Mario Soldati, Le due città, 1964

La Giurisprudenza", era come un soffio di vita e

scena, se c'era un pericolo, non se ne

come era successo. Tra un servizio e l'altro

così, una volta, comincia un bacetto, poi un altro

comincia un bacetto, poi un altro e un altro

poi un altro e un altro: una sera, invece

Ma la mamma, a un certo momento, si mette

voleva neanche più darmi un bacio, come la mattina

lulì as capìss: ma, un po' pensavo: brau, e

l'é vergine? E un po' mi sembrava già

po' mi sembrava già un paradiso stare lì, tutto

notte: acconsente a darmi un bacio, ma corto, e

d'ura, i sentu un rümúr, ün cit rümúr

i sentu un rümúr, ün cit rümúr da gnente

dal respiro, o da un po' di profumo, penso

istintiva saggezza parve per un momento addirittura quello di

momento addirittura quello di un vecchio "... la responsabilità, capisci

a pieno regime, producendo un film sull'altro, qualcuno

con la figlia di un panettiere di via Santa

isolati più in là, un alloggetto al mezzanino insieme

molto carina e con un'espressione tutta particolare: dolcissima

e allo stesso tempo un po' fissa, come di

come di bambola. Quando un giovanotto le parlava, sembrava

sembrava che lei avesse un difetto di udito: guardava

senza dubbio: ma anche un po' strana, un po

anche un po' strana, un po' pazzerella: "'na frisa

di gravi amarezze, tutta un'altra parte di realtà

era recente: appena di un pomeriggio del novembre scorso

città. ¶ Dalla Ansaldo scendeva un giovane magro, glabro, con

ma, oh sorpresa! da un boschetto di robinie che

si era visto oscillare un che di bianco, sbucava

che di bianco, sbucava un signore in paglietta, vestito

avanzava verso di loro, un passo, quindi un altro

loro, un passo, quindi un altro, un altro ancora

passo, quindi un altro, un altro ancora, a scatti

toglieva la paglietta con un largo gesto: e, con

largo gesto: e, con un sorriso di perfidia, scandiva

ancora di vederlo. Su un alto praticabile, alle spalle

il boschetto di robinie un grande riflesso foderato di

Il metteur-en-scène, un tipo bruno, tozzo, volgare

le baguettes, lobbia, monocolo, un megafono rosso alla bocca

italiano e non smetteva un momento di dare ordini

una diva famosa. Per un momento, pensò che avrebbe

uno studente ma sono un signore, pensava: potrei benissimo

da lui. Girando era un bravo operatore: pareva anche

Ma era pur sempre un operaio, un uomo del

pur sempre un operaio, un uomo del popolo. Così

sole calava, violaceo per un velo di foschia, dietro

troppo ansiosa, o almeno un po' più disinvolta di

esitò. Tornò indietro, di un mezzo passo, a guardare

trovare all'Anonima Assicurazioni un compagno d'Università poco

Grazie, ma solo per un pezzetto" disse Veve ridendo

di sera, così avevano un po' più di tempo

al secondo piano di un vecchio palazzo signorile del

per le otto e un quarto, neanche da parlare

aveva soltanto potuto strappare un breve bacio, al ritorno

Veve non avesse addirittura un amante, più o meno

si vede che sei un uomo fortunato! Capiti tra

spuntassi te, c'era un ingegnere che mi faceva

Anche più intelligente. Sei un titolo che sale." ¶ "E

nell'immobilità istantanea di un lampo, si incrociarono svelandosi

di Emilio: parli di un mio successore, perché temi

ma di non desiderarlo, un successore: pensi che forse

hai paura di pensare, un giorno magari lontano, al

se ti amo, pensi, un giorno lontano, al matrimonio

ma per adesso è un'idea assurda: sono ancora

a sposarti soltanto se, un giorno, la mia famiglia

e certo ti amerò. ¶ Un silenzio imbarazzante seguì quell

immenso, libero, indistinto, come un cielo sereno, come il

della Beccaccia, avrebbero preso un tè coi biscottini. Emilio

riconoscere i sintomi di un imminente abbandono. ¶ "Sono torinese

parliamo sempre italiano." ¶ "Sei un signore, lo sappiamo: sei

signore, lo sappiamo: sei un signorino" disse Veve, ridendo

