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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «tu»

nautoretestoannoconcordanza
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ritrovati a Napoli. Perché tu. Perché ti conosco, conoscevo
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era bravo. Ecco perché tu. Te la senti? Ti
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con pochi misteri. O tu hai informazioni diverse?» ¶ «No
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ammazza… Non pensi anche tu che ci sia qualcosa
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saperlo. Comunque, sì. Mentre tu vai di là a
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a conoscere tua figlia». ¶ «Tu hai figli?» ¶ «Sì, due
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squadra». ¶ «Con me?» ¶ «Certo, tu sei molto importante per
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mi faccio un’idea. Tu dov’eri?» ¶ «Quando? Quando
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andata dal nonno». ¶ «Allora tu pensi che gli abbia
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parlato di questo nonno? Tu non l’hai mai
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Rinaldi. ¶ «E da me tu che cosa vuoi? Lo
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hai una bambina anche tu, che si chiama Alice
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Io credo che anche tu sei buono». ¶ «Sì, lo
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conoscere la mamma. Ma tu dovrai essere brava, me
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a Gilardi: «Io o tu?» Fece una smorfia. «Un
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in testa, glielo dai tu o io? E sarebbe
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solo ipotesi». ¶ «La difendi tu?» ¶ «Sì, anzi, domani dovrò
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fare biglietti e prenotazioni. Tu, Laura, dovresti prendermi gli
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ucciderlo? Non senti anche tu che c’è qualcosa
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Gilla Floris… Già, ma tu non l’hai conosciuta
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dopo le quattro. Però tu vai fuori». ¶ «E Gilla
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un figlio… E perché tu possa accettare con il
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bisogno della casa». ¶ «E tu dove andrai?» ¶ Alza le
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ventenne, porca miseria… E tu che cosa farai?» ¶ Non
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il marito. ¶ «Tienila chiusa tu, e fatti li fattacci
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squillo?» ¶ «Ma dai, perché?» ¶ «Tu fallo». ¶ «Mi dici perché
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passata a dargli del tu con tale naturalezza che
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informazioni più sicure? Scusa, tu sei stata precisa, ma
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salendo verso i vigneti. ¶ «Tu sai che c’è
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me». ¶ Diciotto ¶ «Gilla, sei tu? Ma non è possibile
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tempia. «Uccisa» disse. ¶ «Ma tu che ne sai, non
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zitta?» ¶ «L’hai detto tu a zia Savina. Io
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zia?» ¶ «Quella di Ravenna? Tu non l’hai mai
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con il suo papà». ¶ «Tu conosci il mio papà
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voluta a casa nostra, tu e io siamo sempre
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collo. «Ciao, e bada tu alla tua mamma». ¶ «Certo
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a nessuno che ora tu ti rimproveri di non
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O, come hai detto tu, dalla zia di Gilla
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donna che voleva. ¶ «E tu?» ¶ «Io sono pazza di
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ai fianchi. «Lo so. Tu hai famiglia e lavoro
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voglio perderti, se anche tu potrai…» ¶ «Non sono capace
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Io sono sposato, non tu». ¶ «Naturalmente. Avanti, vestiamoci, altrimenti
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Va bene. Torni anche tu?» ¶ «No, non posso, qui
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Poiché non l’avrai tu sulle braccia, disinteressati della
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ma che ne sai tu di ’ste cose». La
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fredde sul petto. «Sei tu?» ¶ «No, Belfagor! È nato
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lo salutò, passando al tu, il marito magro di
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ti amo ma che tu rimarrai sposato a Napoli
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personale. Mi piacerebbe che tu ti fidassi di me
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In commissariato ci vai tu. Siete tutti cacasotto, tutti
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l’hai vista anche tu. Hai detto che era
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indicazione della strada e tu ci hai ricamato sopra
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parte, non qui davanti». ¶ «Tu stai dicendo…» ¶ «Una sciocchezza
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aveva sorriso. ¶ «Gilardi, sei tu?» L’uomo vestito di
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adatta all’ambiente. «Sei tu?» ripeté. Ormai gli era
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da parte. «Esci anche tu?» disse rivolto al commissario
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sapevo che c’eri tu, ma qui abbiamo già
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qui abbiamo già finito. Tu hai tutto?» ¶ «Sì, ho
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indirizzo della zia Noemi. Tu ora dormi». ¶ «E tu
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Tu ora dormi». ¶ «E tu dove vai?» ¶ «Alla scrivania
