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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «tutto»

nautoretestoannoconcordanza
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sedia. Se lo caricava tutto dinoccolato sulle spalle, andavano
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boccone a mezz’aria, tutto sfilacciato. ¶ «Si vede che
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cravatta. Il pavimento era tutto bagnato, per quell’acqua
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ancora quello stesso piede tutto pieno di ossicini sbocciati
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per la pioggia e tutto quel vento in corsa
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di una bottiglia già tutto inzuppato di benzina. ¶ «Che
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il coltello dal cofano tutto fradicio d’acqua, sbudellato
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vicino o col nome tutto raschiato...” ¶ La porta era
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sporsi a guardare. ¶ «È tutto pieno di culle, di
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scodellata, non ancora del tutto raffreddata, mentre sollevavo un
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colorato e leggero e tutto staccato dal corpo per
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in una lingua del tutto sconosciuta, prima che le
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salire, il cielo era tutto pieno di stelle, traboccava
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ma quando è successo tutto questo? E adesso dove
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in un posto del tutto diverso, per strada, dopo
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guardavo attorno nel paesino tutto buio e deserto. Cercavo
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sagoma del suo guidatore tutto imbacuccato. Mi assopivo per
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andare...» ¶ Mi svegliavo del tutto, vedevo il suo volto
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rovesciamo!» ¶ Il furgone andava tutto inclinato. Vedevo dal parabrezza
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vento. Il portello era tutto invischiato, bisognava sempre liberarlo
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veniva fuori da dietro tutto quel pastone infestato. Scorgevo
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entrava dai finestrini abbassati tutto quel vento in corsa
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sbocciata. ¶ “Quest’uomo è tutto ustionato!” mi accorsi sollevando
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lasciano mai vedere del tutto, quegli oggetti. Scoprivo, passando
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a girarsi indietro del tutto, accompagnando la maniglia piano
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porta. ¶ Il nome era tutto raschiato, scorgevo appena i
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muoveva con un dito tutto snodato quella rotellina. ¶ «Ma
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Non è affar suo tutto questo!» ¶ La porta era
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le scarpe sullo zerbino tutto inzuppato, davanti a una
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andati via tutti, è tutto spento...» ¶ Ero tornato con
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vecchio cane quasi del tutto calvo che mi guardava
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telefono, un po’ profumato, tutto emozionato...” Continuava a parlare
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giù da un camion tutto lucente d’unto...” ¶ Andavano
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e a dispetto di tutto accadere...”» ¶ Provavo ancora a
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su quel disco scassato, tutto disossato. ¶ Sentii squillare più
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che cominciava a sudare, tutto il mio corpo oscillava
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lungo il marciapiede ovattato, tutto deformato. Mi ritrovavo vicino
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era bisogno di creare tutto questo caos?» ¶ “E quando
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segni di quell’osso tutto snodato che c’è
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uffici, incantati, emozionati. «Comincia tutto quanto a sbocciare, a
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porte fossero chiuse del tutto e la cabina cominciasse
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l’intero lastrone ghiacciato, tutto decorato. Scorgevo certe volte
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attraverso la stanza, rovescia tutto quello che incontra, nel
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per le braccia. ¶ «Tornerà tutto come una volta, tutto
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tutto come una volta, tutto come prima...» ¶ Mi ascoltava
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era bisogno di creare tutto questo caos?» ¶ Si fermò
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lascia come appena inventato, tutto vellutato, va a toccare
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creata, non ancora del tutto inaugurata...» ¶ Scorgevo da qualche
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della sua bocca era tutto spezzato, coglievo sulla punta
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un dito di gomma tutto pieno di punte un
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di poche parole, capiva tutto. Parlava con un accento
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e vedevo il pianerottolo tutto pieno di quei cerchi
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incontro attraverso il salone tutto pieno di vetri frantumati
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Gettò indietro la mano, tutto il braccio, come per
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cerchio si apriva, era tutto pieno di vesti, tutto
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tutto pieno di vesti, tutto fracassato. ¶ «Eccolo... è là
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restava via per quasi tutto il giorno. Mi appisolavo
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occhi sbarrati, il taglio tutto tirato della bocca. ¶ «Ho
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guardava. ¶ «Ma si è tutto sporcato! Poteva mettergli almeno
