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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
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1920
banca! Stamani, c'è un rinnovo. ¶ Niccolò fece una
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1920
la testa e fece un'altra sbuffata; poi si
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1920
lesto la punta d'un piede; e, allora, tremava
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1920
però, che era doventata un'abitudine; che lo preoccupava
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1920
con il gomito, stette un poco incerto a esaminare
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1920
che mi ci venga un accidente! ¶ Giulio, tenendo la
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1920
si mise a biascicare un sigaro, sputando i pezzetti
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1920
della bottega. Quando entrò un signore, che conosceva perché
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1920
Io, bene. E lei? ¶ — Un poco di raffreddore. ¶ Niccolò
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1920
migliori tenute del Chianti un vino che, se lo
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1920
è altro! Sono nato un signore, io; più di
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1920
che è andato a un appuntamento con una bella
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1920
comprare, dalla nostra serva, un chilo di parmigiano e
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1920
trovato in casa d'un contadino. Non me la
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1920
ha regalata! Ci voleva un idiota come quello! ¶ — E
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1920
Poi, con sprezzo: ¶ — Ieri, un inglese mi dava quattromila
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1920
Quell'idiota! Ci voleva un idiota come lui, per
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1920
ma senza fermarsi, girando un poco il collo come
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1920
Quando viene in bottega, un'altra volta, lo prendo
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1920
Allora, Niccolò gli strinse un braccio e gli disse
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1920
scricchiare i denti, come un ragazzo che non può
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1920
una volta potevano tenere un commesso, se lo faceva
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1920
se non compra mai un libro? Già, non sa
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1920
devo andarci, compro anche un pezzo di gorgonzola dal
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1920
vorrei doventare una bestia... un rospo! ¶ Giulio lo guardò
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1920
dall'Archivio di Stato, un giovane francese, critico d
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1920
i baffi biondi e un bastone con il pomo
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1920
e i baffi parevano un peso sul sorriso. ¶ — Buon
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1920
glielo dicevano. Era perciò un buon amico, uno di
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1920
suoi fratelli, appartenessero a un mondo che per lui
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1920
meno di chiedere a un altro che gli si
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1920
alzare gli occhi, come un povero riesce ad essere
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1920
qualche mezz'ora con un ricco. Non avrebbe voluto
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1920
per vivere! ¶ Giulio restò un poco perplesso, e poi
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1920
sempre che io sono un egoista! ¶ Il Nisard si
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1920
subito la bottega; quantunque un signore gli avesse detto
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1920
ubriaco di godimento. ¶ Ad un tratto, si sentirono suoni
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1920
andava a dormire per un paio d'ore. Niccolò
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1920
sigaro, trovò in bottega un suo amico, Vittorio Corsali
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1920
ero venuto per proporti un buon affare! ¶ — Non ho
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1920
bravata da smargiasso. Era un riso violento, sensuale e
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1920
prendesse sul serio, allungò un passo verso la porta
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1920
testa pareva, all'incirca, un cranio di volpe. Giulio
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1920
dal piovano, ho visto un crocifisso d'argento.... ¶ Niccolò
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1920
poi, se c'è, un cirindello di cacio quanto
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1920
metterlo nella trappola a un topo. ¶ Niccolò fece una
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1920
bella da vero! Trovatene un altro che le scovi
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1920
il marmista che faceva un chiasso, con certi tonfi
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1920
sceso, volevo leticarci. Ma, un'altra volta, non starò
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1920
credevo di trovarcene almeno un bicchierino! ¶ — E hai bevuto
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1920
Se me lo ripetono un'altra volta, questiono per
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1920
E prese in mano un vaso antico. ¶ — E tu
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1920
piedi la cassapanca! Sei un lezzone e uno sciupone
