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Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

concordanze di «tu»

nautoretestoannoconcordanza
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guerra è risoluta, e tu sei duce. ¶ IL CONTE
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fortuna il rompa... ¶ o tu medesmo. ¶ IL CONTE ¶ Io
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In pria l'esser tu tanto ¶ maggior di loro
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lo sprezzo aperto ¶ che tu ne festi in ogni
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puote ¶ nocer col tempo? Tu non pensi ad essi
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gode ¶ nell'odio. Or tu non irritarlo: cerca ¶ di
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irritarlo: cerca ¶ di spegnerlo; tu il puoi forse. Consiglio
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nel senno tuo, quando tu vuoi, la trovi. ¶ IL
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fur senza nemici, e tu ne hai dunque. ¶ E
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è tra loro ¶ cui tu degni, non dico accarezzarlo
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sorte in mano. ¶ Ma tu stranier, tu condottiero al
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mano. ¶ Ma tu stranier, tu condottiero al soldo ¶ di
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soldo ¶ di togati signor, tu cui lo Stato ¶ dà
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felici non son, se tu nol sei. ¶ Che dirò
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alla figlia ¶ a cui tu se' sola speranza: il
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può far per conquistarli. ¶ Tu il puoi per esse
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in prima. ¶ IL CONTE ¶ Tu hai ragione. Il ciel
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tutto in letizia finirà. Tu intanto ¶ se cosa odi
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tanto. ¶ PERGOLA ¶ O Carmagnola, tu pensasti che oggi ¶ il
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e vinto ¶ prima che tu vedessi una bandiera, ¶ oggi
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vedessi una bandiera, ¶ oggi tu il primo hai detto
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nemico. ¶ PERGOLA ¶ O Fortebraccio, ¶ tu m'hai offeso. ¶ MALATESTI
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onta; io ti ripeto, ¶ tu m'hai offeso. Ascolta
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offro il modo ¶ che tu mi renda l'onor
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il tuo posto. ¶ Ovunque tu combatta, a tutti è
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tutti è noto ¶ che tu volesti la battaglia, ed
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ch'io non ho... tu m'intendi. ¶ FORTEBRACCIO ¶ Io
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fortuna ¶ del signor nostro tu soverchio temi: ¶ questo dir
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risorge, o valoroso, ¶ pensavi tu?... ¶ PERGOLA ¶ Nulla pensai: tu
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tu?... ¶ PERGOLA ¶ Nulla pensai: tu parli ¶ da generoso qual
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parli ¶ da generoso qual tu sei. ¶ (a Malatesti) ¶ Signore
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prendine il comando. ¶ E tu a sinistra, o Tolentino
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IL CONTE ¶ (agli altri) ¶ Tu, Gonzaga, al mio fianco
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il vostro fratello perì. ¶ Tu che angusta a' tuoi
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a' tuoi figli parevi, ¶ tu che in pace nutrirli
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lo ferma) ¶ O giovinetto, ¶ tu del volgo non sei
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mio. ¶ IL CONTE ¶ Che? Tu sei figlio ¶ di quel
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Io era ¶ quale or tu sei, quando il conobbi
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il conobbi in prima. ¶ Tu mi rammenti i lieti
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giorni ¶ delle speranze. E tu fa cor: fortuna ¶ più
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o sventurato. ¶ O Carmagnola, tu verrai!... sì certo ¶ egli
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morrò per te. Che tu sii grande ¶ e gloriosa
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ed un amico; e tu m'hai tolto entrambi
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senza di te; che tu da lui chiamato ¶ tardi
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ammenda aspettano. ¶ IL CONTE ¶ Tu il vedi, ¶ o mio
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fortuna; ad essi ¶ util tu sei, tu necessario e
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essi ¶ util tu sei, tu necessario e caro, ¶ terribil
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caro, ¶ terribil forse: e tu la prova hai vinta
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CONTE ¶ Che dubbi hai tu? ¶ GONZAGA ¶ Tu, che certezza
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dubbi hai tu? ¶ GONZAGA ¶ Tu, che certezza? Io vedo
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te. ¶ IL CONTE ¶ No: tu li vedi ¶ con l
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col tuo li veda, ¶ tu cangerai pensiero. Havvene assai
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legger non puoi, che tu non sia compreso ¶ d
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Ciel non voglia ¶ che tu t'inganni. ¶ IL CONTE
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braman di ciò. Vuoi tu seguirmi? ¶ GONZAGA ¶ Io vengo
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IL CONTE ¶ Che dì tu di tal pace? ¶ GONZAGA
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GONZAGA ¶ Ad un soldato ¶ tu lo domandi? ¶ IL CONTE
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antiveggenza. ¶ IL CONTE ¶ Indegno! ¶ Tu mi rendi a me
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rendi a me stesso. Tu credesti ¶ ch'io chiedessi
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ch'io ti pregassi: ¶ tu forse osasti di pensar
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giorni suoi tremava. Ah! tu vedrai ¶ come si mor
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non giunge. ¶ ANTONIETTA ¶ Ah! tu nol sai per prova
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lice il passo? ¶ E tu, Filippo, ne godrai! Che
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cielo anch'esso. ¶ Figlia, tu piangi! e tu, consorte
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Figlia, tu piangi! e tu, consorte!... Ah! quando ¶ ti
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de' miei bei dì, tu che li festi; il
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dolcezza a rammentarle insieme. ¶ Tu, sposa, vivi; il dolor
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Visconti il nome. ¶ Ma tu riedi infelice; il tristo
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pacier la morte. ¶ E tu, tenero fior, tu che
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E tu, tenero fior, tu che tra l'armi
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il mio pensier venivi, ¶ tu chini il capo: oh
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rugge ¶ sopra di te! tu tremi, ed al singulto
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non posso: a me tu sembri ¶ chieder pietà, Matilde
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rivederci a sera. ¶ Vuoi tu stringerla ancora, e la
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contento. E quindi, se tu riedi al campo, ¶ saluta
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io ¶ moio innocente: testimon tu fosti ¶ dell'opre mie
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CONTE ¶ O Dio pietoso, tu le involi a questo
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io ti ringrazio. Amico, ¶ tu le soccorri, a questo