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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Maspero, Odissea [traduzione da Omero], 1867

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
1
1867
Spiccò dal tergo d'un cinghial sannuto ¶ Un pingue
2
1867
d'un cinghial sannuto ¶ Un pingue brano, e al
3
1867
io dirò, che inspira ¶ Un Dio benigno l'immortal
4
1867
sfornito è l'ospite un fratello. ¶ Però tu pure
5
1867
vive che non abbia un nome, ¶ E i genitori
6
1867
bella nostra nave avrebbe ¶ Un dì perduta nel ritorno
7
1867
nostro porto col rizzarvi un monte. ¶ Il buon vegliardo
8
1867
Strage seguisse, perché tèma un giorno ¶ Fosse ai poeti
9
1867
Ché non è d'un fratello a noi men
10
1867
a noi men caro ¶ Un fido e saggio e
11
1867
i mortali, è bello ¶ Un poeta ascoltar, come costui
12
1867
lido ¶ Salvo ritorno, forse un dì l'ospizio ¶ Ricambiar
13
1867
nembi adunatore, ¶ Levar repente un procelloso Borea, ¶ Che la
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1867
toccammo, ¶ Che pasconsi d'un fiore. Ivi approdati, ¶ E
15
1867
scelgo due compagni, e un banditore ¶ Che li preceda
16
1867
In faccia al porto un'isola si stende, ¶ Lachea
17
1867
le messi e rigogliose. Un seno ¶ Vi trovi ancor
18
1867
in fondo al seno ¶ Un cristallino fonte, a cui
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1867
a cui dintorno ¶ Sorge un bosco d'ontani. Ivi
20
1867
certo ne fu guida un Nume amico ¶ In quella
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1867
In tre schiere divisi, un'abbondante ¶ Caccia, grazie agli
22
1867
breve al lido, ¶ Sopra un'altura non discosta un
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1867
un'altura non discosta un'ampia ¶ Grotta vedemmo, che
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1867
pini. ¶ Avea qui stanza un uom di smisurata ¶ Statura
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1867
consuma, ¶ E sembrava d'un monte la selvosa ¶ Cresta
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1867
Alla spelonca m'incammino, un otre ¶ Di fervido lïeo
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1867
segno ¶ Di grata ricordanza, un bel cratere ¶ Tutto d
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1867
a berne t'invogliava. ¶ Un grand'otre io ne
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1867
io ne presi, ed un canestro ¶ Di vivande, perché
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1867
diceami il core ¶ Che un uom feroce, di tremenda
31
1867
col Ciclope, e riportarne ¶ Un qualche dono. Ma gioconda
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1867
fin ch'ei giunse. Un monte ¶ Avea d'aride
33
1867
entrata ¶ Versandole dell'antro, un gran fragore ¶ Vi destò
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1867
recinto lasciò. Ciò fatto, un aspro ¶ Macigno sollevò, di
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1867
tu n'accolga, e un dono ¶ Porger ne voglia
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1867
nello speco, e addormentossi. ¶ Un desiderio ardente allor mi
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1867
e si rimette ¶ Ad un turcasso. Or mentre, alto
38
1867
il verde tronco ¶ D'un ulivo a seccar, che
39
1867
grosso! ¶ Io ne recisi un pezzo di sei palmi
40
1867
o per voler d'un Nume. ¶ Poi sedendo mugnea
41
1867
Allor, tenendo ¶ In mano un nappo di vermiglio vino
42
1867
a te potrei recarne un giorno, ¶ Se a noi
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1867
di partir concedi. ¶ Ma un crudele tu se'. Tristo
44
1867
perché far ti voglio ¶ Un presente ospital che ti
45
1867
amici, ¶ E a tutti un Nume d'inusato ardire
46
1867
L'occhio di Polifemo. Un urlo ei mise, ¶ Che
47
1867
di mezzo ¶ Portava sotto un uomo, e schermo ai
48
1867
Afferrai per la groppa un arïete, ¶ Il più grande
49
1867
commise ¶ Sotto il portico un letto, e dense pelli
50
1867
muore, da noi chiede un legno ¶ Che altrove il
51
1867
Giovani esperti che, varato un legno ¶ Ed approntati i
52
1867
Che dolce canta quando un Dio l'inspira. ¶ Così
