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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «tutto»

nautoretestoannoconcordanza
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lì a poco, nonostante tutto, quel gigante non ce
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Può darsi, invece, che tutto ciò torni a vantaggio
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marchese Tanucci. Lui decideva tutto già quand’era re
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Fra qualche giorno, comunque, tutto questo per lei non
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Poi, mentre stai facendo tutto questo, te ne devi
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fragorosamente. ¶ 4 ¶ Bisognò prima imballare tutto, dai mobili ai vestiti
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era chiarissima, si capiva tutto! Provò entusiasmo. Immaginò che
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Parlò da solo per tutto il tragitto, in modo
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città non fosse del tutto vera. Ma un pochino
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loro. Ma sembrava che tutto fosse utilizzabile per produrre
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Vi si vendeva di tutto a una folla rissosa
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Chissà perché pensò che tutto, città colori suoni luci
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lezzo. E si scorgeva tutto: giacigli sfatti, stracci, lanterne
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e giorni per sistemare tutto negli appartamenti del secondo
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accorse con stupore che tutto appariva diverso. Uscì dal
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nasceva enorme confusione in tutto il vicolo, perché i
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se desiderava sposarsi. Scrollava tutto con moto del capo
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tipi napoletani. Poi distrusse tutto. Aveva preso l’abitudine
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nulla sull’origine del tutto. ¶ Titìo allora le portò
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spazio infinito ¶ emuli in tutto a limpido diamante ¶ vortici
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esempio. Puoi negarmi che tutto quanto gli uomini fanno
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testa. «Per me, nonostante tutto, Napoli oggi è la
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fessi. Adesso vi sfoggio tutto il mio sapere» sentenziò
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Napoli dovrebbe sopperire a tutto. Ma non sa produrre
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invece, sono fanatici, astratti: tutto o niente, repubblica o
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del San Carlo. Nonostante tutto, non so perché, resta
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fra pietà e disincanto. Tutto (dal grande e nobile
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sua aria inquieta, guardava tutto e non vedeva nulla
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mezzo ai seni, finì tutto. ¶ Chissà come sarebbe andata
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Le insegnerai davvero proprio tutto quel che sai?». ¶ Chiara
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è una colpa? Dimenticò tutto nella voluttà di toccare
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armonia, nella giustizia perpetue, tutto per tutti, non tanto
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amabile, privo di misteri. Tutto qui. Non ne aveva
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Pietro, specialmente la prima: tutto era cominciato di là
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rifulso senza dubbio veruno tutto lo splendore del di
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influenze degli amici. Forse tutto cominciò, nel profondo, dalla
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Il pubblico partecipava, quasi tutto fosse vero. ¶ «Se n
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parte. Se Dio può tutto, perché non ferma il
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potuto, avrebbe fatto. Con tutto il cuore. ¶ Questo Dio
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definitiva, che senso aveva tutto? Niente. Forse esisteva davvero
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poteva far nulla, perché tutto era scritto. ¶ Avevano ragione
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è morale, si giustifica tutto! Si dà ragione a
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che parliamo, tiriamo fuori tutto. Tutto tutto.» ¶ Diceva spesso
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parliamo, tiriamo fuori tutto. Tutto tutto.» ¶ Diceva spesso così
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tiriamo fuori tutto. Tutto tutto.» ¶ Diceva spesso così, nei
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nel suo modo strano, tutto a lato, bocca un
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Era lui che faceva tutto. Ne sentì le mani
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Le voleva bene, nonostante tutto. Talora rideva, scuotendo il
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paesaggio oltre le piante: tutto il golfo, celeste, da
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sola. Doveva provvedere a tutto: ripulire la casa, uscire
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damasco cremisi, il materasso. Tutto il resto venduto, compreso
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Capodimonte, bicchieri di Sassonia. Tutto lustro, pulito. Ammirò le
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sai dire in che: tutto va come prima, però
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Era piena d’entusiasmo. Tutto quanto leggeva, vedeva, le
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I cavalli possono fare tutto. Basta saperli prendere, come
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paura d’una femminella? Tutto sommato, Tanucci s’era
