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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
sempre l'intelletto in un essere, et mancando con
2
1620
gente, la moltitudine d'un'armata reale et sostenere
3
1620
solo l'impeto d'un numerosissimo essercito; l'entrare
4
1620
quella fu inventata da un avversario et competitore del
5
1620
questa è opera d'un famigliare et devoto di
6
1620
consacrandola al nome d'un personaggio immortale, posso dire
7
1620
ha potuto ecclissarvi pur un raggio dell'antico amor
8
1620
perché voi servite ad un Re, nelle cui mani
9
1620
fatal decreto voi sarete un giorno l'Omero di
10
1620
avesse figurato tra sé un amore eminente et ideale
11
1620
a Claudio Achillini. ¶ In un medesimo punto et per
12
1620
diletta a tutti et un incanto ch'agli aspidi
13
1620
che a guida d'un privilegio immortale sia posta
14
1620
sì per obligarvi in un medesimo tempo a sostentare
15
1620
goffi. ¶ Mi basta ch'un cardinal di Perona, oracolo
16
1620
et miracolo di sapienza, un cavalier Battista Guarini, un
17
1620
un cavalier Battista Guarini, un conte Pomponio Torelli, un
18
1620
un conte Pomponio Torelli, un conte Guidobaldo Bonarelli, un
19
1620
un conte Guidobaldo Bonarelli, un Ascanio Pignatelli, un Giovan
20
1620
Bonarelli, un Ascanio Pignatelli, un Giovan Battista Attendolo, un
21
1620
un Giovan Battista Attendolo, un Camillo Pellegrino, un Celio
22
1620
Attendolo, un Camillo Pellegrino, un Celio Magno, un Orsatto
23
1620
Pellegrino, un Celio Magno, un Orsatto Giustiniano, un Bernardino
24
1620
Magno, un Orsatto Giustiniano, un Bernardino Baldi, un Filippo
25
1620
Giustiniano, un Bernardino Baldi, un Filippo Alberti, un Scipione
26
1620
Baldi, un Filippo Alberti, un Scipione della Cella, lumi
27
1620
et mi basta ch'un cardinale Ubaldini, ornamento delle
28
1620
et splendore delle scienze, un monsignor Antonio Caetano, un
29
1620
un monsignor Antonio Caetano, un monsignor Antonio Querenghi, un
30
1620
un monsignor Antonio Querenghi, un monsignor Porfirio Feliciani, un
31
1620
un monsignor Porfirio Feliciani, un monsignor Scipione Pasquali, un
32
1620
un monsignor Scipione Pasquali, un abate don Angelo Grillo
33
1620
abate don Angelo Grillo, un Gabriello Chiabrera, un Guido
34
1620
Grillo, un Gabriello Chiabrera, un Guido Casoni, un Giovan
35
1620
Chiabrera, un Guido Casoni, un Giovan Battista Strozzi, un
36
1620
un Giovan Battista Strozzi, un Ottavio Rinuccini, un Giulio
37
1620
Strozzi, un Ottavio Rinuccini, un Giulio Cesare Bagnoli, un
38
1620
un Giulio Cesare Bagnoli, un Pier Francesco Paoli, simulacri
39
1620
che, per voler fare un saltetto dietro al Tasso
40
1620
può ben passarsela senza un poeta. ¶ Vaglia però a
41
1620
per aver dato fuora un quinternuzzo di sonettini et
42
1620
altrui. ¶ Quando si riprende un vizio in generale et
43
1620
entrano nella specolazione d'un soggetto, corrono dietro alla
44
1620
idilli della mia Sampogna un ve n'ha il
45
1620
ultima parte, sono ite un gran tempo attorno per
46
1620
altrui, ritraendo sovente da un conciso et semplice motto
47
1620
et semplice motto d'un poeta cose alle quali
48
1620
cosa che dispiacerà ad un altro, et taluno sceglierà
49
1620
sceglierà qualche sentenza d'un autore che da un
50
1620
un autore che da un altro sarà rifiutata. ¶ Le