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era quasi buia del tutto, si vedeva un po
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un cartoccio di affettati tutto fradicio d’acqua, segno
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da lontano. Sembrava che tutto fosse ormai finito. Invece
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c’entra Lenin con tutto questo?» ¶ «Non lo faccia
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c’entra Lenin con tutto questo?» lo interruppi di
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disse più niente durante tutto il viaggio. Guardava fuori
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Era lui che dirigeva tutto, in realtà.» ¶ «Anche Lenin
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ancora dei giorni. Poi tutto ritornava tranquillo. Aprivamo lo
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anche il laghetto era tutto ghiacciato, vedevo il mio
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arricciati, non ancora del tutto raffreddati. Le puntine di
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spalancata. Il pavimento era tutto caramellato. ¶ “Perché c’è
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alle cucine, fate requisire tutto l’oro che occorre
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un boccone di stracchino tutto ingiallito, cercavo di inghiottirlo
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spezzato, non ancora del tutto rassegnato. La vedevo manovrare
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un grande lenzuolo ammassato, tutto fracassato. “Gli ha cambiato
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dicevo “lo sta trasportando tutto pieno di quella ruggine
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gliene spruzzava nel buco tutto scoppiato della bocca. Si
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spaccato, in quel pane tutto graffiato, grattugiato. La sentivo
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all’improvviso la bocca, tutto il volto, i miei
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protesi nel foro già tutto bloccato della bocca. ¶ «Ci
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pavimento. ¶ Il corpo era tutto rialzato, la donna lo
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un osso della schiena tutto spolpato, una caviglia. Scorgevo
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Corse verso un sacchetto tutto bagnato, sbudellato. I colpi
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mi aiuti! Cola fuori tutto!» ¶ Feci uno scarto di
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tutti quanti a dormire... tutto spento... solo la lucina
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neve. ¶ Il fondo era tutto ghiacciato. Riconoscevo alla luce
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conto loro, facevano scricchiolare tutto il fondo ghiacciato della
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chiesi senza controllare del tutto la mia voce. ¶ Lo
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portone di un cortiletto tutto bianco e ghiacciato. ¶ C
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sogghignava. ¶ Il sedile era tutto insaccato, vedevo il cofano
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vedevo il cofano spostarsi tutto bombato contro i cornicioni
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Dovevo stare col collo tutto allungato per guardarla. ¶ Il
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da sola, dovevo stare tutto allungato per vedere il
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prestigiatore, ne facevano sbalzare tutto il contorno contro il
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la copriva quasi del tutto, sconfinava. ¶ «Ma chi è
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che aveva il braccio tutto fuori dal letto, che
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fondo di quella stanza tutto ingombro di sacchi ammucchiati
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mentre mi svegliavo del tutto. ¶ Misi tutti e due
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indietro di colpo, da tutto quel bagliore. La gola
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scendere con la forchetta tutto l’unto. ¶ «Continuo a
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sul bordo del tavolo tutto pieno di macchie, impadellato
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La sede ridiventava del tutto silenziosa, non si sentiva
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avere rimesso nell’armadio tutto quanto, prima di risalire
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ogni momento, si metteva tutto di sbieco, nello spazio
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sul pedale dell’accensione tutto svasato e senza più
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asfalto delle strade era tutto glassato, ci si era
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accensione cedere quasi del tutto sotto la mia scarpa
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del freno si arcuava tutto puntato, schizzava fuori quasi
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piazza. Puntavo un piede, tutto svasato, negli incroci, quando
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a un vasto edificio tutto traforato. Controllavo il numero
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anche quelle stelle radenti, tutto a un tratto. “Ecco
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anche nel cielo sarà tutto un brulicare di stelle
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di farina sul pavimento tutto imbiancato del cortile. ¶ Girai
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mano, lo faceva cantare tutto pestato, come un guscio
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riuscivo a svegliarmi del tutto. “Purché non vengano a
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e poi mentre imboccavo tutto sbilanciato la seconda rampa
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in un piattino ovale tutto scheggiato, di portata, l
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tempo a slacciarmi del tutto la camicia che un
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topo perfettamente piatto. Era tutto seccato, scricchiolava. “Sarà un
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I suoi scarichi saturavano tutto lo stretto corridoio, strappavano
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fornello, e correre giù tutto gettato in avanti per
