Vittorio Alfieri, Bruto secondo, 1789

dà fede; ¶ non al tuo consol servo, che sì

già tanto. ¶ Questo popol tuo stesso, (al vivo or

il ritrasse) il popolo tuo stesso, ¶ ha pochi dì

ha pochi dì, del tuo poter ti fea ¶ meno

eran mortali al petto tuo, le voci ¶ del tuo

tuo, le voci ¶ del tuo popol, che in ver

estimo. ¶ Antonio ¶ Del temerario tuo parlar la pena, ¶ in

oprar ne avanza. ¶ In tuo nome invitati ho Cassio

eri, e sublime il tuo parlar, fea forza ¶ a

Roma, ¶ potria il maschio tuo dir tornarla in vita

il terzo. ¶ Cassio ¶ Il tuo? ¶ E qual altro ne

ratto, ¶ più che il tuo brando... ¶ Cicerone ¶ Oh cittadin

volli, e in nome tuo, colui, ¶ che mortal tuo

tuo, colui, ¶ che mortal tuo nemico a certa prova

sia ver me il tuo stato. Uccider Bruto, ¶ senza

misto di oltraggi il tuo laudar mi piace. ¶ T

rovina intera ¶ del nome tuo. Sommessa odo una voce

Sublime ardente giovine; il tuo ratto ¶ forte facondo favellar

è ben chiaro ¶ questo tuo favellare. A me non

già, quasi d'un tuo paterno ¶ retaggio?... ¶ Cesare ¶ Ah

cittadini tuoi, ¶ ma il tuo proprio figliuolo. È Bruto

tu ucciso ¶ puoi dal tuo figlio; o di tua

tu forse ¶ d'amar tuo figlio? Ami te stesso

e tutto ¶ serve in tuo core al sol desio

gioia! io veggo ¶ sul tuo ciglio spuntare un nobil

che svelarmi il vil tuo core, e il mio

non mi dai del tuo paterno amore. ¶ D'ogni

il primo; ¶ e nel tuo cor de' vincere. Mi

né mai contro al tuo padre ¶ volger ti puoi

tu? ¶ Cimbro ¶ Dal favellar tuo lungo ¶ col dittator, che

fora... Oh Bruto!... ¶ Il tuo parlar strappa a me

vita: ¶ ovver, se amar tuo ferreo cuor non puote

a non tradire il tuo dover più sacro; ¶ a

non merta. — Al signor tuo ¶ riedi tu dunque, e

acciar pende dal solo tuo cenno. ¶ SCENA II ¶ SENATORI

Troncar potrei. Bruto, il tuo dir... ¶ Bruto ¶ Né paia

Popolo ¶ Fiamma è il tuo dire, o Bruto... ¶ Bruto