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1867
gli ponea l'araldo un seggio ¶ D'argentee borchie
54
1867
a stendervi la mano. ¶ Un terso desco poi gli
55
1867
canto, ¶ E sul desco un paniere e un colmo
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1867
desco un paniere e un colmo nappo, ¶ Perché bever
57
1867
gloria degli eroi ¶ Con un carme divino, onde la
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1867
la lite, ¶ Quando l'un l'altro si ferîr
59
1867
le mosse ¶ Tutti ad un tempo, e si lanciâr
60
1867
si lanciâr nel campo, ¶ Un vortice di polve sollevando
61
1867
cosce e gambe ¶ Ed un paio di mani assai
62
1867
il cauto Ulisse, ¶ Laodamante, un sì noioso incarco ¶ Addossar
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1867
seggo fra voi come un mendico, ¶ Il re pregando
64
1867
guadagno; ¶ Ma certo d'un Alcide il cor non
65
1867
onorano le genti ¶ Come un Celeste. Un altro è
66
1867
genti ¶ Come un Celeste. Un altro è di miranda
67
1867
se t'avesse ¶ Formato un Nume; ma ti manca
68
1867
mezzo al circo, ¶ Prende un disco, il più grosso
69
1867
e grida: ¶ Ospite padre, un cieco ancor potrìa ¶ Discerner
70
1867
contento ¶ In quel circo un amico; e ai Feacesi
71
1867
raggiungete, amici; ¶ Fra poco un altro, e forse più
72
1867
accoglie in propria casa. Un folle, ¶ E del suo
73
1867
a meraviglia; ¶ E primo un uomo colpirei nel mezzo
74
1867
dell'arco. Ed anche un'asta ¶ Io vibro meglio
75
1867
dico ¶ Attento orecchio; perché un giorno a mensa ¶ In
76
1867
tornato alla sua terra, un giorno ¶ L'ospite narrerà
77
1867
E sgombrato il terreno, un ampio e tondo ¶ Spazio
78
1867
a lui diletta, ove un superbo ¶ Castello avea. Ma
79
1867
còlto da selvaggia ira un orrendo ¶ Grido mandò; poscia
80
1867
Del talamo arrivati, in un sonoro ¶ Riso scoppiâr, veduto
81
1867
dove a lei verdeggia ¶ Un bosco, e fuma un
82
1867
Un bosco, e fuma un odoroso altare. ¶ Ivi la
83
1867
tutta ¶ L'unsero d'un'essenza incorruttibile, ¶ Dai Numi
84
1867
compagno; e questi ratto un salto ¶ Spicca, e la
85
1867
Una veste leggiadra ed un leggiadro ¶ Manto e un
86
1867
un leggiadro ¶ Manto e un talento di purissim'oro
87
1867
concordi ¶ Assentendo i Feaci, un banditore ¶ Mandò ciascuno de
88
1867
dicea: Donna, mi reca ¶ Un'arca, la più bella
89
1867
la più salda, ¶ E un mantello e una veste
90
1867
si ponga al fuoco ¶ Un gran lebete, e l
91
1867
Di porre al fuoco un ampio vaso; ed esse
92
1867
ampio vaso; ed esse ¶ Un lebete a tre piè
93
1867
oro de' Feaci, e un vago ¶ Manto e una
94
1867
Poscia all'invito d'un'accorta ancella ¶ Entrò nel
95
1867
si sentìa, perché gustato ¶ Un tal conforto non avea
96
1867
pensiero ¶ Prendea come d'un Dio. Ma dalle ancelle
97
1867
a me poc'anzi un uom da nulla, ¶ Un
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1867
un uom da nulla, ¶ Un mendico parea, ve' come
99
1867
Ma poiché ti conosco un uom discreto, ¶ Odi un
100
1867
un uom discreto, ¶ Odi un consiglio. Fin che tra
101
1867
Di separarci. La circonda un'alta ¶ Muraglia, e bello
102
1867
ingresso ¶ Vi s'apre un porto all'uno e
103
1867
due porti si stende un ampio fòro, ¶ Lastricato di
104
1867
al fòro in mezzo ¶ Un gran tempio a Nettuno
105
1867
marito sarà. Forse è un ramingo, ¶ Un forestiero, che
106
1867
Forse è un ramingo, ¶ Un forestiero, che smarrì la
107
1867
si conduce; o forse ¶ Un qualche Dio, che vinto
108
1867
Ogni fanciulla, che d'un uom l'amplesso ¶ Non
109
1867
rimandi a' tuoi lidi. Un picciol bosco ¶ Noi troverem
110
1867
e presso al bosco un prato ¶ Che bagna co
111
1867
su tutti, e che un fanciullo ¶ Indicar ti potrebbe
112
1867
col tergo appoggiato ad un marmoreo ¶ Stipite, la vedrai
113
1867
padre ¶ Vedrai, pari ad un Dio, col nappo in
114
1867
La vergine salìa, dove un bel fuoco ¶ Le raccendea
115
1867
ancella, che i Feaci un tempo ¶ Avean condotta dall
116
1867
onorato al par d'un Nume ¶ Fu nudrice la
117
1867
di fanciulla ¶ Che porta un'urna su la testa
118
1867
la tolse, e d'un amore ¶ Sì fervido l
119
1867
vecchiezza. ¶ Avea l'albergo un'ampia e maestosa ¶ Sala
