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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Leon Battista Alberti, I libri della famiglia, 1440

concordanze di «tu»

nautoretestoannoconcordanza
1
1440
col fiume. Così farai tu, donna mia", dissi io
2
1440
donna mia", dissi io. "Tu non ti intonicherai né
3
1440
più bella, già che tu a me se' candida
4
1440
solo coll'acqua, così tu terrai lavata te e
5
1440
netta. E, donna mia, tu non hai a piacere
6
1440
monstrandoti lisciata quello che tu non fussi; benché me
7
1440
benché me non potresti tu ingannare, perché io ti
8
1440
stai in mente come tu se' fatta senza liscio
9
1440
quelli di fuori, se tu amerai me, stima tu
10
1440
tu amerai me, stima tu quale potrà esserti ad
11
1440
non forse sdegnerà se tu lo sgriderai; ma la
12
1440
modesta, la quale stima tu questo tanto sarà quanto
13
1440
e riverente. E quando tu in te non sarai
14
1440
sia certo quello quale tu in te non puoi
15
1440
quelle di casa. Ma tu con diligenza quanto si
16
1440
vedrai fede e industria, tu tanto a ciascuno commetterai
17
1440
s'apartenga. E se tu, moglie mia, così vorrai
18
1440
moglie mia, non vedi tu che sarà non servidore
19
1440
infameranno te, e così tu resti pelle parole loro
20
1440
in dì spero sarai tu, tanto quanto in te
21
1440
moglie mia, come faresti tu?". ¶ LIONARDO ¶ Che rispuose ella
22
1440
Dissili: "Donna mia, se tu nel tuo forziere nuziale
23
1440
ingombro della casa. E tu hai veduto, dissi io
24
1440
rassettale meglio. E se tu vorrai che nulla vada
25
1440
prestata a qualche amico, tu subito vedendo il luogo
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1440
perda, e poi riavutola tu la rasegnerai al luogo
27
1440
a te, però che tu, moglie mia, hai a
28
1440
noi onoraremo gli amici, tu allora ne ornerai la
29
1440
guarirli; mentre che giacessoro, tu non saresti servita e
30
1440
E quanto grande! Se tu manometti il vino forte
31
1440
riverire te. Ma se tu hai il vino buono
32
1440
solenne della grande festa tu uscissi in publico e
33
1440
fanti e le serve, tu poi seguissi drieto cortese
34
1440
capo fasciato come quando tu vai a posarti, e
35
1440
lodata? Quanto ne saresti tu onorata?". ¶ LIONARDO ¶ Considerate voi
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1440
Considerate voi, Battista e tu Carlo, quanto in sé
37
1440
licita alle femmine, come tu vedi che tenere la
38
1440
quali io dico, se tu disporrai di farle, tutte
39
1440
fare quello di che tu sarai lodata; più tosto
40
1440
io sino a qui tu, in ciò che io
41
1440
dilettose a farle, ove tu amando me, desiderando l
42
1440
moglie mia, quello che tu farai volentieri, per difficile
43
1440
bene. Non però voglio tu sia quella che facci
44
1440
per diligenza ricchissima. Pertanto tu, donna mia, e sarai
45
1440
accigliata. "E ponvi mente tu stessi, moglie mia", dissi
46
1440
a chi ci inimica, tu, così vedendomi turbato, tutta
47
1440
a me, perché so tu non puoi avere in
48
1440
amico, però che, come tu di', così questo a
49
1440
Che bisogna dire, Lionardo? Tu non potresti lodare a
50
1440
non piccolo, e, come tu dicevi, dilettoso e onesto
51
1440
guadagnare. Agiugni qui che tu puoi ridurti in villa
52
1440
la famigliuola tua, procurando tu stessi a' fatti tuoi
53
1440
insegna ed emenda, ove tu errassi in piantare qualche
54
1440
onorano te. Vero? Onora tu adunque, onora le veste
55
1440
il pelo, tale che tu arai la vesta per
56
1440
elle onorano te molto, tu il simile riguardi loro
57
1440
belle veste? ¶ GIANNOZZO ¶ Vedi tu, sì, bene, a ciascuno
58
1440
troppo utilissimo, imperoché, se tu indugi d'oggi in
59
1440
altri sia più che tu stesso sollicito, e così
60
1440
suo maligno ingegno, benché tu sia sollicito, e molto
61
1440
e truovi quel che tu ne' tempi suoi aresti
62
1440
la questione tua, presupponi tu, Lionardo, ch'e' tuoi
63
1440
mai t'inganni, ove tu lo tratti come tuo
64
1440
con gli strani? Pensa tu in te stessi: a
65
1440
stessi: a chi saresti tu più volentieri utile, a
66
1440
grado, né merito, se tu sarai buono e giusto
67
1440
sarai buono e giusto, tu prima dovrai volere in
68
1440
te bisognerà temere, se tu così sarai diligente a
69
1440
il fattore ove ara' tu manco indizii a bene
70
1440
nelle mani, e' quali tu hai pratichi tutto il
71
1440
quanto giustissima! Mai, se tu puoi avere de' tuoi
72
1440
in lode. E stima tu certo che a noi
73
1440
mente, e pènsavi ancora tu s'io tengo buona
74
1440
e' tuoi, solo perché tu non abbia a credere
75
1440
ti stanno adosso ove tu nolle molto procuri, ch
76
1440
in modo che non tu per le mani e
77
1440
conversare. Non so se tu in questo mi lodi
78
1440
se io erro qui. Tu, Lionardo, che ne di
79
1440
bene, amica mia, che tu sia molto più nelle
80
1440
meno che a me. Tu hai vedute le nostre
81
1440
marito. Ma, - dissi, - sa' tu quel che noi faremo
82
1440
arò per bene, se tu mai vedrai in me
