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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

concordanze di «tutto»

nautoretestoannoconcordanza
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dei lontani si sa tutto, ed anche i dolori
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buio. Il casello era tutto chiuso: le barre a
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buie notti (maggio-giugno 1916), tutto il rovescio del nostro
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abetaie che lo ricoprivano tutto, il sanguinante altipiano. Questo
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impulsi de’ muscoli di tutto quanto il torace. ¶ QUANDO
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come ansimanti battaglioni per tutto il Campo di Marte
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a bandoliera. Avevano insomma tutto il necessario, salvo lo
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loro ne avevano diciassette tutto era color di rosa
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impotenti a difendersi», oltre tutto, se appena appena gli
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orecchî del baio. Dimodochè tutto è già corsa, il
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di grande perplessità, con tutto il viso intonato alla
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i budelli del Ciovasso tutto bascùle e stadere: un
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nè del volume in tutto Marocco. ¶ E allora l
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coraggio, e spifferò fuori tutto: e contò su, tutto
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tutto: e contò su, tutto: e anche la storia
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sulle panie segretarili, che tutto il resto, poi, era
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sul suo bravo teschio, tutto scarnito negli òmeri, davanti
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sincere: e diffidavano al tutto delle modenesi e in
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di ricomperare «la sale». Tutto ciò accadeva proprio nel
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di montagna: inesperte di tutto: che in vita loro
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volle riflettere al caso: tutto l’insieme della faccenda
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quando non manca del tutto»; e virò finalmente gli
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settantacinquina di milioni. No, tutto questo non bastava. «Ghe
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d’animo, col Virginia tutto cenere agonizzante ne’ suoi
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di peperoni. Era andato tutto bene fino in fine
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a sforzare, un pacco tutto ghìngheri e nastrini celesti
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stufo, sicchè, coltivava oltre tutto un suo ideale a
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guasti strizzati nell’eternità. ¶ Tutto sommato, dunque, il rigirìo
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abbozzò: rimuginando che dopo tutto una qualche scappatoia canonica
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buona a raspare, però, tutto quello che c’era
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di palagio alle dodici, tutto ammantato d’una sua
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provvisori un po’ per tutto, al disopra: e un
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uscir di bocca, e tutto in un fiato; chè
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o quattordici, il viottolo tutto spini e sassi che
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aspide.... Lo zio, dopo tutto, ha un carattere: e
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meglio che star lì tutto il santo giorno a
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in giardino a giocare tutto il giorno, all’aria
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amorevoli attenzioni, e a tutto il suo sistema gastro
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in tempo. E con tutto quell’arrabattarsi e quel
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non poteva non avvertire tutto ciò. Ella si rifiutò
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del piano nobile fosse tutto un barattolo di borotalco
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miei lontani parenti, dopo tutto, dato che «la» mia
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legata ai Cavallazzi.... ma tutto questo non c’entra
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volgare si dice, con tutto questo, si dice tener
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anni e anni; durante tutto il pallore d’una
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quell’incesso imperatorio e tutto tacco che è una
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ma.... quel corridoio benedetto tutto anse e risvolte.... quelle
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politecnicali prodotti, col tetto tutto gronde, e le gronde
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e il Kremlino. ¶ Poichè tutto, tutto! era passato pel
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il Kremlino. ¶ Poichè tutto, tutto! era passato pel capo
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della resurrezione si diede tutto alla rete metallica del
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d’un incorporale orrore: tutto gli era cagione a
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la metallica, a fare tutto il giro dell’edificio
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andar al bombo del tutto. ¶ Sicché, dimesso ogni pensiero
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quota 131, alto, grosso.... e tutto l’interminabile calvario della
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allegramente le mani. ¶ Era tutto rasserenato. «Anda, anda» – rispose
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era positivo, di fare tutto quello che gli frullasse
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suo bastoncello di ciliegio. Tutto ciò poteva spiegare la
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atlantica assai nota in tutto il paese per l
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presto, e poi del tutto partita vìnta, a quel
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pepe rosso. Poichè maciullava tutto in una volta, cioè
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ch’erano, non ostante tutto, le più lunghe del
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e rammarico immedicabile in tutto il siderale corso degli
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senz’ombre, friniva a tutto vapore verso il mezzogiorno
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Giuseppe della Villa Pirobutirro». Tutto il racconto è pervaso
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e forse faranno per tutto il decorso della civiltà
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Rapido ed esatto in tutto, tutti avrebbe voluto rapidi
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del marchese Clerici, con tutto il rimanente dello scheletro
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strider di lui. ¶ Ma, tutto, tutto, è bene che
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di lui. ¶ Ma, tutto, tutto, è bene che si
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trinata) – gli apparve essere tutto quello che la madre
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Era, in ogni modo, tutto quello che il padre
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di Mazzini, dal collo tutto bendato nel suo colletto
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pure conoscevano a fondo tutto quanto li riguardava, le