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1920
quando sono venuto! ¶ Dette un'occhiata stizzosa anche allo
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1920
capì che poteva commettere un'imprudenza. E il Corsali
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1920
che non sono né un pettegolo né un maligno
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1920
né un pettegolo né un maligno. ¶ Giulio, allora, si
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1920
accoglienza deferente. Entrava con un'aria di bonarietà affettuosa
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1920
Giulio, invece, si sentiva un poco sconvolto; e doveva
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1920
d'andare a comprarsi un francobollo, ed esciva trattenendosi
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1920
che fingeva d'avere un sacco di faccende, svignandosela
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1920
modo suo: ¶ — È... veramente... un prodigio! Bello... forte... Come
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1920
insieme. Così, ne parliamo un poco! ¶ Giulio, non potendo
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1920
a destra, divalla dentro un collineto lunghissimo e avvignato
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1920
massiccio e rosso, su un rialzo che sporge. Il
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1920
e il Monistero, su un'altura più ritta e
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1920
accanto; scuricci e acuminati. Un torrente affossato, strosciando giù
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1920
fino alla strada, tra un arruffio tremolante di pioppi
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1920
era l'erba di un verde così forte e
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1920
spuntare. Cavò di tasca un libretto foderato di cartone
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1920
non ne chiamerei mai un altro... Badi, m'ero
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1920
non volli... sebbene sia un rimedio che non mi
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1920
Ma ne faremo, presto, un'altra! E verrà lei
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1920
possa essere... fino a un certo punto... un signore
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1920
a un certo punto... un signore... devo sapere come
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1920
di libri; spolverandoli con un gomito. Ma anche Giulio
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1920
Il cavaliere si meravigliò un poco; e, credendo d
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1920
allontanata, essi si sentirono un'altra volta insieme, allo
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1920
sospeso. Il Nicchioli aspettò un poco, e poi riprese
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1920
bene a tornare! Ma, un'altra volta, se ci
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1920
il suo confessionale! È un'indecenza. Quando la gente
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1920
voglio scegliere. Suderò come un ciuco, a portarlo fin
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1920
aveva creduto di sognare un terno sicuro, e tornava
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1920
Non poteva prendersela con un cognato! Pensò, allora, di
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1920
guardata bene. ¶ — Mi credi un idiota? Mettiamoci, invece, d
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1920
lasciato scappare né meno un ette! ¶ — Ti saresti fatto
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1920
Niccolò sentiva per lei un affetto che durante qualche
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1920
a pena si fu un poco rimessa, bisbigliò: ¶ — Non
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1920
mi basta. ¶ Niccolò aggiunse: ¶ — Un'altra volta sarai più
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1920
di Giulio. Ma, a un certo punto, pareva che
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1920
sul serio! Cionchiamoci sopra un bicchiere di vino; e
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1920
la voglia di fare un bisticcio. È meglio divertirsi
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1920
faceva il pentito, con un'aria che rimetteva la
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1920
sempre così; non desiderando un'altra fortuna migliore. ¶ A
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1920
Normale; e allora davano un'occhiata dentro la porta
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1920
edera; sbrandellandosi. Di fronte, un muro più basso fatica
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1920
basso fatica a reggere un campo; che quasi strabocca
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1920
stinta; senza il ferro. Un arco più alto, fatto
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1920
cominciano due muraglie; d'un rosso scuro, con qualche
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1920
rumore; ed elle facevano un passo più nel mezzo
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1920
tra i rami di un fico. Una delle muraglie
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1920
Una delle muraglie, dopo un cancello di legno, coperto
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1920
di legno, coperto sotto un piccolo tetto a doppio
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1920
doppio pendìo, termina a un caseggiato d'un rosso
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1920
a un caseggiato d'un rosso cupo, con le
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1920
tra gli olivi, dietro un muricciolo basso, sul quale
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1920