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badare da sola a tutto. La notte dormì poco
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a momenti si buttava tutto addosso. Poi tossì, fece
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di tua madre. In tutto avrà più di tremila
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Devi prepararti: il corredo, tutto il resto, capisci. Più
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piacente. Però prima di tutto la famiglia: il marito
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casa. Ora doveva abbandonare tutto: abitudini, ritmi della vita
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dure di lui. ¶ Seguì tutto con gli occhi della
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diventava banale. ¶ Poteva “vedere” tutto. Aprì gli occhi contro
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sono morti. Tutti e tutto. ¶ Ma già tutto era
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e tutto. ¶ Ma già tutto era morto allora, in
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una realtà che fu tutto: felicità, futuro. Proprio felicità
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fiumana. Provò beatitudine per tutto il corpo gonfio, pesante
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caduto in terra, mugolando. Tutto il lato sinistro del
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in reciproco calore, dimenticava tutto... La stolida volgarità di
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imbroglioni. Tria si giocava tutto. In poco tempo diede
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tacevano, in casa faceva tutto Tanella. Tria comprava, vendeva
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falcidiò Napoli. ¶ Aveva tentato tutto, serrato la casa. Una
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posto di Sambuca. Faceva tutto lui. ¶ «Mo’ la politica
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andata a dire a tutto il mondo, la litterata
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per vederlo!» ¶ Si tolse tutto. Prima d’indossare biancheria
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l’infanzia che, nonostante tutto, ti portavi dentro; ti
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degli uomini consuma quasi tutto il suo tempo per
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in un lampo. Quasi tutto dipendesse da me, avesse
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ho mai dimenticata. Nonostante tutto». ¶ Lei increspò le labbra
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bisogno di me, per tutto questo.» ¶ «Di voi, di
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usava mai il francese. «Tutto ciò genera corruzione, miseria
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teneva nei saloni azzurri. Tutto curato, splendente: i grandi
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nelle chiome. Ugualmente imprudente; tutto il rosso (fuorché quello
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credon protagonisti! Di cosa? Tutto dipende da quanto succede
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di Francia, però qui tutto va cambiato.» ¶ «Ma Sanges
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loro: noi abbiamo avuto tutto, loro niente.» ¶ «Dobbiamo farli
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Quale tensione, che paure? Tutto va come sempre, anzi
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Puntini di luce in tutto il golfo: sono le
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però esser nulla di tutto questo. E privo di
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un senso a esistenze, tutto sommato, monotone, mediocri. Lo
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si dovrà pur fare! Tutto questo agitarsi dovrà sfociare
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Si spande luce violacea. Tutto è così esagerato che
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sanguette. ¶ Gennaro pensa a tutto: fa la spesa, cucina
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mi volete dire?» ¶ «Appena tutto è pronto.» ¶ L’insurrezione
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sorride. ¶ «Quando abbiamo messo tutto a posto te lo
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francese se ne va, tutto torna come prima.» ¶ «Eh
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quando torno ti racconto tutto, lo sai.» ¶ Le dà
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Giacobbe. Si’ Giacomina.» ¶ Nonostante tutto le viene da ridere
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ha equivocato. Ma del tutto? ¶ Dalla cucina giunge l
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chi se lo magna tutto chillo bbene de Ddio
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Si fa politica, propaganda, tutto quel che volete, ma
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rubano, ammazzan e ciò tutto / in nome e gloria
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pastiera. ¶ «È già sparito tutto!» ¶ «Va benissimo, è tanto
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I tre lazzari, del tutto ubriachi, sgambettano pure loro
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classica, non ancora maturi, tutto qui. Ma venne la
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il carnefice, alto, grasso, tutto rosso: s’esibisce tra
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impressione sia diventato lunghissimo. Tutto bianco come un’apparizione
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pazzo è terminato. Ora tutto sta in mano ai
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e s’infischia di tutto. C’è produzione precoce
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conseguenze.» ¶ «Io non saprò tutto quel che sapete voi
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si mescola col nuovo. Tutto è cambiato, non è
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d’Italia.» ¶ «Egli incarna tutto ciò che è in
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tra i capelli sporchi. Tutto è sporco, qui dentro