83
1440
che io mancassi supplisci tu, e così insieme cercheremo
84
1440
procurerò di fuori che tu qui abbia in casa
85
1440
casa ciò che bisogni; tu provedi nulla s'adoperi
86
1440
acquistare quanto pregammo Iddio: tu il simile con ogni
87
1440
lodata di tua onestà, tu fuggirai ogni atto non
88
1440
mia, se la mattina tu con gessi e calcina
89
1440
insusciderebbe pur sì, e tu la sera la lavassi
90
1440
quanti danari n'aresti tu? Più che mai non
91
1440
la grazia del magisterio. Tu adunque aresti perduta la
92
1440
unguenti. E dimmi, se tu seguissi pur lavandola e
93
1440
mesi o anni, farestila tu essere più bella?". "Non
94
1440
che quelli veneni, se tu poni mente, tutte sono
95
1440
quanta età la stimi tu?". Rispuosemi vergognosa dicendo che
96
1440
altre della casa. "Vedi tu, donna mia", dissi io
97
1440
non tua, pure che tu la voglia essere tua
98
1440
e piagnere. ¶ GIANNOZZO ¶ Se tu avessi te in una
99
1440
quella acqua tutta, ove tu la adoperassi in lavarti
100
1440
mondarti? Vero? Così, se tu non la adoperassi... ¶ LIONARDO
101
1440
a memoria, Battista e tu Carlo, questi non detti
102
1440
di Giannozzo, Battista e tu Carlo, vedete voi quanto
103
1440
dissi fare mai se tu dubiti? Imperoché le cose
104
1440
vostro padre, Battista e tu Carlo, fu fratello cugino
105
1440
a quello di che tu mi adomandi se quelli
106
1440
dieta. Non mangiare se tu non senti fame; non
107
1440
fame; non bere se tu non hai sete. E
108
1440
di servitù. Che vedi tu da questi i quali
109
1440
ventura, che però truovi tu averti acquistato? Eccoti sedere
110
1440
ufficio. Che n'hai tu d'utile se none
111
1440
faccende, alle quali né tu solo puoi, né con
112
1440
migliore che gli altri. Tu seguendo l'errore comune
113
1440
pensa, cosa da fuggilla. Tu adunque, uomo crudelissimo, chiederai
114
1440
chiederai li stati? Dirai tu certo sì, perché a
115
1440
per gastigare e' mali tu in prima diventi pessimo
116
1440
gli amici, vero, ove tu non interlasci e' fatti
117
1440
questo mezzo, Battista e tu Carlo, seguiamo con virtù
118
1440
cosa da credere, e tu, Lionardo, nollo provando non
119
1440
a quelli danni, che tu con l'animo e
120
1440
GIANNOZZO ¶ Quella quale, voglia tu o no, tale ti
121
1440
ti conviene usarla quale tu la truovi: l'aria
122
1440
buono vino. Lionardo mio, tu ridi. ¶ LIONARDO ¶ E quivi
123
1440
essere buono pregio quale tu spendi in cosa non
124
1440
il fanale in mezzo, tu, io e questi insieme
125
1440
se noi ci dividessimo, tu assettassi te colà, io
126
1440
vedere bene lume, credi tu il cavezzo quale ci
127
1440
le molte braci accese, tu di queste volessi altrove
128
1440
la loro, che stimi tu, potresti meglio scaldarti o
129
1440
le cose sue stimi tu venda testé quello che
130
1440
oltre serbare? Che credi tu che si cavi di
131
1440
Spesso. ¶ GIANNOZZO ¶ Però, vedi tu, chi compera spende quello
132
1440
s'usa, dipoi ove tu stimavi riaverne opere o
133
1440
nostri Alberti, a' quali tu non desiderresti cosa più
134
1440
Vorrà il contadino che tu prima gli comperi il
135
1440
poi ancora dimanderà che tu spenda in rassettarli la
136
1440
diligente. E poi, dove tu non arai a conversare
137
1440
malizia odiosa, e dove tu sarai diligente a' fatti
138
1440
poco potrà ingannarti, e tu delle sue malizuole arai
139
1440
sarebbe, Lionardo mio, che tu sappia, utile molto grande
140
1440
graziosa, fidata, veridica. Se tu la governi con diligenza
141
1440
e quanto la truovi tu teco alla state cortese
142
1440
vino. E quello che tu aresti vecchio e tarmato
143
1440
capro, il cervo, che tu gli corra drieto, avendone
144
1440
come gli altri essercizii tu ivi te atristi, né
145
1440
per qualche viottolo, vorresti tu pure irvi per la
146
1440
pur no. Anzi, sendo tu non imprudente, andresti per
147
1440
con onore. E se tu vedrai te essere atto
148
1440
più giova quanto se tu al tutto delibererai essere
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1440
ciò che vuole. Se tu ti sforzerai, come ho
150
1440
ove con maturo consiglio tu arai preso essercizio quanto
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1440
concertatori e navi, e tu fra esse fussi duttore
152
1440
suo presto tragettare convenientissimo. Tu per giugnere al termine
153
1440
frutto di fama, ove tu te conduchi tra' primi
154
1440
te conduchi tra' primi. Tu vedi in ogni artificio
155
1440
autorità e dignità. Pensa tu stessi quali sono quegli
156
1440
e' molt'altri. Se tu sarai litterato, tu conoscerai
157
1440
Se tu sarai litterato, tu conoscerai quanto sieno meno
158
1440
t'aiuti, Battista, potresti tu vedendolo tenerti di non
159
1440
voglia dargli qualche sferzata. Tu vero che? Riputerestilo in
160
1440
e lodo? Però vedi tu quanto nelle cose meglio
161
1440
che parere. E quinci tu stessi da te considera
162
1440
bisogni adoperare quello che tu sai. Alle quali cose
163
1440
Alle quali cose se tu ben vi penserai, credo
