Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911

Si sono volute uccidere. ¶ – Tutte e due erano invaghite

alla Regina e a tutte le dame della Corte

ad altezze inaccessibili. E tutte le cose mi giungevano

a camminare. Corsi per tutte le sale della villa

fatti, i nomi di tutte le cose senza sapere

vostro nome è su tutte le bocche, non si

onde? I veli di tutte le danzatrici d’Ellade

sono corso da voi. Tutte le cose possono diventare

Se le vedessero crepare tutte insieme non avrebbero un

Perelà! ¶ Il Thè ¶ – Noi tutte siamo tanto lusingate, non

mie care? ¶ – Certo. ¶ – Tanto. ¶ – Tutte! ¶ – Molto. ¶ – Infinitamente. ¶ – Già. ¶ – Sì

assai più faccende, in tutte perché le cose procedano

voi. ¶ – E se da tutte saprete la stessa cosa

Perelà, ella ci supera tutte e di gran lunga

accese e si vedevano tutte quelle fiammelle nell’oscurità

e mi appoggio con tutte e due le braccia

repentinamente e vado con tutte e due le mani

e verso di noi tutte. ¶ – E tradisci un ordine

che spesso ci affligge tutte quante. ¶ – È un male

Gioconda Di Cartella. ¶ – Di tutte queste signore, gentile amico

esserci incontrati con lui: tutte le apparenze c’ingannano

le apparenze c’ingannano, tutte le speranze ci tradiscono

antico proverbio che non tutte le ciambelle riescono col

ogni autorità. Fui su tutte le bocche e dovetti

forma mia cara signora, tutte le donne del paese

si burlano di lui, tutte si sono burlate, e

un uomo, sperando con tutte le forze del mio

direttamente in casa, a tutte le ore e con

ha fatto una per tutte. L’intervento di Gesù

quelli, pure riservatissimi di tutte le altre educande, e

il brivido insinuarsi per tutte le fibre e tutte

tutte le fibre e tutte le ossa, avevo sentito

ancora, passò tante sere, tutte le sere all’ora

e s’insinuava per tutte le vene, per tutte

tutte le vene, per tutte le fibre, per tutte

tutte le fibre, per tutte le ossa. ¶ «Allorquando staccai

quest’istante di riassumere tutte quelle cose. ¶ «Dio.» ¶ – Dite

carrozza ci attende. ¶ – Maestà, tutte quelle Regine che mi

dolore che le copre tutte. Guardate come sono velate

dovrebbero divorare? Non sono tutte uguali là dentro? Non

dentro? Non furono Regine tutte, e non han tutte

tutte, e non han tutte un uguale mantello e

sua inutile curva sciupa tutte le toilettes di questo

Dopo di che, da tutte le finestre di tutte

tutte le finestre di tutte le case di tutta

d’Inghilterra va su tutte le furie per rendergliene

gli vengono portate nuove tutte le mattine dal fornaio

interessarsi e immedesimarsi in tutte, può sentirsi pazzo come

allontanandosi per sempre. ¶ «Erano tutte le case di Dori

voluto troncare così miseramente tutte e due le nostre

vivi per avvisarlo come tutte le altre volte, invitandolo

la notte pensando a tutte queste cose, ricordandosi una

s’era comportato come tutte le altre volte da

quali la Corte con tutte le sue scorte a

lo spirito puro, e tutte le cose avevano provocato

tutti i sortilegi, con tutte le menzogne, con tutte

tutte le menzogne, con tutte le viltà imparate da

tua, almeno, che di tutte è la più sozza

male arti, ecc.?... ¶ – Di tutte quelle che conducono alla

Le più inutili di tutte le arti. ¶ – Lo ritenete

viscere, egli è sopra tutte le stirpi, sopra tutto

carità. ¶ – Ci ha danneggiate tutte in modo molto serio

condannato un innocente. A tutte le corti di tutti

dalla voce di voi tutte pronunciare, con molta disinvoltura

vi faccia ressa. A tutte le finestre ferve agitazione

finestre della Reggia sono tutte chiuse quasi che dalla

altre. Ma si servono tutte della medesima arma: la

Crptù! Crplah! Crsciù! ¶ Da tutte le finestre piovono come

Gli uomini, che per tutte le espressioni della vita

le nubi possono assumere tutte le forme, su, su