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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Roberto Saviano, La paranza dei bambini, 2016

concordanze di «tutto»

nautoretestoannoconcordanza
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come vedere dove finisce tutto. E questo è? È
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sassi e rena che tutto questo immenso copre? Solo
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di aver tenuto per tutto il tempo la faccia
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all’improvviso e chiuse tutto. Serrò le labbra, arricciò
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Risate. Risate che bruciavano tutto l’ossigeno in bocca
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i suoi occhi che tutto comprendono ti ricorda che
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tracciato ogni strada, modificato tutto, anche le persone che
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andato di notte con tutto il gruppo. Erano usciti
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vita, si urla: è tutto aperto, squadernato, tutto si
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è tutto aperto, squadernato, tutto si sente, e se
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come una fortezza inespugnabile, tutto era bianco, gli infissi
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A quindici anni. ¶ E tutto era stato semplice. Come
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Con il fiatone riportò tutto, parola per parola. Non
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segno. Copacabana doveva ricostruire tutto: non c’era più
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no? ¶ Così era iniziato tutto. Copacabana gli dava appuntamento
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e barriere, nulla di tutto questo. Copacabana voleva una
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novanta: Secondigliano aveva assorbito tutto, poi si era allontanato
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madre. Era apparsa occupando tutto il vano della porta
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Nivea. – Accussì si sgonfia tutto, – gli diceva. Erano queste
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Accettava che dovesse decidere tutto lei e quindi si
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carabinieri trovarono nel basso tutto lo spaccio. Si prese
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Nelle sue parole era tutto molto confuso. Agostino, stordito
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Loquacissimo, ma attento a tutto, a ogni parola che
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quelle donne che sanno tutto ciò che capita loro
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bastò per sperare che tutto potesse ripartire da lì
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Blue Sky e sotto “Tutto pulito come un cielo
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stato lui a spiegare tutto, come muoversi, quali piatti
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sempre vicino a “troppo”. “Tutto pieno, tutto troppo!” Statue
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a “troppo”. “Tutto pieno, tutto troppo!” Statue, lampadari, candelabri
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Nicolas andava a servire. Tutto era sotto controllo. C
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Ma a mezzanotte finì tutto. L’atmosfera si era
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sentivano euforici, pronti a tutto. ¶ ’O White teneva un
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Copacabana era stato pizzicato. Tutto andava ripensato, riaggiustato, e
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Nicolas meditò di mollare tutto e andare a farsi
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mmerd’, e questo è tutto quello che si può
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doveva stare appollaiata da tutto il giorno a riscuotere
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sasso levigato dall’acqua. Tutto il resto – canna, grilletto
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la bocca: – Che è tutto sto niente? E chi
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E io lavoro per tutto questo niente –. L’ultima
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Io ho lavorato per tutto questo niente. ¶ Nicolas sollevò
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doveva in cucina, rassettò tutto e, per non restare
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chiedeva perdono, le giurava tutto il suo amore. Almeno
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un messaggio, tipo scrivi “tutto a posto” e io
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il tabaccaio, – piano, è tutto apposto. – Sapeva che la
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gomme, caramelle, penne, racimolava tutto quello che trovava, mentre
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Fuori. ¶ – Ua’, tu si’ tutto pazzo, Nico’! – gli gridò
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frattempo Agostino, attirato da tutto quel bordello, si era
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suoi pensieri. Era stato tutto così facile, tutto così
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stato tutto così facile, tutto così veloce, come una
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era pentito, stava spifferando tutto. La scelta di un
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bambini che conoscevano già tutto, parlavano di sesso e
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via. ¶ In pochi minuti, tutto il parco giochi divenne
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ve li caccio pe’ tutto il giorno e questi
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sta Carlitos Way? ¶ – Sta tutto schizzato. ¶ – Buono, significa che
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Avevano rubato, di notte, tutto quello che era possibile
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era possibile rubare. Via tutto. Stoviglie, computer, candelabri, sedie
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Se si sono fottuti tutto, magari chiude proprio. ¶ – Impossibile
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ora aveva pensato di tutto, anche a sfoderare la
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Si muoveva come se tutto, lì dentro, fosse roba
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padre veniva qua, bruciava tutto il campo e si
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con i roghi: gestivano tutto lo smaltimento clandestino di
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privé e chest’è tutto? Che cazzo ci facciamo
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cazzo e questo è tutto, – replicò Nicolas, – un privé
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bis è un sarcofago. Tutto è controllato, osservato, monitorato
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giornale o un libro. Tutto passa attraverso la censura
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passa attraverso la censura. Tutto è filtrato. O quantomeno
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parlato col padre, se tutto questo c’entrava con