51
1620
né credano per chiudere un sonettuzzo on una bella
52
1620
mi ritrovo già da un pezzo fa avere spesso
53
1620
istorie, per avere usato un vocabolo in altra significanza
54
1620
ritonde et che in un bel corpo si può
55
1620
et dannare a morte un' opera di chiaro autore
56
1620
di chiaro autore per un minimo peccatuzzo. ¶ Ché se
57
1620
aspettiate d'accoppiarle con un libro di Lettere gravi
58
1620
la bella e in un momento, ¶ lasciando al suol
59
1620
restò prigionier più d'un augello. ¶ Era ormai giunta
60
1620
l'archetto, ¶ che dal'un capo, onde con man
61
1620
varie sue mute ¶ con un grato intervallo ¶ di breve
62
1620
al'improviso affrena. ¶ Sembra un mar tempestoso, ¶ ch'ondeggiando
63
1620
alfin nuda, e disciolta, ¶ un'altra volta al suo
64
1620
l mondo cieco, avendo un sì bel viso, ¶ fia
65
1620
E donata, e rapita un'altra volta, ¶ ricusar poi
66
1620
devea fallace ¶ riuscir d'un gran Dio l'alta
67
1620
di noi duo ¶ l'un rifiutar, l'altro accettar
68
1620
perduti ¶ i tributarî l'un, l'altro i vassalli
69
1620
gli arbori insomma ¶ l'un verso l'altro dilatando
70
1620
suon dela tua cetra ¶ un cor baccante e folle
71
1620
a traverso ¶ gli serpe un arco, che d'avorio
72
1620
Questo medesmo prato, ¶ ch'un tempo esser solea ¶ campo
73
1620
frondose, antiche piante ¶ d'un, non so se dir
74
1620
Gargafia, ale radici ¶ d'un solitario monte, ¶ spaziosa spelonca
75
1620
scarpello. ¶ Di pomice scabrosa un arco opaco ¶ e di
76
1620
del'aurata faretra, ¶ ad un elce l'appese; ¶ indi
77
1620
dale fidate ancelle ¶ l'un e l'altro coturno
78
1620
e dele spoglie ¶ sovra un letto di fior deposto
79
1620
acque, ¶ poco fide custodi, ¶ un traslucido velo al seno
80
1620
tant'ira? Ecco in un punto, ¶ sorgere in aria
81
1620
in aria e circondarmi un turbo, ¶ ond'io (come
82
1620
voce, e senza senso un suono? ¶ Così dagli occhi
83
1620
lasciai la vita, ¶ darotti un certo, et infallibil segno
84
1620
nere note ¶ fa ch'un tal carme su scritto
85
1620
luce, ¶ con colore indistinto ¶ un bel misto facea d
86
1620
trame ¶ figurate a fogliaggi un bel lavoro ¶ di porpora
87
1620
Nel mezo dela fronte ¶ un'aquiletta d'or tenea
88
1620
scompigliate serpendo ¶ fuor d'un bel nastro di purpurea
89
1620
giallo ¶ orlava il lembo un natural riccamo, ¶ sovente il
90
1620
Sfavillan gli occhi d'un purpureo raggio, ¶ e tra
91
1620
la sua vesta et un bel zanio fatto ¶ di
92
1620
bella ¶ che 'l faccia un'altra volta ¶ risospingere al
93
1620
perché nel mar permetti ¶ un tanto tradimento? ¶ Né fai
94
1620
sventurata? ¶ Ho perduto in un punto ¶ Creta insieme et
95
1620
togliesti ¶ la vita a un tempo istesso? ¶ Ch'oltre
96
1620
salso umore ¶ estinguere in un punto ¶ e la vita
97
1620
le stolte Bassaridi in un coro, ¶ e 'l buon
98
1620
rider fa ¶ sua bontà. ¶ Un di Creta et un
99
1620
Un di Creta et un di Chio, ¶ bevi tu
100
1620
da te gradito ¶ dunque un mortal ch'un immortale
101
1620
dunque un mortal ch'un immortale amante, ¶ in cui
102
1620
l'antica fiamma, ¶ in un punto v'imprime il
103
1620
trapunto in mille guise un prato. ¶ E qui peròche
104
1620
e fu veduta ¶ in un con le viole ¶ a
105
1620
celeste, ¶ segnava in esso un bel sentier di latte
106
1620
espresse queste note in un sorriso, ¶ – Io cedo al
107
1620
