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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giacomo Leopardi, Paralipomeni della Batracomiomachia, 1842

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
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1842
la dorata sfera, ¶ Vedi un nugol di mosche atro
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a farsi oscura, ¶ Quando un guerrier chiamato il Miratondo
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fuggir si trovò per un'altura; ¶ Ed o fosse
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Cui la tema, in un dì, per via deserta
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per nome ¶ Mangiaprosciutti primo un dì fu detto; ¶ Intendo
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Omero il leggerete. ¶ 16 ¶ Ma un tedesco filologo, di quelli
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Tedesco e il greco un dì furon fratelli, ¶ Anzi
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dì furon fratelli, ¶ Anzi un solo in principio, e
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belli ¶ Ragionamenti e con un bel diploma ¶ Prova che
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nelle cose oscure ¶ L'un dì tutto sappiam, l
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voluttà dal riso ¶ Che un gran nome suol far
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orto ¶ Potremmo, andando, ristorarci un poco, ¶ E tra via
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via rimembrar più d'un alloro ¶ E nelle nostre
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e in bel costume ¶ Un'altra volta ritornò regina
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gli estrani, ogni memoria un nulla ¶ Esser a quella
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odiato ¶ Esercito spedir subito un messo, ¶ A dimandar perché
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e di dottrina era un portento: ¶ Leggi e stati
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eretto, ¶ Siccom'oggi diciamo, un gabinetto. ¶ 35 ¶ Gabinetto di pubblica
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a prova eretto ¶ L'un piè di quei dinanzi
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discopria; ¶ E di cani un latrar da ciascheduna ¶ Per
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la fronte; ¶ 12 ¶ Quando da un poggio il topo rimirando
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visto verdeggiar poco lontano ¶ Un uliveto, entràr subito in
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con la bocca colto un ramicello, ¶ E sceso ciaschedun
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esso al piano, ¶ Sentendo un gelo andar per ogni
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al far più d'un viaggio. ¶ Sendo per diplomatico
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ch'era nelle lingue un Mezzofanti. ¶ 18 ¶ Dunque con parolette
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l'arnese ¶ Di topo un granchiolin del lor paese
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era nomato. ¶ Scortese a un tempo e di servile
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non approvo. ¶ Poscia com'un che dal veder discaccia
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per quanto investigando ¶ Ritrovo, un della terza dinastia ¶ Detta
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spiegherò per via d'un paragone. ¶ Il mondo inter
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pensar che somigli a un bilancione, ¶ Non con un
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un bilancione, ¶ Non con un guscio o due, ma
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o due, ma con un branco ¶ Rispondenti fra lor
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e manco. ¶ 33 ¶ Ciaschedun guscio un'animal raccetta, ¶ Che vuol
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vuol dir della terra un potentato. ¶ In questo un
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un potentato. ¶ In questo un topo, in quello una
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civetta, ¶ In quell'altro un ranocchio è collocato, ¶ Qui
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è collocato, ¶ Qui dentro un granchio, e quivi una
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i paesi. ¶ 34 ¶ Or quando un animal divien più grosso
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che non soleva, ¶ E un altro a caso o
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O le si mangia un animal più forte, ¶ Ch
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più forte, ¶ Ch'a un altro ancor non sia
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su due gusci a un tempo steso, ¶ E l
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lor terre ed acque. ¶ 42 ¶ Un presidio in Topaia alloggerete
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Dove per più d'un giorno e d'una
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tomba ¶ Pon di Virgilio un'amorosa fede, ¶ Vedeste il
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passegger che vede ¶ Quasi un punto lontan d'un
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un punto lontan d'un lume incerto ¶ L'altra
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d'ogni natura. ¶ Sopra un masso ritondo era il
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manca scorso ¶ Leva d'un sasso alle scoscese spalle
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parea con quello. ¶ Da un lato sol per un
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un lato sol per un'angusta via ¶ Con ansia
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ancor negati. ¶ 12 ¶ Certo se un suol germanico o britanno
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tempo ancora ¶ Più d'un popolo usò civile e
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Chiudea sola una cerchia un regno intero, ¶ Che per
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lettori, in sul mercato ¶ Un infinito popolo m'aspetta
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popolo m'aspetta, ¶ Che un infinito cicalar di stato
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toccando, ¶ Dico che dopo un tenzonare eterno ¶ All'alba
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poscia ad uno ad un gli altri parenti ¶ Cerchiam
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ed amici, ¶ Più d'un pensiero in mente avrete
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appar da più d'un segno, ¶ Agguaglian le antichissime
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U' son cent'anni un dì quanto all'effetto
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natural suo fato ¶ Fosse un numero tal d'umana
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è filosofia se non un'arte ¶ La qual di
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In quell'età, d'un'aspra guerra in onta
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vi si guardasse, ¶ Che un avvedersi di credenze stolte
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effetto, ¶ Né pensiam ch'un assurdo il mondo e
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di sua natura a un viver privo ¶ Quasi d
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re fosse nomato, ¶ Quando un Rodipan terzo avanti a
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con la sua mano ¶ Un ranocchio che allor gli
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sperar pace i topi un'altra volta. ¶ Lieti i
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è cagione ¶ All'alme un convenevol reggimento, ¶ D'industria
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plebe intenta, ¶ Là d'un palagio a por le
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Mandò, quando gli parve, un suo corriero. ¶ Avea quel
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di por sostegno. ¶ 4 ¶ O un successore è dato a
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da se stesso ¶ Costituirsi un re gli sia conesso