120
1867
fiaccole ardenti nella destra ¶ Un novo giorno vi schiudean
121
1867
e la destrezza apprese. ¶ Un bell'orto s'aprìa
122
1867
verno, ¶ Perché vi spira un zeffiro perenne ¶ Che spuntar
123
1867
i ginocchi; e in un baleno ¶ Si dileguò la
124
1867
O saggia Arete, vedi un infelice ¶ Che a te
125
1867
scranna, ¶ Che prima ad un suo cenno avea lasciata
126
1867
ad Ulisse, e poscia un terso ¶ Desco innanzi gli
127
1867
perché, offerto ai Numi ¶ Un sacrifizio, e gli ospitali
128
1867
non fosse ¶ Dell'Olimpo un felice abitatore, ¶ Fra noi
129
1867
glorïosi ¶ Cittadini del cielo. Un uom son io ¶ infelice
130
1867
molesta e dura ¶ D'un ventre vuoto, ch'anco
131
1867
il primo albore, ¶ Fate un legno apprestar, che mi
132
1867
S'accôrse Arete che un mantel portava ¶ Ed una
133
1867
onde i compagni. ¶ Ad un frusto del legno avviticchiato
134
1867
fosse del supremo ¶ Giove un comando, o varïar d
135
1867
m'ingiunse. ¶ Poiché d'un manto mi coprì, che
136
1867
dandomi dal lido ¶ Mesto un saluto, all'onde mi
137
1867
terra ¶ I colli ombrosi. Un fremito di gioia ¶ Mi
138
1867
Nettuno ¶ Scuotitor della terra. Un'improvvisa ¶ Bufera suscitò, sconvolse
139
1867
ed indi a poco un fiero ¶ Turbine la disciolse
140
1867
il nuoto, ¶ E d'un fiume così giunsi alla
141
1867
dense ¶ Aride foglie; ed un profondo sonno ¶ M'infuse
142
1867
profondo sonno ¶ M'infuse un Nume, sì che in
143
1867
io pur li scorgo, un mio pensiero ¶ Assecondando, prenderti
144
1867
Varcar di mare in un sol dì, fu lieve
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1867
di là pe' campi un fascio ¶ D'aggraticciati spini
146
1867
a smergo, d'improvviso un volo ¶ Spiccò dall'onde
147
1867
Ohimè! che nova insidia un qualche Nume ¶ Forse m
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1867
Nume ¶ Scuotitor della terra un furïoso ¶ Immenso flutto contro
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1867
talvolta quinci e quindi un mucchio ¶ D'aride stoppie
150
1867
lido. ¶ Qual s'allegra un figliuol, se il caro
151
1867
il caro padre, ¶ che un demone maligno avea con
152
1867
Ne fu quanto d'un uom si stende il
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1867
si stende il grido ¶ Un gran fragore udì lungo
154
1867
traccia ¶ Io vo d'un porto o di più
155
1867
investa, ¶ E mi trascini un'altra volta in mezzo
156
1867
Mentre così ragiona Ulisse, un'onda ¶ Impetuosa gli fu
157
1867
gli avesse Pallade Minerva ¶ Un tal consiglio nella mente
158
1867
Come alle branche ¶ D'un polipo divelto alla sua
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1867
Guardando intorno se apparisse un porto ¶ O men ripida
160
1867
ripida spiaggia. Alfin d'un fiume ¶ Che limpido scorrea
161
1867
ai Celesti è sacro un uom che, afflitto ¶ Ed
162
1867
lontano ¶ Dall'aqua sovra un colle si stendea. ¶ E
163
1867
vento umido soffio; ¶ E un letto s'apprestò d
164
1867
avrìan potuto ¶ Più d'un uomo schermir. Mirò con
165
1867
fosche ceneri nasconde ¶ Gelosamente un tizzo; in simil modo
166
1867
pianura d'Iperea ¶ Abitavano un tempo i Feacesi, ¶ Presso
167
1867
E le sembianze d'un Celeste avea. ¶ Eran chiuse
168
1867
ricco albergo dello sposo un dono; ¶ Sì che il
169
1867
E lo prega che un carro con due muli
170
1867
addice ¶ Alla figlia d'un re l'andarvi a
171
1867
mio, che mi prepari ¶ Un agil carro, per condur
172
1867
avrai. ¶ Va', che tosto un bel carro col suo
173
1867
dicendo; ed essi ¶ Pronti un carro allestîr d'agili
174
1867
la fanciulla; e in un canestro ¶ La genitrice vi
175
1867
serbate ¶ Dapi, e in un otre il dolce umor
176
1867
assorta. ¶ Miser tutte ad un punto un grido acuto
177
1867
tutte ad un punto un grido acuto, ¶ Che Ulisse
178
1867
ciò detto, Ulisse, ed un frondoso ¶ Ramo divelto con
179
1867
cala dall'alpestre ¶ Tana un leone, in suo vigor
180
1867
Urta la sbarra e un pieno ovile assalta: ¶ In
181
1867
da lontano ¶ Che diagli un manto, e la città
182
1867
all'ara d'Apollo un tempo in Delo ¶ (Ché
183
1867
cittade, tu mi porgi un manto, ¶ Una lacera veste
184
1867
taci. ¶ Ma poi che un qualche Nume a queste
