Vittorio Alfieri, Agide, 1788

di nuovo sul regal tuo seggio ¶ stai, Leonida, assiso

nemico aperto del regnar tuo solo, ¶ non di te

nel dì, che il tuo crudo fratello ¶ a trucidarmi

mandava, Agide, forse a tuo dispetto, ¶ per altri suoi

contaminar non volle col tuo sangue ¶ la generosa ed

Che farà dunque Agide tuo? più a lungo ¶ racchiuso

Or dunque ¶ opra a tuo senno tu: tremar non

prospera sorte, entro al tuo core ¶ conscio di te

più sempre ¶ contra il tuo figlio i buoni. Assai

la sorte, che al tuo primo ¶ padre eccelso toccò

aspra ¶ mutata sorte: il tuo stato infelice ¶ staccarmi sol

amor mio vero; ¶ (pel tuo, non so s'io

d'amare il padre tuo, chi puote ¶ biasmarten mai

cara. Io meno ¶ dal tuo gran cor non mi

Agiziade ¶ So tutte ¶ del tuo sublime, umano, ottimo core

t'amo; ¶ né al tuo pensar niente spartano io

è parte ¶ del figliuol tuo. — Spartani, ove pur tali

E nasce ¶ sol dal tuo oprar l'altrui livore

Popolo ¶ Anfare ¶ Fuor del tuo sacro asilo, Agide, in

onde scaduto sei ¶ col tuo fuggirne, Sparta oggi ti

Durevol possa, è il tuo desir secondo; ¶ e additar

mai non assentivi: al tuo ¶ privato ben tu sol

un altro re collega tuo crearti ¶ ligio non puoi

or mi vedi; in tuo poter mi pongo; ¶ supplice

amor, e all'odio tuo, potresti ¶ servire a un

s'aprisse entro il tuo chiuso petto, ¶ senza pure

pure infiammarlo: ma in tuo petto ¶ l'amor dell

vera ¶ Spartana voce dal tuo seggio allora ¶ te rimovea

oro è figlia: ¶ del tuo ti spoglia: i cittadin

alti miei disegni, ¶ con tuo vantaggio, e in un

estolli, e al trono tuo ti agguaglia. ¶ Leonida ¶ Maggior

o in ceppi ¶ col tuo genero porre anco tua

sempre andresti: ¶ né il tuo cor osa a più

mi è dunque il tuo, pur troppo! Agide innanzi

AGIZIADE ¶ Agiziade ¶ Io dal tuo fianco non mi stacco

fare, o padre, ¶ pel tuo innocente genero, che salva

nome, e l'ardir tuo. ¶ Tempo intanto si acquista

dal limitar del carcer tuo, ¶ tu il sai, che

abbi. Udiati Sparta, ¶ del tuo asilo in discolpa, addur

tenea. La plebe, ¶ del tuo carcer la strada hammi

cittadini assai) l'amor tuo vero ¶ trarmi or solo

tu stringa; ove il tuo petto ¶ agli innocenti miseri

i figli, e il tuo consorte amato ¶ per lui

tentali; ripiglia ¶ l'alto tuo core, e non mi

è d'uopo, il tuo donar: ma prova ¶ d

nol pensi, il pianger tuo: la plebe, ¶ se Leonida

Irrevocabil dunque ¶ fia il tuo morir?... ¶ Agide ¶ La mia

nell'abbracciarti; che il tuo pianto io veggo ¶ da

raffrenato starsi ¶ sopra il tuo ciglio. ¶ Agesistrata ¶ Agide mio

della madre.[2] ¶ Agide ¶ Il tuo pugnal nascondi, ¶ com'io

figlio;... e morta... sul tuo... corpo... io cado. ¶ Leonida