Massimo Carlotto, Il mistero di Mangiabarche, 1997

centinaia. Rischiamo di metterci un sacco di tempo» si

una sigaretta e di un buon calvados. ¶ A parte

donna usasse come recapito un fermo posta. ¶ Due giorni

Fiorenza Vadilonga. Decisi a un certo punto di circoscrivere

punto della situazione. Sbocconcellando un panino con bistecca di

prossimo appuntamento sarà tra un mese? O sei mesi

che ci deve essere un collegamento» intervenne Rossini. ¶ «Quando

via Roma c’è un’edicola che resta aperta

hai saputo?». ¶ Brundu bevve un lungo sorso di birra

esclamai sorpreso. «Pensavo fosse un’invenzione dei pentiti del

puntualizzò Beniamino. ¶ «Esattamente. Come un sacco di altra merce

immobiliari. Solo che da un paio di anni sono

Smeralda c’è da un pezzo. Pare che a

a portarcela sia stato un boss della mala veneta

anche qui... Cagliari è un bel boccone». ¶ «Pare... sembra

tono canzonatorio. ¶ Mi lanciò un’occhiata di traverso. «A

degli spacciatori». Si fermò un attimo, per gustarsi la

vorrei offenderti ma hai un nome singolare...». ¶ «Non preoccuparti

miei genitori... Certo hanno un po’ esagerato. Alla fine

suonavo e cantavo in un gruppo blues, gli Old

investigatore». ¶ Marlon assentì con un cenno del capo. ¶ Quella

ci dedicai nuovamente; fu un utile passatempo in attesa

elaborato al Ribot. Per un esperto come il vecchio

Perché lì c’è un bel cartello con su

chi ha alle spalle un’organizzazione così tosta da

ma io era da un pezzo che non vedevo

guai: ci mancava solo un incidente stradale. ¶ Dopo la

sua abitazione. Bastava avere un po’ di pazienza... Il

ordinazione. Raggiunsi quasi subito un piacevole stato di torpore

osservare il mondo con un distacco rassicurante. Mi si

si stampa sulla faccia un sorriso furbo e saputello

i due si scatenò un’accesa discussione sul concetto

quando riuscivo a organizzare un pensiero, scoprivo puntualmente di

intenzioni palesemente bellicose. In un attimo mi resi conto

mi costrinse a scavalcare un parapetto e a saltare

sulle ginocchia e dopo un attimo sentii il sangue

fossi ubriaco: mi risparmiavo un bel po’ di dolore

con una finta e un affondo si sbarazzò di

dei suoi aggressori aprendogli un lungo squarcio sulla coscia

serramanico alla gola. ¶ «Propongo un patto» sibilò gelido ai

e si allontanarono di un centinaio di metri, camminando

posso. Marlon ti troverà un dottore». ¶ «Non voglio un

un dottore». ¶ «Non voglio un dottore» piagnucolai. «Voglio un

un dottore» piagnucolai. «Voglio un intero ospedale». ¶ «Devi avere

ospedale». ¶ «Devi avere solo un paio di fratture e

salvare l’eroe è un dottore della mala». ¶ Di

quarant’anni, che indossava un camice bianco sul quale

era simpatica. «Non sono un bandito» ribattei piccato. «Sono

Cagliari». ¶ «Di squadra o un esterno, come lo scassinatore

faticoso sopportare te, figuriamoci un altro malavitoso». ¶ «Non abbiamo

città che non conosci. “Un investigatore che si muove

sua zona è come un cieco che decide di

che decide di attraversare un’autostrada”...». ¶ «E questa dove

apparentemente distratto sul tavolo un paio di banconote da

davanti a Beniamino. Per un attimo si guardarono negli

allora?» domandai. ¶ Mi rivolse un sorriso dal candore sospetto

suo tavolo a scolarne un paio insieme. Intavolammo una

mio amico mi raggiunse un paio d’ore dopo

a Porto Azzurro per un paio d’anni, “collegio

a convincerli a cercare un altro posto dove giurarsi

tanto era lucida, sedeva un quarantenne dai tratti somatici

detto l’Alligatore». ¶ Con un gran sorriso, il motociclista

