Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

freschezza veniva su da tutto quel verde, su cui

Nella sala della Biblioteca tutto taceva; dormivano i vecchi

invisibile, sempre, da per tutto. Certo quelle sale, que

la memoria riaccesa io tutto rividi come un lampo

sì! Ricordava bene, e tutto, ora. ¶ Dissi forte allora

ceri, il letto era tutto bianco: bianchi i fiori

notte. ¶ Guardando ancora trasalii tutto. ¶ A’ piedi del letto

dalle fondamenta al tetto, tutto angoli e rughe. Sui

discorre col cannocchiale.... ¶ — Possibile tutto questo, mia Agnese? ¶ — Oh

interessava di più, in tutto quell’arruffío di novità

due giorni.... Ed è tutto agitato. Non è mai

Buon Dio, quale spettacolo! Tutto sossopra, tutto in disordine

quale spettacolo! Tutto sossopra, tutto in disordine. Gl’istrumenti

i compassi, le carte, tutto sparso, tutto abbandonato, tutto

le carte, tutto sparso, tutto abbandonato, tutto in aria

tutto sparso, tutto abbandonato, tutto in aria. Aiutai Delfina

vedete, Delfina – ripresi io, tutto turbato sotto la luce

mi mandava a rotoli tutto il già fatto! ¶ Ma

a dirotto, gli dissi tutto. Cioè: gli feci conoscere

segno era evidente che tutto andava bene. Così che

usanze, sentimenti, idee del tutto differenti, affatto opposte a

sentiva spostata. Io vedeva tutto ciò, sentiva minuto per

o no, se «dire tutto». Sembrò decidersi e proseguì

così. Alfine seppi, seppi tutto.... Essa aveva un amante

lui. ¶ — No, devi sapere tutto, ora, ragazzo mio. Costui

buona e giudiziosa, comprenderà tutto. E tu, quando sarai

la squisita eleganza di tutto l’insieme di colui

del mattino appariva del tutto deserta: un solo sonnacchioso

So, so bene.... so tutto, ma ditemi ove si

che s’era preso tutto il suo picciolo essere

portava, anche lui tremante tutto di terrore e di

livido anch’esso come tutto quel triste paesaggio in

quieto e silente, come tutto lo strano paese che

sole. Veniva ora da tutto il paesaggio luminoso, poc

quassù.... neppur per diporto. Tutto è pieno ancora del

giorni. Al suo passaggio tutto pareva scuotersi, agitarsi, risvegliarsi

di scatoline. Ma sopra tutto la polvere aveva pietosamente

velo di oblìo e tutto dormiva. ¶ Furon così davanti

entrò solo. ¶ * ¶ * * ¶ Era quivi tutto il passato. Era ben

secreto terrore di sapere, tutto. Ed ora che questo

Ed ora che questo tutto gli era stato finalmente

essersi quetata ancora del tutto. Qualcosa doveva piangere ancora

Ed egli guardò. ¶ Guardò tutto, tutto, minutamente e intensamente

egli guardò. ¶ Guardò tutto, tutto, minutamente e intensamente; e

minutamente e intensamente; e tutto rivide, tutto ricordò; e

intensamente; e tutto rivide, tutto ricordò; e ove non

e il tempo han tutto livellato.... ¶ — No, nonno – rispondeva

ho voluto rivedere, saper tutto, vivere anch’io questo

della mia mente, in tutto il mio essere.... Esso

nonno, ho voluto viverlo tutto, una volta, questo terribile

Il cielo s’era tutto rasserenato, ormai, e il

sior Tonino! Egli tremava tutto, ma non di freddo

Tonino; il carrozzino è tutto suo. Prenda posto, e

su per quelle colline tutto sole e verde, ma

essere librati in aria: tutto intorno l’orizzonte verde

vide nulla, e, sopra tutto, non mangiò nulla. Gli

tramonto: il cielo preso tutto dalla infinita dolcezza di

dietro la mia, del tutto sepolta tra gli alberi

vecchietto minuto ed asciutto, tutto bianco, il quale aveva

sua spinetta. Oh! di tutto dirò, in particolare. Anzitutto

come si è veduto, tutto da per sè. La

maestro Piero, aveva affidato tutto il suo patrimonio, perchè

braccia un bel bamboccione tutto vita che non voleva

per trovarsi così, vecchietto tutto pelle e nervi, vivo

lo era comprato. Ecco tutto, e come n’era

come buone massaie posate.... Tutto all’intorno correva la

camerette nelle quali era tutto il suo alloggio, mi

bel fagotto panciuto, il tutto legato, tenuto insieme da

un po’ da per tutto: tra i violini, sotto

modesto eremo n’era tutto mortificato e vergognoso, così

chiesi. ¶ — Lassù – mi rispose – tutto lassù in soffitta! ¶ E

mi offriva trionfante e tutto felice.... e voltai il

lui. La fanciulla raccolse tutto il suo coraggio e

del praticello ed è, tutto all’intorno, circondato da

luminoso d’iridiscenze argentine. Tutto dorme all’intorno; le

Lo stagno è ora tutto in fiore: con le

riprende la fuga.... Addio! tutto è finito: i viaggiatori

muore! – Ora muore, ecco tutto, ora muore! Questo solo

la collina ride: ride tutto sotto il sole gaio

della grande città, guardava tutto, stupito come se mi

al mio arrivo, era tutto sereno e ridente. Ci

in questi beati paesi tutto sole e verde!... ¶ Poi

e pareva di argento. ¶ — Tutto opera di Mariettina – mi