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metti a essere pronta?» ¶ «Tu dove vai?» ¶ «Al bar
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non abbiamo impegni». ¶ «E tu sei un uomo paziente
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bisogno se ci sei tu?» ¶ Ora glielo dico, pensò
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che cosa succederà quando tu ripartirai e io resterò
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menu». ¶ «Già, dimenticavo che tu puoi tutto». ‘Anche farmi
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mi regalo questi ricordi… Tu mi hai dato molto
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Davvero vuoi dormire?» ¶ «E tu?» ¶ Quel seno largo, soffice
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programmi abbiamo per domattina?» ¶ «Tu puoi dormire, io farò
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ti alzi presto anche tu». ¶ «Con grande piacere. È
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avvocato». ¶ «Grazie, sì. Anche tu. Novità?» ¶ «Non di quel
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è messa, accidenti». ¶ «Bene, tu che mi conosci meglio
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ci ha portati qui, tu e io?» ¶ «Io me
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verso di lei. «E tu?» ¶ «Spaventata. Ma ora voglio
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d’oro. ¶ «I biscotti… Tu solo uno, lo sai
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non sa niente. E tu tieni la bocca chiusa
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una commedia». ¶ «Lo dici tu. Comunque la chiamerò a
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con mia moglie e tu sarai sola in albergo
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sola in albergo e tu sarai a letto con
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a Roma?» ¶ «Sì, se tu puoi». ¶ «Sì, se tu
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tu puoi». ¶ «Sì, se tu vuoi». Si portò la
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Comunque, come hai detto tu, queste sono cose soltanto
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che mi dice?» ¶ «Dimmelo tu». ¶ Alzò gli occhi alla
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ti piace?» ¶ «Bella. Lavori tu il vetro?» ¶ «Piccole cose
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i bimbi». ¶ «E io?» ¶ «Tu non hai bisogno di
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che rappresenta. Ci sei tu, anche se non sarai
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so che per noi tu ci sarai sempre». ¶ «Sì
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te, ci vieni pure tu?» ¶ «No, pa’, lo sai
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Come vuoi, commo vuo’ tu… vero Paola?» ¶ «Certo, sì
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bene?» ¶ «Sì, benissimo. E tu?» ¶ «Io sono contenta. Ma
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è, Olga?» ¶ «Oh, sei tu… Sono una scema, mi
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normale». ¶ «Se lo dici tu. Un po’ mi tremano
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vivace e naturale che tu possa immaginare. Persino imbarazzante
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capace di mentirle, e tu sei troppo importante. Magari
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come l’hai detta tu, non convince neppure me
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senti?» ¶ «Che ne sai tu del mare?» ¶ «Guarda che
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ospite un giorno, quando tu eri a Parigi. Se
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a lui dandogli del tu. Poi di colpo era
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causa mia». ¶ «Tua? Sei tu suo marito? Non vuoi
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vita ora ci sei tu. Che tu non sei
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ci sei tu. Che tu non sei l’amore
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mia vita. Se anche tu sei d’accordo, sono
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civili». ¶ «Anche per me tu sei importante. Ma in
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sposato a Napoli e tu zitella a Siena: è
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vicino a sua madre». ¶ «Tu che cosa dici?» le
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sempre in viaggio, e tu a Roma saresti sola
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L’hai sentito anche tu, a Siena, quando l
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Ma ora, se anche tu e papà siete d
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è anche casa vostra. Tu comunque puoi venire a
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curiosità. «Ci sarai anche tu in quella casa con
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sono civilmente affettuosi». ¶ «E tu?» ¶ «Io sto bene. E
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Io sto bene. E tu?» ¶ «Io non vado bene
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te…» ¶ «Questo lo dici tu. Quando vi abbiamo imbarcati
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parlarne, se vuoi…» ¶ «Provaci tu». ¶ «Hai una cotta per
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padrona di casa sei tu». ¶ ‘E la toscana?’ pensò
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forse sai. Ma neppure tu…» ¶ «Hai ragione, il tempo
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che la causa sia tu…» ¶ «Grazie tante». ¶ «Preferiresti che
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sequestro, mi stupisce che tu non te lo ricordi
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che c’eri anche tu. Anche Costanza… i De
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che stimavo…» ¶ «Io, no?» ¶ «Tu eri troppo». ¶ «Bene. E
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lo sai. Prova anche tu a chiedere a Luciano
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Napoli. La conosci anche tu. Lei non è un
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problema. Il problema sei tu». ¶ «Va bene. Ne possiamo
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cosa, e voglio che tu la senta bene: tu