185
1867
fuggite ¶ All'apparir d'un uomo? Un inimico ¶ Lo
186
1867
apparir d'un uomo? Un inimico ¶ Lo credete voi
187
1867
v'approda. ¶ Uno straniero, un poverello è questi ¶ Che
188
1867
Nausica le donzelle: ¶ Ad un seno del fiume il
189
1867
deponendo ¶ Una tunica e un manto, di fresc'olio
190
1867
fresc'olio ¶ Gli porgono un'ampolla, e gli fan
191
1867
perché non lice ¶ Che un uom si spogli dove
192
1867
A render più leggiadro un suo lavoro ¶ Il liquid
193
1867
doni: ¶ Tre superbi corsieri, un gentil cocchio, ¶ E un
194
1867
un gentil cocchio, ¶ E un'aurea tazza, onde agli
195
1867
Io di buon grado un anno intero a Sparta
196
1867
me fia grato ¶ Sempre un dono qualsìa, che tu
197
1867
dove al corso ¶ Liberamente un buon destrier si slanci
198
1867
darò: tutta d'argento un'urna ¶ Effigïata io ti
199
1867
la nave, pari ad un Celeste, ¶ Innanzi a gli
200
1867
che fola ¶ Noi credevamo! Un giovinetto imberbe ¶ Avrà dunque
201
1867
Impunemente in mar lanciato un legno, ¶ E co' migliori
202
1867
il vigor gli tolga ¶ Un Nume pria che i
203
1867
possa, e trarlo in un agguato . ¶ Apprenderà così quanto
204
1867
altro orribile misfatto, ¶ Se un Dio nol vieta, compiranno
205
1867
Se giovanil talento, o un qualche Nume, ¶ Rispose il
206
1867
soffrir mi fa! Prima un diletto ¶ Sposo io perdea
207
1867
Ed or di novo un figlio giovinetto, ¶ Che solo
208
1867
Sì dicendo, ella mise un grido acuto, ¶ E la
209
1867
petto il core ad un leon, che cade ¶ Entro
210
1867
l'insidia, e schiamazzando un denso ¶ Stuol di villani
211
1867
gittò sul letto, ¶ E un dolce sonno le sciogliea
212
1867
Itaca e Samo giace un'isoletta, ¶ Asteride nomata, che
213
1867
Avea per doppia uscita un porto acconcio. ¶ Quivi appostati
214
1867
ei mite come padre un dì reggea. ¶ Misero! giace
215
1867
lui faranno ¶ Come ad un Nume, e in ben
216
1867
chiome ¶ Avea dimora. Ivi un gran foco ardea, ¶ E
217
1867
frondoso ¶ Cedro spargean lontano un grato olezzo, ¶ E la
218
1867
ancor che lunge ¶ L'un dall'altro soggiorni. Ivi
219
1867
ascolta. Qui di Giove un cenno ¶ M'invïò mio
220
1867
non sorge, ¶ Né fuma un'ara, né si svena
221
1867
ara, né si svena un'ostia ¶ Agl'Immortali? Ma
222
1867
proruppe, ¶ Ingiustissimi Numi! Ad un diletto ¶ Mortale unirsi in
223
1867
piante nel bosco, e un'ampia zatta ¶ Ne forma
224
1867
e sopra vi configgi un palco: ¶ Che ti trasporti
225
1867
ti leverò da tergo ¶ Un vento amico, che al
226
1867
da poppa il vento un Nume invia, ¶ Varcano appena
227
1867
qui non si nasconde un qualche inganno. ¶ Rise la
228
1867
terra natìa. Che se un nemico ¶ Dio mi volesse
229
1867
perché nel petto ¶ Chiudo un'alma costante, ai mali
230
1867
Le vesti usate; e un fino e grazïoso ¶ Ampio
231
1867
e intorno ai lombi ¶ Un bel cinto dorato, e
232
1867
e al crespo crine ¶ Un sottil velo. Indi così
233
1867
Ninfa, ¶ Ad uno ad un forandoli, con chiovi ¶ E
234
1867
assi e di travi un palco vi compose, ¶ Un
235
1867
un palco vi compose, ¶ Un albero v'eresse con
236
1867
la zatta ¶ Gli pose un otre, e un otre
237
1867
pose un otre, e un otre più capace ¶ Di
238
1867
aqua, e chiuse in un canestro ¶ Pani e grate
239
1867
gelato Aquilon, tutti ad un tempo ¶ Sul nero golfo
240
1867
levando ¶ Dal mar profondo un vasto, orrendo flutto. ¶ A
241
1867
cruccio così, come d'un solo, ¶ La cui memoria
242
1867
arciera Dïana somigliante, ¶ E un seggio Adrasta avvicinolle. Alcippe
243
1867
seggio Adrasta avvicinolle. Alcippe ¶ Un bel tappeto le recava
244
1867
le recava, e Filo ¶ Un argenteo panier, dono d
245
1867
sua dava ad Elèna ¶ Un'aurata conocchia, ed un
246
1867
Un'aurata conocchia, ed un foggiato ¶ Panier d'argento
247
1867
donna ¶ Non somigliò, come un di lor somiglia ¶ Al
248
1867
Mosse di Troia, dove un tanto incendio ¶ Sol per
249
1867
Ha per noi tollerati, un largo pianto ¶ Gli scendea
250
1867
core ¶ Come quella d'un Dio. Nestore, il vecchio
251
1867
morto padre s'addolora ¶ Un giovinetto nel deserto ostello
252
1867
Troia ¶ L'empia Parca un fratello. Io nol conobbi
253
1867
Agevolmente ¶ Si riconosce d'un eroe la prole, ¶ Cui