164
1440
se non cosa mercennaria, tu servi alla utilità del
165
1440
sarebbe lodata liberalità, se tu non ne richiedessi premio
166
1440
Di questo, Battista e tu Carlo, e' mi giova
167
1440
studii tuoi, ne' quali tu non puoi molto perseverare
168
1440
né si occupato, che tu ancora non sia utile
169
1440
lo dissi, Battista, e tu vedi testé, che apunto
170
1440
adunque così era, e tu, Francesco, uomo eruditissimo, così
171
1440
simplice, e in quale tu possa comprendere ch'io
172
1440
e suavissimo scrittore Senofonte. Tu adunque, Francesco, perché sempre
173
1440
dimanderò da te che tu duri fatica in emendarmi
174
1440
dall'altro lato, stima tu, Lionardo, uno giovane che
175
1440
ti senti stracco che tu abbi cominciato a disponere
176
1440
e molti pentimenti, quali tu e col fatto e
177
1440
fuggirà la seconda. Vieni tu stessi, Lionardo, qui apresso
178
1440
Pròdigi. ¶ GIANNOZZO ¶ Chiamali come tu vuoi. S'io avessi
179
1440
questi sono fatti come tu vedi e' pesci: mentre
180
1440
e quello. Non stimassi tu però essermi grata alcuna
181
1440
che cosa sarà? ¶ GIANNOZZO ¶ Tu sai, Lionardo, che io
182
1440
rispondere ordinato quanto faresti tu a me, che tutto
183
1440
in mano. Ma vedi tu, Lionardo, quelli spenditori, de
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1440
medesimi desiderano troppo. Sa' tu quali mi piaceranno? Quelli
185
1440
litterato! ¶ GIANNOZZO ¶ Che dici tu? Non avete voi queste
186
1440
ne maraviglieresti. ¶ GIANNOZZO ¶ Dici tu il vero? Io godo
187
1440
per rispetto alcuno, pregandomi tu, Lionardo. E' m'è
188
1440
Danno? ¶ GIANNOZZO ¶ Grande. Ha' tu mai posto mente a
189
1440
Spesso. ¶ GIANNOZZO ¶ Però vedi tu ch'egli è danno
190
1440
che a tua posta tu ami, desideri, appetisca, sdegni
191
1440
dal primo dì che tu venisti in luce la
192
1440
con questa libertà, che tu l'adoperi e bene
193
1440
Carlo qui, el qual tu conosci d'ingegno e
194
1440
pure udirmi? ¶ BATTISTA ¶ Quanto tu vedi. ¶ LIONARDO ¶ E tanto
195
1440
facciano una famiglia felicissima. Tu continua el dir tuo
196
1440
questa sarebbe piccola spesa. Tu dai più e più
197
1440
strane, a diverse persone; tu vesti, tu pasci barbari
198
1440
diverse persone; tu vesti, tu pasci barbari e servi
199
1440
ne' loro testamenti: "Se tu al tempo ragionevole fuggirai
200
1440
casa del nuovo parente. Tu di fresco sposo, né
201
1440
di loro alcuno cascasse, tu possa dirizzarlo e sostenerlo
202
1440
essere accettata. E se tu richiedi el tuo con
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1440
principiato amore. Né sapresti tu, per duro e bizzarro
204
1440
duro e bizzarro che tu fussi, imporre silenzio a
205
1440
cose difficilissime, Lionardo, stimi tu sia facile trovarle tutte
206
1440
così si dice: "Se tu vuoi dota, togli vecchia
207
1440
tassatori. Adunque, Lionardo, intendi tu quel ch'io voglio
208
1440
si può quel che tu vuoi; voglia quel che
209
1440
vuoi; voglia quel che tu puoi". Sposisi quella in
210
1440
sempre durano parenti, dove tu gli reputi e tratti
211
1440
a dire quello che tu bene fra te pensasti
212
1440
potessi aggiugnere. ¶ LIONARDO ¶ Pensa tu; quand'io lasciava adrieto
213
1440
cosa, quante altre credi tu utili e commodissime ora
214
1440
essermene aveduto. Dico, poiché tu nuovo sposo arai scelto
215
1440
prima digestione, nella quale tu sia né scarco né
216
1440
A noi non se' tu, Lionardo, paruto in questo
217
1440
disonesto. Anzi, se come tu di' come e' fisici
218
1440
arebbono da riprendere quando tu tacessi queste sì necessarie
219
1440
simil nome Alessandro: "E tu, Alessandro", disse per incenderlo
220
1440
sensale per cui mano tu comperasti l'asino, sarà
221
1440
memoria del dì che tu diventasti padre, e del
222
1440
tuoi sarà più che tu stessi curioso e memorioso
223
1440
quelli infermi, a' quali tu non sanza pericolo della
224
1440
agli estremi pericoli ove tu non salvi, ma gratifichi
225
1440
apparisce e comprendesi onde tu possa constituire a te
226
1440
o della facilità quale tu hai usata in narrarci
227
1440
dello ingegno col quale tu hai così distinto e
228
1440
alcuno studio. Va, Battista. Tu me poi ritroverrai qui
229
1440
diem utilissimam! Vado. Carlo, tu sta con Lionardo, non
230
1440
di te, e, se tu bene bisognassi, più a
231
1440
non quello el quale tu adoperi in virtù. Né
232
1440
fratelli miei, Battista e tu Carlo, adempiete quanto in
233
1440
Adòperati in farci migliori. Tu insino a qui dicesti
234
1440
vita. E come, benché tu abbia gli occhi, pure
235
1440
ti gioveranno quanto se tu non gli avessi, così
236
1440
quale io manco, ivi tu supplisca, e in altra
237
1440
abbia di te bisogno, tu di colui, colui d
238
1440
sufficiente, di quelli come tu abbia ad averne in
239
1440
per me. Ma volendo tu darti a cose civili
240
1440
Adàttati al tempo". Se tu avessi a ire in
241
1440
ora, tu Battista e tu Carlo, che pensieri sono
242
1440