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tu la senta bene: tu hai sposato un tesoro
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fuoco, lo sai anche tu che è pericoloso». ¶ Elena
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naturalmente». ¶ «Chiamiamo Luciano?» ¶ «Decidilo tu. La proposta è tua
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no». ¶ «Ci mancherebbe. Perché tu?» ¶ «Perché mio padre non
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giorni, ciao amore. Anche tu mi manchi da morire
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dall’America?» ¶ «Avevi ragione tu». ¶ Era entrata anche Laura
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averne bisogno». ¶ «Adesso arrivi tu». ¶ «Nell’ambiente di lavoro
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I tempi sono cambiati. Tu hai detto che la
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ti sei sposato anche tu». ¶ «Non sono un buon
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la mia benedizione?» ¶ «No… tu sei il mio testimone
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ha neppure sfiorato, e tu mi crederesti. Ma non
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se sono pronto…» ¶ «Ma tu sei pazzo». ¶ «Sì, non
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le mani. Sei arrivato tu, e all’istante, non
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fare quella faccia, neanche tu vai tanto meglio con
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che ci fossi anche tu». ¶ «Lei vorrà?» ¶ «Mi sentirei
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chiesto. Soltanto se anche tu lo vuoi. Dal giorno
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casa sarà pronta e tu starai con me». ¶ «E
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con una zitella». ¶ «Saresti tu la zitella?» ¶ «Sarei io
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al telefono. ¶ «Posso?» ¶ «Laura, tu puoi sempre. Entra, vieni
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lui serve sempre». ¶ «E tu?» ¶ «Io sto imparando… certe
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sospetto?» ¶ «Se lo dici tu… Comunque, va bene. Teniamoci
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il prete. ¶ ‘Giacomo, vuoi tu…’ ¶ ‘Serena, vuoi tu…’ ¶ ‘… gli
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vuoi tu…’ ¶ ‘Serena, vuoi tu…’ ¶ ‘… gli anelli…’ ¶ ‘… ora puoi
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teglie, a ripulire. «E tu, te lo ricordi questo
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ma te lo ricordi tu?» ¶ Certo che se lo
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imparati a parlare?» ¶ «E tu perché li segui?» ¶ «Per
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che stiano con te, tu sei una madre meravigliosa
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due ci abbiamo provato, tu sei stata migliore di
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discorso più facile. Se tu fossi rimasta con me
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rinunciato. Questo voglio che tu lo sappia. Essere solo
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avevi chiesto di rimanere. Tu avevi paura di lei
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casi. «Accidenti, anche questa… tu come te la spieghi
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dice il dottore, parlaci tu… Poi ti dico la
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una ronda all’ingresso. Tu che pensi?» ¶ «Sono più
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alle spalle. «Grazie, sai. Tu ci sei sempre». ¶ In
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utile. ¶ «Non sapevo che tu avessi dei fratelli». ¶ «Sì
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Ma, come hai detto tu, non ci sono perché
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confessato» disse ridendo. «E tu?» ¶ «Io…» Esitò, forse chiedendosi
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Sto imparando…» ¶ «Gli scacchi. Tu che non ne hai
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mi sei mancato». ¶ «Anche tu. Come stai?» ¶ «Bene, è
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un altro momento. E tu?» ¶ Questo poteva significare: e
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una. Ma vorrei che tu avessi una cosa mia
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fatta spesso la felicità. ¶ «Tu no?» ¶ «Non è un
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Non è necessario che tu sistemi la camera degli
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è necessario voglio che tu sappia che Paola lo
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lì, perché c’eri tu e credo che mio
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mio padre temesse che tu mi chiedessi in moglie
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mia, per quando verrai tu». ¶ «Credi davvero che io
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fronte. «Vorresti dirmi che tu giochi a scacchi?» ¶ «Sì
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capito che per me tu si ’na cosa granne
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l’hai sentito anche tu. La stanno curando. Probabilmente
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puoi avere fiducia anche tu?» ¶ «Ha abbassato le palpebre
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dobbiamo avere fiducia, anche tu» le disse Gilardi guardandola
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ritrovato il suo padrone. ¶ «Tu sei zia Olga?» ¶ «Sì
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zia Olga?» ¶ «Sì! E tu sei Sergio?» ¶ «Vieni, la
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diede la sua chitarra. «Tu suoni?» ¶ «Non bene come
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facendo». ¶ «Possiamo darci del tu?» ¶ «Naturalmente». ¶ Senza rendersene conto
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e lo richiuse. «Ma tu ora stai con quella
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qui con i bambini, tu che te ne torni
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quella. Perché qualunque cosa tu possa pensare di noi
