Giuseppe Parini, Il giorno, 1801

membra ¶ Adipe cresce, de' tuoi labbri onora ¶ La nettarea

forense ¶ Cui de' paterni tuoi campi e tesori ¶ Il

Così zotica pompa i tuoi maggiori ¶ Al dì nascente

Se a' bei momenti tuoi cure minori ¶ Porranno assedio

I damigelli a' cenni tuoi star pronti. ¶ Già ferve

il più accorto tra' tuoi voli al palagio ¶ Di

insidiar: semplici sieno ¶ I tuoi balsami allor: nè oprarli

Tu de gli arcani tuoi. Sai che a sua

novi modi ¶ Imbandir ne' tuoi scritti eterno cibo ¶ A

mille scritti ¶ Celebrata da' tuoi novella Aspasia ¶ Taide novella

la Gallica Atene i tuoi precetti ¶ Tu pur detta

Poi che rapìrle i tuoi l'oro e le

Questi o signore i tuoi studiati autori ¶ Fieno e

altra età cara a' tuoi pari ¶ Cui non gustate

pubblico arredo ¶ I damigelli tuoi? Rodano e Senna ¶ Le

Tutto al giudizio de' tuoi guardi esponga ¶ L'apparato

lo stupore ¶ Passerai de' tuoi pari eguale a un

turba, e gli occhi tuoi primiero ¶ Occupar di sua

e de gli sguardi tuoi ¶ Economa presieda; e sì

tavolette a guardar preste ¶ Tuoi sublimi pensier fin ch

e i gridi ¶ De' tuoi gran pari ecciterai qualora

Ti compartì prostrandosi a' tuoi piedi? ¶ Vuoi tu i

È il viver de' tuoi pari util tesoro. ¶ Uopo

auriga bestemmiò finora ¶ I tuoi nobili indugi: assai la

E de gli eguali tuoi scelto drappello ¶ Sbadigliando t

te de gli avi tuoi serbano ancora ¶ Gli atti

schiera ¶ T'accolgono i tuoi servi. Altri già pronto

noto scalpiccio de' piedi tuoi. ¶ Già lo sposo t

s'arretra ¶ Che conosce tuoi dritti; e si conforta

Presso a gli emuli tuoi, che di gelosa ¶ Titol

o fortuna i padri tuoi ¶ Grandi rendette; poi che

Godi de gli ozj tuoi a te da i

ministri ¶ Ora i piaceri tuoi, nato a recarli ¶ Su

Sfugge da gli occhi tuoi, che i vanni audaci

intorno ¶ Sudin gli studj tuoi. Anco tal volta ¶ Fia

di Samo i doni tuoi ¶ Reca sul desco. Egli

te rivolti ¶ Incontreranno i tuoi. L'aere a quell

Affettuoso attendi. I lumi tuoi ¶ Di gioia sfavillando accolgan

satira indiscreta i detti tuoi; ¶ O che a maligne

colui che regge ¶ I tuoi destrieri e quel ch

quel ch'ara i tuoi campi; ¶ E che la

dall'odorato grembo ¶ I tuoi doni o Pomona; e

ginebro; ¶ E co' lavori tuoi di presso latte ¶ Declina

varia forma ¶ I latti tuoi cui di serbato verno

mira i prodi ¶ Compagni tuoi che, ministrato a pena

capre ¶ De gli edificj tuoi man scabre e arsicce

le alterne merci ¶ A' tuoi comodi guida ed al

porte ¶ Alcun de' nuncj tuoi; quivi deponga ¶ La tessera

vanno, ¶ Rompea gli orrori tuoi sol quanto è duopo

scena ¶ I grandi eguali tuoi, degna de gli avi

Parli di te, de' tuoi corsier, del cocchio ¶ E

agone ¶ Splendano i genj tuoi. Mira la Notte, ¶ Che

al notturno ¶ Concilio de' tuoi pari, a cui la

volte ¶ De' gran titoli tuoi forte rimbombano! ¶ Come a

eccelso, ¶ Esser dei fra' tuoi pari, i pari tuoi

tuoi pari, i pari tuoi ¶ A conoscere apprendi; e

Bella fra i lari tuoi vergin straniera! ¶ Errai. Nel