Marco Cicerone, el quale tu suoli tanto lodare e
243
1440
segue e viene dovunque tu la volgi e guidi
244
1440
ad Adovardo come forse tu aspettavi, fecilo, Battista, perché
245
1440
per ragione. ¶ BATTISTA ¶ Stimi tu, Lionardo, la sentenza del
246
1440
essere non verissima? Credi tu che a' padri sieno
247
1440
parrà da maravigliarci. Credi tu, Battista, se Adovardo avessi
248
1440
copia e presenza, credi tu che giudicasse dell'amicizia
249
1440
giudicio molto dissimile. ¶ LIONARDO ¶ Tu, Battista, son certo, l
250
1440
molto lodatissimi. E se tu, Lionardo, per non essere
251
1440
carità e amore, riputerai tu a troppa baldanza se
252
1440
riputarti a biasimo se tu, più che in te
253
1440
conferendo similitudini, argumenti, quali tu apresso i buoni scrittori
254
1440
il più possente amore. Tu ora ferma contro a
255
1440
tanto parere baldanzoso che tu a me ti porga
256
1440
timido. ¶ BATTISTA ¶ Adunque, poiché tu così mi concedi licenza
257
1440
meco pare presentire ove tu voglia scoprirmiti avversario. Ma
258
1440
ragione purgherei quello quale tu forse riputassi errore. La
259
1440
a dire, la qual tu stessi dianzi confessasti ad
260
1440
l'amore. Ma pensa tu quale tu mi troverresti
261
1440
Ma pensa tu quale tu mi troverresti, s'io
262
1440
disputazion nostra, nella quale tu, volendo attribuire forza, imperio
263
1440
furioso. Ma sia come tu vuoi. Siano gli amanti
264
1440
impeto d'opinione corrotta? Tu Antioco, e tu, o
265
1440
corrotta? Tu Antioco, e tu, o Tolomeo, chi vi
266
1440
e manco modesto appetito. Tu Pompeio, e tu reina
267
1440
appetito. Tu Pompeio, e tu reina orientale, qual forza
268
1440
troppo vostro errore. E tu Catelina, onde patisti in
269
1440
le proprie e, come tu chiamavi, divine affezioni e
270
1440
mirabile affezione, la quale tu forse dirai sia da
271
1440
sento medesimo quel che tu, che mai l'innamorato
272
1440
fama, pure Lionardo, provedi tu se così vuoi t
273
1440
chi sarà, se già tu uomo eloquentissimo uno solo
274
1440
vacuo dalle fiamme amatorie. Tu le chiami furie. Io
275
1440
e odiarlo. E quanto tu pure ne' dì nostri
276
1440
vera amicizia, la quale tu disidereresti, come si dice
277
1440
roba. ¶ Né dubitare che tu, Battista, e ciascuno altro
278
1440
E quando per disputare tu volessi difendere l'opposito
279
1440
nnamoramento o l'amicizia. Tu che stimi la onestà
280
1440
fate: persuadetevi, Battista, e tu Carlo, della vita de
281
1440
e tanto più quanto tu ci prometti queste benché
282
1440
dagli strani. ¶ BATTISTA ¶ Poiché tu così vuoi, e noi
283
1440
Nostro padre si riposa. Tu, credo, per ora non
284
1440
E poi, Battista e tu Carlo mio, parrebbevi ella
285
1440
Né ora veggo ove tu abbia da ritenerti. Niuno
286
1440
non molto lodarti, ove tu sempre desto te sempre
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che si richiegga esquisita? Tu, non dubito, e in
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e fratello. E se tu qui degenerassi testé dalla
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mille vizii. Che credi tu quanto a' minori nuoca
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che ballano. Così fai tu, Lionardo; a uno suono
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uno suono di parole tu insieme mi pruovi l
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nel ragionar ben compreso, tu vuoi ch'e' padri
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apuntano. Ecco testé, Lionardo, tu dicevi ch'e' figliuoli
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in sé stessi poterono, tu forse credi che ancora
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1440
statuire e seguire, stimi tu ora che a noi
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discrezione e vigilanza, credi tu sia poco affanno a
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insegnarti cosa in che tu più di me se
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ma non però, poiché tu mi tiri, mi vergognerò
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averti compiaciuto. ¶ Dicono, come tu sai, e' litterati che
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1440
cose utili, alle quali tu non abbia qualche disparità
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questo nostro conferire acade. Tu con poche brevi parole
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né riposo. Che credi tu stia in mente degli
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ch'e' padri quanto tu vorresti diligentissimi potranno in
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e ampli. Ivi pensa tu quanto sia difficile sbarbicare
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matematici e musica superiore. Tu, Adovardo, seguisti buon pezzo
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rivedere buone cose assai. Tu n'esci abundante d
