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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

concordanze di «tu»

nautoretestoannoconcordanza
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eram" e "fui". ¶ 5. ¶ Ma tu, lettor, chi sei? férmati
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gonnella vecchia? ¶ Non odi tu mia voce d'un
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roco: ¶ - Gnaffe che sí, tu la vedrai dibboto; ¶ entra
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onorevol giostra vincitore! ¶ E tu, cieco fanciullo e nudo
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ch'uomo s'ingenere. ¶ Tu sei degno d'onor
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Otton, Namo, Danese; ¶ e tu ti sdegni, rustico villano
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suo, ma pura merda! ¶ 2. ¶ Tu mi dirai, lettor, ch
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ti render nausa? ¶ 3. ¶ Vò' tu saper qual sia la
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arbitrio a qualche fraticello; ¶ tu l'odi su le
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veggio? e perché lagni tu? ¶ Non odi tu, Milone
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lagni tu? ¶ Non odi tu, Milone? per la fé
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in volto venne contrafatto. ¶ - Tu m'hai, - disse - fratello
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un animo sí fatto? ¶ Tu, che di saviezza non
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al suo ragionamento: ¶ - Vòi tu, - disse - fratello, ruinarte? ¶ Vòi
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disse - fratello, ruinarte? ¶ Vòi tu sí pazzo gir al
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quel savio petto. ¶ Se tu non hai di te
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a femina soggetto, ¶ perché tu perdi, seguitando Amore, ¶ te
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e l'acquistato onore. ¶ 55. ¶ Tu reggeresti l'universo mondo
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e de la culla. ¶ 56. ¶ Tu pur hai milli essempi
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candido mio lettor, qual tu ti sei, ¶ perché dolerti
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molle effeminato sia. ¶ Vedi tu quell'ipocrita velato ¶ di
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mantovani aggian il vanto! ¶ Tu senti quelle lingue piú
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R mandar un canto; ¶ tu vedi poscia for di
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sol di affaturare. ¶ Conclusione ¶ 69. ¶ Tu mi dirai, lettor, ch
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fu mai, ¶ e, se tu 'l provi, forse piangerai
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comando. ¶ - Non l'averai tu già, se pria non
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rispose: - Per la gola tu ne menti! - ¶ e per
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non stette a dir: - Tu ne stramenti! - ¶ anzi un
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non so chi sei? tu n'hai spogliato cento
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che 'nsuperbisce. ¶ Rubaldo che tu sei! perder un occhio
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gridò Milon - avrai bontade, ¶ tu ci darai mangiar per
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l'avaro non rubbasse. ¶ 77. ¶ Tu vederesti l'integri Catoni
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e dal predon sicuri; ¶ tu vederesti l'improbi Neroni
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men crudeli e duri; ¶ tu vederesti li empi Licaoni
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non d'altro, spero. ¶ Tu sai quel ch'èmmi
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sano over noioso; ¶ fa' tu, Signor, ch'altri pregar
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Durastante, ¶ Troian, Ancroia, e tu crudel Gurasso; ¶ guardasi piú
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saraceno? - ¶ Rispose Orlando: - Vòi tu che supporti ¶ le bastonate
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tardo. ¶ 45. ¶ Ma dàti pace tu, perché 'l demonio ¶ già
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parco ¶ di bastonate, come tu di pane, ¶ lo qual
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di pane, ¶ lo qual tu sei per dare a
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la gussa. ¶ 57. ¶ Anzi farai tu meglio star luntana, ¶ se
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La forca fugge, e tu le corri drieto, ¶ giotto
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Perch'io son legato, ¶ tu mi chiami cavestro e
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bandito da Carlone. ¶ 62. ¶ Però tu parli come poco saggio
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troppo se ne pente; ¶ tu pensi ad un furfante
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in l'altro buso; ¶ tu 'l vedi che a
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nassa d'anguille che tu sei, lurcone! - ¶ e ciò
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di letame, ¶ mangiar sol tu quel ch'ad un
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popol tocca? ¶ Non sei tu causa de la nostra
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scapucin sotto 'l velame ¶ tu cerchi fra la gente
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qualche scola! ¶ Porcazzo che tu sei, c'hai quattro
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di carne il moto, ¶ tu che di castitade hai
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fezza pieno. ¶ 26. ¶ Non hai tu, tripponazzo, alcun rubore ¶ scoprirti
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pur il collo, ¶ se tu, mio bene solo e
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Ohimè, - disse 'l priore - tu m'uccidi ¶ membrandomi ciò
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mi piace; ¶ anzi sarai tu solamente abbate, ¶ quell'altro
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non ho valore; ¶ aiutami tu, vescovo albertista, ¶ col figlio
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mitis ut agnus fidem. ¶ Tu vero, cui gesta placent