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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «tutto»

nautoretestoannoconcordanza
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di comunione; deve indovinare tutto, dopo aver tutto sospettato
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indovinare tutto, dopo aver tutto sospettato, e sembrare ignorante
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e di prediligerle sopra tutto ciò che ho scritto
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ove il movimento viene tutto dalla massa, ove l
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uno fuori di posto: tutto il volto aveva la
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cosa di claustrale, in tutto: nel vestito di casimiro
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di lei, donna adorata. Tutto questo era letto da
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tremava di freddo, andandosene. Tutto questo senza pompa, con
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fine del mese? E tutto questo lavoro? Niente, niente
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letto, con un bisogno tutto animale di mangiare un
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sentendosi meglio, avrebbe fatto tutto il possibile, per venire
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uno scricchiolio rapidissimo di tutto quell’ingranaggio, dando la
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i dispacci, classificandoli, facendo tutto il servizio di segreteria
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Non diceva niente, vedeva tutto: la faccia pallida di
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il servizio telegrafico era tutto un lavoro di pazienza
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era così brutta! Ma tutto un farfuglio di segni
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a cui mancava sempre tutto per cucire, quando Tecla
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la madre, violentemente, per tutto, che si sentiva brutta
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che essa faceva venire tutto, tutto, da Parigi: in
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essa faceva venire tutto, tutto, da Parigi: in un
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nostalgia, lo spleen, con tutto questo cucito! i bimbi
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lampioncini colorati, tanto che tutto il mare ne rimase
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ponte di poppa, vasto, tutto infiorato e imbandierato, si
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bianca, con un cappello tutto piumato di bianco, con
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un cappellino rosso, piccolissimo, tutto lucido di perline, con
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sapere, di non udire tutto questo fremito di attacchi
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suo ebetismo, ma era tutto felice di portare in
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i polsini. ¶ E fu tutto il segno della grande
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sapeva ballare la tarantella, tutto serio, parlava con donna
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calmo e concentrato, come tutto chiuso in un sogno
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si vedeva in lei tutto il desiderio di apparire
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chiostro di S. Chiara, tutto pieno di sole invernale
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vi era stata funzione, tutto era stato fatto di
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le scarpette di raso, tutto l’apparato mondano. La
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costume di flanella ricamato tutto di rosso, le scarpette
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padre spendeva per loro tutto quello che aveva, per
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vestito di seta nera, tutto liso e rosso sulle
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lunghe nenie sentimentali: per tutto era un odore acuto
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di erbe odorifere; per tutto un soffio tepido, carezzevole
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si sarebbero sposate, nevvero, tutto si fa in questa
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grande viale di mezzo, tutto scoperto, sotto la chiara
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di un abito bianco tutto ricco di merletti che
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inebbriandolo col suo sorriso. ¶ Tutto quel boschetto era pieno
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queste luminosità di sorrisi; tutto il boschetto delle acacie
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di marmo bianco, già tutto macchiato di giallo, senza
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la spalliera nera: ecco tutto il mobilio. Per arrivare
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ma a chi raccontare tutto questo? E anche, perchè
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sette, ritte, aspettando che tutto fosse all’ordine. Enrichetta
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come un momento fa, tutto lezioso, tutto ridicolo, far
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momento fa, tutto lezioso, tutto ridicolo, far sbuffare di
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concesso per elemosina; sentì tutto l’isolamento, l’abbandono
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non importava nulla che tutto questo non ci fosse
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esse si contentavano di tutto, purchè avessero ballato il
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finestra, a gridare contro tutto quel chiasso notturno, come
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suonava come un dannato, tutto felice di aver ballato
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con le braccia spezzate, tutto alla rinfusa come in
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non andavano a osservare tutto questo, era così piacevole
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un vestito verde oscuro, tutto ricamato di oro ai
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vittoria di don Ciccillo, tutto sorridente, lusingato: e il
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bottigline di essenze odorose, tutto un fondaccio di magazzino
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Erigida, donde si scopriva tutto il Vesuvio, era la
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la grandiosità del fenomeno, tutto quel fuoco che si
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balcone donde si scopriva tutto il golfo: dal pianoforte
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convulsioni, dicendole che, dopo tutto, era meglio vedere. La
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la colazione, portandosi addosso tutto l’umidiccio di quella
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ranghi militari: ottantacinque ragazze, tutto il primo corso, erano
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biblioteca, un vastissimo salone tutto a scaffali di legno
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in un altro gruppo, tutto di esterne, Lidia Santaniello
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sacchetto di pelle nero, tutto scrostato. Ella era orrenda
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pappagallo, io, da imparare tutto un brano del Passavanti
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spiegazioni; a proposito di tutto, del metodo di lettura
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Estrada era amato da tutto un gruppo di alunne
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loro. Era un pretarello tutto storto e bruno, che
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che vedevano e sentivano tutto, il bene e il
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oggetto. Il professore guardava, tutto insospettito con quel suo
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analizzarla liberamente. Ma pareva tutto inutile. Senza dire nulla
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classe, mentre ella intendeva tutto e sapeva tutto, la
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intendeva tutto e sapeva tutto, la riprese. Il professore
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avrebbero voluto contentarlo in tutto e le sue lezioni
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a penetrarla. Abbiamo trascurato tutto il resto per questa
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quel corridoio-budello. ¶ In tutto non vi erano che
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appoggiandosi a un bastone, tutto avvolto in un grosso
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lezione e la scuola, tutto era detto: le alunne
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videro alzarsi quel vecchietto tutto contorto dall’artrite, tutto
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tutto contorto dall’artrite, tutto ravvolto nelle sue lane
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nuovo che costava in tutto nove lire e cinquanta
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paura. Non hai studiato tutto l’anno? Di che
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che ti spaventi? ¶ — Di tutto. ¶ — E tu fa una
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ho dormito per ripassare tutto il volume. E se
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presto, ha dovuto dire tutto il sistema di Linneo
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mamma, per dirle che tutto è andato bene. O
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un sorriso pietoso stravolgere tutto, chiacchierare, come un’oca
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la luce sulle piante: tutto era inutile, oramai, tutto
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tutto era inutile, oramai, tutto era deciso, non avrebbero
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cognata avendo fatto di tutto per cacciarla di casa
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quel tormento: ma in tutto quello che scriveva si
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stanza da letto, guardavano tutto curiosamente, con un sorriso
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grande arco di trionfo, tutto lampioncini colorati che portava
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Come l’arco fu tutto quanto illuminato, nel vano
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io ci spero poco, tutto dipende dalla complessione. ¶ — Così
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non aveva sofferto punto, tutto benissimo, il bel maschio
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si lasciavano andare a tutto l’affettuoso che sgorgava
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abito bianco da battesimo, tutto merletti, tutto ricami, pendeva
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da battesimo, tutto merletti, tutto ricami, pendeva da un
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appoggiava sopra un cuscino, tutto a merletti. La faccia
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sui fianchi, quel taglio tutto fantastico ma tutto speciale
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taglio tutto fantastico ma tutto speciale della vecchia zitella
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grande orto d’Oliver, tutto verde di alberi di
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sino al tallone. Udiva tutto il discorso dei due
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di serietà, scherzava su tutto, non si poteva esser
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e i quattrini, in tutto quindicimila ducati e centocinquanta
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grande tristezza, come se tutto si staccasse da lei
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Demartino. ¶ Emma avea visto tutto: occhiata, cenno, sorriso, — e