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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federico Roncoroni, Sillabario della memoria, 2010

concordanze di «tutto»

nautoretestoannoconcordanza
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provare chi, essendo del tutto innocente, si vede privato
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che non era del tutto scemo come pensava la
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che arrivava ogni giorno tutto profumato, come se, oltre
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camera sono abbassate e tutto tace, per fare quello
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lessicale, che poi del tutto sbagliata non era, si
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verso il lassismo che tutto comprende, tutto giustifica e
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lassismo che tutto comprende, tutto giustifica e tutto perdona
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comprende, tutto giustifica e tutto perdona. L’accidia diventa
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parola è quasi del tutto scomparsa: non ultimo né
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s’imbianca ¶ e per tutto è placida albàsia. ¶ (Maia
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della Sardegna meridionale, quando tutto è immobile, anche l
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banco rimase vuoto per tutto il resto dell’anno
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solo con l’esperienza. Tutto il resto è puro
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all’indietro per fotografare tutto ciò che poteva, gli
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gabbo / discriver fondo a tutto l’universo, / né da
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in Lombardia come in tutto il mondo — per il
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bambino, che si sbrodolava tutto quando mangiava e beveva
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l’uomo era fuori tutto il giorno per il
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che in casa mia tutto ciò che, di mangereccio
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vero che le piaceva tutto ciò che aveva la
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abelinato», insomma, equivale in tutto e per tutto a
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in tutto e per tutto a «grande, grosso e
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il fato! ¶ Poi, poiché tutto passa, anche tu passasti
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su o inghiottirlo del tutto; quello castano, lucido come
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orizzonte si infiamma e tutto intorno l’azzurro non
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resto sconosciute, quanto a tutto, ci erano le donne
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con le gengive e tutto’, appunto come i cavalli
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figlio si caccia per tutto, e poi gli viene
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tanto — credevo di sapere tutto, o almeno quello che
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Io credea dunque saver tutto, ma il bel regalo
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certo, ma anche per tutto il resto. Per quel
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compagni, indegno. Sapeva sempre tutto, anche se era «avanti
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a casa a raccontare tutto ai genitori, al contrario
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se ne sta lì tutto il tempo senza fare
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fare niente, infischiandosi di tutto, anche del proprio lavoro
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difesa, e confessava, confessava tutto. La parola - una delle
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fare, e lasciarsi fare, tutto, bucca et manibus, ‘con
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che ha fatto di tutto per sedurla, «eternamente a
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vierges e quelli del «tutto e subito», tra i
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le apre prospettive del tutto diverse dalla prima. ¶ E
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è toccato mirar il tutto standotene pensoso in disparte
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il nonno Salvatore, a tutto commento della cosa, per
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anzi non funzionare del tutto o mancare l’obiettivo
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figlia, figlia immemore di tutto, e padre (e talvolta
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che vanno bene per tutto, quella che Mariagrazia chiama
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eccezionale, enorme, universale) qualificano tutto ciò che trovano bello
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Che fa che cosa? Tutto e niente. ¶ forosetta (sostantivo
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di vista, con centralismo tutto cittadino, da borghese, mercante
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secoli successivi, fino a tutto il Settecento arcade, che
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e la non del tutto gradevole fretta di cui
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sostanza, se non proprio tutto, quasi tutto se lo
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non proprio tutto, quasi tutto se lo lasciavano fare
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distribuzione, impastando in un tutto unico la sua rabbia
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nella parola c’era tutto quello che volevo dire
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quel nome che, nonostante tutto, deve essergli apparso beneaugurante
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che scherzava sempre su tutto, anche su cose serie
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di individuo alquanto sdolcinato, tutto moine e carinerie, uno
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malumore nei confronti di tutto e di tutti, in
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mentre il cielo era tutto azzurro e le cicale
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leggere. Stava scritta, in tutto maiuscoletto e in caratteri
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di saper ormai leggere tutto, tanto mi bastava. La
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e compatto poema [...]» e «Tutto, si sa, la morte
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Cerca di inzingargli contra tutto il paese» diventò «Cerca
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Cerca di aizzargli contro tutto il paese». In casa
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alla voluttà’] consenta del tutto, può parere lascivo, ma
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della concupiscenza, perché dopo tutto aspira a godere solo
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o disagio»; e, dopo tutto, la “voluttà” di cui
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un «disonesto», che dopo tutto è solo una persona
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disonesto», e osceno è tutto ciò che - uomo, donna
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più, visto che, oltre tutto, la parola lusssurrria era
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stesso zio Adelmo, dopo tutto, era un lussurioso, con
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non si può sapere tutto, sia per ragioni di
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ma vi era entrato, tutto ignudo, per fare non
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in genere nel mondo tutto, le cose esistono solo
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altrettanto tautologicamente, spiega il tutto con “scopabile”. Interessanti, ma