freddo carro suo l'un de' giovenchi, ¶ non contenta
108
1620
mare, ¶ o fia marito un toro? ¶ Oh quanto, oh
109
1620
dele profane voglie ¶ d'un vilissimo bruto ¶ esser fatta
110
1620
Europa ¶ in balia d'un rapace ¶ tauro crudele, e
111
1620
la madre orgogliosa ¶ l'un e l'altro rifiuta
112
1620
verdeggiar d'arbori eccelse, ¶ un'altra arida, et arsa
113
1620
Ma se ben dal'un lato ¶ con sfavillanti ardori
114
1620
di vermiglie lingue, ¶ con un fremito roco ¶ mormora, e
115
1620
figura ¶ fantastica mistura. ¶ D'un gran popone è fabricato
116
1620
poma casolane ¶ dipinte d'un rossor ridente e fresco
117
1620
scopre le gemme in un giocondo riso. ¶ Fraghe, cornie
118
1620
mento, e formato ¶ d'un susin di Damasco infuor
119
1620
cosce pende ¶ fatto d'un cedrolotto ¶ noderoso e ritorto
120
1620
leggiadra vesta ¶ è d'un drappo contesta ¶ d'argento
121
1620
Copre il piè bianco un borsacchin cilestro, ¶ e su
122
1620
l'omero destro ¶ ad un fermaglio di zaffir scolpito
123
1620
trama, ¶ ch'apunto com'un mar gonfio da' venti
124
1620
volto, ¶ in amboduo risplende un lume istesso; ¶ sol gli
125
1620
dove in due divisa ¶ un botton di smeraldo la
126
1620
e pena. ¶ È d'un giallo amariglio ¶ sparso di
127
1620
le dorate trecce ¶ con un semplice nastro ¶ di serpi
128
1620
fan dele cime estreme un aureo fiocco, ¶ da cui
129
1620
bel dritto mezo ¶ sotto un gran padiglion di verdi
130
1620
del superbo verzier risguarda un quadro. ¶ Ciascun quadro de
131
1620
su l'entrata ¶ per un arco si passa, a
132
1620
di sopra ¶ sta d'un mese del'anno ¶ da
133
1620
in guisa apunto ¶ d'un essame di pecchie ¶ qualora
134
1620
e d'erbe elette ¶ un riccamo gentil, composto ad
135
1620
l'arene. ¶ Veggionsi in un momento, ¶ quasi tocchi dal
136
1620
il petto, ¶ diffonde in un co' capei d'oro
137
1620
dela chiara luce a un punto insieme ¶ perdo ogni
138
1620
il passo serra a un ardimento insano? ¶ Celasti invano
139
1620
luce ti sia tolta. Un più bel sole ¶ di
140
1620
ha tanta luce ¶ ch'un chiaro sol conduce ai
141
1620
prigione trionfante, ¶ fatto in un punto amante insieme, e
142
1620
insieme, e ladro ¶ d'un bel volto leggiadro, fia
143
1620
velo, ¶ sarà l'Abisso un Cielo, e tutta festa
144
1620
l'accorto velame ¶ d'un silenzio facondo ¶ quelch'esprimer
145
1620
infamati i lidi, ¶ con un bosco di strali in
146
1620
pensier dispensa e passa. ¶ Un dì fra molti, ove
147
1620
dal cor traditi ¶ mandano un fiero ardore ¶ per consumare
148
1620
condotto, ¶ ch'ardendo a un raggio sol de' tuoi
149
1620
ond'al sol d'un bel volto ¶ par quasi
150
1620
volto ¶ par quasi fatto un elitropio il sole. ¶ Non
151
1620
bionda chioma ¶ tutta in un fascio abbandonata al tergo
152
1620
la Ninfa, e come un aspido ¶ veduto avesse velenoso
153
1620
il mio tugurio ¶ d'un continuo diluvio ¶ di lagrimose
154
1620
dele tue grazie, ¶ sol un sol dono cheggioti: ¶ fermati
155
1620
inganni e credimi ¶ ch'un corpo irsuto, et ispido
156
1620
robusto e valido ¶ d'un, che sia molle e
157
1620
poich'avendo tu suddito ¶ un Dio di tanto merito
158
1620
ch'a par d'un folgore ¶ presto, leggiero, impetuoso
159
1620
cor non sazia, ¶ ode un sussurro estenuato e fievole
160
1620
e fabrica ¶ (benché selvaggio) un istromento nobile, ¶ ch'ebbe
161
1620
quasi scala armonica ¶ l'un de l'altro maggior
162