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vaso: se da prima tu forse vi metti cattivo
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Cecilio: "Che mi daresti tu, se io con una
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adoperato con due, e tu solo a una satisfai
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1440
le sapere. E se tu vi poni mente, troverrai
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1440
tutte le virtù quali tu vuoi sieno ne' nostri
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1440
certo sono necessarie faccende, tu per vendicarti a me
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nuova fatica, come se tu non sapessi quanto studio
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1440
el nostro studio, stimi tu che possa manco in
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suoi manchi virtù. Ma tu, Adovardo, che se' quanto
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vidi sì occupato che tu non avessi cura della
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vidi sì ozioso che tu non sollecitassi le cose
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fai sì che essendo tu coi tuoi, ancora t
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1440
si fa; Adovardo, se tu puoi questo, quanto puoi
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lascio volentieri vincere, Lionardo. Tu m'hai condotto in
321
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Ma dimmi, Lionardo, se tu avessi fanciugli, tu, quando
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se tu avessi fanciugli, tu, quando e' fussero grandicelli
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fussero grandicelli e quanto tu volessi modesti e ubidienti
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e superbi, se già tu non volessi che cominciasse
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1440
tempo ne' suoi, come tu ne' tuoi, sarà diligentissimo
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1440
sarebbe il tuo, sendo tu padre, non potere satisfare
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instituisti guidarli? ¶ LIONARDO ¶ Domandimi tu se io mi vergognassi
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1440
quello che spesso, come tu dici, sofferano e' buoni
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ne vergognassi, Adovardo. Credi tu che io pensi la
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1440
e modesto? E se tu annoverrai bene, più troverrai
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1440
così in tutto stoico. Tu potresti ben dire, non
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1440
se io vederò che tu dia modo di tutte
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1440
Lionardo, dare modo che tu e gli altri abbiate
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biasimandomi l'avere figliuoli, tu hai condottomi ch'io
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dicevi essere a' padri, tu così inverso di me
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1440
volse: - E voi ora, tu Battista e tu Carlo
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1440
tutto e collustrava. E tu, Italia nobilissima, capo e
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universo mondo, mentre che tu fusti unita, unanime e
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sudditi, e mentre che tu sapesti con animo rilevato
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qual si sia, ove tu la cerchi e ami
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nostra quale sempre avesti tu. Poi mi pare giudichi
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care e racommandate quanto tu vorresti, e quanto a
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1440
così ad animo che tu istimi non esserti questo
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vederti ralleggerito, e spero tu stessi potrai avere de
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in verità, Adovardo, e tu Lionardo, non è; ma
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rimette e spegne dove tu te armi e fortifichi
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troppo da' figliuoli meritano. Tu dal padre avesti l
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1440
ove ti truovi. Se tu se' obligato a chi
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padre tuo a chi tu se' più che alcuno
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1440
il padre, dal quale tu hai avuto se non
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vi priego, Adovardo e tu Lionardo; voi vedete l
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tuoi. E mentre che tu ragionavi, testé mi parse
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bene, quello in che tu se' affaticatoti più t