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e tuo padre, decidi tutto tu? ¶ – No pa’, non
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Se io ti ritrovo tutto, tre cose devi darmi
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anni, e adesso era tutto in mano al figlio
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grave, presto sarebbe passato tutto, non doveva temere nulla
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che se ne stava tutto il tempo ad ascoltare
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Con lo smartphone filmò tutto. Sedie, candelabri, tappeti, computer
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dell’inquadratura, Fiorillo era tutto occhi. Quello sì che
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amano lo fanno finché tutto va bene ma, appena
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morire davanti. ¶ Era stato tutto così veloce in quella
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Eppure don Vittorio, durante tutto il processo, difese il
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processo se lo guardarono tutto, e quasi c’erano
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appena superato l’ingresso. Tutto era plastica, moquette, voci
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erano ritagliati uno spazio tutto per loro, nella penultima
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ma potevano vedere comunque tutto, lo sguardo sereno di
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affinano, ed ecco che tutto ha senso, fin nei
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forse avrebbero detto: – E tutto qua, questo era? –. Era
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Tigrotto cercava di liquidare tutto con una specie di
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il loro quartiere e tutto il loro mondo, quindi
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che iniziano a vendere tutto. Rigattieri trasformati in magazzini
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che il busto e tutto il resto spuntassero direttamente
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si moriva presto collassava tutto, ugualmente. ¶ Era troppo. Quel
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se non avesse fatto tutto questo non avrebbe assistito
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a me. – Lo disse tutto d’un fiato. ’O
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Vittorio l’Arcangelo. ¶ È tutto a posto ¶ Tutti sapevano
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alle porte. Fuori servizio. Tutto chiuso. Non si piscia
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cosa si riferisse. Ma tutto ciò che gli sembrava
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gli vuoi bene. ¶ – No, tutto l’opposto. ¶ – E allora
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il momento. Aveva fatto tutto quel bordello per arrivare
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accussì se fa, Aucellu’. ¶ Tutto sto bordello e Aucelluzzo
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conseguenze lui stesso. ¶ “È tutto a posto,” scrisse a
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a sua madre. ¶ “È tutto a posto,” scrisse a
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scrisse a Totore. ¶ “È tutto a posto,” scrisse a
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scrisse a Maraja. ¶ È tutto a posto: l’espressione
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universale. L’immagine del tutto che va secondo l
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l’ordine stabilito. Era tutto a posto per la
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era fatto vivo. Era tutto a posto per il
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guadagnato di più. Era tutto a posto per l
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fuori dai giochi. ¶ “È tutto a posto.” Così come
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avesse sollevato solo ora. ¶ Tutto era più basso, in
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Per i ragazzi era tutto ad altezza stinchi, e
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dove pazziamo, dove spartiamo tutto. ¶ – Be’, allora la prima
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nostra. ¶ Nicolas sapeva che tutto doveva partire da un
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era l’inizio di tutto, secondo Nicolas, una casa
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sapeva esattamente questo: che tutto sarebbe cominciato veramente quando
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a piedi, come se tutto ciò che era accaduto
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I poliziotti, quattro in tutto, stavano ascoltando la partita
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dieci metri. A Napoli tutto era loro e i
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lì dai carabinieri riprendesse tutto. Come un occhio umano
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maschi e femmine, in tutto una decina, seduti alla
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del Risorgimento, di Dante. Tutto dipendeva da cosa dovessero
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all’altra, voleva memorizzare tutto; voleva vedere come campava
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e rimase in mutande. ¶ – Tutto, guaglio’, ché i microfoni
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Fino a mo’, con tutto quello che avevo, ho
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vivere o, invece, avvelena tutto. Se non provi paura
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Nicolas. Adesso che era tutto finito anche lui stava
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purtà ccà. Si divide tutto in parti uguali. Niente
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fuori mano. Niente creste. Tutto: le rapine, la roba
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Nicolas venti. Tucano raccolse tutto. ¶ – Amm’’a accattà ’nu
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si comportava come se tutto dovesse andare esattamente come
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venire qua ho visto tutto ’nu documentario ’ncoppa ai
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che, a dispetto di tutto, quelli erano degli uccelli
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a riempirli mettendo dentro tutto quello che ci stava
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fuori, li avvertì che tutto era sicuro. ¶ Depositarono le
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trovò una comunione, ma tutto doveva essere ancora organizzato
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capito. E dovevi fare tutto stu teatro pe sta
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fecero. Briato’ aveva curato tutto. ¶ E scrisse su WhatsApp
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consumato. Biscottino aveva imparato tutto sulle pistole, tutto ciò
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imparato tutto sulle pistole, tutto ciò che è possibile
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il rinculo che andò tutto verso l’alto. ¶ – Ua
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e subito. Avevano fatto tutto quel casino per trovare
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Kalash, – gridava Dentino. E tutto intorno cadevano i rami