254
1867
Giove, argiva Elèna, ¶ Sorse un novo pensiero. Avverso al
255
1867
donna nelle tazze infuse ¶ Un farmaco, che detto era
256
1867
ai larghi ¶ Omeri avvolto un lurido mantello, ¶ Nelle dardanie
257
1867
dardanie mura insinuossi; ¶ E un mendico parea, mentre d
258
1867
mendico parea, mentre d'un Nume ¶ Avea nel campo
259
1867
Parati de' nemici. Ivi un Celeste ¶ Della gloria sollecito
260
1867
opre sì glorïose e un cor sì fermo ¶ Ad
261
1867
due garzoni, e l'un dell'altro a canto
262
1867
suo talamo, pari ad un Celeste, ¶ A sedersi n
263
1867
su l'ampio dorso? Un tuo privato ¶ O pubblico
264
1867
Mise a queste parole un gran sospiro, ¶ E sclamò
265
1867
Che nella tana d'un leon deposti ¶ I teneri
266
1867
biondo Apollo, ¶ Che, come un giorno in Lesbo a
267
1867
Giace incontro all'Egitto un'isoletta ¶ Che nominata è
268
1867
discosta ¶ Quanto corre in un dì veloce nave ¶ Cui
269
1867
il vento spiri. ¶ Quivi un porto si schiude, onde
270
1867
Forza mortal difficilmente doma ¶ Un Immortale. - E a me
271
1867
Sole, ¶ Allo spirar d'un zeffiro soave, ¶ Di brune
272
1867
Io volsi ai Numi un prego, e lungo il
273
1867
calar ne facea l'un dopo l'altro. ¶ Molestissimo
274
1867
E chi potrebbe d'un marino mostro ¶ Giacersi a
275
1867
che inspirar ne fece ¶ Un grato aroma, e quel
276
1867
E di vittime elette un sacrifizio ¶ Ivi prima non
277
1867
dischiusa. ¶ A questi detti un brivido mi colse; ¶ Ché
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1867
ritorno: in solitaria ¶ Isola un terzo è trattenuto. Aiace
279
1867
Sospingendo il venìa, se un empio detto ¶ Non gli
280
1867
Della contrada, ove Tïeste un giorno, ¶ E il figlio
281
1867
sparse di dolci ¶ Lagrime un fiume: tanto a quella
282
1867
vide ¶ Dal vertice d'un colle, ove condotta ¶ E
283
1867
Ivi in guardia da un anno ella si stava
284
1867
lui, né d'Egisto un sol compagno ¶ Da quella
285
1867
mar, ciò detto, ¶ Spicca un salto, e su lui
286
1867
spumose onde co' remi. ¶ Un'altra volta noi così
287
1867
sue piogge; ed ivi un'ecatombe ¶ Offerta ai Numi
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1867
al tradito Agamennón composi ¶ Un tumolo, che il nome
289
1867
ei condurrà fra poco ¶ Un forte aiuto; o ad
290
1867
terra, veleggiar potrebbe, ¶ E un tossico recarne, che di
291
1867
e tutti quanti ¶ Ad un punto n'uccida. - Ed
292
1867
A questo annunzio leva un grido acuto ¶ La vecchiarella
293
1867
ti cadde in mente ¶ Un tal pensiero? e dove
294
1867
morte ¶ E partirsi l'un l'altro i tuoi
295
1867
senza il voler d'un Nume ¶ Non lascio questa
296
1867
beventi Proci ¶ Tale infuse un sopor, che ciascheduno ¶ Cader
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1867
flutto ¶ Suscitò dall'occaso un vento amico ¶ Ingiunse allor
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1867
forte ¶ Scuotitor della terra un sacrifizio ¶ Gli abitanti di
299
1867
gli ospiti appena, ed un drappello ¶ Si spiccò de
300
1867
le carni, e celebrossi ¶ Un allegro banchetto. Ma de
301
1867
procacciarsi fra le genti un nome, ¶ Con franca voce
302
1867
Achei sofferte, ¶ Non basterebbe un lustro intero, e stanco
303
1867
ira stimolato di Minerva, ¶ Un funesto ritorno apparecchiava ¶ Ai
304
1867
voto non cangia ¶ In un giorno la mente un
305
1867
un giorno la mente un Nume offeso. ¶ Fra loro
306
1867
era il consiglio: ¶ Onde un sordo nascea fiero tumulto
307
1867
su le stanche ciglia un duro ¶ Sonno invïava, e
308
1867
Minante. Si pregò d'un segno ¶ Nettuno; ed egli
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1867
l'Eubea si fendesse. Un vento amico ¶ Poi suscitava
310
1867
securi ¶ In mar guidati, un'ecatombe offrimmo. ¶ Felicemente al
311
1867
il saggio re, che un'insolente ¶ Turba di Proci
312
1867
dalla voce ¶ Concitati d'un Dio? Chi sa che
313
1867
Dio? Chi sa che un giorno, ¶ Alle sue case
314
1867
piacesse, ¶ A te guidarlo un Nume; e tuttavolta ¶ Meglio
315
1867
null'uom perdona, ¶ Da un capo amato allontanar lo
316
1867
regnato, ¶ E somiglia ad un Nume. Orsù, mi narra
317
1867