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riusciva a coprirlo del tutto, né gli accessi di
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per le scale. Irrompevo tutto inclinato negli uffici del
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chi può dire...” ¶ Spazzolai tutto quanto il salone con
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a sollevare il cofano tutto scentrato. ¶ «Il motore non
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finché scorgevo un sassofono tutto impolverato. ¶ «Cosa ci fa
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una qualche fabbrica...» ¶ «Ma tutto questo quando è successo
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i fomenti!» rispondeva riapparendo tutto sudato dietro la nube
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gli dicevo vedendolo scaturire tutto inzuppato dal grande lucernario
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stabile, s’intende!» ¶ Stavo tutto girato verso la porta
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altra volta, e stavo tutto di sbieco sul sedile
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e doveva apparire come tutto pestato contro il parabrezza
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ripartivo. Il sedile era tutto infossato, dovevo alzare molto
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sul sedile. Sbirciava per tutto il viaggio verso lo
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il colletto della camicia tutto liso ai bordi. ¶ «Me
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Sentivo il suo volto tutto un po’ sfracellato, contro
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niente, mi ha rubato tutto... Mi sono rimasti solo
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gridare. «Rimetteremo in ordine tutto quanto! Pulizia generale!» ¶ Il
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traballava. ¶ Lo vidi andare tutto piegato verso il rubinetto
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sola scheggia dal fiocco tutto seccato che la ricopriva
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avevo mai visto! È tutto pieno di materiale, come
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che si era intanto tutto allargato sul sedile di
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da letto. ¶ «Ma sei tutto sudato!» sbadigliavo con la
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ribaltare il lucernario. ¶ «È tutto bianco, qui fuori, non
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della sua bocca era tutto ghiacciato, sapeva un po
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non si sollevava del tutto, nelle curve. Anche la
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dai finestrini non del tutto chiusi. Mi spostavo piano
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visto? Gli ha conficcato tutto quell’ago in una
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nera aveva sfilato già tutto l’ago dalla narice
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piccoli saltelli sul pavimento tutto bombato della piazza. ¶ «Non
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Davvero? Eppure mi pareva tutto così tranquillo, in questa
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perché l’aria e tutto lo spazio si trovavano
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a girare, era del tutto inutile anche solo tentare
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vecchio aeroplano a eliche, tutto rattoppato.» ¶ «È stato un
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continuava a volare, e tutto lo spazio cambiava colore
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di colpo, sembrava che tutto l’aereo si stesse
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della sua massa a tutto lo spazio circostante, pulviscoli
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abbia finito di raccontarle tutto quanto!» disse il cieco
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locale era ormai quasi tutto deserto, ma c’era
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paese dalle strade deserte, tutto spento. ¶ «E non c
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a fianco. Ma era tutto buio e deserto, si
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dire. «E poi è tutto spento! Ci abbiamo messo
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donna. «Ci ha rubato tutto, non ha lasciato niente
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nome, i suoi documenti... Tutto falso! È stata qui
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poche ore abbiamo saputo tutto. Ci sono molte denunce
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loro spalle, servito di tutto punto, si fa intestare
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come l’avevo lasciato, tutto spostato in avanti sulla
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occhi sul giornale ormai tutto spiegazzato, sulle mie ginocchia
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esterno, e intorno era tutto buio e deserto, le
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Eppure non è ancora tutto...» sussurrò. ¶ Tremava un po
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sapesse anche il resto, tutto il resto! Devo tenere
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il resto! Devo tenere tutto dentro di me, non
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ha ingannata! Ha rubato tutto anche a me! Veniva
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sera, quando era già tutto buio. Sa, qui non
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sto facendo strada. È tutto buio, qui fuori, c
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quelle sue grandi mani tutto il corpo, mi baciava
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dall’interno, perché era tutto appannato per il fiato
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aveva già perso quasi tutto l’unto, era stato
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prima di fermarsi del tutto. In piedi su un
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lampadina. Lo seguiva attraverso tutto lo spiazzo e poi
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a formare alleanze del tutto inaspettate, si scioglievano sodalizi
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cieco si svegliava del tutto, si agitava. ¶ «Tiriamo fuori
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resto del paese era tutto deserto, addormentato. ¶ «Ci siamo