capito male. ¶ Rispose con un cenno affermativo della testa

della testa. ¶ «Ci scusi un attimo». Presi sottobraccio il

trovato» gli sussurrai in un orecchio. ¶ «Ti ho detto

a noi invece serve un professionista» ribadii. ¶ «Marco, non

Se accetta, facciamo solo un affare». ¶ Tentai l’ultima

sembriamo la pubblicità di un’agenzia di comparse cinematografiche

ti pare che daremo un bel po’ nell’occhio

fortuna Marlon si rivelò un tipo sveglio e ben

Rossini aveva ragione: era un tipo a posto. ¶ Montò

parlare a Padova da un gruppo di musicisti. Il

loro. Ci sedemmo a un tavolo del seminterrato, ordinando

serrature della casa in un quarto d’ora. Come

problemi. ¶ Si trattava di un appartamento di un’ottantina

di un appartamento di un’ottantina di metri quadrati

vivo o morto. Ma un’impressione non bastava più

proprietaria. Di fronte a un imponente televisore troneggiava un

un imponente televisore troneggiava un letto sfatto e pieno

quasi per metà da un enorme orso di peluche

nelle notti solitarie. Ovunque un velo di polvere. I

della lavatrice. In cucina un acre odore di pentole

della vedova Vadilonga assumeva un aspetto inatteso. I vestiti

di maliziosa sensualità. Trovammo un’elegante valigia riempita per

come in vista di un viaggio imminente. ¶ In una

delicatamente la serratura di un armadio che conteneva, ben

che si trattasse di un libro consultato centinaia di

consultato centinaia di volte. Un’improvvisa intuizione mi spinse

essere». ¶ «Potrebbe? Ho trovato un armadio pieno di giornali

Arrivammo alla stessa conclusione: «Un codice» esclamò il vecchio

tempo, «gli annunci sono un codice per messaggi e

recapito una casella postale, un fermo posta, una casella

inserzionista deve allora scegliere un codice che inizia con

di riferimento. Alcuni lasciano un numero di cellulare, ma

tratta quasi sempre di un giro di prostituzione. ¶ «Dì

domani. Ci infiliamo in un’emeroteca e...». ¶ «Speriamo di

perennemente abbronzato. Forse esagerava un po’ nel tingersi i

ciò che effettivamente era: un malavitoso e un avvocato

era: un malavitoso e un avvocato della vecchia guardia

era sufficiente a ricordare un impegno per tutta una

vedo come minimo con un’amante o un paio

con un’amante o un paio di vizietti “pesanti

Buratti. Siddi aveva effettivamente un’amante. La difesa l

potete trovare seduta a un tavolino di un bar

a un tavolino di un bar di via Roma

si ferma per circa un’ora a sorseggiare lentamente

ora a sorseggiare lentamente un aperitivo, guardando con aria

chi sa che tra un appuntamento e l’altro

e l’altro passa un bel po’ di tempo

smorzando la polemica con un sorriso. ¶ «Volevo solo fosse

gentile da scrivere su un pezzo di carta l

di proteggersi dal freddo un po’ più pungente del

immediatamente Fiorenza Vadilonga. Sorseggiava un Aperol e a intervalli

allungava la mano verso un vassoio di arachidi e

Avremmo preferito una posizione un po’ più defilata ma

riempiva in modo grottesco un abbigliamento ostentatamente giovanile: una

una pelliccia ecologica leopardata, un vestito scozzese piuttosto corto

corto, calze velate e un paio di scarpe di

verdi e nere con un tacco presumibilmente di dieci

presumibilmente di dieci centimetri. Un tempo però doveva essere

vecchio Rossini mi dedicò un sorriso acido. «So già

dimenticare... Non sta smaltendo un lutto, questo è chiaro

Passeggiò per più di un’ora. Finalmente ci condusse

mura domestiche. ¶ «Dovremo dare un’occhiata là dentro, uno

ho vista armeggiare con un paio di chiavi a

