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Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «tutte»

nautoretestoannoconcordanza
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1886
insinuandosi e penetrando dapertutto. Tutte quelle fanciulle, mi son
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1886
in me, nell’anima, tutte avete lasciato un solco
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eroina di un romanzo, tutte quante le vostre voci
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o infelici, lontane, lontane tutte, mi risuonano nella testa
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mi scuote l’anima: tutte queste voci che vengono
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che vengono dal passato, tutte queste braccia che si
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una fanciulla, ho rievocato tutte le compagne della mia
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vivamente all’appello: presente! Tutte, tutte dormivano ancora, le
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all’appello: presente! Tutte, tutte dormivano ancora, le fortunate
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freddo e sonno, mentre tutte le altre dormivano, al
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avvinghiava l’anima di tutte quelle ragazze, il frasario
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mosche: l’interesse di tutte era quel foglio di
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sette ore. Appena entrate, tutte cercavano questo foglio, avidamente
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quelle malaticcie; e da tutte si diffondeva un senso
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di lavoro, senza ridere, tutte occupate meccanicamente in quei
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ragazze stavano a sentire, tutte intente: Ida Torelli, la
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ausiliarie che erano ritornate, tutte umiliate ai loro posti
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superiori. Profondo silenzio, penoso: tutte pensavano, non riprendevano le
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la stessa tristezza di tutte quelle fanciulle, riunite a
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la testa e guardava tutte quelle ragazze immobili, chi
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volto di bruna, e tutte le ausiliarie, più o
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chi sorrise. La sapevano tutte, quella appassionata leggenda dell
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il fischio lo aspettavano tutte, come se fosse un
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erano troppi i permessi. Tutte quelle che li avevano
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1886
un piacere grande per tutte: ma ella non avrebbe
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e cinquantacinque. Addosso a tutte quelle fanciulle era piombata
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rifinite, esauste, spezzate in tutte le giunture, non avevano
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affollamento di telegrammi, su tutte le linee, importanti e
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del servizio ordinario: che tutte quelle che volessero dare
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due e mezzo, innanzi tutte le ausiliarie riunite, presenti
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invece, esse avevano quasi tutte il diploma di grado
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1886
potevan rimandare a casa tutte, senza che avessero diritto
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e senza un soldo. Tutte quelle lagnanze sorde che
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tutti i piccoli torti, tutte le piccole ingiustizie, tutte
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tutte le piccole ingiustizie, tutte le piccole sofferenze, prendevano
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a pranzo. E così tutte le altre, di ambedue
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tutti i capoluoghi, da tutte le sottoprefetture e prefetture
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a serie di dieci. Tutte le macchine, Morse, Siemens
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sezione femminile erano presenti tutte le ausiliarie, ognuna a
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1886
nascevano, sgorgavano, spuntavano da tutte le linee; su tutte
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tutte le linee; su tutte il ritardo era di
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niente: le ausiliarie erano tutte svelte, tutte intelligenti, quel
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ausiliarie erano tutte svelte, tutte intelligenti, quel giorno: quell
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domenica, le ausiliarie telegrafiche, tutte presenti, senza aver fatto
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1886
assoluto. In quel giorno, tutte le altre linee andavano
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era caduto in città. Tutte le macchine scricchiolarono, a
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la notte, cenando in tutte le ore, noncurante dei
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Olga Bariatine sposa Massimo. ¶ Tutte levarono il capo, anche
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strillò Anna Doria, mentre tutte riprendevano il loro posto
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affatto, — tempestò Anna Doria. — Tutte più o meno ci
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ci meritiamo di maritarci, tutte più o meno siamo
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Anna, Anna! — dissero quasi tutte scandalizzate. ¶ — Ti viene l
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figliuola la chiamava. Sì, tutte soffrivano per le brutali
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si guardavano in faccia, tutte pallide, con le boccuccie
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carattere più aperto di tutte le altre, cercò di
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trine di vera Valenciennes. Tutte le mondane…. e le
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d’ora di silenzio; tutte lavoravano, riprese da un
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segreto di Giovannella Sersale tutte lo conoscevano, ella aveva
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Sannicandro si consolavano, erano tutte felici, poichè in quel
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ragazze? Volete che piangiamo tutte insieme? O Eva, Eva
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ridere. ¶ — Ragazze, se andassimo tutte a casa, a colazione
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prima classe. Ci accomoderemo, tutte; sembreremo una scuola. ¶ E
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scuola. ¶ E per vincerle, tutte, si buttò al collo
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sulla corazzata russa Swetlana: tutte le navi mercantili, i
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le barcacce, le paranze, tutte le Madonne Immacolate, le
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1886
un’aria interessante, fingevano tutte di avere il passo
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giorno di ballo, per tutte quelle donne e per
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corte era al completo, tutte gliela invidiavano; ella ballava
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indietro sulle treccione bionde, tutte rosee, tutte ridenti, portavano
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treccione bionde, tutte rosee, tutte ridenti, portavano le loro