1620
formar di voce trepida ¶ un tremolio, che 'n suon
163
1620
maninconico, ¶ et appoggiato a un nero tronco d'elice
164
1620
cantor ottimo ¶ per ascoltarlo, un bel teatro publico, ¶ senz
165
1620
ch'uditor, che spregiasse ¶ un vero amor gentile, ¶ faria
166
1620
stesso tanto, ¶ che l'un voler da l'altro
167
1620
al core. ¶ Quasi in un tempo istesso ¶ aprir gli
168
1620
face. ¶ Gli lavaro in un punto ¶ miste ai bagni
169
1620
loro giocando ¶ fieramente scherzava ¶ un fanciul cieco, e nudo
170
1620
più del costume ¶ tardava un sol momento ¶ Piramo a
171
1620
O come vendicata ¶ l'un contro l'altro avrebbe
172
1620
dove la pena ¶ l'un per l'altro sofferta
173
1620
del'alme innamorate. ¶ Del'un la lingua Amore, ¶ del
174
1620
chiuse ¶ l'occasion d'un male, ¶ viè maggior non
175
1620
donde imparasti ¶ d'incenerire un core, ¶ che tu stesso
176
1620
due alme, ¶ che sono un'alma sola. ¶ Se 'l
177
1620
una ferita ¶ con riaprirne un'altra ¶ assai più penetrante
178
1620
moribondo ¶ di sanità despera, ¶ un'erba a caso colta
179
1620
la morte attende, ¶ da un insensibil muro ¶ quella pietate
180
1620
e di Fortuna? ¶ Ch'un sì rigido muro ¶ difenda
181
1620
il contemplare, ¶ e ch'un freno sì duro ¶ contenda
182
1620
il pigro andar trattiene ¶ un solo, un sol momento
183
1620
andar trattiene ¶ un solo, un sol momento ¶ dela tua
184
1620
i tuoi lumi, ¶ è un mare di martiri, ¶ che
185
1620
passò più oltre, ¶ ch'un singhiozzo profondo ¶ gli tagliò
186
1620
sono in disparte ¶ l'un dal'altro divisi, ¶ contener
187
1620
desiderio fora ¶ il secolo un minuto? – ¶ Quindi al'usato
188
1620
da capo. ¶ Quando l'un vi veniva, ¶ l'altro
189
1620
che concertate insieme ¶ in un tuono conforme, ¶ con concento
190
1620
tra noi non fusse ¶ un sì fatto ritegno, ¶ foran
191
1620
che sen'accorga ¶ l'un e l'altro parente
192
1620
avea 'l mondo. ¶ In un oblio profondo ¶ sommerse eran
193
1620
partita. ¶ Amor figlio d'un fabro, ¶ d'ogni ferrato
194
1620
udì non lontana ¶ con un rauco rimbombo ¶ mormorar la
195
1620
pensosa e trista ¶ in un poggiuolo assisa ¶ i lavori
196
1620
mosso dal vento ¶ è un arbor, che si scote
197
1620
malguardate soglie, ¶ ma con un tarlo al fianco ¶ che
198
1620
col dolore. ¶ Sì come un vasel pieno, ¶ ch'abbia
199
1620
vita; ¶ perché non deve un spirto ¶ cotanto innamorato ¶ abitare
200
1620
cotanto innamorato ¶ abitare in un corpo ¶ sì poco aventurato
201
1620
subito uscio ¶ di sangue un caldo rio ¶ ad innaffiar
202
1620
sguardo intento, ¶ tra l'un e l'altro accento
203
1620
iniqua sorte, ¶ che possa un tanto foco, ¶ Piramo mio
204
1620
ad amboduo n'appresti ¶ un avello commune, ¶ acciò che
205
1620
la meschina, ¶ e in un mezo sospiro ¶ sepelì queste
206
1620
la schiena; ¶ e l'un sangue con l'altro
207
1620
colorì di rubino. ¶ In un'arca di marmo, ¶ di
208
1620
far ne potranno in un seggio e cortina. ¶ Lilla
209
1620
so come possa ¶ in un commun ricetto ¶ insieme conversar
210
1620
soli, ¶ che confondete in un, tenebre e luce; ¶ corvi
211
1620
per tutto. Ecco, dintorno ¶ un denso umido velo ¶ la
212
1620
fuggitiva e crudele, ¶ divenne un verde tronco; ¶ se ben
213
1620
non saper ben esporre un motto intero; ¶ or, con
214
1620
il suo tortorello ¶ d'un in altro arboscello ¶ seguir
215
1620
Amor vibra ¶ dolcezza al'un de' duo spesso mortale