E Siena strapiomba su un rialzo alto, separata dalla
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1920
come patacche bianche. ¶ Incontrarono un portalettere sciancato; con la
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1920
uno basso, tarpagno; e un altro secco come un
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1920
un altro secco come un nocciolo d'oliva. E
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1920
ridere. ¶ Poi, giunsero ad un'altra casa, tenuta su
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1920
perché avevano da dirle un gran segreto; volevano anche
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1920
e mature. ¶ — Bisognerebbe fare un salto, per arrivarle. ¶ — C
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1920
Dirimpetto a loro, su un siepone pieno di roghi
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1920
altezza. La cappella pare un casotto; con due scalini
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1920
di pietra e con un'inferriata arrugginita sopra una
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1920
in là, dove sboccava un'altra strada, c'è
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1920
croce di legno; con un gallo colorato in cima
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1920
di corsa a dare un pugno a Lola. ¶ — Ohi
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1920
Io disse Modesta, ricordandosi un'altra volta del giorno
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1920
E Lola raccontò come un giovanotto, impiegato al Demanio
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1920
tu faccia così? ¶ — Ho un'irrequietezza che mi noia
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1920
la campagna doventava di un colore cinerognolo tutto eguale
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1920
il cielo rimaneva come un lungo taglio più chiaro
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1920
sbattendo; e c'era un piccolo eco affilato e
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1920
sentiva le foglie di un gran tiglio, sotto la
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1920
in salotto, a studiare un libro di scuola; e
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1920
giovine; e aspettava, da un giorno all'altro, che
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1920
d'uomo gli dava un piacere d'energia, che
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1920
mai niente che avesse un intento morale, ed ora
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1920
dovrei fare? ¶ — Siccome è un impiegato al Demanio, tu
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1920
la piglia. Si trovi un'altra fidanzata! ¶ Poi, con
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1920
non ci credo! Sarebbe un bell'imbecille! Sono il
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1920
Non mi sento mica un gonzo! ¶ — Ormai, è inutile
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1920
aspramente. ¶ Mentre rideva, entrò un giovine vestito abbastanza bene
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1920
Niccolò gli chiese, con un risolino beffardo: ¶ — Vuol qualche
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1920
Bruno Pallini, impiegato da un anno al Demanio di
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1920
vuole. ¶ Il giovine stette un momento zitto. ¶ — Sa... è
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1920
azzimato e gioioso; con un crisantemo che pareva d
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1920
oro; tenendolo insieme con un manoscritto arrotolato. ¶ — Disturbo, forse
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1920
stato, mezzo minuto fa, un signore a chiedere la
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1920
sapere se lei ha un fascicolo del Burlington Magazine
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1920
fatta di aghi, con un sorriso che sgrigliolava liscio
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1920
sorriso che si sottometteva, un sorriso che si mutava
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1920
lui! ¶ Ma Niccolò, con un ridere agro, che scherniva
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1920
la testa, e dopo un poco ronfava. ¶ Il Nisard
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1920
venderli! Caro Giulio, senza un quadro di autore vero
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1920
le trecche! ¶ Rise con un suono, che pareva quello
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1920
che pareva quello di un trombone; e, spalancando la
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1920
spalancando la bocca con un altro sbadiglio, continuò: ¶ — Una
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1920
saprà che è venuto un giovine a domandarmi il
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1920
del cavaliere pareva malata, un poco saponosa, d'una
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1920
e riescì dicendo: ¶ — Tra un'ora... lei saprà con
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1920
nato, e se è un partito da farsi. Si
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1920
è la moglie di un tale che s'è
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1920
è quel prete? È un canonico del Duomo: si
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1920
ha più né meno un dente!. Almeno la baronessa
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1920
finti. È andata da un dottore americano, che sta
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1920
bene? Era disinvolto? ¶ — È un gingillino, di pelo rosso
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1920
di pelo rosso, mogio, un poco anemico! Ma decente
