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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «tutti»

nautoretestoannoconcordanza
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1983
e correre a lavorare tutti i giorni, in un
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1983
ferrovia. Ad essa dedicavano tutti i loro pensieri e
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Imperatore, perché arrivavano da tutti i distretti, le città
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1983
e da pescatori ostinati. Tutti i camini della città
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Venne il momento che tutti aspettavamo. Il padre di
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1983
cui il paese traboccava. ¶ Tutti i fatti che seguirono
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ancorarmi in un luogo. Tutti i personaggi di quella
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stai anche tu. Siamo tutti e tre uomini alla
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Dopo tre giorni eravamo tutti stanchi morti, e la
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1983
sonnolenze e malinconiche apatie. ¶ Tutti noi, come ognuno dei
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1983
paese, e che per tutti gli altri non era
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1983
loro destino, dimenticati da tutti, come una merce abbandonata
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1983
da quando eravamo partiti. Tutti quelli che erano ancora
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1983
il suo gesto segnalasse. Tutti dubitavamo ormai che esistesse
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1983
orizzonte e la tramontana tutti quanti, io compreso, e
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1983
rumeno, e poi di tutti i linguaggi slavi, che
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della ferrovia venivano da tutti i paesi dell’Asia
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proprio. Nella carrozza stavamo tutti vicini e stretti, con
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quasi niente perché erano tutti gelati, e anche all
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1983
non potei farlo. Quando tutti nello stanzone russarono uscii
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1983
arrivo al villaggio addormentato. Tutti i camini fumavano. Fuori
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1983
lavorano alla ferrovia. Sono tutti miei amici.» ¶ A partire
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pareva che dovesse risolvere tutti i problemi soltanto a
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più forte dell’abbattimento. Tutti quanti sentivamo che c
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mi lasciava andar via. ¶ Tutti i giorni mi tratteneva
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1983
i compagni ci calammo tutti intieri nella ricerca di
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1983
il più massaio. Ma tutti usavamo il nostro ingegno
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1983
sabbia lucidava benissimo. Sentivamo, tutti e tre, bisogno di
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1983
commessa qualche colpa a tutti sconosciuta, persino a noi
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bene. E poi torneremo tutti insieme.» ¶ «Io no di
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1983
operai che vedo hanno tutti più anni di te
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1983
ne chiedeva sempre a tutti. Io gli descrissi quello
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la memoria vivente di tutti i risvegli precoci della
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Guardai in su, come tutti, e capii che sarebbe
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fossi riuscito a riportarli tutti alla Terra perduta. ¶ Che
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Può darsi. Ma mica tutti accetteranno. I più sono
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1983
sera, quando ci ritiravamo tutti e cinque a dormire
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1983
faccende di casa, come tutti conoscessimo i suoi familiari
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1983
ci raccontò ciò che tutti noi conoscevamo già benissimo
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1983
un disperato, chiese a tutti se li avessimo visti
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1983
senza nome, esposto a tutti i colpi della sorte
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1983
pieno di fiducia per tutti, anche per i mongoli
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1983
di lui. Ci sentivamo tutti responsabili per Marco, come
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geloso nei confronti di tutti. ¶ Solo Silvestro gli stava
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aver lasciato la prima. Tutti gli uomini per lui
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1983
ergastolo siberiano. Del resto tutti noi guardavamo Silvestro con
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Forse eravamo un po’ tutti dei dannati del lavoro
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1983
Silvestro era notato da tutti, noi passavamo quasi inosservati
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lavorato da segàz in tutti i boschi d’Europa
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1983
almeno tornava a casa tutti gli inverni, e all
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1983
Marco, e un po’ tutti quanti, non vedeva l
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a Kirkovsk e in tutti i villaggi vicini c
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1983
gli altri non sentivano. Tutti i compagni avevano bisogno
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1983
lavorare. Anche lui, come tutti noi, ci dava sotto
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Bastiano, come Silvestro, come tutti i compagni, aveva ricevuto
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sacrosanto. ¶ Neppure Arrigo, come tutti noi, marcava mai visita
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sfondo di vitrea durezza. ¶ Tutti i sabati, finito il
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verso il nulla. ¶ Eravamo tutti quanti degli sradicati, lontani
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di noi stessi. ¶ Di tutti i compagni soltanto Silvestro
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della stagione, perché venivamo tutti da famiglia contadina, e
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1983
gente. Ma più di tutti lo attiravano Falalej, Anataj
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collere erano temute da tutti, anche dai pescatori il
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sotto gli occhi di tutti, come volesse far vedere
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Gurka? Perché ne hanno tutti tanta paura?» gli chiesi
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quando soffiava il sarma tutti gli abitanti della costa
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io in realtà, tra tutti i compagni, che discendevo
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che era disperso in tutti i continenti, un po
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altri tempi, ma adesso tutti i ceppi fossero diventati
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somma che le portavo tutti i mesi era molto
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il fatto di venire tutti e due dalla steppa
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i nostri pensieri erano tutti raccolti attorno a poche