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il suo. O, invece, tutto era dovuto ai due
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piattello e pane, rovesciò tutto nel bugliolo. Batteva i
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si raccapezza. Di giorno tutto sembra meno gigantesco, meno
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Excelensia Guidobaldi. Rispondete a tutto ciò ch’egli vi
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Crezia è la sorvegliante, tutto passa per le mani
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tumultuare. ¶ Ricorda bene quasi tutto, parole, gesti. ¶ «Siete voi
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Come avete potuto abbandonare tutto ciò? A quest’ora
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C’è rimedio a tutto. Fuorché alla morte» riprendeva
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vi appaurate. A Napoli tutto è quieto. Lo re
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liquame dell’abbandono copre tutto con il sollievo della
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se l’è bevuto tutto, come fa quasi sempre
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I veri padroni di tutto paiono i ragazzi. A
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il tempo di prelevare tutto da Capodimonte, da Palazzo
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Ciaia?» ¶ «Oh, con Ciaia. Tutto finito, da un pezzo
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sì o no, che tutto questo durerà pochissimo? Un
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idea che, in fondo, tutto non è che gioco
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è stato imposto. Ma tutto ci viene imposto. E
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Cuoco, ridendo. «Vedrai che tutto andrà magicamente a posto
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in cui si spieghi tutto, s’ispirino entusiasmo, fiducia
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Si spara con regolarità, tutto il pomeriggio. Per Sant
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arredare aveva dovuto comprare tutto. Dopo la perquisizione e
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napoletani si convertono a tutto» rise Ciaia. «Vai, patro
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onesti, che vi daranno tutto quello che voi meritate
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di reperire serventi: quasi tutto il personale di Corte
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Napoli sembra aver dimenticato tutto. La temperatura è mite
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il clima è diverso. ¶ Tutto, o quasi tutto, pare
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diverso. ¶ Tutto, o quasi tutto, pare tornato come prima
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multicolori, parata a festa. Tutto come sempre: davanti la
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adda ferni’, come finisce tutto, ca ll’uommene se
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ragione per cui, nonostante tutto, nonostante il Governo repubblicano
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mostrare d’aver sbagliato tutto. Ma a chi? Al
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figura d’aver sbagliato tutto.» ¶ «Te ne prego, Lenòr
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avesse avuto sensazione che tutto sta per finire, non
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allora? Vogliamo lasciar perdere tutto? Squagliare pure noi? In
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setolosi come un tempo. Tutto, nel corpo, va spegnendosi
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se n’è impadronita. ¶ Tutto crolla: Suvorov ha vinto
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mormora pensoso Logoteta. «Di tutto il resto se ne
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saremo noi a decidere. Tutto porterà il nostro segno
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essere lingua madre di tutto genere umano. Poesia und
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Cuoco. ¶ È torvo, trema tutto nei tic. Indossa redingote
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rimasto proprio solo.» ¶ «Solo?» ¶ «Tutto mio, secondo il pensiero
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da Vinci. “Tu sarai tutto tuo se sarai solo
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Ed io son rimasto tutto mio. Che compagnia!» ¶ Lei
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aggiunge: «Di fronte a tutto questo, io sono stato
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con lei ho sbagliato tutto. Sono stato ancora merda
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esistenza? Come sarebbe andato tutto, dopo? Chi lo sa
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a me. Ormai davvero tutto è terminato. E le
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perché sapeva che non tutto era ancora scritto. Ora
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deserta, ardente, quando davvero tutto tace. Si percepisce solo
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serra gli occhi, respinge tutto come provocazione crudele. ¶ Nella
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Ma ormai è finito tutto.» ¶ «Forse si sarebbe potuto
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del ponte levatoio. ¶ Per tutto il pomeriggio e la
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fino a Castelnuovo, cambia tutto: qui il rapporto fra
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della murata: molto grasso, tutto bianco, decorazioni in petto
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vogliono accelerare. Uno stanzone tutto stigli zeppi di carte
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penso che ormai sia tutto inutile. Le decisioni che
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un bacio, forte, con tutto il cuore. Gennaro mio
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ha avuto un incidente: tutto piegato da una parte