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1920
prendere moglie, mi metterei un pietrone al collo e
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1920
E rise, stridendo come un topo e spruzzolando lontano
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1920
casa, riescirono a mettergli un poco di giudizio. Egli
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1920
avvicinava la scadenza di un'altra cambiale, piuttosto grossa
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1920
soliti, per scemarla d'un quinto. Egli disse: ¶ — Giulio
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1920
una bella sfortuna avere un micco di fratello, che
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1920
faresti se tu avessi un fratello come il mio
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1920
io non ho mai un giorno di bene. Ma
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1920
me come se fossi un ragazzo! È sempre stato
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1920
mio torto. ¶ Egli aveva un'aria sincera e afflitta
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1920
giocare e a sorsellare un gocciolo di vino, perché
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1920
loro, che io sia un essere spregevole: uno che
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1920
vedere! Giulio, poi, è un testardo e basta. Non
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1920
conto mio. Vedrà che, un giorno, dovranno chiudere la
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1920
tre che bestemmiavano per un litro di vino; perché
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1920
Bravo! Ci voleva proprio un forestiero a dire la
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1920
si dimenticavano più per un giorno intero; e facevano
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1920
anche a ripensarci dopo un pezzo. Anche il Nisard
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1920
il Nisard rise, come un flauto stonato. Giulio gli
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1920
per rassicurarsi. Allora, sfilò un libro dallo scaffale che
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1920
capita, e noi faremo un altro mestiere! Io vado
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1920
pietà a chiunque. ¶ Dopo un poco, Niccolò trasse fuori
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1920
poco, Niccolò trasse fuori un'altra proposta; anche più
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1920
Enrico pensò che era un cretino. ¶ Niccolò gridava sempre
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1920
fece rompere. Allora, come un matto, escì di bottega
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1920
da una stanza a un'altra, e riesciva subito
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1920
che se n'era un poco dimenticato, gli disse
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1920
fece più vivo; con un'acutezza felina. ¶ Niccolò rispose
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1920
tutto non per essere un signore, perché non sarebbe
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1920
di grugnito; e disse un'imprecazione con una parola
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1920
di sacrificarsi senza chiedere un limite. ¶ — Nessuno, se sapesse
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1920
sapesse ch'io sono un falsario, mi darebbe la
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1920
Dove vai? ¶ Niccolò, con un tono da gradassata insolente
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1920
il cavaliere Nicchioli fecero un'altra passeggiata. Niccolò era
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1920
più in fuori, pigliando un poco di poggetto. Ma
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1920
case in mezzo, da un'altra parte della città
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1920
smozzicate e vuote, lasciano un gran spazio libero; venendo
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1920
vede più. Ma dopo un poco ritorna; con le
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1920
a chiedere al Nicchioli un'altra firma si sarebbe
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1920
meno, gli avrebbe suggerito un sospetto troppo forte. E
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1920
avrebbe annuito a firmare un'altra volta. Era, del
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1920
che m'ha fatto un'altra volta. ¶ — Se posso
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1920
posso, volentieri! ¶ Giulio ebbe un gran rivoltone dentro, e
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1920
impallidì, e chiese: ¶ — Quanti? ¶ — Un diecimila lire! ¶ — E perché
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1920
gli pareva già da un tempo incalcolabile e che
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1920
Allora si raccomandò come un ragazzo, cercando di fargli
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1920
si trattasse quasi di un capriccio, di una necessità
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1920
non indispensabile; quasi di un lusso. Gli premeva che
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1920
il cavaliere, addirittura di un altro umore, non dette
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1920
desse la mano in un modo come per rimproverarlo
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1920
su una poltrona con un piede dentro un senapismo
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1920
con un piede dentro un senapismo caldo, perché durante
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1920
la notte aveva avuto un altro attacco di gotta
214
1920
passare oltre. Egli, a un certo momento, si voltò