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perché non potevo restare tutto il tempo senza aprire
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e poi tolto del tutto la maniglia, perché potesse
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si chiudeva mai del tutto, le mani spostavano senza
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atteso!» ¶ «Ma devo lasciare tutto, di colpo, proprio adesso
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con una situazione del tutto nuova, inimmaginabile quasi, si
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lì vicino, veniva via tutto pieno di nervature e
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stesso tempo come del tutto sconosciuti. “A cosa serve
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smosso e non del tutto a fuoco, lo si
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mi dicevo “ci sarà tutto acceso nonostante ci sia
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che pullulavano vivi su tutto il pavimento. ¶ Stavano in
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quasi a sollevare del tutto il braccio per lanciarlo
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colpo, come per frustare, tutto il mio corpo si
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lo vedevo andare giù tutto inclinato. Ma doveva esserci
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gli occhi spalancati, forse tutto il mio volto era
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dal mio letto, stando tutto girato da una parte
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uno scintillare improvviso di tutto il parabrezza ci rivelava
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fumando per lo sforzo, tutto il cofano appariva leggermente
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era in pendenza. Stava tutto piegato, le colpiva col
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muro di fronte era tutto segmentato dalla luce che
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interno, facevano cessare in tutto il cortile ogni brusio
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metà fuori dal cancello, tutto inclinato lungo la ripida
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maglione nero non del tutto terminato, da cui spuntavano
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disse ancora Gesù “troverò tutto vuoto e deserto, abbandonato
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lui nel pomeriggio già tutto inclinato verso la vigilia
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testa. Il refettorio era tutto imbandito, faticavo a distinguere
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che mi girassi del tutto, e imboccassi la porta
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decidersi a far ruotare tutto il suo corpo, anche
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del materasso del Gatto tutto piegato su se stesso
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si chiudesse mai del tutto sul suo corpo. Dovevo
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respiro per paura che tutto l’altare si capovolgesse
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niente. Il Gatto stava tutto inclinato sull’altare, il
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il vino veniva giù tutto inclinato da una parte
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attorno con aria del tutto sbalordita. ¶ Il cortile era
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il collare, lo infilai tutto allargato nella doppia tasca
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attorno al grande traliccio tutto gremito di gradini sghembi
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di un tessuto diverso, tutto pieno di piccole vene
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padre celestino era adesso tutto girato verso di me
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mentre l’aliante stava tutto inclinato nello spazio, si
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si era ancora del tutto dissolta sulla retina. La
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marmo, e pareva del tutto incapace di parlare. ¶ La
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riuscire a chiudersi del tutto. Si aprivano e si
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il braccio. ¶ «È cambiato tutto! D’ora in avanti
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stesso tempo cessavo del tutto di vedere. Il cuore
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di viaggio. ¶ Si girava tutto allarmato verso il parabrezza
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e di notte, quando tutto è deserto e la
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in un appartamento sfarzoso, tutto illuminato, riconoscevo appena un
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vedevo i cigni conficcare tutto il collo nell’acqua
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estraevo assieme a essa tutto il cilindro ghiacciato della
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adesso, il volante era tutto ghiacciato, trasparente. ¶ «Ecco, buttati
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Il volante si era tutto abbassato, dovevo cercare di
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era ormai ferma del tutto e il doganiere si
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o rimanere affacciato per tutto il tempo che voglio
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contorcersi a ogni parola tutto pieno di sangue, privo
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non ancora terminata del tutto, l’impastatrice ferma di
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le prime due e tutto ricominciava da capo. Mi
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zoccoli delle case scomparivano, tutto il paese si sollevava
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di diventare afono del tutto. La sentivo gridare denudata
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si è sentita per tutto il tempo, nel paese
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il fianco della ruota, tutto il parco s’illuminava
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che correva attorcigliata attraverso tutto il parco. Staccava le
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il parco. Lo guardavo, tutto inclinato sul basso davanzale
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riuscire a puntellarsi del tutto sulla ghiaia. Allora lo