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solo per certificarmi ove tu dicevi che sino dalla
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me sarebbe molto caro tu, come in parte so
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1440
perché io vorrei che tu in prima fra gli
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persuaderti cosa alcuna onde tu avessi da dubitare e
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cure all'animo. Stima tu a chi duole vederli
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altre infermità, quali né tu conosci, né quelli picchini
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tormento. ¶ LIONARDO ¶ Troppo aresti tu caro, Adovardo, ch'io
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ebbi moglie". Ben sai tu se io vi sono
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sallo Dio e anche tu quanto io vi sia
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debole: io provederei, come tu di', d'avere balia
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a quelle infermità, quali tu dicevi potevano dal corrotto
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quali cose sì, come tu dicevi, raro si truovano
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stare in paura come tu mi parevi e dubitare
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rimediare. Con questo o tu non riputare me pazzo
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miei sanza paura, o tu ditermina che tutti i
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forse io scorgo dove tu potresti riuscire, come interviene
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e di pompa. ¶ ADOVARDO ¶ Tu so non riputi me
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perfetta cognizione. E se tu credessi nell'altre cose
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attristagli la solitudine; se tu in costoro credessi trovare
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d'animo, che se tu più dì v'arai
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e maniere, nel quale tu non compreenda ogni suo
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Guarda", disse Catone, "che tu non parli testé con
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più tosto a piacere. Tu vai alla caccia, alla
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grati e dilettosi quanto tu forse credi. E che
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1440
e spesso se' necessitato tu stessi darli, gastigarli. Ma
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ogni nostro incarco. ¶ LIONARDO ¶ Tu forse per far ch
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che questi, per chi tu acquisti roba, meritino d
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vera volontà. Cioè che tu lasci troppo a' figliuoli
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e scienza, come puoi tu Adovardo, perché non debb
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tanto suo officio? Saresti tu di quegli che stimassi
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figliuoli che tuo? Saresti tu di quegli a chi
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nostro amico el quale tu vegga cercare contro all
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forza, o fuggendoli ove tu sia più debole, agli
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Bene so io, dove tu sia, mai si ragiona
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non ci essere stato. Tu hai moglie e figliuoli
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conosciuto io, e quanto tu hai più ingegno di
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mi può essere caro tu, Adovardo, non ci sia
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avesse tanti membri quanti tu dicevi che Giannozzo la
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in queste nostre avversità tu qui senti a te
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e della famiglia tua, tu credo non troppo ti
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in diversa opinione, se tu più stimi utili i
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danari che' terreni: ove tu truovi te manco avere
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e' danari; e se tu gli tieni serrati e
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utile se non quanto tu l'adoperi, e potrei
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in questo, Lionardo e tu Adovardo, parvi forse che
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in qualche disavantaggio, così tu meco qui mostri accedermi
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quello cambio riceverne cose. Tu, vero, avendo le cose
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avversi premono di qua, tu vaglia e possa di
