Giacomo Leopardi, Canti, 1837

per la cui virtude ¶ Tutto il mondo t'onora

Pianga tua stirpe a tutto il mondo oscura. ¶ Ma

l'età sorride, ¶ A tutto il mondo ignoti, ¶ Moriam

ancora ¶ Qualche speranza? in tutto ¶ Non siam periti? A

è l'avvenire, e tutto quanto io scerno ¶ È

in breve carta; ¶ Ecco tutto è simile, e discoprendo

e solo ¶ Veder che tutto è vano altro che

ai nostri innanzi a tutto. ¶ Disdegnando e fremendo, immacolata

arcano consiglio. Arcano è tutto, ¶ Fuor che il nostro

offeriva nella notte, quando ¶ Tutto queto parea nell'emisfero

pensoso in disparte il tutto miri; ¶ Non compagni, non

core, ¶ A pensar come tutto al mondo passa, ¶ E

terra e l'oceano? ¶ Tutto è pace e silenzio

pace e silenzio, e tutto posa ¶ Il mondo, e

un bacio solo ¶ In tutto il viver mio? Grazia

mari e poggi errando ¶ Tutto l'orbe trascorre, ogni

negl'infiniti ¶ Campi del tutto la natura aperse, ¶ Peregrinando

piante. ¶ Or quando al tutto irrigidito e freddo ¶ Questo

dorrò, che già del tutto il vago ¶ Desio di

RISORGIMENTO ¶ Credei ch'al tutto fossero ¶ In me, sul

Ovunque il guardo mira, ¶ Tutto un dolor mi spira

un dolor mi spira, ¶ Tutto un piacer mi dà

cor, sento ch'al tutto ¶ Consolarmi non so del

Ov'ei precipitando, il tutto obblia. ¶ Vergine luna, tale

Giovinetta immortal, conosci il tutto. ¶ Questo io conosco e

ogni altra face, ¶ E tutto l'altro tace, ¶ Odi

ch'all'uomo è tutto; ¶ Sola discolpa al fato

mio terreno stato ¶ E tutto quanto il ver pongo

intorno oscura. ¶ Poi, quando tutto avvolge ¶ La formidabil possa

l'infinita vanità del tutto. ¶ XXIX ¶ ASPASIA ¶ Torna dinanzi

chi dell'uomo al tutto ¶ Da natura è minor

come, ¶ Se frale in tutto e vile, ¶ Se polve

delle terrene cose, ¶ E tutto fiori il corso umano

Pubblico stato, alieni in tutto e lungi ¶ Da' comuni

comuni negozi, ovvero in tutto ¶ Sfortunati saranno, afflitti e

pene è frutto, ¶ Durasse tutto della vita il corso

gli abitanti insieme. Or tutto intorno ¶ Una ruina involve

ancor subitamente ¶ Annichilare in tutto. ¶ Dipinte in queste rive

Felicità, quali il ciel tutto ignora, ¶ Non pur quest

specchio ¶ Il mare, e tutto di scintille in giro

nulla, ¶ Sconosciuto è del tutto; e quando miro ¶ Quegli

Credi tu data al Tutto, e quante volte ¶ Favoleggiar

perpetuamente ¶ Vo pellegrina, e tutto l'altro ignoro. ¶ Vo

per mano; ¶ E poi tutto quel giorno ¶ La mi

il mar toccava. ¶ Già tutto a cieca oscuritade in

il vento. ¶ Taceva il tutto; ed ella era di