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Lorenzo Marone, La tristezza ha il sonno leggero, 2016

concordanze di «tu»

nautoretestoannoconcordanza
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così dovrei risponderle, sei tu che mi hai creato
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esclama: «Grazie, amore. Anche tu sei bello, come tutta
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forza di crescerla? E tu, poi, a che età
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scoparti più donne, insomma.» ¶ «Tu dovresti farti vedere da
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pensare che sei stata tu a farmi capire che
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lavoro sicuro, preferisco che tu sia felice e precario
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ancora?» chiese all’improvviso. ¶ «Tu mi ami?» fu l
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mi hai risposto.» ¶ «Neanche tu.» ¶ Per il resto del
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non avrò figli, e tu lo sai bene». ¶ «Credo
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sette» rispose di getto, «tu?» ¶ «Sette e mezzo» replicai
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ce l’hai solo tu!» ¶ Fu quello l’istante
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risposta. ¶ Ma non eri tu quella che se ne
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una cosa importante e tu pensi ai giochini!» ¶ Allenato
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per un lavoro...» ¶ «Giovanni, tu che parli di lavoro
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così unita...» ¶ «No, adesso tu mi spieghi cosa volevi
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Stavo pensando...» riprende, «che tu e io siamo legati
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e lei prosegue. «Anche tu sei stupido» fa, e
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con l’indice, «anche tu perdi ancora le giornate
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soffrire.» ¶ «Che ne sai tu di come impiego il
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famiglia» abbozzo. ¶ Lei ride. «Tu davvero ancora non hai
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ormai l’ho imparato. ¶ «Tu non mi sei niente
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e risposi risentito: «E tu una mezza bambina cattiva
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passare inosservati.» ¶ Già, nonostante tu faccia di tutto per
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e chiesi preoccupato: «E tu come farai a fotografarlo
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che ti riesce benissimo.» ¶ «Tu non fare lo stronzo
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rivolsi a lui. «E tu che dici?» ¶ «Che devo
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le fa del male?» ¶ «Tu dici?» ¶ «Dico che dovresti
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allarmata. ¶ «Ma no...» ¶ «Flor, tu sei pazza.» ¶ «Tu dici
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Flor, tu sei pazza.» ¶ «Tu dici?» chiese lei e
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a lui: «Pa’, ma tu i capelli a che
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voce, «non so perché tu abbia voluto fare tutto
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poi gli anni, e tu sei sempre lì a
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poi l’avrai vinta tu, come fosse un’infinita
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però, fu categorico. «No, tu studierai.» ¶ «Vabbè, vi potrei
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sera...» accennai. ¶ «No» ripeté, «tu studierai.» ¶ Ingollai la delusione
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dirti quello che penso: tu e Matilde non formavate
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sono sempre chiesto perché tu abbia sentito il bisogno
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resto della vita e tu, se possibile, avresti trascorso
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fumetteria...» ¶ «Che ne sai tu della fumetteria?» ¶ Lui sorrise
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una soddisfazione ai miei. Tu ora hai la possibilità
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l’importante è che tu riparta, con o senza
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Però non capisco perché tu abbia sentito il bisogno
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è Erri?» domandò lei. ¶ «Tu, invece, come ti chiami
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Che nome è Erri?» ¶ «Tu come ti chiami?» ¶ «Obi
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sorella.» ¶ «Lo so.» ¶ «E tu sei mio fratello.» ¶ «Già
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perché vi siete lasciati tu e Matilde?» ¶ «Non mi
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Sono proprio felice che tu sia qui. Sentivo la
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a rovinarti.» ¶ «Ma se tu sei single, e Arianna
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lo verrai a dire.» ¶ «Tu sei pazza. Dormi.» ¶ «Sono
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un po’ imbarazzato. «Be’, tu che fai?» le chiesi
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per il sedere.» ¶ «E tu mi hai lasciato nelle
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contento, hai fatto anche tu una follia. Benvenuto fra
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a sedere sul letto. ¶ «Tu sei pazza!» ¶ «Perché, che
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una cosa seria e tu ridi!» ¶ «Scusami, è che
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cui parlare, Erri. E tu nemmeno mi ascolti. Anzi
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le accarezzai i capelli. ¶ «Tu hai Arianna, hai la
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più forte. «Guarda che tu sei la mia sola
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voglio bene, ovvio, ma tu sei speciale. Lo capisci
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silenzio. ¶ «Di’ la verità, tu e Matilde non siete
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confessato almeno a me?» ¶ «Tu non c’eri mai
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lo hai detto anche tu.» ¶ «Ehi, guarda che hai
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parlare mio nonno!» ¶ «Anche tu dicevi lo stesso alla
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tempo per cambiarla anche tu.» ¶ È vero, il passato
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per te!» esclamo. ¶ «Perché, tu vivi la vita che
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accanto un’altra. E tu parli di figli? I
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a parlare. «Erri, ma tu Matilde la ami ancora
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che provi per Matilde. Tu hai la possibilità di
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Allora mi fai sapere tu?» domanda. ¶ Ma io sono
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Dicevo, mi fai sapere tu qualcosa?» ¶ «Di che?» ¶ «Della
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è, Erri?» disse. «Che tu e io non abbiamo
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esserino indifeso. Lo sai, tu e io siamo una
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Non voglio che sia tu a prenderti cura di
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ti ci mettere pure tu a rendermi la vita
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esempio, il fatto che tu adesso sia mia moglie
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Erri, mi raccomando, pensa tu ad Arianna, sei l