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vermicelli al pomodoro. E tutte le donne, maritate e
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1886
e bevevano del consommé, tutte colorite e felici, l
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sempre verso Castellamare, scrutando tutte le barchette che si
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muta, un rilassamento di tutte le linee, l’accasciamento
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seconda. ¶ E si guardarono, tutte lusingate di aver tanto
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aver abbracciato e baciato tutte le sue amiche, una
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Fiammante, dandole trentamila lire, tutte d’un colpo, per
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Ma un silenzio regnò, tutte avevano abbassato gli occhi
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ella si appartò con tutte quelle che erano state
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piedi, vestite di nero, tutte scintillanti di perline, stringendo
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vita, quel distacco da tutte le cose umane, persone
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la vocazione di Eva. Tutte le donne pregavano, commosse
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pregare, ansiose, frementi, provavano tutte lo stesso brivido. Le
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sgomentavano l’anima di tutte quelle donne oranti: gli
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sum resurectio et vita.... ¶ Tutte le donne, reclinato il
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Le Galanti, tre sorelle, tutte brune, simpatiche, dagli occhioni
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dormendo dopo pranzo, come tutte le fanciulle borghesi napoletane
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strideva: ma quelle ragazze, tutte, erano prese dal brivido
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al suo dito indice. ¶ Tutte quelle ragazze dentro, si
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tratto la musica finì: tutte quelle testine, quelle mani
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Le Altifreda, le Altifreda! ¶ Tutte si piegarono a guardare
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un’ora di esercizio, tutte fresche e rosse. ¶ Le
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loro grazietta giovanile, avevano tutte le arie di prime
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benissimo, ma il vederle tutte tre insieme zitelle un
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ella fantasticava di maritare tutte le ragazze di sua
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di andare innanzi! E tutte la conoscevano Matilde Tuttavilla
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la conoscevano Matilde Tuttavilla, tutte la salutavano, ella si
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le Altifreda erano ripassate tutte felici del loro bagno
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loro comodi, facendo arrabbiare tutte le altre. A quell
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litigando fra loro, strillando, tutte scalmanate, arrivarono le sorelle
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le screpolature. Ed erano tutte innamorate, furiose, si rubavano
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essersi insultate fra loro, tutte cinque andarono a parlamentare
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Chiatamone, fra le vetrine tutte fulgide di gioielli, di
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centro della Villa, dove tutte quelle persone erano dirette
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delle fiammelle a gas, tutte pompose nei loro vestiti
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critica, pettegola, spietata, a tutte quelle che passavano. Giusto
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occhioni neri: e avevano, tutte tre, i capelli annodati
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la più brutta di tutte. ¶ — La più grande avrà
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miscuglio di variazioni sopra tutte le arie della Jone
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di Gian Battista Vico, tutte vestite di mussolina leggiera
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stavano benissimo. E avevano tutte le singolari cose che
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molto ricche, si permettono: tutte tre le catene e
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silenziosa, guardandosi intorno con tutte le sue forze, sapendo
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waltzer di Métra, che tutte le ragazze hanno ballato
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feste e al teatro; tutte le gioconde attività giovanili
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di Malta, dove cantano tutte le debuttanti belle e
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De Pasquale restavano ancora, tutte ridenti e fresche, abituate
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stata una illusione. Ora, tutte le sorelle mormoravano contro
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i braccialettini d’argento, tutte brune, ma simpaticissime, specialmente
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autunno in Isvizzera, quando tutte le altre ragazze della
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più bella insomma, di tutte le ragazze che venivano
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all’altra, in fila, tutte composte ancora, perchè non
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pensasse più a invitarla; tutte le ragazze ballavano il
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vestito di madame Ricco, tutte quante felici di ballare
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si ballava: tutti e tutte, sottovoce, si meravigliavano di
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del ballo, Enrichetta cercò tutte quelle cose: portò prima
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scelta finale in cui tutte le simpatie ingenuamente si
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dove si era ballato tutte le domeniche di carnevale
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tappeto falso di Smirne, tutte le sedie scompagnate, nessun
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casa loro, ridevano, chiacchieravano tutte soavità, tutte brio, un
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ridevano, chiacchieravano tutte soavità, tutte brio, un po’ dipinte
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scrupolosa. ¶ Le ragazze Sanges, tutte cinque, col fedele Carluccio
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E il fermento attraverso tutte quelle fanciulle, tutti quei
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che le Sanges sogghignarono, tutte cinque: ¶ — Ci vede, ci
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due mesi per preparare tutte quelle sorprese. E quel
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gli uomini per malignare. ¶ Tutte sognavano il braccialetto d
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di respirare dal naso, tutte dicevano che avrebbero potuto
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valeva venti franchi. Ma tutte sporgevano la testa per
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suo braccialetto di argento; tutte lo trovavano bello, sospiravano
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napoletani si affollarono in tutte le strade donde si
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terrazzi, si arrampicarono su tutte le soffitte, comparirono a