ne accorga dobbiamo reclutare un professionista. Io quelle serrature

danno lo faccio...». ¶ «Hai un’idea?». ¶ «Qualcuna. Ma vorrei

Qualcuna. Ma vorrei dare un’occhiata al belga, prima

L’ufficio del belga, un piccolo box di alluminio

surgelati. Seduto alla scrivania, un uomo – capelli rossi, baffi

incisivi macchiati di nicotina. Un secondo individuo più giovane

stempiato, pelle butterata e un fisico snello e muscoloso

chiusura. Il guardaspalle aveva un portamento sciolto, da ballerino

sciolto, da ballerino. «È un esperto di arti marziali

cinquantacinque anni e ostentava un’aria furba, da uomo

fermarono di fronte a un ristorante la cui insegna

con problemi di concorrenza. Un elemento che forse, in

così gli allungai discretamente un paio di biglietti da

il capo chino su un piatto di spaghetti ai

sulle sue ginocchia. ¶ «Spaccio. Un giro ben organizzato, non

Columbu aveva ragione. Era un pezzo che non vedevo

fascicolo ci deve essere un bel timbro con la

Il mio socio assunse un’espressione pensosa. «Abbiamo bisogno

pensosa. «Abbiamo bisogno di un appoggio locale, Marco. Questa

Vargiu. ¶ «Ho bisogno di un assistente...». ¶ «Beniamino Rossini, lo

tranquillizzarmi Vargiu. ¶ «Allora ho un altro paio di cosette

a letto. Mi servono un appartamento discreto, un cellulare

servono un appartamento discreto, un cellulare e un’auto

discreto, un cellulare e un’auto». ¶ «Ci abbiamo già

ha in consegna Genesio». ¶ «Un consiglio» disse Moi, appoggiandomi

Cambi look. Così... sembra un marginale, un artista... Insomma

Così... sembra un marginale, un artista... Insomma le sarebbe

sentiva che era vivo. ¶ «Un investigatore con la licenza

Mentre mi accomiatavo con un cenno del capo, lessi

lessi nei loro occhi un misto di interesse e

sottofondo. ¶ «Questo deve essere un altro dei tuoi casi

Marco...». ¶ «Dimmi, socio». ¶ «Conosco un solo modo di dire

circospezione». ¶ «Esatto» sottolineò. Dopo un attimo di pausa aggiunse

presi possesso dell’auto, un’anonima Panda azzurrina, e

azzurrina, e dell’appartamento, un bivano a Pitz’e

aveva parlato per quasi un’ora una tizia noiosissima

dieci del mattino in un anonimo bar nelle vicinanze

centro, alla ricerca di un negozio scarsamente frequentato e

che avesse a disposizione un guardaroba completo, dalle scarpe

cuore della città, di un certo livello e molte

e poi entrai, sfoderando un sorriso smagliante. La commessa

chiamare il titolare. Arrivò un trentacinquenne con la faccia

giorni, si trasformò in un sopracciglio corrucciato quando cozzò

più di moda da un pezzo, e che stonava

lo consideravo ormai come un compagno inseparabile con il

d’alligatore – dono di un cliente a cui avevo

figlia sedicenne fuggita con un rappresentante tre volte più

ha raccolto non aveva un guardaroba ben fornito... Mi

problema» recitai tutto d’un fiato con una ridicolissima

nei miei confronti e un’ora dopo uscivo dal

ma «Che mi stavano un casino bene», come si

genere di eleganza. Per un attimo ebbi la tentazione

scendere dal traghetto con un lungo cappotto color cammello

sotto il quale spiccava un completo gessato blu. Ai

gessato blu. Ai piedi un paio di scarpe bianche

e nere. ¶ «Beniamino, sembri un gangster» lo salutai. ¶ «Io

lo salutai. ¶ «Io sono un gangster... E tu invece

E tu invece sembri un impiegato di banca. E

ma si dimenticano di un dettaglio importantissimo, e poi

l’hai mai visto un bancario con un orecchino

visto un bancario con un orecchino da pirata?». ¶ Scossi