sua casa Egisto, ¶ Non un pugno di terra avrìa
318
1867
Malea, ¶ Quando l'Olimpio un turbine improvviso ¶ Gli suscitò
319
1867
Giardano ¶ Dimorano i Cidoni. Un erto e nudo ¶ Scoglio
320
1867
morte, ai cittadini ¶ Apparecchiava un funeral banchetto. ¶ Comparve quel
321
1867
quest'ora alla spiaggia! Un poveretto ¶ Non son io
322
1867
la mia casa a un ospite si chiuda. ¶ E
323
1867
me n'andrò, d'un mio non lieve, antico
324
1867
giovenca ¶ Ti svenerò, che un anno ancor non compia
325
1867
ad essi empìa d'un grato ¶ Undicenne licor, che
326
1867
ospite seco, ¶ Bello come un Celeste, e a lato
327
1867
m'udite. Offrir desìo ¶ Un sacrifizio a Pallade Minerva
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1867
la conduca il mandrïano. Un altro ¶ Scenda alla spiaggia
329
1867
custodia ¶ Lasciandovi del legno. Un terzo chiami ¶ Laerce, il
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1867
mano l'aqua in un bacino, ¶ E con l
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1867
l'altra portava in un canestro ¶ Il salso farro
332
1867
il sangue, in mano un vaso. ¶ Prese Nestore in
333
1867
Del magnanimo Atride, e un dolce canto ¶ Su la
334
1867
corsieri, od invïarli ¶ Ad un vicino che per noi
335
1867
volte nel girar d'un anno, ¶ E in brevi
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1867
rovinata la mia casa, un tempo ¶ Sempre agli ospiti
337
1867
Vano pensier; ché tutti un'empia voglia ¶ A perir
338
1867
il Sol che tramonta. Un'ecatombe ¶ Gli avean di
339
1867
Pietà di quel meschino? Un giorno pure ¶ Fra le
340
1867
ben costrutta astiera, ¶ Presso un'alta colonna, ove pur
341
1867
a cui dinanzi ¶ Era un liscio sgabello, il buon
342
1867
e si sedea ¶ Sovra un'altra egli stesso, a
343
1867
brocca d'oro, ed un pulito desco ¶ Loro in
344
1867
desco impunemente ¶ Seggono d'un eroe, di cui le
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1867
Accorrean per vederlo ospiti un giorno. ¶ E così Palla
346
1867
baia di Retro. Amici un tempo, ¶ Ospitali accoglienze Ulisse
347
1867
Odi or quello che un Nume al cor m
348
1867
lo poss'io, che un dì sovente ¶ Al suo
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1867
non son io d'un uomo ¶ Meno inviso ai
350
1867
Che dispetto n'avrebbe un uom gentile. ¶ Se questo
351
1867
Gli avrìano i Greci ¶ Un gran tumolo eretto, e
352
1867
e in Itaca ritorna, ¶ Un anno ancor l'aspetta
353
1867
Resi i funebri onori, un monumento ¶ Gl'innalza su
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1867
tanto sosta almen, che un bagno ¶ Le membra ti
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1867
poi ti segua con un dono eletto, ¶ Qual si
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1867
tardar non mi lice un solo istante. ¶ Il tuo
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1867
ai Proci ¶ Somigliante ad un Dio si ricondusse. ¶ Sedeano
358
1867
Su la marmorea soglia, un sottil velo ¶ Calò su
359
1867
sentii per l'ossa un gelo: ¶ Mi rammenta un
360
1867
un gelo: ¶ Mi rammenta un eroe che tutta ha
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1867
suo nome la Grecia, un caro sposo ¶ Che da
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1867
siete a sperdere d'un solo ¶ Impunemente le sostanze
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1867
concetti, ¶ L'insolita baldanza, un Dio per certo, ¶ Un
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1867
un Dio per certo, ¶ Un Dio t'inspira. Ah
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1867
altri s'attenta ¶ Finché un uom la petrosa Itaca
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1867
Forse è d'Ulisse un messaggier, che annunzia ¶ Il
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1867
Di cui domandi è un ospite paterno, ¶ D'Anchïalo
368
1867
Arcesiade Laerte. Ei molto un tempo ¶ Amor le pose
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1867
raggiante ¶ Al par d'un Nume, della stanza uscendo
370
1867
Ragionarvi m'è forza. Un caro, illustre ¶ Padre io
371
1867
perocché confido ¶ Che se un giorno, incontrandolo per via