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tuoi di provveder d'un re novello, ¶ Non volea
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maestà del mio padrone un segno ¶ Darti dell'amor
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o vi riede in un istante: ¶ 11 ¶ Ma il poco
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il mio signor che un atto ¶ Discorde assai dal
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nova accade, ¶ Tosto che un cenno tuo gli sarà
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che si conviene. ¶ E un patto fra' due re
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il mio ritiene ¶ Se un accordo da lui si
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richiesto avea ¶ Senzacapo che un re subito eletto ¶ Fosse
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Desiderio in altrui d'un'ugual sorte, ¶ La qual
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doppio impaccio sciolto in un sol tratto ¶ E radicata
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numero di fanti ¶ A un milione e mezzo era
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1842
rimpetto ¶ All'esercito alzarsi un nugoletto. ¶ 38 ¶ Un nugoletto il
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1842
esercito alzarsi un nugoletto. ¶ 38 ¶ Un nugoletto il qual di
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già coi topi a un tempo estinta, ¶ Né più
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del parlar de' topi un solo accento ¶ Più là
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E torsi quella noia un giorno elesse, ¶ E gentilmente
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Com'esule e com'un ch'era discaro ¶ Al
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occhio torto. ¶ Più d'un altro con lui fu
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meno avaro, ¶ Più d'un ministro e re largo
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topi han per costume, ¶ Un temporal sopra il suo
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stelle ogni barlume, ¶ Gelato un nembo in turbine convolto
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rispondea, ¶ E con tale un fulgor che tutto il
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disgiunto. ¶ Per la campagna un lago or divenuta ¶ Notava
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s'era da borea un picciol vento ¶ Freddo, di
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Vide molto di lungi un lumicino, ¶ 32 ¶ Che tra le
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così fatto più d'un miglio a guazzo, ¶ Si
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Si ritrovò dinanzi ad un palazzo. ¶ 33 ¶ Grande era questo
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adoprarsi una fessura ¶ Né un buco non trovò per
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all'uscio e tolto un sassolino, ¶ Dievvi de' colpi
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d'uno. ¶ Subito da un balcon fe' capolino ¶ Un
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un balcon fe' capolino ¶ Un uom guardando, ma non
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aprir fu quegli a un tratto ¶ 38 ¶ E il pellegrin
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battere i denti, ¶ Ad un bagno il menò dove
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noci e fichi secchi ¶ Un pasto gli arrecò di
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d'onor dal collo un cordoncino, ¶ Che salvo egli
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Che da più d'un possibile alleato ¶ Raccolte avea
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Dal qual va lunge un ch'arti prave adopra
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e tralucente ¶ Promettea ch'un bel dì fora seguito
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meno. ¶ 45 ¶ L'ospite ad un veron condusse il conte
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chi soffrillo. ¶ Poscia a un letto il guidò ben
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come tanto ¶ Fosse ad un topo pellegrin cortese, ¶ E
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Amico de' famelici, ed un cantico ¶ Per nascita reale
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favella, ¶ E più d'un altro libro necessario ¶ A
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s'assise, ¶ Ed in un lungo ragionar si mise
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aveva in quegli ozi un gran diletto, ¶ Tal che
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più riposte qualitadi intese, ¶ Un desiderio in cor gli
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per molti anni esercitato. ¶ 11 ¶ Un desiderio di dovere, andando
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se rigetta ¶ La materia un di lor, l'altro
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uccello. ¶ Parea Dedalo appunto un uccel grosso, ¶ L'altro
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al suo lato appunto un pipistrello; ¶ Volàr per tratto
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della quale io canto ¶ Un mar che senza termini
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della lucida pianura ¶ Videro un segno d'una macchia
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fitta. ¶ 39 ¶ Qual di passeri un groppo o di pernici
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notte, nella quale involta ¶ Un'isola o piuttosto era
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scacciava uno spavento ¶ Ed un fetor che dalla nebbia
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dell'arida campagna. ¶ 43 ¶ D'un metallo immortal massiccio e
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fra quell'ombre cave ¶ Un monumento sepolcral parea: ¶ Tali
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umane alme disciolte ¶ In un di questi inferni anco
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diero ¶ All'uman seme un eremo in disparte ¶ favoleggiasser
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catene ¶ S'ode e un lamento pauroso e strano
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Aure per forza con un lume in mano, ¶ Che
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colui che more. ¶ Perch'un rozzo del tutto e
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le mani appoggiate a un bastoncello, ¶ Confusi insiem l
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Non è l'estinto un animal risivo, ¶ Anzi negata
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insolita discerna, ¶ Sfogar con un sonoro e convulsivo ¶ Atto
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sonoro e convulsivo ¶ Atto un prurito della parte interna
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notte ¶ Perpetua si diffuse un suon giocondo, ¶ Che di
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partito ¶ Appigliar si dovesse un cor gentile ¶ Per far
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topi andar disciolta. ¶ 28 ¶ Come un liuto rugginoso e duro
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muto rimaso, ¶ Risponde con un suon fioco ed oscuro
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a caso, ¶ Tal con un profferir torbo ed impuro
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nome Assaggiatore. ¶ 30 ¶ Era questi un guerrier canuto e prode
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pregiato e culto ¶ D'un vano perigliar la vana
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allocchi, e più d'un pipistrello ¶ Che al topo
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tra le nefande ¶ Bestie un granchio più ver che
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aveva alcuna via. ¶ Ultimamente un dì che Assaggiatore ¶ Con
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fur da più d'un amico intelligente. ¶ Ma di
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avete, ¶ Al narrato dinanzi un corollario ¶ Aggiungerò, se ancor