Nulla» rispose serafico, con un’alzatina di spalle. «Da

già convinto che fosse un caso senza speranze. Come

volta. Era diventato ormai un vecchio rito. Recalcitrante all

a collaborare alle indagini. Un po’ per amicizia e

po’ per amicizia e un po’ perché in galera

A cinquantatré anni era un malavitoso ricco e rispettato

sono cavata» lo interruppi, un po’ perplesso e deluso

se ne fanno di un investigatore, continentale per giunta

poi disse tutto d’un fiato: «Qualcuno afferma di

penalista che vuole arruffianarsi un giudice vanesio e coglione

cosa: aveva bisogno di un crociato, cioè quel genere

di soldi... E di un’indagine. Sì, volevo un

un’indagine. Sì, volevo un caso... Eccome se lo

che noi italiani eravamo un popolo in libertà provvisoria

non ci volevo credere. Un incubo durato ventidue mesi

se accettare o meno un incarico: in poche parole

aria sorniona. ¶ Diavolo di un avvocato. Era proprio così

la vendetta poteva essere un motivo più che sufficiente

che sufficiente per ingaggiare un investigatore senza licenza come

sfiorò. Si vedeva lontano un miglio che erano dei

cosa si occupava?». ¶ «Era un avvocato civilista del foro

faccenda era davvero “delicata”. ¶ «Un avvocato presumibilmente ammazzato, tre

galera e sullo sfondo un traffico di droga» elencai

la mia presenza in un ristorante è assolutamente inutile

divertito. «Lei è davvero un barbaro, Buratti» commentò bonariamente

che siete vittime di un terribile errore giudiziario, nessuno

bla, ma cazzo, ragazzi, un’indagine come questa è

di ogni investigatore!». Dopo un imbarazzante attimo di silenzio

la forza di dedicarmi un sorrisino di circostanza. La

averli avvertiti che ero un tipo un po’ stravagante

che ero un tipo un po’ stravagante. ¶ Bevvi una

dieci, in compagnia di un cliente con cui risulta

essersi trattenuto per circa un’ora. Costui, tale Leon

è congedato per aprire un piccolo supermarket a Cagliari

del giorno prima e un sacchetto di plastica contenente

appalti pubblici, si delinea un’assidua frequentazione della base

ex sergente Leon Benoit. Un sottufficiale italiano racconta al

spaccio raccolgono voci di un giro di droga gestito

stato di decomposizione, di un pregiudicato di mezza tacca

fa il nome di un certo Gavino “su professori

Gavino “su professori” Perra, un quarantacinquenne insegnante di francese

spiccare nei suoi confronti un mandato di cattura per

Perra era assolutamente inattendibile, un cazzabubbole con evidenti problemi

interrogatorio del vicecomandante tedesco, un certo Otto Schleier...». ¶ «...Il

dell’omicidio di Mereu. ¶ «Un altro coimputato, Giovanni Azuni

chiama il giudice, fornisce un’altra versione dei fatti

necessari ventidue mesi e un processo di oltre cento

banda faceva parte di un giro di spaccio di

punto di fulminarlo con un infarto mentre era seduto

procura della repubblica, da un processo politico che aveva

è mai esistito da un punto di vista investigativo

a che fare con un’impressionante sequela di depistaggi

la fiducia» replicai, abbozzando un inchino. Su un tovagliolo

abbozzando un inchino. Su un tovagliolo scrissi una cifra

perché era nato con un’escrescenza rossa e tonda

stava raccogliendo materiale per un libro sulla storia dell

storia dell’esilio politico: un progetto monumentale che – ne

casa. ¶ «Hallò» rispose con un perfetto accento parigino. ¶ «Sono

mi salutò sorpreso. «È un pezzo che non ti

lavoro?». ¶ «Lavoro. Sto cercando un latitante dell’area lottarmatista

latitante dell’area lottarmatista, un certo Antonio Columbu, detto