372
1867
a terra, dalle ciglia un fiume ¶ Di lagrime versando
373
1867
mi potrà, che manchi un drappo ¶ In morte ad
374
1867
ad Icario; e sdegno un dì n'avrebbe ¶ Il
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1867
alberghi, e banchettar l'un l'altro ¶ Coi vostri
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1867
altrui casa logorar d'un solo ¶ Impunemente le ricchezze
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1867
ti daranno i Proci ¶ Un tal ricordo, che n
378
1867
e agli Achei. Ma un agil legno ¶ Con dieci
379
1867
indugio mi sia grave, un anno ¶ l'attenderò. Ma
380
1867
allora ¶ Del grande Ulisse un caro e saggio amico
381
1867
il generoso ¶ Laerziade ricorda, un dì re nostro, ¶ Anzi
382
1867
sarà di mente uscito ¶ Un tal vïaggio, e qui
383
1867
atra palude, ¶ Né d'un istante ritardar potranno ¶ La
384
1867
perché una nave ¶ E un remigante che sul mar
385
1867
io dar gli voglio un brando ¶ A doppio filo
386
1867
prestargli aiuto, ¶ Ché male un solo può cozzar con
387
1867
consumano in casa d'un tuo pari. ¶ Ma dimmi
388
1867
per sinistra ¶ Voce d'un Dio sei tu caduto
389
1867
tanto ¶ Nelle sommosse popolari un prence ¶ Fidar costuma? Oh
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1867
nostro seme ¶ Fuor che un rampollo non uscisse. Arcesio
391
1867
l'assenza d'Ulisse, un dì vegliava ¶ Al lavoro
392
1867
l'aia, ¶ Sommessamente guaiolando. Un cenno ¶ Ella fece degli
393
1867
caro figlio, ¶ E, credendolo un Dio, gli occhi per
394
1867
E la persona: certo un glorïoso ¶ Dell'alto Olimpo
395
1867
offerta. ¶ No, non sono un Celeste, a lui risponde
396
1867
ma qui m'inganna ¶ Un qualche Nume, perché io
397
1867
oprar non può che un Nume, ¶ Prendendo aspetto, or
398
1867
anni carco, ed ora ¶ Un Dio somigli, abitator del
399
1867
vedi? ¶ Invano, o figlio, un altro Ulisse attendi: ¶ Son
400
1867
conflitto è giunta, ¶ Con un cenno degli occhi a
401
1867
Per tema che se un dì fra i colmi
402
1867
a lite, uccidervi l'un l'altro ¶ Voi non
403
1867
Ulisse: ¶ Non Eumeo, non un servo, non Laerte, ¶ Non
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1867
Clito. ¶ Ma spediscono innanzi un banditore, ¶ Ad avvisar Penelope
405
1867
appronti ¶ Con esperti nocchieri un'agil nave ¶ Che annunci
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1867
di Telemaco l'arrivo ¶ Un Dio scoperse, o l
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1867
a questa spiaggia intanto ¶ Un qualche Nume. Ora pensar
408
1867
morte ¶ Al figliuolo d'un re. Del gran Saturnio
409
1867
il passo, ¶ E d'un candido velo il viso
410
1867
oblïasti che tuo padre un giorno, ¶ Dal popolo inseguito
411
1867
gli occhi le chiuse un molle sonno. ¶ Facea ritorno
412
1867
Ulisse ¶ E Telemaco ucciso un bel maiale, ¶ N'allestìano
413
1867
l'aurea verga, ¶ E un'altra volta in vecchio
414
1867
a Mercurio, vidi poscia un legno ¶ Carco d'uomini
415
1867
I calzari alle gambe, un'asta afferra ¶ Atta al
416
1867
condurrai tu poscia; ¶ Ché un pane e un colmo
417
1867
Ché un pane e un colmo nappo in ogni
418
1867
i campi; ed ivi un tozzo ¶ Di pan qualcuno
419
1867
io possa ancor piegarmi ¶ Un padrone a servir. Tu
420
1867
la grave asta ad un'alta ¶ Colonna, e ratto
421
1867
Io vado al fòro, un ospite infelice ¶ A ricercarvi
422
1867
Bella, candida veste; e un'ecatombe ¶ Promise a Giove
423
1867
Penelope s'assise, ricamando ¶ Un suo fulgido peplo; e
424
1867
Qual dopo lunga assenza ¶ Un amoroso padre accoglie il
425
1867
la cagion conobbe, ¶ D'un grande eroe per certo
426
1867
santo Apollo, ¶ Che come un giorno nell'amena Lesbo
427
1867
Menelao tolsi congedo, ¶ E un fausto vento, dagli Dei
428
1867
lui non è conto. Un vaticinio ¶ Odi invece da
429
1867
ma prima ¶ Dammi, prego, un bastone, a cui mi
430
1867
Sotto forma così d'un infelice ¶ Vecchio mendico, in
431
1867
cui dintorno avean piantato un bosco ¶ D'alni aquidosi
432
1867
le limpid'onde; ¶ E un'ara a tergo vi
433
1867
ti darìa congedo; ¶ E un tripode n'avresti od
434
1867
tripode n'avresti od un lebete ¶ O un'aurea
435
1867