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per cui pareva tremassero tutte le case napoletane, da
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alle tre; andassero pure tutte a casa. Innanzi alla
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che tornavano a casa, tutte stupite di quella vacanza
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ballo dei cristalli. A tutte le persone, uomini d
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pareva di avere addosso tutte le fiamme dell’eruzione
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per Napoli, domandava a tutte: ¶ — Ma perchè non si
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montagne, traboccanti lava da tutte le parti. Ed erano
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chiusa, senza una porta, tutte le esterne; lungo la
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non infangarle, le scarpe tutte inzaccherate, i libri sotto
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alla mano destra; e tutte le interne avevano l
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che filtrava acqua da tutte le mura e che
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simpatie invincibili che affrontavano tutte le punizioni, e uno
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quell’ora che stavano tutte riunite, la strana rete
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la più infelice fra tutte, non capiva nulla, nè
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Giulia De Sanctis imparava tutte le lezioni a memoria
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crescesse. Non potevano cantare tutte costoro. Ma quella che
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che sapeva sempre e tutte le lezioni, che non
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classe. Le ragazze erano tutte fuori dai banchi, convittrici
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qualche cosa, quando veniva. Tutte le ragazze sedettero: in
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era lì sulla porta. Tutte quante si alzarono, fecero
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scetticismo amabile persisteva in tutte le sue spiegazioni; a
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sulle mani. E su tutte quante, innamorate felici, o
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seguivano tutti i tridui, tutte le novene, tutti gli
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erano rivolte ad ascoltarla, tutte intente. Il pretonzolo scuoteva
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sante, in fila, ancora tutte contrite dallo scandalo avvenuto
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sganasciar dalle risa. E tutte quante convittrici ed esterne
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un rappezzo bene eseguito. ¶ Tutte facevano dei progetti per
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Se si fanno far tutte il certificato, bisognerà riferire
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alunna, esse le contristarono tutte, con la frase, con
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lezione sulla radice quadrata, tutte o quasi tutte la
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quadrata, tutte o quasi tutte la sapevano, tanto egli
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chi un’indifferenza assoluta: tutte fingevano, come meglio sapevano
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giri di passeggiata erano tutte capitate lì alle otto
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attorno fiottavano le domande, tutte volevan sapere, se i
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sfracellata, giù nella via: tutte parlavano sotto voce della
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Fiorillo! — chiamò la bidella. ¶ Tutte si rivolsero a veder
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approvata a stento in tutte le materie. Che fanno
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legge psicologica le riassume tutte e il signor Froebel
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specie di sfiducia di tutte le cose, vinceva quelle
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del diploma e di tutte le cose scolastiche noiose
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cinque in geometria. ¶ Poi, tutte quante, felici o infelici
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esame, affisso nel cortile. Tutte, più o meno, lo
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persino degli zeri, in tutte le materie: e la
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e la meraviglia di tutte fu che Isabella Diaz
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molti balconi e su tutte le terrazze prospicenti nella
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Roccatagliata: matrimonio che a tutte le ragazze coetanee di
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pareva logico, e che tutte le ragazze fra i
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Quella sera esse erano tutte orgogliose di poter ricevere
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a tutti e a tutte, senza celare la sua
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tutti i gusti, di tutte le stature, sbucanti da
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le stature, sbucanti da tutte le parti, tanto che
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ai balconi tutti e tutte: ma era un falso
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due Crocco, brune scarne, tutte chincaglierie, tutte spilloni di
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brune scarne, tutte chincaglierie, tutte spilloni di acciaio e
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quindici anni prima, ma tutte tranquille e ridenti, sopportando
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la più infelice di tutte. Quelle sorelle Astianese avevano
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lui, Giorgio, le ingannava tutte tre, aveva una innamorata
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di persona morta a tutte le cose umane. ¶ Emma
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vedeva queste cinque femmine tutte smorte o livide sotto
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pareva che lei e tutte le sue amiche dovessero
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egoistico e supremo di tutte le cose. ¶ Ma dopo
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vostre mani, io, e tutte quante. ¶ II. ¶ La puerpera
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foderette di tela finissime tutte adornate di ricami: le
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chirurghi e di levatrici. ¶ Tutte mostravano il più grande
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un’attenzione cortesissima, seguendo tutte le peripezie, facendo qualche
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esclamazione. A qualche asserzione, tutte facevan coro: oppure qualcuna
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la grassezza tradizionale di tutte le levatrici, l’aria
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poi, in giro, a tutte le signore. La puerpera
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frase di tenerezza, che tutte quelle persone rivolgevano al
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era morta di parto, tutte le finestre erano sbarrate
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a sinistra della bacchetta, tutte eguali in modo che
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Crocco, per chiederla. ¶ — Chiedile tutte due, Margherita e Vincenzella
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il terzo, e così tutte le ricchezze di casa