loro genitori, pirla d’un montanaro comasco» ribattei stizzito

stizzito. «Era a Parigi un paio di anni fa

il Ciliegia. ¶ Buttai giù un paio di panini in

di infilarmi nel Libarium, un locale in puro stile

scelta di liquori. Decisamente un posto per bevitori. ¶ Il

il primo calvados in un bicchiere da cognac, appoggiato

da cognac, appoggiato su un coccio pieno di acqua

malva e accompagnato da un sigaro in omaggio. ¶ «Ne

di aver chiacchierato con un sacco di gente. Ricordavo

fuoco le facce. ¶ Bevvi un paio di caffè abbondantemente

Puerto Escondido. Volevano aprire un ristorante. Per aumentare il

che gli ha rifilato un paio di coltellate al

archiviato... Sono storie che un giorno andranno raccontate, Alligatore

fidanzato e ha aperto un ristorante... Purtroppo non posso

avevo scarabocchiato. ¶ Alzandomi, tirai un calcio alla sedia. «Poteva

preso questa volta». Tirai un altro calcio che spedì

Mi infilai invece in un bar di via Roma

nella speranza di ritrovare un po’ di calma. Ero

sulle gambe e sbagliai un paio di volte la

Slim Harpo che cantava un umido blues della Louisiana

ora era Maurizio Camardi, un amico di Padova, sassofonista

funzionava così...». ¶ «Allora dammi un consiglio: devo regalare un

un consiglio: devo regalare un disco a un tizio

regalare un disco a un tizio, qualcosa che abbia

Maurizio, te la racconterò un’altra volta... Diciamo che

Diciamo che ho trovato un cliente che mi ha

che ti prendano per un cavaliere errante della modernità

modernità, piuttosto che per un ex musicista blues sciroccato

solo l’involucro di un giro di blues, ti

a quella scrivania?». ¶ Con un gesto stanco spostò gli

e le ho portato un regalo per farmi perdonare

dovrei capire? Non sono un esperto di jazz...» si

continente”». ¶ Mi bloccò con un gesto. «Non abbia fretta

Toni... È sempre stato un debole, fin da bambino

loro è sempre esistito un legame molto forte. Ma

certezze... e di osservarla un po’ da vicino... per

muovere e... di essere un uomo che rispetta la

che dava sul tribunale, un brutto palazzone grigio costruito

alcuni clienti di contattare un investigatore privato per un

un investigatore privato per un’inchiesta particolarmente delicata...». ¶ «Già

in carcere, e affrontare un processo durato centotré udienze

che si trattava di un incarico “delicato”. ¶ «Da noi

potevo rischiare di compiere un viaggio a vuoto. In

Corsica, dove lui conosceva un contrabbandiere che gli doveva

contrabbandiere che gli doveva un favore. A Padova avevamo

pistola nella braga, in un bar del vecchio porto

insegna il nome di un uccello marino ma che

Marsiglia. Avevo preso poi un treno diretto a Civitavecchia

imbarcato per la Sardegna. Un giro decisamente tortuoso ma

dei miei servigi in un posto che non conoscevo

che non conoscevo e un attimo dopo mi addormentai

La stavo osservando da un bel po’, appoggiato a

scesi la scaletta, dove un cane antidroga mi annusò

mi annusò distrattamente. ¶ Seguii un gruppo di senegalesi che

del figlio della proprietaria, un ventenne foruncoloso che ascoltava

bussai alla porta di un locale, Le lune d

a spina di pesce. Un posto carino che offriva

e quando il gestore, un biondo con la coda

smise di parlare con un gruppo di clienti, lo

contattato. ¶ «Certo. Era qui un paio di sere fa

quella che si dice un’indicazione precisa». ¶ «Qui a

si sposta continuamente da un locale all’altro...» ribatté

ribatté il ragazzo, con un’alzata di spalle. ¶ Lo

l’impressione di essere un buon musicista. Non mi