voleva che Emilio diventasse un grande avvocato. L'ambizione

riposta nel vagheggiamento di un matrimonio monstre: con qualche

cessavano di sperare, avrebbe un giorno facilitato la carriera

per andare a Mirafiori un paio di volte nella

scarso, perché diviso con un fratello e con una

i professori. Una attenzione, un'assistenza, una sorveglianza continue

invece, avrebbero dovuto essere un po' meno spensierati: in

era sempre stato "quasi un socialista". ¶ Ma i figli

politica. Come avvertiti da un infallibile istinto che, alla

e non si facevano un problema delle manifestazioni e

rigorosamente separate, come se un perimetro lunghissimo di portici

contava: sei, sette, otto, un'altra, un'altra ancora

sette, otto, un'altra, un'altra ancora... E a

velocità: raggiungere l'ospedale un minuto prima poteva significare

classe che aveva dominato un secolo. Per gli studenti

ultima meta. Educato a un profondo conformismo, si diceva

professione piuttosto che a un'altra. I quattro anni

e il francese con un buon accento, essere ricevuti

ereditare dai Sanfront, sposare un giorno una ragazza della

cordiale con Pierino? Con un figlio di operai? Questo

di operai? Questo era un fatto assolutamente nuovo. La

improvvisamente, non era più un ragazzo: era un uomo

più un ragazzo: era un uomo. Magrissimo. Le guance

le accompagnava, non soltanto un senso di protezione per

giovane di Emilio: ma un'allusione scherzosa alla delicatezza

sicuro che sarebbe stato un gran bene per Emilio

avesse provato a "tirarsi un po' fuori". ¶ Lo spettacolo

preparava a scendere, era un giro, vasto quanto l

Sei mai stato su un ghiacciaio?" ¶ Emilio confessò melanconicamente

mare, ad Alassio, per un paio di mesi. Aveva

invece, di avere aggiunto un nuovo sport al suo

tasca posteriore dei knickerbockers un portafogli di pelle marrone

invidioso. Anche lui aveva un portafogli: ma non così

comitiva di alpinisti su un ghiacciaio. ¶ "Questo è monsù

di come si attraversa un ghiacciaio. ¶ Emilio, osservate le

le fissò in silenzio, un lungo momento, sognando. Anche

sparso nell'aria, di un campanaccio. Seguendo quel suono

ma irreali come in un miraggio, alcune mucche bianche

pace!" disse Pierino con un sospiro, abbottonando accuratamente la

in cui sino a un istante prima era stato

siamo in guerra?" ¶ "Neanche un po'" mormorò Pierino, immobile

sulla bicicletta, si voltava un attimo invitandolo a fare

attimo immaginario che precederebbe un distacco dalla terra, prima

qui inchiodava la macchina, un unico colpo secco: sbandava

tentava nemmeno. E era un motivo di più per

o vi rientrava. ¶ A un certo momento non lo

in sella, appoggiato con un piede alla spalletta del

antica piazza stormivano con un frastuono alto, allegro, confuso

maggiore precisione. Alla destra, un bosco di abeti: chilometri

luce, argenteo nel sole un lato, l'altro nell

primo pomeriggio, era soltanto un triangolo nero. Ed Emilio

intanto spiegato sul prato un giornale aperto, e aveva

solennemente del portafogli prima, un temperino grosso, spesso, nichelato

Il temperino, certo, era un oggetto meraviglioso. Qualunque temperino

adoperò come piatto. In un minuscolo pacchetto di carta

buoni, ma avevano anche un altro gusto, misterioso e

misterioso e più profondo, un gusto di giustizia? ¶ Pierino

giustizia? ¶ Pierino sembrava dare un valore a tutto: considerare

possibile, sempre, senza mai un solo attimo di sfiducia

se, senza saperlo, possedesse un tocco magico. ¶ Attraversando Oulx

Avigliana. Emilio era ancora un bambino, o quasi. Aveva

beveva con suprema soddisfazione un boccale di birra Bosio

acqua. Una bottiglietta da un quartino, non di più

indegni dell'eredità. "Per un bambino della sua età

della sua età, ha un istinto molto fine, non

ci richiama alla memoria un fatto a cui da

come per esempio in un boccale di birra. Dobbiamo

