Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

oh! vedi; ¶ Quella Ermengarda tua, che di tua mano

Ermengarda tua, che di tua mano ¶ Adornavi quel dì

un tempo ¶ La veneranda tua consorte ergea, ¶ - Quasi presaga

che un brando ¶ Nella tua mano. Ecco il legato

Dover fia scritto nella tua risposta. ¶ SCENA QUINTA ¶ DESIDERIO

pose il regno ¶ Nella tua casa, non vorrai tu

fior di Francia alla tua scorta affido. ¶ MARTINO ¶ Con

Dio riprovata ha la tua casa, ed io ¶ Starle

tuoi ¶ Alteri van della tua gloria, alteri ¶ Di dividerla

ti compiange. Toglierti la tua ¶ Splendida cura non poss

io tengo ¶ Caro alla tua pietà, la gioia e

d'un regno, ¶ La tua gloria or comincia: altro

venti re, tu di tua man porrai ¶ L'ultima

Franchi e nostro! ¶ Nella tua man vittoriosa accogli ¶ La

spender li posso ¶ In tua difesa. - O mio signor

distorlo. ¶ Seco indugiarmi, di tua vita in forse, ¶ Io

casa ¶ Del tuo riposo tua. La sacra spoglia ¶ Vesti

io stessa, io sposa tua, non rea ¶ Pur d

Unico amico? Se fui tua, se alcuna ¶ Di me

Che per la pace tua pregano. ¶ ERMENGARDA ¶ Il cielo

che dee la tenera ¶ Tua spoglia ricoprir, ¶ Altre infelici

capo mio commetto ¶ Alla tua fede. ¶ GUNTIGI ¶ E tu

un popolo e la tua? ¶ GUNTIGI ¶ Quando quel Franco

Patto di vita. Sulla tua fortuna ¶ Io di vegliar

i miei. ¶ GUNTIGI ¶ La tua parola, o Svarto, ¶ Prendo

un de' primi di tua gente: il merti: ¶ Va

Morrem. - Che pensi? Nella tua rovina ¶ Perché quei prodi

vincitor dinanzi ¶ Vince ogni tua virtù; l'ansia di

più da me. - Sulla tua fede ¶ Riposo, o Teudi

DESIDERIO ¶ Compiuta ¶ È la tua impresa: non ha più

al forte. ¶ Italia è tua; reggila in pace; un

lieto io sorgessi ¶ Dalla tua mensa! E perché amica

DESIDERIO ¶ Dono funesto ¶ La tua pietà, s'ella giammai

morente mano ¶ Ripongo nella tua. Che tanta preda ¶ Tu

Testimonio mi sia; la tua preghiera ¶ È parola di

abbandonato!... ¶ Vengo alla pace tua: l'anima stanca ¶ Accogli