, di mal