zone di sole: allora, un attimo, quel giallo splendeva

che fosse Veve, in un'altra: o, più sottilmente

essere stati previsti da un'ignota divinità, la quale

la divinità sembrava, in un caso o nell'altro

giro la sfoglia. A un certo momento, sbirciò verso

Era grandissimo, più di un album, e molto spesso

Emilio aveva in mente un'altra cosa. Arrossì per

lui voleva fare era un altro: correre in bicicletta

non era detto che un giorno o l'altro

guardò come per chiedergli un'ultima conferma alle promettenti

promettenti parole. Ma, incontrando un'altra volta quegli occhi

camera per più di un mese, con le persiane

di papà e mamma, un'altra confusa difficoltà: reticenze

cuore" di magna Elisa, un celebre clinico, il professor

battuta: c'era, soprattutto, un grande spiazzo ombroso rettangolare

spiazzo ombroso rettangolare, lungo un centinaio di metri e

apposta. ¶ La difficoltà era un momento di paura, che

era così vicino, emanava un odore di sudaticcio non

la parola "spiritualità". Era un concetto che non era

rendeva conto che era un bene tutto diverso da

stringersi a lei. Era un bene nuovo: simile, in

papà: soltanto, più forte. Un bene di sguardi, di

e di concreto: riparare un pneumatico della bicicletta, oliare

e non dalla bicicletta. ¶ Un giorno, infatti, Pierino gli

usare. La Brownie era un regalo di barba Sanfront

compleanno. Tutto il resto, un regalo di papà, che

attenzione. Sapeva tutto! Mostrò un certo disprezzo per la

a regola d'arte un ripostiglio del sottoscala. ¶ Il

una parte, come per un'arguta interrogazione. ¶ 4 ¶ Al ricordo

cancellandolo, il ricordo di un'altra gita, sempre con

più attrezzato, continuava per un tratto, poi scendeva anche

si avviava a diventare un vero fotografo. Una volta

come secondo aiutante a un operatore cinematografico della Fert

imparare come si gira un film. ¶ Emilio aveva finito

per impedirgli di stringere un'amicizia troppo viva con

sembrava antica, né revocare un permesso che avevano solennemente

perché Pierino non era un qualunque ragazzo del popolo

di una ritirata, da un cesso all'altro, o

e nell'attesa di un professore? Che cos'erano

gli parve una ferita, un'umiliazione. Arrivò a sospettare

Pierino fosse malvagio: per un attimo, attribuì questa malvagità

oltre la coscienza di un'inferiorità sportiva: gli rivelava

Pumpa, Ghindu!" ¶ Naturalmente, era un'ironia inconscia e simbolica

e simbolica. Emilio aveva un bello spingere, aveva un

un bello spingere, aveva un bel "pompare": non avrebbe

mondo di Pierino era un mondo in cui Emilio

abbandonato, senza riserve, scoprendo un dente che gli mancava

il sospetto che per un attimo lo aveva attraversato

voleva bene come a un fratello e come a

fratello e come a un vero amico. ¶ Il vento

teso del Colle era un refrigerio inebriante per le

portapacchi: e a infilare un giornale ripiegato in quattro

rispose al fabbro con un sorriso di intelligenza. Ma

Il cuore gli batteva: un po' per la cattiva

la propria famiglia: e un po' per una misteriosa

strizzatina d'occhio di un socialista non si fermasse

tirava il mantice. Era un altro fatto nuovo. Fino

visto a quel lavoro un uomo anziano e zoppo

con le lunghe tenaglie, un ferro rovente e sprizzante

battendo. Il ragazzino aveva un viso intelligente e allegro

che lo fissarono per un attimo, ridendo con irresistibile

Amedeo, ancora lecito fare un po' di conversazione. Papà

biancore del petrolio illuminava un breve spiazzo di ghiaia

alberi si stagliavano su un cielo chiaro: verde pallido

dalla tovaglia. ¶ Come a un segnale convenuto, la zia

di sopra, a dare un'occhiata alle piccine, se

a trasalire, scorgendo per un attimo, fermo e col

qualche cosa, spiegò. ¶ Era un nipote del fabbro, figlio

del vecchio giardiniere. Era un bravo ragazzino, pareva. Quattordici

Quattordici anni, figlio di un operaio che lavorava a

avevano pensato di mandarlo un po' in campagna dallo