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panna acida di cui tutti eravamo ghiotti. Eravamo noi
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1983
donna, era considerato da tutti i compagni un inaspettato
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consapevolezza confusa che eravamo tutti dei forzati. Forse lo
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i lineamenti, ossia che tutti gli uomini, in ogni
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perché già nel villaggio tutti dormivano, il giovane sorrise
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conchiglia di Anataj. Infatti tutti coloro che entravano nell
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era una sottile affinità. Tutti e due avevamo un
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1983
che poi saremmo ritornati tutti insieme, proprio con quella
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che potessimo ammalarci. Eravamo tutti in buona salute, per
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1983
nei pressi del fiume. Tutti gli operai cominciarono, nel
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termine l’impresa. Eravamo tutti tornati sotto la naia
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1983
ospitali. ¶ «Loro almeno tornano tutti gli anni, e ritrovano
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1983
e di solidale stringesse tutti coloro che lavoravano nella
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ma la realtà di tutti i giorni, che s
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lungo i fiumi. Erano tutti canti tristi. Tutti parevano
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1983
Erano tutti canti tristi. Tutti parevano memori delle antiche
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della propria Gerusalemme lontana. Tutti erano accomunati dallo stesso
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1983
vero e più suo. Tutti gli alberi parevano addormentati
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Ma ormai conoscevamo bene tutti quanti anche le carte
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1983
salvatori erano già venuti tutti quanti, e appartenevano inevitabilmente
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1983
e cadorini, che parevano tutti un po’ sbandati, disorientati
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1983
stato molto duro per tutti, e così quel periodo
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1983
era tuttavia presente in tutti, come un’ombra imponente
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1983
all’interno di essa. Tutti i giorni io e
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e universale, generatrice di tutti gli animali del bosco
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taiga, di cui conosceva tutti i segreti. ¶ In poco
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1983
prudenti» disse Anataj. Accendemmo tutti e tre un ramo
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lì sottoterra, buoni buoni, tutti in fila? Aspettano la
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È un’illusione per tutti. Siamo tutti portati dall
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illusione per tutti. Siamo tutti portati dall’illusione. Abbiamo
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guardata con sospetto da tutti, contadini, boscaioli, cacciatori, con
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di costringerli al risveglio. Tutti in Russia sentono l
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contronatura. Non poteva durare. Tutti i mužiki, i nobili
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legge di natura, che tutti gli animali della taiga
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lei… ¶ XI ¶ La stalla ¶ Tutti quanti cercavamo di occuparci
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era lo stesso. Erano tutti suoi amici, e nella
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cantava e ballava in tutti i teatri d’Europa
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tenere una mucca, e tutti i suoi frequentatori sentirono
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fare i versi di tutti gli animali di cui
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glielo domandava ridendo. ¶ «Siamo tutti nipoti di Adamo e
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1983
fece per uscire, guardandoci tutti con simpatia, curva sotto
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batjuška. E buonanotte a tutti quanti…» ¶ Uscì dall’isba
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vagamente addormentate. Ci sentivamo tutti allegri ed elettrizzati come
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notte» disse Silvestro alzandosi. ¶ Tutti lo imitarono, Marco compreso
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sottovoce, in friulano, e tutti lo guardammo con severità
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da Ajdym e Anataj tutti i giorni, tanto che
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di noi, o anche tutti insieme, eravamo spessissimo da
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e senza confine. Erano tutti polverosi e spenti come
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a distanza di anni, tutti gli uomini soli, separati
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diventata la donna di tutti quelli che capitavano al
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destra come gli altri. Tutti capirono che era venuto
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colpiti da Anataj avevano tutti un occhio forato dalla
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la ferrovia saremmo ritornati tutti insieme, sullo stesso scompartimento
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1983
della notte. Un po’ tutti, per tante cose, ricorrevano
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1983
un po’ di terreno tutti i giorni, l’inverno
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a fondersi, e da tutti i tetti e gli
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1983
quella parte si rivolgevano tutti i suoi pensieri e
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1983
questo del terrapieno, come tutti i precedenti, era un
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1983
disegno venne distribuita a tutti i capisquadra, e quindi
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o gong, o trombe, tutti i possibili segnali che
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infinito. I giorni passavano tutti uguali, e quando li
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confondevano tra loro. Parevano tutti il medesimo giorno, eterno
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avanti?» ¶ «Alla nostra età tutti hanno qualcosa. Non siamo
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succedono» mormorai. ¶ «Lo sappiamo tutti. Ma quando si guardano
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Ci meravigliammo come a tutti sembrasse naturale che ciò
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degli estranei.» ¶ «Succede a tutti noi. Non farci caso
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di esserci sempre stato. Tutti i pensieri strani voleranno
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che stava con noi. Tutti insieme ce la saremmo
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sarei subito dimenticato da tutti. Nessuno si ricorderebbe nemmeno
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nemmeno che sono esistito.» ¶ «Tutti saremo dimenticati un poco
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1983
io mi fidavo di tutti e di ogni cosa
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rapinatore e un bandito. Tutti i siberiani gli parevano