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un ottimo lavoro, diglielo tu. E fammi prenotare da
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sta a casa?» ¶ «E tu perché non ti fai
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dacci un’occhiata anche tu. Domattina torno, ’notte». ¶ Si
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andata? Buone notizie?» ¶ «Giudica tu: io sono qui da
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da solo, accidenti, e tu sei lì!» Sentì che
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Avanti, ripeti…» ¶ «Devi dirlo tu, tesoro, dai… ricomincia». ¶ Sono
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è elemento provante. Ma tu davvero la credi colpevole
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le tradizioni, ci pensi tu vero? Grazie, ottimo lavoro
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E sono fatti miei. Tu fatt’i toi». ¶ «Non
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avevi detto niente…» ¶ «Invece tu… senti chi parla!» ¶ «Ma
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tanta… sei felice?» ¶ «E tu?» ¶ «Ma vattenne, va’… Vattenne
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il bicchiere verso Laura. «Tu ci sarai sempre». ¶ Gilardi
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Te lo stai immaginando tu». ¶ «Ma si vede, Max
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ce sta nisciuno…» ¶ «E tu, Max, sei felice?» ¶ «Ma
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trovato Gilla?» ¶ «Avevi ragione tu, muove appena gli occhi
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che mi hai mostrato tu. Quella era la Sicilia
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ricordi? Per ritrovare Penelope». ¶ «Tu avevi una Penelope?» ¶ «No
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La mia Penelope sei tu, ora lo so di
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un bacio sulla tempia. «Tu sei la ragione per
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che potresti farlo anche tu, con nomi diversi dai
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hanno raccontato di Ulisse». ¶ «Tu… kaló taxídi, phíle… buon
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di sentirtelo dire». ¶ «E tu?» ¶ «Mi sono riappacificato con
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felici di noi». ¶ «Anche tu sei felice?» ¶ «Sì, Paola
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Napoli a trovare mamma». ¶ «Tu stai a Roma?» ¶ «Sì
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Toscana, dove verrai anche tu». ¶ «Mi piacerà?» ¶ «Io dico
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trovati qui». ¶ «Vieni anche tu da mamma?» ¶ «Certo». ¶ «Poi
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La mia famiglia eravate tu e mamma. Tu, dov
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eravate tu e mamma. Tu, dov’eri?» Strinsi i
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mia…» ¶ «Grazie tante, e tu saresti mia figlia?» ¶ «Non
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il portiere, le amiche… Tu non c’eri. Dov
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il piatto dei biscotti. «Tu puoi mangiarli» disse. Si
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Dove ti cercavo? Ma tu sapevi dov’ero io
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Ero stupita. Deglutii. «Ma tu l’hai amata» dissi
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età…» ¶ «Papà, no! Sei tu che l’hai buttata
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finalmente ricomposto. «Questa sei tu, com’eri carina, guarda
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l’Accademia di Brera… Tu potresti darle qualche consiglio
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eri così bravo anche tu. Come ti sembrano?» Mi
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disperatamente. Ero piccola e tu eri tutto l’amore
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dopo che era morta. Tu, forse, con me. Ma
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anch’io». ¶ «Voglio che tu ti curi. Sei giovane
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ti chiedevo se anche tu saresti morto?» Fece di
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capello bianco hai, ma tu, babbino mio, morir non
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andando in collegio e tu partendo per l’America
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essere respinta. Immaginando che tu avessi un’altra famiglia
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chiesto mentre aspettavo che tu ritornassi. Tutti quegli anni
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riavere la mia famiglia. Tu hai una casa e
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a vivere con te». ¶ «Tu sei pazza. Siete una
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di pazzi. E dove? Tu e tua figlia accampate
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bisogno di te, invece tu hai scelto tua madre
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tua figlia». ¶ «Mia figlia? Tu? Sei un’estranea che
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ti sono mancata come tu sei mancato a me
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la sua giovinezza, mentre tu te la spassavi in
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visto prima. ¶ «Chi sei, tu? Peggio di un’estranea
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tranquillità, non ti voglio. Tu e la tua piccola
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tremare. Io tremo perché tu sei mia figlia. Io
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baciarlo sulla guancia. «Ma tu, zio Max, lo sai
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il cellulare: «Avevi ragione tu, non è stata lei
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Carolina, povera piccola». ¶ «E tu?» ¶ «È arrivato mio fratello
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aveva tutto da perdere». ¶ «Tu dici che è stata
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Gilardi finalmente sorrise. «Dillo tu, che cosa succede». ¶ Aziz
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Io sono Ulisse, e tu sei la Penelope del