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1920
gli faceva conoscere, con un gran guazzabuglio di ricordi
216
1920
testa dall'uscio, dopo un bel pezzo, gli chiese
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1920
sentì invadere come da un delirio senza scampo. Chi
218
1920
Ecco, egli pensava, come un uomo può cambiarsi! È
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1920
dev'essera intesa in un altro modo. Altrimenti, vuol
220
1920
E non potrebbe essere un bene anche per loro
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1920
vissuto soltanto provvisoriamente, finché un giorno dovesse sopravvenire un
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1920
un giorno dovesse sopravvenire un fatto decisivo, come quello
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1920
volontà, dovrei necessariamente, in un modo o in un
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1920
un modo o in un altro, farla conoscere a
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1920
di soffrire soltanto per un effetto della mia coscienza
226
1920
esisteva nessuna resistenza; e un giorno di disperazione si
227
1920
Escì di camera con un viso che Enrico gli
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1920
tronfio e rimpettito, come un signore che avesse a
229
1920
Ma si portò almeno un centinaio di ragioni, l
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1920
di grigio quasi bianco. Un cipresso, da sopra una
231
1920
essere stato costretto a un diniego così reciso e
232
1920
doveva tornare almeno per un poco di tempo alla
233
1920
buoni, ma fino a un certo punto! ¶ Il lunedì
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1920
si mettessero a imbastire un litigio, perché gli avrebbero
235
1920
guardarlo, aspettando; e preparandogli un risolino. Ma Giulio disse
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1920
una dolcezza rassegnata: ¶ — Farò un'altra firma falsa. ¶ I
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1920
Niccolò: ¶ — Se non trovi un santo più fidato! ¶ — Non
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1920
Badò se ci aveva un mezzo sigaro, e poi
239
1920
ieri. ¶ Niccolò, allora, smosse un altra volta la sedia
240
1920
aveva voglia di raccontare un pettegolezzo su certi suoi
241
1920
gli fece capire, con un cenno della testa, che
242
1920
ma, siccome gli tremavano un poco le mani, disse
243
1920
le mani insieme, poi un dito per volta della
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1920
sempre rimescolare e come un'interruzione nella sua coscienza
245
1920
se no? Sono doventato un ragazzo che non sa
246
1920
cambiale? Egli ci pensò, un attimo solo e come
247
1920
cambiale all'impiegato, con un sorriso convenzionale; da commerciante
248
1920
bene? ¶ L'impiegato, con un moto della testa, rispose
249
1920
Si sentiva, ora, come un convalescente; che comincia a
250
1920
gli altri. ¶ Giulio, con un cenno, fece capire ai
251
1920
si mise alla scrivania, un poco impacciato e incuriosito
252
1920
di bibliofilo; sempre con un'ironia astuta e bonaria
253
1920
Il Nisard capì, con un'occhiata, che anche Giulio
254
1920
noi! ¶ Niccolò seguitò, per un pezzo, a sostenere che
255
1920
lo ascoltava; ma ad un tratto, senza osare di
256
1920
a lui, sentì come un fendente dal capo ai
257
1920
mani. ¶ XII ¶ Alla banca, un amico del Nicchioli si
258
1920
firmato per i Gambi un'altra cambiale; e pensò
259
1920
si fosse ritrovato, da un giorno a un altro
260
1920
da un giorno a un altro, senza più niente
261
1920
erano per lui soltanto un anno e forse meno
262
1920
lo accarezzava; ma, dopo un poco, ricominciava a smaniare
263
1920
pianse per più di un'ora, zitto zitto; e
264
1920
per la sera; e un suo conoscente gli aveva
265
1920
La sua voce sembrava un legno grosso che si
266
1920
male; e Giulio cadde un'altra volta in deliquio
267
1920
di voi! ¶ Niccolò fece un gesto, come per trattenerlo
268
1920
vedere il fratello come un morto s'infuriava; e
269
1920
niente! Se non fosse un imbecille, dovrebbe pagare la
270
1920
possono credere. ¶ Niccolò, con un'alterezza violenta, chiese: ¶ — A
271
1920
Niccolò guardava tutti con un'aria arrogante e sguaiata
272
1920
Via del Re, a un certo punto, Giulio disse
273
1920
staccata da esso con un taglio. E il Palazzo
274
1920
finestre inferriate, fa sempre un'impressione, ch'è addolcita
275
1920
rimanerci a lungo. Mangiò un pezzo di pane intinto
276
1920
sul letto. Dormì con un senso di dolcezza che
277
1920
una cosa e uno un'altra; e nessun dei
278
1920
cose bisogna guardarle in un modo come ancora non
279
1920
uccida buttandomi dalla finestra; un altro che io vada
280
1920
non aveva mai visto un'altra ostinazione così vogliosa
281
1920
e nello stesso tempo un'altra impazienza forse così
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cosa inevitabile! Vuole accompagnarmi un poco? Ero diretto alla
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per la gente, andremo un poco insieme. ¶ Il Nisard
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e strette insieme danno un senso d'angustia monotona
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uditi nessuno. C'è un giardinetto mezzo devastato con
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giardinetto mezzo devastato con un abete in mezzo; su
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su cui s'arrampicavano un branco di monelli. La
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La Chiesa è d'un rosso tutto eguale; con
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alla torre, su per un arco chiuso che arriva
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piazza; ed era come un ragazzo che si trova
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poca scrupolosità; quasi a un cinismo che gli pareva
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Viene subito alla vista un gran rigonfio di case