Ottimi professionisti ben affiatati: un chitarrista dal tocco gitano

chitarrista dal tocco gitano, un basso implacabile, una batteria

che evocava atmosfere jazz, un pianista classico perfettamente a

son cubano e infine un altro percussionista, un timbalero

infine un altro percussionista, un timbalero davvero dotato. ¶ Non

occhio e mi indicò un tavolo, dov’era seduta

la mano. ¶ «Marco». ¶ «Sei un amico di Alberto?». ¶ «Abbiamo

inosservato. Mi rispose con un sorriso e attaccò il

solo calvados e che un tempo eri un musicista

che un tempo eri un musicista blues...». ¶ «Già». ¶ Quando

avere tue notizie. È un avvocato. Si chiama Genesio

al terzo piano di un palazzo di via Tuveri

dal tribunale. Mi aprì un’anziana signora, dall’aspetto

scrivania di ciliegio, sedeva un vecchio minuto con un

un vecchio minuto con un’ispida barba bianca, probabilmente

barba bianca, probabilmente di un paio di giorni. Teneva

una cartellina che conteneva un fax e iniziò a

cantante blues. Vittima di un errore giudiziario, ha scontato

a cercare in continente. Un collega di Padova...». ¶ «Legga

Di solito lavora con un pregiudicato, tale Beniamino Rossini

guai per aver ospitato un tizio che ignoravo fosse

resta da fare è un semplice tentativo. Telefonico. Penso

ascoltava sempre» disse con un tono carico di nostalgia

In collegio avevo conosciuto un comasco dall’aspetto paffuto

comasco dall’aspetto paffuto, un certo Alessio Sperlinga, detto

debolmente la sagoma di un capriolo finemente cesellata sulla

cesellata sulla culatta di un fucile. L’uomo che

Se il frastuono di un aereo lo lascia del

indifferente, il “crac” di un ramo spezzato lo mette

appare all’improvviso, come un fantasma nell’incerta luce

decidere nello spazio di un solo secondo se valga

dalle sue parole. Feci un cenno con la testa

tante tasche della tuta un lungo cannocchiale e lo

paesaggio, si sedette su un masso e si rassegnò

di pietra si alzò un filo di fumo. Passarono

una decina di minuti: un tizio basso e tarchiato

e lo inquadrò per un attimo nel mirino. Certo

sportivamente monocolpo e di un calibro non distruttivo per

Kandahar in Afghanistan nel 1880. Un secolo più tardi se

per abbattere più di un soldato sovietico...». ¶ Poi tacque

mentre infilava con calma un’altra cartuccia nel fucile

far perdere le tracce. Un colpo alla colonna vertebrale

del pastore sbriciolarsi come un grissino. Questa volta il

riprese: «Il capriolo è un animale gregario e curioso

gregario e curioso: se un maschio si allontana dal

pericoloso...». ¶ Fu interrotto da un urlo. Un secondo uomo

interrotto da un urlo. Un secondo uomo, più giovane

Il nuovo venuto imbracciava un calibro dodici semiautomatico, caricato

tasca della giacca estrasse un revolver. Consumò tutti e

volto, facendolo esplodere come un’anguria caduta dal sesto

la mente travolta da un dolore profondo, devastante. La

non ha mai capito un cazzo della nostra terra

rimasto nessuno. All’esterno un gruppetto aveva iniziato a

pochi metri di distanza un uomo falciò tutti i

Qualcuno ci chiamò con un gesto: «Stiamo per bruciare

se prima volete dare un’occhiata...». ¶ Ci ritrovammo in

occhiata...». ¶ Ci ritrovammo in un unico locale che sapeva

di pecora. Quattro brande, un lungo tavolo, qualche sedia

qualche sedia, una credenza, un armadio e il camino

attaccati alla gonna – e un foglietto a quadretti ripiegato

dire: rischia di diventare un vero tormentone questo Mangiabarche

due abitanti della casa. ¶ Un’ora dopo, raggiunte le