l'é, quand che ün a l'ha le

elemento ribelle e pericoloso: un bel tomo. ¶ "La condissione

faccia più vedere." ¶ "È un atto di carità," aveva

proprio su di Emilio "un atto di carità, e

altro! Il nipote di un socialista! Chissà, forse sarà

entra il socialista?" con un altro ringhio magna Vittoria

popolo popolo: figlio di un operaio, nipote di un

un operaio, nipote di un fabbro, pronipote di un

un fabbro, pronipote di un giardiniere... di un contadino

di un giardiniere... di un contadino, insomma: che cosa

mamma lo fermò con un sussurro: ¶ "Après." ¶ In famiglia

che lui, Emilio, avesse un compagno col quale giocare

candele steariche?" ¶ "Sì, hanno un piccolo che è press

poco della sua età. Un bambino che ha l

La madre ha fatto un invito formale. L'ho

Hanno una villa magnifica, un parco che sarà quattro

Vittoria, erano pronunciate con un accento di spregio così

Papà aveva risposto con un mugolio doloroso. E lo

Amedeo, la "porcheria" di un grande quantitativo di biglietti

subìto l'affronto di un rifiuto. Emilio era stato

di villa Lanza era un meraviglioso gioco di croquet

ridicolo e timoroso era un'abitudine dovuta alla tirannia

dovuta alla tirannia di un comandamento familiare. ¶ No, Ernestino

il contrario. E quando, un giorno, per caso, lo

rossa, balzarvi sopra con un salto leggero e allontanarsi

dopo la Messa, entrò un momento in cucina: aveva

Poi, siccome era avanzata un po' d'acqua, per

nipote del fabbro, con un enorme libro aperto sulle

Emilio, improvvisamente, si sentì un nodo alla gola. Avrebbe

nessuno, nell'anticamera. Provò un desiderio istintivo di toccare

era inciso uno stemma: un elmo, e, sotto, sei

stesso: le aveva notate un momento prima, quando barba

sì, di sentire come un profumo: forse di saponetta

tanti invitati. E ora, un po' di quel baccano

mamma, la prese per un braccio, sopra il gomito

di portare al Prense un bicchiere di spumante. ¶ "Sì

buffet: e ordinò a un cameriere (anche i camerieri

a prendere in cucina un bicchiere di vino rosso

andò in cucina, riempì un bicchiere di vino dalla

e, col bicchiere su un piatto, passò dalla cucina

tracannò il vino con un lungo sorso: ma così

quel momento, lasciando in un'ombra chiara e trasparente

a accendere, come di un fuoco immobile, la grande

non Cavalli d'Olìvola, un altro Cavalli, neppure parente

neppure parente con quello: un vecchietto che stava in

all'insù gli davano un'aria mefistofelica. Ma era

addirittura di Vittorio Amedeo: un granatiere di Vittorio Amedeo

e quasi nascondeva gelosamente un altro ricordo. Non era

altro ricordo. Non era un fatto, e neppure un

un fatto, e neppure un'immagine. Era un suono

neppure un'immagine. Era un suono: diurno, gioioso e

quel suono che pareva un canto, ritmico e irregolare

ma squillante sempre con un'intensità diversa e ripetuta

o anche dopo, quando un incidente qualsiasi lo distraeva

una siepe o in un cespuglio e non voleva

le alte fronde di un albero, un olmo che

fronde di un albero, un olmo che, passando per

imparato a conoscere, in un angolo dell'aia: e

misteriose, forse anche per un'altra ragione. Non usciva

a poco a poco, un particolare alla volta; e

composto, poi, nel ricordo, un insieme che conservava tutto

lontano, prima di avvicinarsi, un suo sguardo, rapido e

di indovinare: non era un caso, e neppure timidezza

farlo a contraggenio: con un cenno, appena accompagnato da

cenno, appena accompagnato da un sordo: ¶ "Cerea." ¶ Era cattivo

risposto: ¶ "Altro che! È un socialista." ¶ Emilio non sapeva

di darle ragione. ¶ "È un socialista" diceva l'avvocato

piede libero: ma è un criminale, un assassino, un

ma è un criminale, un assassino, un parricida. Tanto

un criminale, un assassino, un parricida. Tanto basta. Non

attraeva al tempo stesso, un po' come l'officina

nonna, e dunque anche un padre e una madre