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di pranzo e quasi tutto il pomeriggio, e che
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a tentoni sul pavimento tutto inclinato da una parte
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prenderti per un istante tutto il mio peso sul
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parlarmi nell’orecchio, ancora tutto staccato e rovesciato nello
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mia volta col corpo tutto rovesciato e le gambe
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massa impregnata di benzina, tutto il fronte del fuoco
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fiamme illuminavano a giorno tutto lo spazio circostante, salivano
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non venissero trascinati attraverso tutto il parco lordando i
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più, aveva cancellato del tutto le pieghe della veste
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il parco era già tutto illuminato e abbacinato, e
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investito in un istante tutto il parco. La grotta
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angolazioni differenti, ed era tutto talmente illuminato che niente
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quando erano già del tutto inceneriti. Sentivo che lo
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si erano sgranate del tutto nello spazio, si piegavano
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nel circuito del parco tutto inclinato da una parte
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Ma camminavo male perché tutto il cortile ruotava su
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il telaio era diventato tutto elastico. Aspettai ancora per
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la schiena del Nervo tutto inclinato sulla moto. ¶ Mi
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Avrei voluto svegliarmi del tutto, e guardarmi attorno per
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sotto le coperte. Stavo tutto girato su di un
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dall’altra parte. Sembrava tutto come prima, riconoscevo qualche
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semichiusi verso il soffitto tutto buio. ¶ Un istante dopo
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scale. Il cortile era tutto deserto, dalla chiesa non
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il tavolo si era tutto inclinato da una parte
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ma mi sembrava che tutto fosse sempre sul punto
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di svenire, anche quando tutto il mio corpo e
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sbieco, attraversava in diagonale tutto il tavolo, senza neanche
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niente fosse un volto tutto gonfio per l’aria
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nella pallina rimaneva del tutto intatta, irrespirata. Il tempo
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di colpo nel cielo tutto ghiacciato, bianco. Non mi
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anche smettere quasi del tutto di soffiare, o farlo
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orecchie vedevano e sentivano tutto in modo differente per
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cappello velato. Lo teneva tutto un po’ attorcigliato attorno
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soffiare, ma pareva che tutto il suo corpo e
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aveva abbandonato lo scooter tutto inclinato sul terreno, per
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la piscina. ¶ Ma pareva tutto perfettamente normale. Le arnie
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dallo sciame che stava tutto appallottolato e brulicava, mentre
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per un istante che tutto il glomere, disturbato dai
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scoperchiato, l’angelo stava tutto chinato sul corpo di
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più lucenti, e anche tutto il manubrio o era
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che fosse passato del tutto e subito dopo mi
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già arrivati chissà dove... ¶ Tutto il cortile era percorso
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un avvallamento del terreno, tutto inclinato da una parte
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bisogna arcuare di colpo tutto il corpo e muovere
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fino all’ultimo anello tutto ripieno di midollo, mentre
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vecchio ferro da stiro tutto pieno di braci arroventate
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coniglio. Fuori era già tutto buio, ma l’aria
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nera della vasca e tutto il parco piombava di
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si indovinava nel buio tutto il parco. A volte
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non erano estranee a tutto ciò le scaglie dei
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il pene appena circonciso, tutto avvolto nella fasciatura come
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sua discesa fosse del tutto irrealizzabile. ¶ Il vento doveva
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appariva per qualche istante tutto inclinato e angolato, i
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passo. Aveva attraversato ormai tutto il cortile. Continuavo a
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bicicletta. Andavano a buttare tutto quanto nella massa delle
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acqua, dopo averle attraversato tutto il corpo, le zampillasse
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ruotare su se stesso tutto il gruppo. Il corpo
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aria prima di ricadere tutto allargato sulle foglie, che
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di colpo nel centro tutto franato della massa. Con
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pareva mai spezzarsi del tutto, tanto che aveva alla
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punto d’equilibrio, perché tutto franava e ondeggiava da
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stata spezzata quasi del tutto, ma un unico tendine