La vendetta corsa è un rito antico in cui

dalla Sardegna. ¶ Uno ¶ Balleremo un bel po’, stanotte» esordì

costringendola a rimanere per un attimo sospesa nel vuoto

ore di ritardo». ¶ Feci un cenno con la testa

sorella» continuò. «Ha sposato un finanziere di Viterbo che

Sardegna...». ¶ «È appena passato un marinaio» la interruppi, indicandole

Arrossì violentemente e per un istante cercò le parole

distesi sul davanzale di un finestrone, fingendo di dormire

prima, nel corso di un’indagine che mi aveva

ero stato contattato da un musicista di Cagliari che

aveva portato in regalo un disco piuttosto raro di

ottenere questa informazione? Allungarle un biglietto da cinquantamila, baciarla

caso mai volesse dare un’occhiata, si raggiunge scendendo

portiera del guidatore trovai un biglietto andata e ritorno

Che possono combinare insieme un ex agente segreto, un

un ex agente segreto, un avvocato scomparso, due pentiti

Siddi». ¶ «Non ti sembra un po’ troppo vicina la

isole sono separate da un braccio di mare ma

sue tracce». ¶ «Ci serve un piano, Marco» puntualizzò laconico

Aprendo il cassetto di un comodino, notai la copertina

film Gance interpretava anche un ruolo, quello di Saint

Violine, proletaria figlia di un oste. ¶ Scoppiai a ridere

il sicario» sussurrai, con un tono carico di vergogna

intenzioni. Avrei voluto avere un po’ di tempo a

dovresti, ad esempio durante un’indagine...» sbottò incazzato. «...Una

tizia ti aggancia in un bar e tu manco

picca sul braccio, è un agente segreto del cazzo

aveva impiantato nell’occhio un foraterra... L’arma stessa

foraterra... L’arma stessa, un attrezzo da giardinaggio, induceva

una e non di un killer, di una professionista

Abbiamo creduto fosse stato un uomo a compiere l

baseball, può benissimo sembrare un maschio. Adesso però, se

commentò Marlon. Poi, porgendo un mitra a Rossini, «forse

fuori la vedova – quindi un caso di donna che

di donna che ammazza un’altra donna – possiamo affermare

non si tratta di un omicidio d’impeto... Che

una lite... Bensì di un omicidio premeditato e per

con le femmine è un altro discorso: il motivo

furono andati provai come un senso di liberazione. Non

avrebbero travolto, trasformandomi in un naufrago. Sperai che Screamin

quel triste momento. Dopo un paio d’ore sentii

senti, Marco: hai preso un brutto calcio sui coglioni

quella di innamorarsi come un ragazzino del nostro peggiore

Il vecchio Rossini pretese un accordo solenne, alla malavitosa

Chissà... Forse aveva avuto un’infanzia difficile o forse

inganni... a trasformarla in un mostro... Forse... Non riuscii

Mi si piantò davanti un tipo che teneva in

che teneva in mano un bicchiere e sotto braccio

bicchiere e sotto braccio un secchiello, carico di ghiaccio

notato che lei è un vero bevitore di distillati

confessò. ¶ Lo osservai. Era un trentenne alto e sovrappeso

alto e sovrappeso con un faccione sul quale spiccavano

faccione sul quale spiccavano un paio di occhi azzurri

Fermo lì» lo bloccai. «Un’ultima domanda: l’argomento

quel che si dice un buon diavolo. Dopo tre

chiesto di allontanarsi per un breve periodo, giusto il

cadde sul tavolo con un piccolo tonfo che attirò

tonfo che attirò per un attimo l’attenzione degli

e dal naso uscì un rivolo di grappa. Controllai

difficile perché appartengono a un gruppo segreto all’interno

la testa negativamente. ¶ Con un cenno gli feci capire

mi complimentai. «È stata un’ottima idea rivolgersi al

anche il sicario... e un sacco di altra bella