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se danneggiano di là, tu salvi di qua; se
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1440
LIONARDO ¶ Che pure miri tu, Adovardo, quasi come stupefatto
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detti di Giannozzo? Se tu avessi udito e' suoi
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e' suoi ragionamenti sopra, tu confesseresti e' suoi detti
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che bastasse. ¶ LIONARDO ¶ Crederesti tu potere errare, Adovardo, nella
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Non dissi io che tu, Adovardo, tendevi qualche insidie
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tanto ti pregia, quanto tu gli se' utile. Non
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e' buoni. E se tu consideri, quasi la maggiore
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1440
virtù bene premiata, e tu virtuoso non potrai la
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1440
e ottenere quello che tu appetivi per non perseverare
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1440
questa contenzione, della quale tu vegga esserti apparecchiata molta
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non mai. Ciò che tu loro dai, si getta
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ricomperatori delle ingiurie. Se tu porgi poco, ne ricevi
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perdi il dono; se tu assai, non te ne
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ne rende premio; se tu troppo, non però satisfai
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ancora e' suoi. Se tu dai a uno, apri
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amici? ¶ GIANNOZZO ¶ Che domandi tu? Ben sai che con
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rivolendo il tuo, né tu entri in litigio, né
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Sapra'mi dire quanti tu arai trovati comunicare teco
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mostrera'mi a chi tu possa fidare uno minimo
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GIANNOZZO ¶ Dimmi, Adovardo, se tu vedessi uno tuo fanciullo
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troppo taglienti, che faresti tu? ¶ ADOVARDO ¶ Torre'li di
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Vero? E quale credi tu essere più suo mestiere
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mestiere. ¶ GIANNOZZO ¶ E stimi tu senza pericolo a uno
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so maneggiarli. E credi tu che a uno giovane
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sanno male schifarsi. Pensa tu, uno giovane che utilità
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molto sarà loro caro tu le sappia; dirannotele, e
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le sappia; dirannotele, e tu in quelle abbiati con
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Sì. Ma che intendi tu dire? ¶ ADOVARDO ¶ Voglio dire
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1440
mai maggiori: anzi, ove tu puoi tenere tre cavalli
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me in prima, che tu qui testé, come io
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io della masserizia, così tu ogni tuo argomento e
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vivere? ¶ PIERO ¶ Siano, come tu di', l'arti da
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quella somma grandissima, quale tu Ricciardo, prima che né
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mi maraviglio se, come tu dicevi, e' preti ancora
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cominci ad amare chi tu non bene conosca fido
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già che oggi, come tu sai, troviamo in questa
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detti sì certo sapevi tu non inesperto prima che
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quale cognizione dico, e tu non credo neghi, essere
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Quasi, Adovardo, come se tu poco avessi in questa
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osservati. ¶ ADOVARDO ¶ Maravigliomi che tu della istoria, quale solo
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1440
l'isola di Cicilia, tu estrarrai e' vincoli della
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prede fra loro seguite, tu comporrai arte da condurmi
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d'animo. Riderei se tu meco facessi professione monstrarmi
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modo sì escusato che tu non hai aperto da
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1440
grazia. Né sarà che tu possi se non piacere