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in mezzo alla strada. Tutto il resto, una massa
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vetri e d’ossa. Tutto insieme. Un fracasso. ¶ Questa
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d’artificio. Ma nonostante tutto aveva piacere, piacere che
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mani raccolte, baci rubati. Tutto consumando il basalto del
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mia m’’o llevo tutto int’a mez’ora
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un milione. Questo è tutto. Biscottino lo sapeva e
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chiuse la conversazione, e tutto lo sciame della paranza
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allegri, mentre pigliavano contromano tutto ciò che si poteva
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scuola, chi la sera. Tutto normale. Tutto come sempre
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la sera. Tutto normale. Tutto come sempre. La vita
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a Poggioreale. ¶ – Tu si’ tutto strunzo, – disse Drone. ¶ – No
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dev’esserci. ¶ Nicolas guardava tutto il resto della paranza
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era stato in disparte tutto il tempo, aspettava il
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scioccati della paranza. Imbrattare tutto quell’accrocchio di musi
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sorella maggiore. Tirò fuori tutto, anche troppo perché disse
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agli occhi. Faceva schifo tutto. Da qualsiasi punto guardasse
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dei video. Sarebbe stato tutto molto più veloce. ¶ Eccoli
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fu un clic, e tutto tornò dove doveva. Annalisa
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a te e a tutto il tuo sangue. Alzati
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paranza è tale quando tutto ciò che ti finisce
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pesci. Si vince quando tutto è in perfetto equilibrio
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diventano delicatezza. Nella bocca tutto viene maciullato insieme. Insieme
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surriso che significava che tutto era meraviglioso. E l
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i soldi per comprarci tutto! ¶ – E che c’entra
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nostra, se vogliamo bruciamo tutto. Hann’’a capì che
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sarebbero mai ricordati che tutto era cominciato da una
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al parossismo – a innescare tutto? No, nessuno sarebbe stato
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alloggio e un vitto. Tutto molto semplice, tutto molto
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vitto. Tutto molto semplice, tutto molto veloce, bastava non
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dei genitori che faticavano tutto il giorno, che si
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i conti e segnava tutto sull’iPhone, e infine
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mai da un discorso tutto suo a cui nessun
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di servizi di piatti. Tutto l’armamentario per cominciare
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come abbiamo pittato? –, rendeva tutto inutile. ¶ Dieci metri più
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le cose. Nicolas vedeva tutto dispiegarsi davanti a sé
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cocaina, eroina. Avrebbero fatto tutto in sequenza, la mossa
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era alzato in piedi. Tutto in un secondo. Quello
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al grammo. Noi vendiamo tutto a cinque euro. ¶ – Maraja
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sparano in pancia va tutto a cancrena. Devi metterti
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scarpe. Poi devi buttare tutto. Hai capito? ¶ Nicolas fece
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metri quadri aveva concesso tutto a lui e alla
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Basta creste sul venduto, tutto il guadagnato doveva finire
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sul cantiere. Aveva ficcato tutto nello zaino di scuola
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che accelerava, ma era tutto inutile, perché a ogni
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a loro sembrava che tutto stesse girando bene, nonostante
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Nun te preoccupà, è tutto sotto controllo, – rispose Briato
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tutti. Noi, voi e tutto il garage. ¶ – Abbassa sta
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da qui, – disse Nicolas tutto molle d’amore per
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Cardarelli. ¶ – In macchina stavo tutto che non capivo niente
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Mica adda tradì. ¶ – Stai tutto fatto, – disse Dentino. ¶ – Io
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Sarò buono ¶ Nicolas aveva tutto in mente, come se
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velocità, Nicolas si riportò tutto sulla destra e proseguì
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di poterlo proteggere. Poi tutto tornò ombra e luce
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centro doveva tenerlo prenotato tutto e fino alla chiusura
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ne poterono più di tutto quel movimento e lo
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denti, invece di buttà tutto pe ste collane d
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sono diventati paesi. E tutto attorno campagna che sta
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il fumo, le armi... tutto gli arrivava dalla bocca
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vicoli. Si era mosso tutto così velocemente, negli ultimi
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messaggio audio. ¶ – Aggio registrato tutto, – disse Nicolas, e poi
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quant’è che durava tutto quel silenzio? Adesso dico
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era così. Stringeva con tutto il corpo. Da qualche
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innescare quel lavacro. ¶ Fece tutto dal suo appartamento, la
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aveva ansia. Allora scrisse tutto, scrisse anche che era
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cancella”, ma alla fine tutto quel rileggere aveva scavato
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questo figlio biondo ormai tutto poteva, e se poteva
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se poteva doveva fare tutto subito. – Fattelo dire. ¶ E
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strada. Arrivo. ¶ Mena lasciò tutto com’era, non chiuse
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rimpiccioliva, che lo assorbiva tutto, quasi lo spettacolo che