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E il secondo scrive: «Tutto si può dire di
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Menno piacciono le ostriche». Tutto andò bene fino a
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potrebbe rendere amaro il tutto. Qualche volta, al solo
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piena, radiante, spandeva per tutto il cielo una dolce
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pronte ad accontentarmi in tutto e a lasciarmi fare
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e a lasciarmi fare tutto ciò che volevo: a
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di una protezione a tutto campo: non solo intercedevano
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Io non ho rimpianti: tutto quello che volevo fare
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giovane ed era pressoché tutto per noi figli. Nostalgia
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cui mi sono sentito tutto preso e stretto nello
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dell’altra: OK, cioè ‘tutto bene, tutto va bene
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OK, cioè ‘tutto bene, tutto va bene’ e KO
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bene’ e KO cioè ‘tutto male, fine di tutto
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tutto male, fine di tutto’. Sentivo dire, e talvolta
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opposto: ‘Giacomo è KO’. Tutto tornava, e per me
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quanto aurea possa essere, tutto in nome di una
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manifesti un’inflessibile determinazione: «Tutto era oltranza [...] dentro di
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se ne frega di tutto e di tutti e
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usato per non spaventare tutto in una volta il
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quello che sa sempre tutto. ¶ ònfalo (sostantivo maschile) L
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in verità non del tutto inaspettatamente, visto che le
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che si lagnano di tutto e sono sempre per
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l’argomento e tabù tutto il lessico che lo
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testo, nessuno parlava. Ma tutto durò meno di un
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di un attimo. Del tutto inaspettatamente, a rompere il
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ma oggi quasi del tutto scomparsi, cancellati da un
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giudizi e consigli su tutto, lasciando intendere che sono
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farmacia. Nel negozio apriva tutto il giorno pacchi, sistemava
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mi si manifestavano in tutto il loro biancore. ¶ Che
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per sentirli trasmettere a tutto il corpo di una
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prima di perdere del tutto coscienza, non ho potuto
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si sta irradiando in tutto il corpo. Quello è
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la parte per il tutto. La usa perfino Dante
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mise a covare e tutto finì lì. ¶ Qualche anno
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persona sempre scontenta di tutto e lagnosa, insistente, invadente
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il ‘suo’ mal di tutto, e le sue richieste
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obiettivo e scopo di tutto il movimento: il lievito
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ricordate?) e da allora tutto mi divenne un po
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tutti i modi e tutto accettano e subiscono per
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fare: fino a quasi tutto l’Ottocento il rubinetto
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mi fanno spesa a tutto. In un altro paese
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cui ci si siede’. Tutto lì. Dunque, il fatto
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può farlo, perché rovinerebbe tutto. Se mai il termine
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determinatosi in modo del tutto casuale e imprevisto rispetto
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un’orsa, animale oltre tutto pericoloso, bensì quella di
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dentista era nota in tutto il quartiere -, intensificava i
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la godevano, serviti di tutto punto da alcune loro
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vertiginoso l’offerta di tutto e di più, e
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le fa comperare di tutto, in più pezzi, ogni
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o «comprerò»). L’indicativo tutto lo usa anche con
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Io mi posso comperare tutto ciò che voglio (sottinteso
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comperassi...», le sono del tutto sconosciute. Parimenti sconosciuto le
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sinonimi altissimo, e oltre tutto in continua crescita, che
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vorrei che tu fossi tutto cazzo. ¶ Curiosamente, quasi tutte
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e, forse non del tutto casualmente, tra le prime
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di Venere. Prima di tutto i termini popolari: “salatina
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cosmica, la generatrice di tutto. Quindi, una perifrasi dotta
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gli smargiassi spesso sono tutto fumo e poco arrosto
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usato sia per indicare tutto ciò che è, o
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semplicemente, della moda che tutto fa e disfa. Io
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lasciando pressoché in vista tutto il resto. D’altra
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si può spaccare di tutto, “spacca-”, tratto dal tema
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che sapeva recitare di tutto: una volta era «di
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Chiara, è ormai del tutto scomparso, sostituito dai parlanti
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cui ci sembra del tutto inopportuno usarlo, l’epiteto
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per il suo charme tutto parigino» - a proposito del
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con la loro puzza tutto il condominio, da che
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a mente che cosa? Tutto quello che ti ho
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scritto nella lettera e tutto quello che mi aspetto
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non ricordare che, dopo tutto, una sfrondatura ogni tanto
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d’alta moda è, tutto o in parte, in
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e poi fino a tutto l’Ottocento, sono sempre
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sapeva leggere - fu del tutto inutile. Solo anni dopo
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milanese, la prima, oltre tutto, di cui conobbi il
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perché a sigillare il tutto - a chiudere le 1286 pagine
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il cui titolo dice tutto riguardo al purismo che
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è letto pure lui tutto il libro, rintracciando errori
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Paggi, che ha seguito tutto il viaggio editoriale del
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rotto le scatole per tutto il tempo del lavoro