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vedranno umanità e gentilezza. Tu con ciascuno di questi
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modi di quelli quali tu proponi accoglierti e accrescerti
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precetti maggiore assai, che tu non dicevi bastare a
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a tutta la materia? Tu solo affermavi, quel che
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sotterfugii, Adovardo, sottrarrai, che tu oggi non dia questa
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e discipline scolastiche. Onde tu, el quale sempre studiasti
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ferma amicizia: ordine nobilissimo. Tu tanto adunque seguita, e
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da te scusa niuna, tu qui ora con questa
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te bisognoso domanda, o tu che libero el ricevi
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i tuoi antiqui amici. ¶ Tu tanto guarda chi ti
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e laude di chi tu ami, conviensi investigare donde
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Questa affezione in me tu, credo, chiami non amicizia
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amicizia, ma benivolenza. E tu simile non raro t
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cupido di beneficarti, e tu studiosissimo d'essermi ad
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potessi riputarti amico, né tu di me potessi, come
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Perché? O non sai tu che non ogni uso
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qui animo, Battista e tu Carlo; a voi, non
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più essere stato che tu me aspettassi prolisso quanto
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a questi non come tu dottissimi. Sarò pertanto di
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nulla ti sovengono; e tu in alto grado posto
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quella grandissima, a quale tu più nulla vi desideri
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el vizio proprio. ¶ ADOVARDO ¶ Tu confessi un vizioso nulla
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m'arai risposto qual tu più lodi, o rescindere
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amicizia, o fare chi tu ami migliore. ¶ LIONARDO ¶ Non
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dissimile da quelli quali tu con severità e fronte
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tuo studio rendendo chi tu ami ornato di lode
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da te essere amato, tu prudente credo più tosto
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sapere perseverare amando chi tu riputasti degno da te
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ben servata natura, che tu ami qualunque teco sia
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E chi non, come tu di', alla antica e
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lode. ¶ ADOVARDO ¶ Che credi tu degli altri? ¶ LIONARDO ¶ Credo
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e' viziosi temono, quanto tu di', la lingua di
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troppo disciolta lingua. ¶ ADOVARDO ¶ Tu m'induci ch'io
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te", disse, "nutrisco perché tu combatta col ferro contro
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dicono, qual sentenza e tu testé approvavi, nulla essere
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chiamavano figuli), onde satisfarai tu a que' tuoi soldati
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a Gaio Pisone, "purché tu aspetti el tempo". È
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costui reggerebbe forse qual tu dicevi le inimicizie, come
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superarlo? ¶ ADOVARDO ¶ Non sa' tu che due furono sempre
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LIONARDO ¶ E chi stimi tu tanto sarà dotto e
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che ben sappia quanto tu proponi? Credi tu forse
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quanto tu proponi? Credi tu forse, come i' dicea
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accrescano odio? Dara'mi tu savio qual dica per
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delatore e rapportatore; e tu più facile impetrerai perdonanza
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che da te chi tu ami chieggia cosa non
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conservarla. Che più avevi tu da desiderarvi? ¶ LIONARDO ¶ Nulla