216
1620
pruno: ¶ fu già sterile un tempo, inutil pianta, ¶ da
217
1620
Or, per virtù d'un nodo e d'un
218
1620
un nodo e d'un innesto, ¶ fatta è dolce
219
1620
Ma ben dal Cielo un sì gran torto aspetta
220
1620
fresca, ¶ non è ch'un'ombra lieve, ¶ non è
221
1620
lieve, ¶ non è ch'un lampo breve: ¶ apena appar
222
1620
malgrado ¶ di tanto fasto, un giorno ¶ quegli occhi, ch
223
1620
il ladro avaro ¶ or un raggio, or un fiore
224
1620
or un raggio, or un fiore, ¶ or dagli occhi
225
1620
perché non ebb'io ¶ un sì saggio pensier, quando
226
1620
pasca; ¶ né voglio esser un mostro ¶ con due cori
227
1620
e la patria in un col sole. ¶ L'istesso
228
1620
prese? ¶ Fu già da un pomo d'oro, ¶ benché
229
1620
e santa, ¶ conquistata Atalanta. Un aureo pomo ¶ mosse a
230
1620
case ¶ possessor fortunato. ¶ Fuorch'un sincero affetto, ¶ fuorch'una
231
1620
stilla? ¶ Eccoti quivi aperto ¶ un erario pomposo ¶ di gemme
232
1620
pagheria dele tue chiome un filo. ¶ Se questi fiori
233
1620
quelli ¶ più che solo un tuo sguardo. ¶ Se quanto
234
1620
l'aspro diamante. ¶ Filaura ¶ Un gran cumulo d'oro
235
1620
me spietatamente uccisa? ¶ Laurino ¶ Un cadavere essangue ¶ vedrai, s
236
1620
anzi la morte ¶ d'un'anima innocente. ¶ Pur vedi
237
1620
che fa tosto filosofo un pastore. ¶ Laurino ¶ E che
238
1620
io per far contento ¶ un sì fatto desio, ¶ cui
239
1620
Inferno. ¶ Essere insieme a un punto, ¶ angeletta ne' lumi
240
1620
m'innamori? ¶ Laurino ¶ Ad un gentile innamorato petto ¶ il
241
1620
Averno. ¶ In virtù d'un tuo cenno, il tutto
242
1620
è poi negletta. ¶ Laurino ¶ Un fior non fa ghirlanda
243
1620
ghirlanda. ¶ La colpa d'un sol reo nocer non
244
1620
piacerti ¶ mi mariti ad un morto? ¶ Laurino ¶ Anzi no
245
1620
dela disputa e in un del'alma ¶ donandoti la
246
1620
dunque ¶ senza donarmi almen un bacio solo? ¶ Selvaggia ¶ No
247
1620
come una favilla, o un'ombra allo splendore di
248
1620
orizonte della mia mente un dì lucidissimo d'amorosi
249
1620
mie pene diviene in un momento luminoso emisperio di
250
1620
adunque, che voi siete un nuovo sole, et al
251
1620
voi tra noi siate un più bel sole, qual
252
1620
lauro, a piè d'un faggio ¶ tra dolente e
253
1620
tra dolente e pensoso un dì s'assise, ¶ e
254
1620
addolorato il passo. ¶ Sovra un sasso posossi, e nel
255
1620
almen, se non pietoso, un guardo. ¶ VI ¶ Ahi, che
256
1620
una ninfa e d'un pastore. ¶ Or queste, che
257
1620
entro 'l pedal d'un pioppo ¶ fuggendo entrar l
258
1620
XX ¶ Tra gli altri un dì, pian pian per
259
1620
unite, ¶ tortorelle o colombe un nido ombroso; ¶ e parlava
260
1620
Donami in cambio d'un amor gentile ¶ quella ancor
261
1620
colta, ¶ soggiace apunto ad un medesmo caso: ¶ se ride
262
1620
e 'l tempo in un momento ¶ viè più lieve
263
1620
Allor del ciglio in un balen sparita ¶ la luce
264
1620
farti del'acqua in un, lavacro e speglio. ¶ XL
265
1620
Di rami il fonte un padiglion si tesse, ¶ ch
266
1620
begli occhi soavi ¶ soavemente un lieve sonno aggravi. ¶ XLV
267
1620
molto danaio ¶ e trarne un gran tesor d'oro
268
1620
di minio ancor fregiato un arco, ¶ c'ha di
269
1620
suoi colori, ¶ che presso un fonte puro e cristallino
270
1620
ai fiori, ¶ e con un lieve e candidetto lino
271
1620
vista offerte, ¶ arrotando d'un mostro il curvo dente