sbatté sotto al naso un paio di quotidiani locali

uccidono. Barbaro omicidio di un’impiegata in pieno centro

strillava il secondo. ¶ Scambiai un’occhiata d’intesa con

pista dello scippatore assassino. ¶ «Un amico che lavora in

Panda azzurra, guidata da un terzo... E non è

sia stato vittima di un caso di lupara bianca

il mio socio, con un tono carico di rispetto

di rispetto, «Marco ha un metodo di lavoro tutto

questo momento siamo a un punto delicato, non possiamo

che volli interpretare come un cenno di assenso e

Servizio Centrale Protezione pentiti. Un vero specialista nel nascondere

avvocato, Fiorenza Vadilonga. Attraverso un complicato ma sicuro sistema

e Siddi è nato un sodalizio criminale che dura

fa Dedonato scompare. In un aereoporto. Con i due

che stava accompagnando verso un nuovo paese e una

meglio dire – redditizio, di un programma di reinserimento: come

abbiamo messo in moto un meccanismo di reazione che

capire quando stai studiando un piano... E credo anche

la bisca». ¶ «Proprio così... Un bel lavoretto facile, remunerativo

vano di carico di un furgone con i vetri

il maresciallo Fazio. In un paio di giorni aveva

di giorni aveva procurato un mezzo, che avevamo provveduto

fotografiche, due comode poltroncine, un frigorifero portatile, liquori e

Me le tolse con un gesto veloce e scherzoso

Ascolta, Marco» sussurrò, con un tono che voleva essere

Ha detto che era un pezzo che non vedeva

incredulo. ¶ «Certo» rispose. «È un amico». ¶ Mi voltai perché

e romantico» dissi, fingendo un tono disgustato. «Organizzi un

un tono disgustato. «Organizzi un colpo anche se non

battere ciglio?... Avranno pure un sistema di sicurezza». ¶ «Cagliari

di via Telesio, in un quartiere residenziale di villette

di colpo e in un attimo perdemmo le sue

le sue tracce, in un dedalo di vie tutte

procedura di sicurezza per un latitante. ¶ «Anche questo è

e non come a un fuorilegge ricercato». ¶ Beniamino stese

parcheggiato la macchina in un garage, possiamo tentare di

una ventina di minuti, un messaggio via radio di

esattamente al centro di un quartiere attraversato da strade

due cercavano di recuperare un po’ di sonno, iniziammo

eravamo ormai svegli da un pezzo, affamati e preoccupati

convinzione di muoversi da un luogo sicuro gli fece

condusse senza difficoltà a un bar di via Sassari

tutte le nostre attenzioni. Un paio d’ore dopo

dietro la schiena, raggiunse un hotel poco distante. Mi

lo stage di flamenco. Un’ora dopo parcheggiavo l

proveniva il rumore di un gran sbattere di tacchi

di tacchi. ¶ Entrai in un ampio salone illuminato dal

scuri. Faceva coppia con un tizio dall’aria impettita

tipo di danza. Sembrava un ragazzaccio costretto a ballare

si avvicinò esausta, con un velo di sudore sul

labbro. Glielo tolsi con un bacio. ¶ «Ho voglia di

portassi fuori città in un ristorante noto per la

solerti camerieri ti portano un piatto dietro l’altro

tavolo. ¶ Gina invece tra un boccone e l’altro

Rispose al cellulare con un grugnito e mi rampognò

di ritardo. ¶ Seduti a un tavolo d’angolo trascorremmo

voce. ¶ Beniamino le dedicò un sorriso al vetriolo e

È una voglia, non un tatuaggio» lo corresse, con

tatuaggio» lo corresse, con un tono cattivo che non

conoscevo. ¶ Si fissarono per un lungo istante. Non si

sere. Dallo spavento feci un balzo sul letto. La

ragazza russava leggermente con un’espressione imbronciata. La osservai

sera, ciuccerai calvados come un vitellino e romperai i

continentali”» mi rassicurò, con un certo tono di superiorità