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diffondeva piano piano attraverso tutto il parco. ¶ Non avevo
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canne. Scendevo col manubrio tutto girato da una parte
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percorrendo in un istante tutto il corridoio. La porta
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scappò via. ¶ Attraversò correndo tutto l’orto, si lanciò
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feci un giro attraverso tutto il parco. Non c
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nella poca luce, perché tutto il resto della stanza
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perché al suo ingresso tutto il lettone si era
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movimento, sconvolgendo di nuovo tutto quanto. Lo vidi ruotare
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bagliore della torcia rendeva tutto il lenzuolo trasparente. Sotto
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in qualche zona del tutto nuova del lettone, perché
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nuovo verso il letto, tutto vestito e con i
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cortile mi accorsi che tutto il parco era gremito
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versi avevano tonalità del tutto diverse, sconosciute. ¶ «Corra, Lenìn
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riuscire a rizzarsi del tutto sulle zampe. ¶ Molti degli
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porticina ed era entrato tutto piegato su se stesso
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apparso di colpo Bortolana. Tutto l’assembramento stava già
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camminare allineati, attraversavano zigzagando tutto l’orto. Sbattevano uno
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poterle vedere da sotto tutto il volto, coglievo la
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che aveva tenuto durante tutto il pranzo sulla tavola
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erano già sparpagliati attraverso tutto il parco. I gatti
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mi sarei mai aspettato tutto questo...» sussurrò attirandomi contro
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il proprio petto. ¶ Stavo tutto inclinato da una parte
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padre priore guardava soprappensiero tutto il parco, si fermava
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alla finestra aperta, osservò tutto il parco per alcuni
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equilibrio, nel cortile ancora tutto inclinato da una parte
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piccolo disco irregolare e tutto un po’ sbudellato, sulla
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che si allargava attraverso tutto il parco, mentre l
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cupola quasi priva del tutto delle foglie. Camminava proprio
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fior di terra, dove tutto il parco si alzava
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col terreno, l’oltrepassavo tutto inclinato e quasi rovesciato
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il cielo era ancora tutto buio. Scorgevo a poca
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di essere rimasto per tutto il tempo in compagnia
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avevi rivolto loro durante tutto il tempo la più
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mano la patena. ¶ Durante tutto il giorno, nel cortile
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ero reso conto improvvisamente “tutto è ormai compiuto, d
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rasatura. Il pavimento era tutto coperto di ragnatele sottili
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ingiallito ai bordi e tutto tagliuzzato. ¶ D’un tratto
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cervello. Li guardavo entrambi, tutto contratto sulla sedia, le
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il padre priore stava tutto ingobbito nel luccicante piviale
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d’incenso non del tutto bruciato ancora appiccicato. Stava
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si fosse disciolta del tutto nella zona più alta
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pareva spegnersi quasi del tutto ma subito dopo un
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il Gatto facesse di tutto per sfuggirmi. Ma già
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verso il Gatto. Stava tutto raccolto sull’inginocchiatoio, la
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Ma mi pareva che tutto il suo corpo continuasse
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acqua. Mi svegliavo del tutto, giravo la testa verso
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si tuffava a volte tutto raccolto su se stesso
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di colpo a sghignazzare. Tutto il suo corpo tremava
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sotto i colpi, allagando tutto il campo. Farle asciugare
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La nascondeva quasi del tutto con la schiena, ma
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volesse incendiarsi con essa tutto il volto. ¶ Lo vedevo
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si riusciva mai del tutto a decifrare, poteva determinare
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successione avevano fatto vibrare tutto lo spazio circostante, esattamente
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bisbigliando il padre priore tutto chinato sulla grande ostia
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sportello della giostra, infilai tutto il collo dentro la
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basso verso l’alto tutto lo spiraglio, con un
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fanale. Un istante dopo tutto il cortile piombò in
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cerniera luccicante gli attraversava tutto il corpo, oscenamente rigonfia
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ingiallito e tagliuzzato. Misi tutto quanto in valigia. Ci
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non farsi superare. Allora tutto il suo corpo si