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la verità. Falla ragionare, tu che puoi». ¶ «Ci provo
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quando smetti di lavorare tu?» dico rivolto a Pari
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con papà in Sicilia. Tu vieni? Facciamo un giro
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cannolo e ribatté: «Provaci tu allora ad averci a
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caffettiera sul fuoco. ¶ «E tu che ne sai?» chiesi
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E che ne sai tu?» ¶ «Lo so, fidati. Le
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una vita, una famiglia.» ¶ «Tu, forse, io non ho
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con te, il figlio.» ¶ «Tu pensi?» ¶ «Penso di sì
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non potrai costruirti anche tu una nuova vita. Lo
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tuo passato. E mentre tu starai lì a combattere
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nemmeno a sette. E tu lo sai.» ¶ Resto in
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non detto. Facciamo così, tu domani a scuola chiedi
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piacere». ¶ «Che ne sai tu?» chiesi d’istinto. ¶ «Io
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teoria.» ¶ «È la verità. Tu, per esempio, secondo me
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Ma che ne sai tu di queste cose?» ¶ «Non
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credo di sì.» ¶ «E tu lo hai trovato?» ¶ Faccio
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trovato?» ¶ Faccio una smorfia. «Tu cosa ne dici? No
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da te stesso. Solo tu puoi farlo, solo il
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mi sento bene. ¶ «E tu, non pensi proprio ad
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e lo sguardo borioso!» ¶ «Tu non saresti boriosa. E
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ai più restano nascoste. Tu sapresti come proteggere tua
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commenta: «Forse dovremmo farlo tu e io un figlio
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risalire in superficie.» ¶ «No, tu non puoi farci niente
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solo i propri demoni. Tu hai i tuoi e
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È già qualcosa che tu ora stia meglio.» ¶ «Io
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papà?» ¶ «Che c’entra, tu sei abituato. E poi
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che cosa vuoi fare, tu? Recitare la parte del
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sentire cosa ne pensavi tu...» ¶ «Non ami più Rosalinda
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che lui chiedesse: «E tu, quando ti sposi?» ¶ «Stiamo
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anche senza sposarsi». ¶ «Parli tu che lo hai fatto
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ma nella mia crescita tu c’entri poco.» ¶ Il
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contento che alla fine tu abbia scelto la seconda
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Ne parliamo quando anche tu avrai un figlio» interviene
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Arianna e dice: «Già, tu ti accorgi sempre di
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avuto un vero rapporto tu e io» prosegue, «e
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forte. Invece mi sbagliavo, tu hai proseguito per la
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fossi qui.» ¶ «No, scusami tu, è la tua camera
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Io di Clara. ¶ «Ma tu, Giovanni, lo ami?» ribatto
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cosa devo fare, dimmi tu, lasciarlo? Lasciare Renata senza
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non mi va che tu lo prenda in giro
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programma assurdo che usi tu. Io non ci capisco
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le stelle e domandò: «Tu ce l’hai un
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Sirio...» esordii quindi. ¶ «Che tu e io non ci
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Già.» ¶ «Quanti anni avevi tu?» ¶ «Be’, dodici.» ¶ «Sì, dodici
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partita con te.» ¶ «No, tu eri molto più di
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di un bambinone cresciuto. Tu eri un padre.» ¶ Mario
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bisognerebbe aggiungere. Sempre. ¶ «Anche tu sarai padre» commenta quindi
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me sapeva che eri tu quello giusto.» ¶ Lui torna
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con qualcosa di prezioso. Tu sei stato la miglior
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degli altri.» ¶ «Già, e tu ne sai qualcosa.» ¶ Mario
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Ehi, fratellone, vieni pure tu alla partita?» ¶ «Sì, anche
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alla partita?» ¶ «Sì, anche tu hai il biglietto?» ¶ «Certo
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n’è andato.» ¶ «E tu?» ¶ «Io cosa?» ¶ «Le hai
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Erri, sembra quasi che tu non sia cresciuto nella
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Ma quanti anni hai tu, che parli così?» ¶ «Quasi
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più a nulla.» ¶ «E tu, invece, quanti anni hai
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cambiamo in continuazione. Anche tu lo farai spesso. Solo
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essere più come prima. Tu fregatene e vai avanti
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è che la sera tu sia tornato a casa
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sia più giusto che tu vada a casa a
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il peso della normalità. Tu, invece, vorresti fare l
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sì, con te sì. Tu sei diverso, sembri nato
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con un sorriso. ¶ «Stronzo tu, che non fai niente
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ti avrei sposato, che tu saresti stato l’uomo
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meno avrei fatto se tu fossi stato con me
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sarei costretto, ma...» ¶ «Ma tu sei un buono, giusto
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incinta perché altrimenti anche tu diventeresti un automa che
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bandiera. Solo che, mentre tu ti passi la palla
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Nulla, è che anche tu non sei cambiata granché
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cose e vorrei che tu non mi interrompessi...» ¶ «Non
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destinati a lasciarci, che tu prima o poi saresti
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una più giovane?» ¶ «Già, tu.» ¶ «In genere non faccio
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desiderio più grande, solo tu avresti potuto dare un
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sul divano, magari mentre tu dedichi qualche parolina dolce
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sempre amato, so che tu non mi hai mai
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da un po’ e tu non te ne sei
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attendere qualcosa di importante. Tu sei stata una delle
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figli per essere madri. Tu i figli ce li