attribuirvi una risonanza selvaggia, un significato pauroso, peggiore di

sentirsi attirato, come da un abisso proibito. ¶ Un giorno

da un abisso proibito. ¶ Un giorno accadde che, intento

della caramella, si fermò un istante. Allora il fabbro

strizzò l'occhio, accennando un piccolo movimento della grossa

gli era rimasto con un muro sufficientemente alto, e

di ferro battuto, ma un portone di legno, rustico

famiglia dei custodi, ma un semplice giardiniere, a cui

di queste, aveva toccato un vertice: non troppo in

Questo chi era, sempre, un essere vago, imprecisato, senza

rimaneva colpito, perfino lui, un bambino, da quella fulminea

qualche cosa, soprattutto per un bambino, di sgradevole. Se

stabilito a Roma, in un appartamento di via Cavour

e con questo? Semplicemente un'altra prova, che i

invece, era figlia di un avvocato di Bagnone, mezzo

si trattava soltanto di un sogno. Adesso, dopo la

trovavano una charrette con un palafreniere, ferma davanti al

una speciale bellezza e un incanto senza fine. ¶ Talvolta

bronzo, e, nel mezzo, un gruppo di figure mitologiche

sotto campana di vetro, un cespuglio di fiori finti

frutta: delicate sfumature di un solo colore, per esempio

l'estate prima, in un unico, più che raro

mai pensato che fosse un preferito. Credeva di odiarlo

interessava di più. ¶ Era un uomo di comando, senza

di comando, senza dubbio. Un ministro, o un generale

dubbio. Un ministro, o un generale in borghese. Il

per ogni stanza: ma un po' più bassi e

retrostante, era sostenuta da un uomo vero e vivo

Prense, il giardiniere. ¶ Era un vecchio di più di

novant'anni. La schiena un po' curva per l

origine: poi era diventata un ripostiglio, una rozza officina

e sfasciata, saliva a un soppalco: a cui, una

Prense: il letto con un materasso di foglie di

e qualche coperta lurida: un comò, un lavabo di

coperta lurida: un comò, un lavabo di ferro arrugginito

lavabo di ferro arrugginito: un baule costellato di borchie

tabacco e di sudore. Un lembo della carta incollata

al volo prigioniero di un moscone. ¶ Era, in fondo

collo del Prense era un reticolato di rughe nere

sergente. ¶ 'L Prense era un soprannome: dal francese prince

del capo, e con un sorriso appena più pronunciato

tasca del panciotto: cavava un altro bel mucchietto di

essere mandato in guerra. Un pomeriggio di ottobre, lui

lui, erano venuti a un ricevimento in loro onore

La cuoca aveva fatto un gelato di vaniglia più

e più grosso di un panettone: e un dolce

di un panettone: e un dolce di savoiardi coperti

disparte, quasi nascosto in un angolo, dietro il grande

invitati, Emilio notò come un rimescolio. Qualcuno si tirava

da cui era entrato, un attimo prima, barba Sanfront

gialli. Barba Sanfront prese un calice di champagne, lo

Fila!" ¶ Emilio, avvilito, con un groppo alla gola, guardò

Sanfront, che era infilata, un po' di traverso, nello

Ponti ¶ in memoria di un comune amico ¶ Avvertenze dell

in fondo al volume, un piccolo glossario. ¶ Eccetto le

scoperta due mesi prima. Un colonnello di artiglieria, accompagnato

le prime ore di un pomeriggio di luglio. Con

sorveglianza per giocare a un gioco proibito: la guerra

verso il Prense, con un mezzo giro del capo

del capo, e con un'alzatina di mento che

rispose a tono, senza un gesto: ¶ "A l'é

portare la notizia, non un colonnello ma un semplice

non un colonnello ma un semplice sottotenente. La sorella

Nella villa, c'era un'atmosfera di cui Emilio

stato libero di passare un po' più di tempo

lontana di magna Elisa, un lamento continuo, quasi un

un lamento continuo, quasi un ululato. ¶ Finché: passi rapidi

e della mamma in un bisbiglio fitto e concitato

tac; e poi, dopo un lungo intervallo, di nuovo

su di lui, ma un po' meno del solito

meno del solito, e un po' più in fretta

sfiorò la fronte con un bacio. Emilio sentì il

suo profumo che, per un attimo, lo avvolgeva: quel