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si poteva vedere quasi tutto il parco, l’albero
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bifore, vedevo dall’alto tutto il parco, il cortile
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c’era un uomo tutto impolverato. ¶ Mi guardava a
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serra si fermò, scese tutto infangato e impolverato, entrò
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riuscivo a decifrare del tutto le parole, anche se
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srotolavano di colpo attraverso tutto il parco, interminabili, ruotavano
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diffuse all’improvviso attraverso tutto il parco. ¶ Dopo il
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stessa. Altre attraversavano danzando tutto il cunicolo buio della
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l’avevo vista durante tutto il pomeriggio, mentre giravo
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fuori da terra e tutto il parco pareva inclinarsi
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motocicletta, stava percorrendo indolentemente tutto il parco. Nella casetta
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ogni nuovo giro attraverso tutto il parco. La callista
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staccava invece di colpo, tutto intero, come un perfetto
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mani. Lo circondò con tutto il braccio, corse fuori
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in una lingua del tutto sconosciuta, raccolti chissà dove
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del suo orecchio destro tutto annerito, un po’ carbonizzato
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si fosse spenta del tutto. Era ormai così consumata
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per farne uscire fuori tutto il contenuto, mentre giravo
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aprire gli occhi del tutto, di guardarmi attorno...» ¶ La
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tirano via quell’elastico tutto slabbrato, si stropicciano gli
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cortile. ¶ «È già quasi tutto composto!» mi annunciava sporgendosi
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stampati, non ancora del tutto raffreddati. ¶ «Ecco, ho finito
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della camicia sullo strapiombo tutto lucente del cortile, o
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posso sconfinare, ho già tutto quanto mi basta per
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naso prima che finisca tutto quanto azzerato, oltrepassato? Ti
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Ma c’è già tutto un proletariato di casi
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via pezzetti non del tutto staccati, quando mi tolgo
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sulla sua strada, se tutto il suo lavoro fosse
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di colpo quel taglio tutto cicatrizzato alla sommità della
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forza di strapparlo del tutto mentre continuano ad andare
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sigaretta, anche se stava tutto piegato, non gli vedevo
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dire senza guardarlo del tutto. ¶ Se lo staccò continuando
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sbozzato, non ancora del tutto maciullato. ¶ Si girò per
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sta già accelerando, slitta tutto. Do la mano a
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dai listelli non del tutto abbassati, sentivo il cuore
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i capelli!» ¶ «È slittato tutto quanto di nuovo, all
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del mio biografo ancora tutto abbarbicato al manubrio. «Quello
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colletto della camicia ancora tutto impennato. ¶ «Ma certo!» dissi
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con lui. È successo tutto di colpo. Non c
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ne viene! Sta coprendo tutto!» ¶ Si cominciava già a
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ruotine slittare sullo stradone tutto imbottito. Issavo lo scooter
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non combaciava mai del tutto con la linea dell
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terra tra i piedi, tutto imbacuccato. ¶ “Trasmetteranno qualche partita
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ancora. ¶ «Pensa, potresti buttare tutto quanto nello scarico delle
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non possano tirare fuori tutto quanto il malloppo stracciato
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fuoco, allora! Potresti dare tutto quanto alle fiamme, in
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gridare. “Ma qui è tutto ancora inspiegato, inconseguente... ciò
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qualcosa se non manca tutto? E, anche allora, cosa
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cuore pulsare, sconfinare. ¶ “È tutto pieno di gente, di
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invitato che sta seduto tutto solo là in fondo
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mano. Il saloncino era tutto abbagliato. La Pesca aveva
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messo una musica del tutto diversa, più sfrenata, lui
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danzare in modo del tutto diverso all’altro lato
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anche il corridoio è tutto deserto, non c’è
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che ore sono? È tutto spento nei caseggiati qui
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con l’ascensore abbagliato, tutto profumato. Attraverserò il pianerottolo
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pensare al ritorno, dove tutto fosse ormai compimento, cominciamento
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le condizioni stesse perché tutto questo possa trovare ancora
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più nessuno spazio per tutto questo, non c’è
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pure avanti le spalle, tutto il corpo ti viene
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Non fa per noi tutto questo! Andiamo alla ventura