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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Salvatore Di Giacomo, Nella vita, 1903

concordanze di «tutto»

nautoretestoannoconcordanza
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che, poc'anzi, aveva tutto acceso, nel lontano, il
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campagna, verso Roma lontana. Tutto intorno taceva di quel
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il busto suo quasi tutto: le parti inferiori, già
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il cielo s'era tutto oscurato. Tuttavia durava ancora
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ancora, pallidissima, vibrante per tutto il corpo d'un
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Riva Casilina». Ho udito tutto. Dammi la mano, perdonami
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appariva. Letizia si volse. Tutto era scomparso nella notte
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nessun lume brillava più. Tutto dunque finiva. Stese le
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loro e le separò. Tutto il reggimento passò, fuggendo
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un poco da per tutto, le note di cronaca
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sferza del sole, era tutto uno sfinimento. Dalla strada
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delle paludi s'affievoliva: tutto quel transito pareva che
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Si andava da per tutto: Rocco Longo era sfinito
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sono pratica... Ho perso tutto e mia madre m
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con me pel Corso tutto scuro e deserto. ¶ S
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notte, e poi daccapo tutto tacque. ¶ Come entrai nella
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i lumi si spensero tutto intorno e tornò il
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vetro e distinsi ben tutto nella via. L'ercole
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sono uscito dal carcere! Tutto perso, bestie, roba, arnesi
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la poesia, la letteratura, tutto un miraggio luminoso di
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Caterina acconsente assieme famiglia. Tutto pronto. Vieni passare qui
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Non hai letto? Dice «tutto pronto»..... ¶ Mi si arrestò
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Bene: ora non più..... Tutto è a posto..... I
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a' Tribunali, taceva, penetrato tutto quanto da quella natural
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Barra era stato, dopo tutto, il mio compagno di
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tutte le sue cure, tutto il suo affetto, tutta
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Notizie di Totò, durante tutto quel tempo, io non
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l'ovatta. Quando ebbe tutto allestito per la medicatura
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Ora, nello spazioso cortile tutto inondato dal chiaro lume
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in bocca, lento, pensoso, tutto bianco di polvere fin
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parevano artigli, mal vestito, tutto chiuso in un vecchio
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di dove gli veniva tutto questo attaccamento atavo-topografico
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lo buttò sulla tavola tutto insudiciato, come uno straccio
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per qualche secondo. Poi tutto si tolse dalla mia
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della sua libertà, e tutto questo mi sembrava mascherato
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cui mi si mettesse tutto quanto sottocchi, io facevo
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miei compagni. Stazza, dopo tutto, sottobibliotecario a tremila, liquidava
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come fai a saper tutto questo? ¶ - Me l'ha
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quella stanza, ch'era tutto il loro quartiere, per
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scappavano disotto al cappelletto tutto piume e nastrini e
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al giuramento. L'aspettai tutto il giorno, e in
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s'era impietosita, ecco tutto. Figlia di signori, la
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pur cantato a teatro. ¶ Tutto questo ella m'andò
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l'uncinetto e ammucchiò tutto sui fascicoli del romanzo
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le sue pene, di tutto l'amor suo finito
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di candelieri, si bagnò tutto del freddo chiaror mattinale