Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

tetti pigolavano grimi gli uccelli. Quando l’ardito fu

velate d’ombra. Gli uccelli ciuciurlavano tra i merli

cui sciamavano come fantastici uccelli le vele triangolari. Oltre

come il nibbio gli uccelli di nido, i fratelli

mostro divorato da spaventosi uccelli di rapina chè da

levò uno sciame d’uccelli. ¶ Era la prima bestia

matutina col canto degli uccelli, eran ridotte guardine, i

maledette dagli antesignani. ¶ — Gli uccelli, liberi nella natura, potevano

un gracchiar famelico d’uccelli rapaci. ¶ — Io vi vedo

ruina si leveranno come uccelli di sterminio i neri

cassa si levarono come uccelli; battendo le penne maestre

loro il cammino. Gli uccelli si levavano dalle ceppe

strada le foglie sembravano uccelli che aspettassero lo svettar

della Casa, come gli uccelli nelle spranghe della gabbia

terra delle tombe come uccelli sulla battima del mare

aspetto di tetraggine. Gli uccelli sciamavano sopra i cipressi

nelle cavità sciami d’uccelli che trafficavano nei pertugi

erano come sciami d’uccelli. Gli antemurali cerchiavano questa

sulla frasca come gli uccelli. ¶ — Lo vedo. — E Amedeo

ardesia su cui crocidavano uccelli neri, di lamiera che

Alpe, il fogliame, gli uccelli, la casa, i pesci

abbagliante passavano branchi d’uccelli, come foglie staccate dagli

e un canto d’uccelli che avessero passato a

ora in cui gli uccelli si chetano e il

erano posati sciami di uccelli bianchi intorno alle madonne

Rio un chiacchierio d’uccelli. ¶ XV. ¶ Isaia proveniva dalle

di canapaglia spaventerei gli uccelli. ¶ Isaia si sentì come

teli d’argento volavano uccelli neri. Uccelli bianchi volavano

argento volavano uccelli neri. Uccelli bianchi volavano su drappi

tutti taciturni, come gli uccelli nel temporale. Affranti dal

era assisa tra due uccelli imbalsamati rossi con la

fugare uno sciame di uccelli rapaci. Nel mezzo della

con vene di cinabro, uccelli neri dibattevano l’ali

come dal canto di uccelli, sognavo che dei corvi

prendevano la fissità degli uccelli atti ad avventurarsi nello

corse d’argento, gli uccelli cantarono, le rane sorseggiarono

seta: erano i Ciacà, uccelli di rapina, che sogliono

toni primaverili. Sciami d’uccelli neri battevano l’ale

era un’esplosione d’uccelli: pettirossi, ombra di allodole

Se nell’aria passavano uccelli d’ombroso augurio Isaia

come uno sciame di uccelli celesti posati sopra una

muro di cinta. Gli uccelli trafficavano nelle commettiture delle

gatti nè cani, nè uccelli di tristo presagio, civette

del mare. Branchi di uccelli tessevano inebriati intorno agli

sibilo delle schegge elettrificava uccelli con ali taglienti. ¶ Nella

erano come infilzati degli uccelli roventirono, e gli uccelli

uccelli roventirono, e gli uccelli sfalcaron via terra terra

e lordura si levavano uccelli neri come pensieri sinistri

cerca disperato Iddio. ¶ Spaventosi uccelli di rapina. Ombrelli giganteschi

argento dagli strilli degli uccelli, le coccole fiorivano l

sole fiammeggiò spietato, gli uccelli non cantarono più, le

notte si sfaldava con uccelli neri che si aggranfiavano

capo intuonato, invidi degli uccelli che strisciavano e rasentavano

gli abiti come gli uccelli. Gli allupati avrebbero digrumato

nitriti delle cavalle. ¶ Gli uccelli bezzicano nella sterpaia, le

si destavano cantando come uccelli. ¶ La guerra brontolava lontana

attorcigliati come interiora d’uccelli rapaci. ¶ Lastroni d’acciaio