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che ormai avevo varcato tutti i cancelli della paura
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1983
a nessuno, o a tutti, perché dalle nostre parti
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Anataj ¶ Ritornammo al villaggio tutti quanti un po’ cambiati
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Fu l’impressione di tutti. La vecchiezza di Anataj
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fossero conosciuti subito da tutti. Era andata sposa in
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1983
noi sapevamo da Ajdym tutti i nodi più importanti
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era già sparsa per tutti i villaggi. I fuorilegge
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1983
fino alla fine, perché tutti i suoi tentativi di
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1983
lui si parlava in tutti i villaggi e in
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come fossero donne amate. Tutti avevano avuto il nome
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reincarnazione dello stesso cavallo. Tutti erano stati generosi e
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amici che stavano ormai tutti sotto terra. A caccia
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naturale che lui conoscesse tutti i segreti e i
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delle città mongole e tutti stettero ad ascoltare con
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e i sapori di tutti i luoghi dove era
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a ballare con lei. Tutti poterono vedere che, in
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quel modo. Un po’ tutti, nostro malgrado, ce ne
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altri se ne accorgessero tutti quanti, e se li
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da un lupo, e tutti sgranavano tanto d’occhi
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per sempre. Desiderava che tutti i suoi amici ci
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Arrigo, Ajdym, Valeriano, e tutti quelli che conosceva, seguitassero
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dell’alce madre di tutti i viventi, e quella
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nemmeno.» ¶ «Non è vero. Tutti sarebbero dispiaciuti e turbati
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Sono un peso per tutti, e la mia sparizione
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Allora hai visto che tutti lo beccano e lo
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e metter fine a tutti i suoi guai?» ¶ Mi
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e racconti meglio di tutti.» ¶ «Perché non ci vedo
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l’Ob, il Jenisei, tutti fiumi maestosi e imperiali
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ricco di acque che tutti quelli del Friuli messi
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e di alberi. Su tutti quei fiumi aveva lavorato
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funerario. Riusciva a spedirci tutti lungo il sentiero delle
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sarebbe tornato, e che tutti uno dopo l’altro
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e superstiziosa, perché noi tutti siamo un covo di
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mai ad eliminare. Forse tutti noi, del resto, abbiamo
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metteranno sempre in fuga tutti quelli che tenteranno di
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della ricerca dell’oro. Tutti prima o poi fuggivano
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diceva ormai apertamente a tutti le cose più vituperose
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facevano, secondo lui, avevano tutti perso la trebisonda e
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perché l’avevamo costruita. Tutti tenevamo appuntati i nostri
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le attrazioni e di tutti i brillii di cui
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piena di vodka, e tutti ne attinsero a volontà
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gesto di imitazione, subito tutti avrebbero riso, vedendo che
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con la sua vittima. ¶ Tutti gli operai avevano sospeso
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rovesciato. Probabilmente ormai quasi tutti li avevano dimenticati, e
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all’ultimo momento, che tutti coloro che gli stavano
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me. È arrivato per tutti e due il tempo
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tutte le strade e tutti i sentieri, dal Bajkal
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maturi per gli sciamani, tutti e due. Andremo lassù
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una cosa di cui tutti si ricorderanno, nel villaggio
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una sinistra signoria sopra tutti gli altri. Si figurò
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sapesse il luogo di tutti i capanni dei cacciatori
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aveva assaggiato la morte. ¶ Tutti noi, persino Ajdym, accettammo
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strani libri di Varvara. ¶ Tutti ci sentimmo ancora dominati
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primitivo, che aveva generato tutti gli animali, e che
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della favola, così come tutti la narravano. Le sue
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la fine dell’opera tutti i compagni sentivano che
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star lì davanti a tutti e di non perdere
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tornare è tornare per tutti, anche per me.» ¶ Dicendo
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loro lingua sconosciuta. Sentiva tutti i morti della ferrovia
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a portarli a casa tutti quanti. Ero mortificato come
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avremmo lasciato la pelle tutti quanti, in Siberia, e
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caviamo. Stavolta ci restiamo tutti. Che cosa vi avevo
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allora una cosa da tutti impreveduta. Katja uscì di
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cantiere, che peraltro erano tutti guariti. Ma poiché un
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correre sempre davanti a tutti. Fai le cose con
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uno spirito della foresta. Tutti i demoni e gli
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era riuscito di riportarli tutti intatti e validi come
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il mondo. Ci sentivamo tutti umiliati e scoraggiati da
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l’altra aveva avuto tutti i possibili guai. Le
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all’aria e scombinava tutti gli strati della mia
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sarebbe diventato, dopo che tutti i compagni se ne
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più, e il passare tutti quegli anni in mezzo
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padrone. ¶ Adesso erano partiti tutti gli operai, e il
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sempre, il talismano regalato, tutti i ponti tagliati alle
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anche a testimoniare che tutti coloro che vi avevano