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La campagna era d'un'ampiezza, che non finiva
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quel che vedevo era un sogno più vasto, continuo
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ch'egli doveva consolare un pazzo di quel genere
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e di spiegarli con un solo mezzo. Non si
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che fosse possibile; come un dovere. Egli, in quel
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le più forti. ¶ Ad un tratto, sentì bussare: Niccolò
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quale era stato legato un pacco di libri. Egli
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del martello dentro, se un gancio alla trave veniva
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ridotto". Era ormai come un pazzo; e appuntellò la
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per paura che venisse un branco di gente a
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benedì con l'aspersorio un altro morto. Era un
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un altro morto. Era un vecchio prete atticciato, con
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Ma Enrico rispose: ¶ — Con un nodo scorsoio. ¶ Il prete
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tempo da perdere. ¶ Era un cielo grigio; quasi giallognolo
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l'alba. Siena, con un velo addosso che la
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i loro colori; tutti un poco ceruli però. Finché
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restò su l'orizzonte un vapore bianco e luccicante
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dietro. Andò a comprare un sigaro, dove era sicuro
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roba. ¶ Si trattava di un estro forse meditato in
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gli disse: ¶ — Prestami, almeno, un poco di denaro che
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si chiudesse; e, allungando un braccio, gli porse cento
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ne andò; barellando come un ubriaco. ¶ Al processo, come
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erano stati afflitti in un'angustia repentina; e pareva
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sentita più né meno un essere umano. ¶ Niccolò non
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attorno, magari per portargli un guanciale di più, egli
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Una notte, gli venne un delirio così violento che
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repugnante. Stava seduto, con un bicchiere di vino davanti
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di me, razza di un cane! Ha fatto di
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I suoi amici, da un bugigattolo buio e puzzolente
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risposero, rifacendogli la voce un poco strascicata: ¶ — Quando morirai
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a me? Se fossi un signore come prima! ¶ — Un
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un signore come prima! ¶ — Un signore non sei stato
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da mangiare! Se fossi un signore io, vorrei insegnare
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ossa, e mi chiappa un malessere indefinibile che non
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Basta anche toccarmi con un dito, per farmi saltare
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hai trovato né meno un buco, una spelonca, che
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Alla Lizza, invece, sarebbe un luogo più sicuro e
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bianchi, come quelli di un lupo, che gli si
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tutto, gli disse: ¶ — Aspettami un momento: ti ci porto
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quella parte per preparare un'altra fossa. ¶ Cominciava a
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a pioviscolare, ed era un'acqua così diaccia che
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una catasta accanto a un cippo. I cipressi odoravano
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con più agio. ¶ Gironzolò un poco attorno alla fossa
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fin quasi a metterci un piede sopra; poi, tornò
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averla guardata, ella aspettava un poco, tutta dritta; poi
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la stessa tristezza, sebbene un poco sdebitata di coscienza
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spariva; magari entrando dentro un uscio, finché non fossero
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dopo avere atteso per un altro mese, i primi
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delle putrilagini; e trovava un osso; ed egli, allora
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bocca. ¶ Lo misero in un camerone, dove c'era
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camerone, dove c'era un centinaio di letti e
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lavare e gli dettero un vestito come avevano tutti
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rossiccio e grosso, con un berretto filettato di turchino
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compagni, a portarle in un piazzale; dove erano le
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spiegò: ¶ — Anch'io ho un briciolo di coscienza. E
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se avesse nello stoppino un poco di sangue morticcio