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che lo stomaco era tutto messo in giulebbe, e
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erano state inspirate, in tutto il Sudamerica, dalla eleganza
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sulla cera del «parquet». Tutto perchè i lombi non
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realtà». ¶ «Se è questo tutto quello che sei capace
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e il numero, e tutto.... dal capelon.... e se
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uscendo poi di teatro tutto rabbuffato, il bavero mezzo
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certezza, di una bontà, tutto il resto non era
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verdi, taxì del baüscia, tutto, tutto, ragazzi, smorfiose, cappellone
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taxì del baüscia, tutto, tutto, ragazzi, smorfiose, cappellone, padrone
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Maroncelli e Giovanola & Ballabio, tutto il resto non era
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in fonismi degni al tutto di risuonare nel piano
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proprio negli occhi. E tutto quel decoro, gessoso e
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finto. C’era, insomma, tutto quello che bisognava. Quel
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e un po’ per tutto. Capelluti e brizzolati entrambi
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estremamente problematica. ¶ E per tutto ragazze, dette allora, da
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disseminate un po’ per tutto sui più «acustici» scranni
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pervinche, non avevano per tutto il pomeriggio una figlia
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stesso, le marsine: e tutto il fluente carteggio, a
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avevano ancora in testa tutto un assortimento di ordini
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a pagare, pagare, pagare: tutto quello che c’era
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impiegati e il personale tutto del cotonificio Spinazzola e
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splendore del legname scolastico. ¶ Tutto dedito alla famiglia e
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E la conclusione di tutto sto lavorare è che
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di accordi di settima, tutto mandorlato dai confettini del
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però. E non del tutto iscarnito il collo, nella
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reggeva il parasole viola, tutto inghirlandato d’una lattuga
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voler di colpo inverdire tutto il Parco, avanti tutti
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anche i lattaî, dopo tutto.... Talchè pareva ora, con
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sua virginea corolla:... sì, tutto il tesoro insospettato della
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più che discreti, dopo tutto.... Dicevo dunque, giovanotti, ricordatevi
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importa, a noi, dopo tutto, se era del terzo
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occasione simile) «.... che dopo tutto era un giovane serio
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sono poi nobili, oltre tutto.... In fato de danée
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gloria segreta della parentela: tutto è grande, pei grandi
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che continuano a girare tutto il Parco.... adagio adagio
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rapati, con via cioè tutto il fiocco, e il
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di arrivare ad assaporare tutto il resto del pranzo
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la vitale significazione di tutto il suo essere indicibilmente
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meccanìcca15 delle fibbie. No, tutto questo non era nulla
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allontanata per sempre: poichè tutto, di lei, pareva significare
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la chiarità serena da tutto l’essere, quella pace
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guardi l’olio. ¶ Di tutto si trionfa, quando si
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Dio le facesse passare tutto quel che ho passato
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nelle sue opere. Ha tutto un serraglio di animali
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e giù giù poi tutto l’armamentario e l
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passava. «Non voglio. E tutto perchè ero rimasta vedova
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s’imbrogliò poi del tutto nel carabus glabratus, un
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di bronzo, ignudi. Carlo, tutto chino, con un batticuore
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una prole felice. ¶ Così tutto è fecondo, nella infinita
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di un delizioso picchiettato: tutto trilli, gorgheggi, come strascico
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eravamo credenti. ¶ E allora tutto, e ogni cosa, ogni
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occasione del Corpus Domini. Tutto dimenticavamo in quegli anni
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buone regole. «Voglio veder tutto a posto!» diceva già
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ogni cosa, e di tutto, fino all’ultimo centesimo
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dappertutto: e lo aveva tutto tappezzato de’ suoi proprî
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si smarrì poi del tutto e non ci furono
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di brindisi, nulla di tutto ciò la sedusse. «Grazie
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seminando semini neri per tutto, imbrodolandoci tutti: «Io sono
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al cuore, come se tutto, già allora, fosse tutto
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tutto, già allora, fosse tutto perduto. Nessuna «famiglia di
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il nastrino della Libia, tutto il pacco de’ miei
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l’unico Carlo, in tutto il creato universo, ch
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un magnifico A (Adalgisa), tutto intrecciato e avviticchiato a
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stupendo, caldo. Povera Adalgisa! «tutto quello che aveva fatto
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gli si scompaginava al tutto l’architettura dell’io
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Club Alpino Italiano: il tutto rilegato a fil doppio
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andò a posto del tutto. Diventò una voce normale
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Carlo, «così sensibile in tutto», non fosse mai arrivato
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tuttavia resistente: un fare tutto speciale, – a vederla seduta
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quel ritratto tutt’occhî, tutto naso, tutto baffi, a
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tutt’occhî, tutto naso, tutto baffi, a quel «Guigoni
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fare, e piena di tutto il suo slancio lombardo
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spazzola, cimòsa a spazzola) tutto in giro; spazzolino che
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a lasciar prima strisciare tutto lo strascico (detto «coda