od un lebete ¶ O un'aurea coppa o due
436
1867
re dormìa. D'accendere un gran foco ¶ Questi gl
437
1867
Ei medesmo si toglie un'aurea coppa, ¶ E al
438
1867
figlio accenna di levarne un'ampia ¶ Urna d'argento
439
1867
Ed il più ricco: un'urna effigïata, ¶ Di puro
440
1867
brocca d'oro, ed un pulito desco ¶ Apparecchiava, che
441
1867
destra ¶ Con ali tese un'aquila, che avea ¶ Negli
442
1867
a te, divino Atride, un tal prodigio? ¶ Alle parole
443
1867
Dicendo: Udite, ciò che un Dio m'inspira, ¶ E
444
1867
accelerando, ¶ Telemaco a Minerva un sacrifizio ¶ Facea presso la
445
1867
fuggìa ¶ D'Argo, ove un uomo avea da poco
446
1867
uscito ¶ Di Melampo, che un dì vivea nell'alma
447
1867
il bellicoso ¶ Neleo, che un anno riteneagli a forza
448
1867
lo scettro, ivi costrusse ¶ Un maestoso albergo, ed una
449
1867
Mentre coi cari amici un sacrifizio ¶ Stava a Pallade
450
1867
mia tribù v'uccisi un uomo, ¶ Che molti in
451
1867
aiuta, e fa' che un servo ¶ Meco ne venga
452
1867
cercando ¶ Chi mi porga un bicchier di vino e
453
1867
bicchier di vino e un pane; ¶ M'inoltrerò nella
454
1867
farà dono e d'un mantello, e poscia ¶ Invïeratti
455
1867
O riportarne ai campi un qualche dono, ¶ Onde tanto
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1867
la storia de' mali un dì sofferti ¶ Ci verremo
457
1867
sofferti ¶ Ci verremo l'un l'altro consolando; ¶ Ché
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1867
or dunque, ¶ O forestiero. Un'isola, che Siria ¶ È
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1867
genitor, Ctesio Ormenide, ¶ Che un Celeste parea. Dalla Fenicia
460
1867
parea. Dalla Fenicia ¶ Ivi un dì sopraggiunse un'operosa
461
1867
Ivi un dì sopraggiunse un'operosa ¶ Gente, nell'arte
462
1867
son figliuola d'Aribante, un ricco ¶ Della chiara Sidone
463
1867
quel mio signore ¶ Allevo un figlio, vispo e cattivello
464
1867
all'ostello; ed essi, un anno ¶ In Siria dimorando
465
1867
e vicini alla partenza, un messo ¶ Alla donna invïâr
466
1867
Che venuto alla reggia, un suo monile ¶ Venia mostrando
467
1867
fe' degli occhi ¶ Ratto un cenno alla donna; indi
468
1867
più belli, e sotto un lembo ¶ Della veste gli
469
1867
la nave i Fenici. Un vento in poppa, ¶ Che
470
1867
opra delle tele intenta. ¶ Un ospite bensì nomar ti
471
1867
ed ecco a destra ¶ Un augello spiegar per l
472
1867
l'aria i vanni: ¶ Un grosso falco, messaggier d
473
1867
Lancia impugnava. Quindi, ad un suo cenno, ¶ I robusti
474
1867
compagno ¶ O conoscente; ché un rumor di passi ¶ Mi
475
1867
soglia apparve ¶ Pari ad un Nume il giovinetto. Eumeo
476
1867
occhi lucenti. E quale un padre ¶ Il figlio abbraccia
477
1867
E di freschi virgulti un denso strato ¶ Apparecchiava il
478
1867
sul tagliere; e l'un su l'altro ¶ Messi
479
1867
i candidi pani in un canestro, ¶ Empì di vin
480
1867
forestiero, ¶ Una veste e un mantello io dar gli
481
1867
e pochi averi. ¶ Pure un signor ricchissimo la vaga
482
1867
valor che mostrai; perché un imbelle ¶ Io già non
483
1867
Noi tornavamo, allor che un Dio gli Achivi ¶ In
484
1867
per voler de' Numi. ¶ Un mese appena con la
485
1867
dall'onda rapida d'un fiume, ¶ Senza disagio e
486
1867
Allor di fuga tale un vil desìo ¶ Mise il
487
1867
tutti ¶ Colmandomi di doni, un gran tesoro ¶ V'adunai
488
1867
l'ottavo anno correndo, ¶ Un Fenice arrivò, mastro di
489
1867
Seco in Fenicia, dove un ampio albergo ¶ E poderi
490
1867
Quivi dimora ¶ Io feci un anno; indi sul proprio
491
1867
soltanto e mare; e un'atra nube ¶ Ei sul
492
1867
tenebre coperse. Indi, tuonando, ¶ Un fulmine scagliò contro la
493
1867
percossa, ¶ Cigolò, si contorse, un grave puzzo ¶ Mandò di
494
1867
E tutti li sommerse un Dio nemico. ¶ A me
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1867
nemico. ¶ A me solo un Celeste in quel periglio
496
1867
che al primo albore ¶ Un'onda impetuosa alla tesprozia
497
1867
re Fidon m'accolse. ¶ Un de' suoi figli m
498
1867
fe' dono e d'un bel manto. ¶ Fu là
499
1867
manto mi spogliâro, e un rozzo ¶ Lacero saio mi
500
1867
La mano allor d'un Nume ¶ Le mie ritorte