272
1620
nobil dono: ¶ d'acero un vaso in cui nessun
273
1620
calandra. ¶ Sovengati di quanto un giorno al'aia ¶ ti
274
1620
desia, ¶ forse averrà ch'un lupo, un orso, un
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averrà ch'un lupo, un orso, un angue ¶ meco
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un lupo, un orso, un angue ¶ meco sol per
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diletta a tutti e un incanto ch'agli aspidi
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ha potuto ecclissarvi pur un minimo raggio dell'antico
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perche voi servite ad un Rè, fra le cui
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decreto del cielo sarete un giorno l'Homero di
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non è, che scaldi un nobil core, ¶ e sol
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già nel tronco di un antico Faggio ¶ le rime
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il freno. ¶ 26 ¶ Amore è un caldo universal desio, ¶ che
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Tortorel con la compagna ¶ un ramo stesso, un stesso
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compagna ¶ un ramo stesso, un stesso nido insieme, ¶ con
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sua speme. ¶ Volano in un col suo bel Storno
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morsi, et à l'un l'altro fere, ¶ ch
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l'altro fere, ¶ ch'un di lor spesso, di
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arde la Rosa d'un purpureo foco, ¶ l'ardor
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su 'l pedal d'un pioppo ¶ de la tua
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de' suoi strali Amore. ¶ 82 ¶ Un Cervo sol di due
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suo nido natio, ¶ peroche un d'essi come pria
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fuggimi al valicar d'un rio: ¶ meco à la
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leggiadretto crebbe ¶ che ogn'un trastullo, e meraviglia n
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che m'offende, ogn'un m'honori. – ¶ 85 ¶ Erra il
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ove ne voglia ¶ con un serico fren stringere il
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Delo impero, ¶ più d'un furto amoroso appar distinto
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è vinto; ¶ più d'un trionfo e più d
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trionfo e più d'un preggio altero ¶ de la
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fin la bianca spuma; ¶ un nuovo Sol da l
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bella al mondo nasce, ¶ un bel nicchio l'è
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una Foca, e quegli un'orca affrena; ¶ tratto da
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di mirti, e rose un serto ordiro, ¶ vederla poi
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lato ¶ indi avampar d'un amoroso sdegno ¶ e col
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colta, e ferita ¶ con un tanto dolor, lasci la