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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, L'eredità del genio, 1898

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
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ombra egli rimase ancora un istante così, solo, immoto
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sulla marina: prese per un lungo viale fiancheggiato da
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alla balaustra, stette così un bel pezzo, gli occhi
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si era fermato ad un tratto. ¶ Una voce lontana
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Essa era fuggita con un amante volgare. ¶ La figlia
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amico avea attratto per un momento il suo animo
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sottil fragranza del mare un senso di freschezza e
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ebbe con la mano un saluto al mare amico
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passo echeggiava sonoro. A un tratto si fermò. Un
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un tratto si fermò. Un piccolo noto villino dormiva
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vegliava. ¶ Egli si appoggiò un momento alla cancellata. Che
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dolcissima amica si profilò un istante alla sua mente
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Davanti a lui, sopra un picciol mobile rotondo di
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L'altra, piccola, esalava un sottile olezzo di viola
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occhi duri. ¶ Qualche volta, un tempo - ma oh, come
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e gli occhi per un momento lucevano. ¶ Oh come
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andava a mettere persino un sorriso sulla testa del
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lavoro!... ¶ Dopo essersi fermato un istante davanti alla tela
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vieppiù e pareva imminente un temporale. Alcune gocciole d
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dello studio. ¶ Marino prese un altro sigaro e si
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alto, sulla parete. ¶ Era un quadro del padre: più
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del padre: più che un quadro era un abbozzo
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che un quadro era un abbozzo, uno studio, e
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studio, e dei migliori. Un ricordo dei giorni quando
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bianca di neve: da un lato era un soldato
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da un lato era un soldato, incappottato, in sentinella
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parea lo rimproverasse. ¶ Era un soggetto ardito, bello e
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dell'Idea. Quattro teste: un poeta, un asceta, un
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Quattro teste: un poeta, un asceta, un filosofo socialista
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un poeta, un asceta, un filosofo socialista, un soldato
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asceta, un filosofo socialista, un soldato. ¶ In quelle quattro
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gli parlava come ad un uomo, Marino si era
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essere amata, completamente, da un uomo superiore, bello, forte
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nobile, avea cercato in un'altra passione altra ebrezza
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era venuta a gettare un sottil sogno di dolcezza
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s'era squarciata e un raggio di sole venne
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bacio allegro, fugandone per un momento con i suoi
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prepara. Ci verrai tu, un momento, prima di partire
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sempre nel sole, come un giovane iddio, luminoso, il
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ti vieto di prendere un pennello in mano. ¶ E
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parve brutto, indegno, mostruoso. ¶ Un'acre voglia di lacerarlo
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Egli era terribilmente infelice. ¶ * ¶ * * ¶ Un sottil fruscìo gli fece
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davanti a lui, sorridente, un poco pallida. ¶ - Perdonatemi - disse
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è vero? ¶ E abbozzò un sorriso. ¶ Marino la guardava
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recava tra le braccia un grande cespo di fiori
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della bellissima. ¶ Lo guardò un poco, in silenzio. ¶ Poi
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e sulle rupi. ¶ A un tratto la vidi, in
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so, non ricordo. A un tratto ella, che smarrita
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a cadere più fitte: un vivido lampo ci avvolse
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lampo ci avvolse per un attimo. ¶ Ella ritirò la
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scomparire.... ¶ * ¶ * * ¶ E la rividi, un anno dopo. Era malata
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pura, è bella, è un angelo. La vedrete. Una
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detto, è pura, è un angelo. E così sola
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Quando la vidi sentii un gran colpo al cuore
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incarnato, s'una gota, un poco in alto: e
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camminava così. Lieve, lieve, un poco piegata in avanti
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la testa, così, con un piccolo scatto improvviso, guardando
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anni. ¶ * ¶ * * ¶ Ella morì in un bel giorno invernale di
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e mi sentii dare un tuffo al sangue. Sedici
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che tutto sapeva per un mistero inesplicabile, così vicina
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per molto tempo. Sentiva un gran freddo nel cuore
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freddo nel cuore e un gran buio nel cervello
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era molto grigio ed un immenso tedio parea scendere
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di voluttà, arso da un folle desiderio di lei
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lamento.... non ha che un desiderio.... ¶ La bellissima attese
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mormorò ella. ¶ Pensò ancora un istante, poi disse: ¶ - Sentite
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alla nostra festa.... ho un'idea. ¶ - Un'idea per
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festa.... ho un'idea. ¶ - Un'idea per Dalgas? ¶ - Sì
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la chiamava piangente, come un ebete fanciullo. ¶ * ¶ * * ¶ La elegantissima
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con la luce ardente, un folle ardore di febbre
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Una trina di neve - un fiocco di spuma - le
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Dalgas, il pittore! ¶ Come un gelido soffio di brezza
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parole dell'ebbro poeta. ¶ Un breve silenzio seguì la
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sorridendo slacciò il busto. ¶ Un bacile d'argento fu
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febbre e di luce. Un soffio veemente di sensualità
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trine. ¶ Nella sala corse un tremito. ¶ Ella non appariva
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oltre involta che da un leggero velo di candidissima