Vittorio Alfieri, Maria Stuarda, 1788

Ei, da te lungi, ¶ tuoi veri sensi interpretar mal

al par degli altri tuoi, ¶ e assai di forza

anch'essi, e figli tuoi non empi; ¶ a cui

ammendare ancora ¶ gli error tuoi scorsi, e a sentier

a trar d'oppression tuoi fidi, ¶ pria che sforzati

e nei mentiti ¶ amici tuoi troppo affidando, in pria

il dì. Vedrò de' tuoi nel volto, ¶ alta norma

dove or vanno ¶ i tuoi detti a ferir? sai

alberga; e qui de' tuoi più fidi il lascia

or soffri. — ¶ Dove indrizzar tuoi passi? in Gallia? pensa

questo infelice regno. A' tuoi nemici ¶ datti preso tu

trar d'inganno Maria; tuoi rei nemici ¶ annichilar: ciò

osservato. ¶ Ormondo ¶ Ai cenni ¶ tuoi ne verrò. Pensa frattanto

fra noi: schiudi i tuoi sensi; ¶ m'imìta: io

più forti assai de' tuoi, ¶ e meno infami, stanno

non rieda. Ai fidi ¶ tuoi consiglieri, e a' tuoi

tuoi consiglieri, e a' tuoi rimorsi in mezzo, ¶ (se

veraci avvisi; ¶ che i tuoi modi, il tuo cor

querelo: i modi ¶ usati tuoi, son questi; è mia

gridar fia prima ¶ que' tuoi stessi delitti, a cui

appieno han l'alma ¶ tuoi; non ten doler: solo

ecco ampie canne, ¶ cui tuoi visceri impuri esser den

in grembo; agli idolatri ¶ tuoi pari appresso: obbrobriosi giorni

vanne, e gli armati tuoi... ¶ Botuello ¶ Ma che? tu

il più fido ¶ de' tuoi, vi si appresenta; invan