e mamma, e quindi, un giorno, lui stesso. Oppure

Marie Rose, e quindi un giorno, invece di lui

di papà: che, a un certo momento, per l

che è figlio di un'altra sorella." ¶ "Anche quando

dove mandava giù rapidamente un paio di bicchieri. ¶ Veniva

ancora neri, le dava un'occhiata torva, e, sporgendo

spregio, la congedava con un "buona notte" asciutto e

ironico, che era poi un chiaro: "Là là, vattene

riusciva a sfiorare con un bacio la guancia cadaverica

quale rispondeva soltanto con un sospiro un po' più

soltanto con un sospiro un po' più profondo di

era. Ma lo dimostrava (un bacetto, un marron glacé

lo dimostrava (un bacetto, un marron glacé, uno scudo

era nel vero. ¶ Circa un mese dopo la morte

farsi una posizione") era un'avventura immensa e lontana

senza dubbio, andata benissimo: un divertimento sconfinato e smisurato

da Pierino. E, in un paio di settimane, aveva

Aveva trovato da sé un posto: aiutante nel laboratorio

aiutante nel laboratorio di un fotografo. Era la prima

Ogni cero acceso era un momento del tempo che

di signore villeggianti, con un dolce scalpiccio. ¶ Cominciò il

spogli. ¶ Nelle ville, perpetuando un costume antico, si trasferivano

strada di Santa Margherita) un castello a Sanfront, nel

ma specialmente ai bambini, un'incantata soggezione. Era il

tagliati a spazzola, che un tempo, come i capelli

capelli, erano stati di un biondo tendente al rosso

abitanti, era già diventata un grosso borgo; si era

necessità finanziarie a vendere, un pezzo dopo l'altro

più. Era distratto da un'idea nuova e improvvisa

anche tu, così fai un paio di partite. Quando

di giganteschi tigli. Tra un albero e l'altro

ci si metteva con un impegno voluttuoso e disperato

pareva di essere diventato un altro. E, con l

con l'aiuto di un po' di fortuna e

potevano anche scambiarlo per un giocatore. ¶ Curvo nello spasimo

fisso al lontano pallino, un punto nel grigio, deserto

lui; Piero; e Bürìn, un elettricista magro, pallido, glabro

da ciclista. Dall'altra: un vecchietto con il pizzo

chiamavano avucat, sur avucat; un signore di mezza età

riposo degli alpini; e un muratore giovane, ma la

mano la chiave di un mistero. Era un sabato

di un mistero. Era un sabato. Dopodomani, lunedì a

una volta, neanche per un momento. Era tutto nel

più alti. Forse era un'immagine che era rimasta

il corpo tutto di un pezzo, prima a sinistra

avversaria, che spingeva appena un po' più in là

riuscita. Che cos'era? Un rictus, un sorriso fisso

cos'era? Un rictus, un sorriso fisso e astratto

quello dei cinesi? Oppure, un sottile artificio per mascherare

segno autentico, istintivo di un'incrollabile fiducia in se

si inginocchiava. Come in un affondo al ralentì, spingeva

stessero per spaccarsi da un momento all'altro. La

si rialzava faticosamente, socchiudeva un occhio per riaccendere il

con l'altro, per un attimo, senza muovere la

fissava proprio lui, Emilio: un occhio di lapislazzuli, impassibile

cioè: piuttosto difetti: o un difetto solo, ma così

e ne aveva soltanto un sospetto vago, vasto e

a Alessandria. Lui era un incapace, un leggero, un

Lui era un incapace, un leggero, un uomo senza

un incapace, un leggero, un uomo senza veri sentimenti

di tenersi corto: era un po' stanco, e sui

s'trata pà d'ün tir: a s'trata

facile, infatti, che tirare un pallino. Ma Emilio non

la calma necessaria. Per un inspiegabile cedimento, come se

sole era tramontato da un pezzo. La chiarità del

facendo fare al pallino un gran volo, ne attraversò

asse e tornò indietro. ¶ Un lampo di gioia illuminò

esclamazioni si confondevano in un vociare allegro e disordinato

vita, fermandosi, ogni volta, un po' prima della fine

ogni caso, meno di un anno: Roma non poteva

sulla bici, punta di un piede a terra: nel

bisogno di abbracciarlo. Esitò un istante. Sarebbe stata la

il ruvido della barba, un sottile odore d'aglio

Insieme, sentì di volergli un gran bene. ¶ Saltò sul

partiva in curva, alzava un braccio per saluto, si

perdersi? L'affetto di un amico, il cielo verde

per puntiglio, forse per un misto dell'uno e

minuti prima sembravano soltanto un pretesto per amarsi in

pretesto per amarsi in un nuovo modo e con

proprio sentimento, che, dopo un intero anno di felicità

che non fosse ancora un fatto, si studiava, più

a quel giorno. In un anno non aveva imparato

alla prima sessione, senza un giorno di ritardo! Senonché

i genitori: avrebbe trovato un gravissimo ostacolo allo studio

giallastra e poggiati su un foglio rigato formato protocollo

prego". ¶ Emilio sedette su un divanetto impagliato, di fronte

avvertire una vibrazione misteriosa, un avvertimento estremo e poco

estremo e poco decifrabile, un ultimo quasi ironico accenno

tradire, là? Oppure, fu un presentimento inventato dopo, una

destino applicati inconsciamente a un ricordo, quando il destino

non sia stato. Esiste un dubbio ancora più triste

arrivare alla tesi tra un anno." ¶ "E dove dovrei

è giusto. Perché, in un lampo, aveva visto la

luglio dell'anno seguente. Un paio di mesi di

passo la ricerca. Salvo un'introduzione e una conclusione

ma... Una breve esitazione, un'idea improvvisa: non sarebbe

Approvando, il professore fissò un altro appuntamento per l

indomani: gli avrebbe preparato un piano di lavoro e

caldo, era coperto da un plaid di cachemire fino

la schiena sollevata da un mucchio di cuscini in

quadri, libri d'arte, un romanzo di Giraudoux, un

un romanzo di Giraudoux, un volume della Recherche, Rimbaud

della Recherche, Rimbaud, e un album aperto con su

alabastro: lo schizzo era un altro tentativo di fissare

porta-finestra dava su un'ampia terrazza: una tenda

all'altezza forse di un metro e mezzo, proteggendo

a sinistra, una fessura, un angolino dava fastidioso saggio

lungo il parapetto, contro un graticcio bianco, due file

capace di vederlo con un pezzo di carboncino, è

L'hai lasciata? Sei un pazzo!" ¶ "Non ancora. Ma

che non costi molto, un appartamentino piccolissimo..." ¶ "Un pied

molto, un appartamentino piccolissimo..." ¶ "Un pied-à-terre? A

abbracciarla, baciarla, accarezzarla. A un tratto si fermò: preso

delicato, quasi timoroso di un'improvvisa violenta reazione, e

spiegarle: ¶ "Vedi, non è un addio, non è una

scapolo sui quarant'anni, un uomo elegante e interessante

ingannato. ¶ Nella gioia, a un certo momento, mentre ancora

Sydney! Sentiva dentro come un fuoco, un'impazienza, una

dentro come un fuoco, un'impazienza, una smania di

spuma verde degli alberi, un tram rosso che scendeva

così chiara, così logica: un'immagine altrettanto prossima alla

furtivo, Rousset sbucò da un pilastro dei portici: gli

pensione. Guarda, io avrei un'idea. Ma non ti

lodare Roma. Emilio, a un certo momento, non lo

l'altro là, è un'abitudine ridicola? Lei non

senatore Queirolo, approvò con un mormorio indistinto, a cui

mettersi in evidenza. Con un certo affanno, tentò di

si prestava a impiantarci un nuovo stabilimento. E, guarda

nuovo stabilimento. E, guarda un po' lì: per lo

dietro una cascina, in un orto, mezzo infossato nella

mi immaginavo che era un altare. Mi somigliava una

nel giardino. Invece, guarda un po' lì: ha un

un po' lì: ha un valore. E pensare che

sua presenza quasi gigantesca, un signore alto, grosso, massiccio

Golzio. "Lasci qualche volta un po' di merito anche

serata non era poi un concerto: ma uno spettacolo

grande sobrietà di accorgimenti, un piccolo teatro. Di velluto

di una felpa di un grigio un po' meno

felpa di un grigio un po' meno chiaro. Su

po' meno chiaro. Su un breve rialzo era il

in stucco bianco, di un arco a tutto sesto

medio della mano destra, un solitario da rajah. Non

di cuoio grezzo, come un frate. Unghie dei piedi

sarebbe stata giudicata, forse, un po' strana e niente