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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
1
1923
non aveva nè meno un pezzo di pane per
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1923
gli pareva di bevere: un latte denso, con una
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1923
prime esaltazioni, aveva sentito un’apatia quasi cinica; poi
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1923
sentiva assillato a dare un saggio della sua intelligenza
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1923
Italia. Se fosse stato un uomo pratico, avrebbe potuto
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1923
uscire dalle angustie d’un’impotenza egoista e immorale
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1923
voleva andare a trovare un suo amico impiegato al
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1923
di doversi scegliere magari un mestiere gli faceva venire
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1923
piedi, e gli girava un poco la testa; ma
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1923
vivere per forza. E un usciere, piccolo come se
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1923
dei bottoni, si sentì un poco meglio. Il Giachi
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1923
i capelli; guardandosi a un pezzo di specchio appoggiato
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1923
zitto; poi disse, sorridendo un’altra volta: ¶ — Bisogna che
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1923
pezzo di specchio dentro un cassettaccio; nettò sopra il
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1923
fazzoletto e soffiò tra un mucchio di carte. Disse
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1923
caffè; e, parlando, torceva un poco la bocca sempre
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1923
dopo essere stato zitto un poco, abbassando la testa
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1923
consiste la realtà!». ¶ Provava un imbarazzo forte come un
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1923
un imbarazzo forte come un malessere: gli pareva che
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1923
mangiare con te verrò un altro giorno. Per oggi
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1923
offeso; lo prese per un braccio e lo fece
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1923
il Gavinai si sentì un’altra volta dentro quella
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1923
mette fisso a guardare un muro per capire che
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1923
e lusingato di acquistare un senso di vastità quasi
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1923
giallo, all’uscio d’un’osteria, tra quattro piante
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1923
accompagnandosi con una chitarra un poco stonata; dopo, applaudivano
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1923
muri delle case. Ad un tratto, cominciò a piovere
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1923
correre la pioggia da un capo all’altro della
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1923
della spazzatura, accanto a un uomo che con un
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1923
un uomo che con un sacco aperto in mano
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1923
il mangiare accattato, da un cartoccio, rotto. Pensò che
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1923
su la soglia di un portone chiuso dove s
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1923
Margherita c’era soltanto un barlume: dietro i vetri
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1923
dice così?» E, per un momento, credette di amarla
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1923
scappò a mettersi lungo un altro portone più largo
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1923
Albertina lo attraversò come un brivido diaccio; e lo
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1923
era una Madonna entro un medaglione fiorito, con gli
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1923
e, alla finestra accanto, un pappagallo che si rigirava
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1923
le persiane per chiuderle. ¶ Un carabiniere passeggiava in cima
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1923
bocca. C’era, dentro un bicchiere pieno d’acqua
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1923
separato da esso. Ad un tratto, gli parve che
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1923
parte ed egli da un’altra; e, per quanti
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1923
Era certo di essere un musicista. Avrebbe subito messo
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1923
scolorirsi, quasi illividite; con un senso di malvagità che
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1923
più certo di essere un musicista. E le rispose
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1923
sul punto di scoprire un gran segreto, che con
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1923
anima; qualche volta, muovendola un poco con sè. Egli
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1923
rapidità. Ne aveva quasi un desiderio da farlo piangere
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1923
farlo piangere. ¶ Ma dopo un poco, dovette riconoscere che
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1923
tanto egli pensava con un’eccitazione soddisfatta e tranquilla
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1923
le mani di Albertina, un poco ossute e pallide
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1923
immaginata che aveva preso un’evidenza quasi tattile. Egli
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1923
del petto riconoscibili. Era un poco scollata; e non
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1923
che aveva da trovare un amico. ¶ Poi, promettendole di
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1923
Fuori della stanza, stette un momento all’uscio; pensando
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1923
e deserta. ¶ Albertina aveva un cappello bianco; che le
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1923
nel viso nervoso come un brivido continuo. ¶ C’era
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1923
monti della Sabina; come un’apparizione. Roma sembrava più
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1923
sempre di più, di un azzurro un poco cupo
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1923
più, di un azzurro un poco cupo. E, su
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1923
si fermò ad ascoltare un pino che si smoveva
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1923
sentimento per Albertina somigliava un poco, a uno di
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1923
una sordità implacabile, ma, un istante dopo, li percepiva
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1923
percepiva con chiarezza sebbene un poco più distanti. E
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1923
che ritornasse da sè; un poco umiliato. ¶ Lavorò così
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1923
pareva di assistere a un concerto gigantesco. Quando non
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1923
tornavano a mente; con un rimpianto che lo straziava
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1923
che lo straziava, con un dolore enorme come non
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1923
fosse stato impossibile. Ad un tratto il pensiero di
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1923
gli tornò pieno di un desiderio a cui non
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1923
Stanotte ho lavorato! ¶ Albertina, un poco gelosa, gli chiese
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1923
sempre per farsi baciare un’altra volta, e perchè
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1923
più musica: si sentiva un selvaggio sempre inseguito; e
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1923
idea di aver commesso un gran delitto; e trasaliva
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1923
denaro, si sentiva male un poco meno. ¶ Il Giachi
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1923
sera per conto di un istituto di suore. Il
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1923
sul punto di accettare un posto di correttore di
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1923
c’era rimasto soltanto un’edera tutta attaccata, come
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1923
edera tutta attaccata, come un festone, attorno al muro
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1923
e lo accolse con un sorriso che gli fece
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1923
Il Giachi gli dette un’occhiata e riabbassò la
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1923
La bocca gli restava un poco piegata; e, nelle
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1923
ha voluto dire. ¶ Ad un tratto, il Carraresi si
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1923
occhi s’accendevano di un chiarore sempre più vivo
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1923
anche le rughe sembravano un sorriso: ¶ — Lo so. ¶ Poi
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1923
e gli disse con un’enfasi burlesca: ¶ — E chi
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1923
cicca della sigaretta sotto un piede, e disse: ¶ — Io
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1923
niente, dopo aver acceso un’altra sigaretta, che non
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1923
In quel mentre, passò un’automobile; lucida e nera
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1923
di due signore e un fascio di rose dietro
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1923
gliela accennò, ridendo; con un brivido. Il Carraresi gridò
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1923
Tevere; larghe e verdi. Un gregge di pecore, a
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1923
Alla salita della Camilluccia, un giovanotto girava un organetto
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1923
Camilluccia, un giovanotto girava un organetto; foderato, dietro, di
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1923
tra i bevitori, tendendo un piattello rincalcagnato e rotto
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1923
essere con lui. ¶ Ad un tratto, il Carraresi tirò
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1923
aveva fatto doventare come un incendio fosco, in fondo
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1923
Flaminia, stava per venire un temporale. ¶ Tuttavia, essi non
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1923
Passeggiata di Ripetta; e un brigadiere dei Carabinieri, tenendo
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1923
intravedevano meglio quando veniva un lampo. Ma ora, ogni
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1923
se lo vide accanto, un poco indietro. Gli domandò
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1923
entrava appena, insieme con un fiumiciattolo sporco come una
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1923
provava contro di lui un risentimento ostinato; e avrebbe
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1923
settimana prima gli pareva un’inezia e basta! ¶ Chiese
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1923
mano, come se avessero un rancore intimo; che li
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1923
cani randagi, e, dentro un castro, un porco di
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1923
e, dentro un castro, un porco di pelo bianco
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1923
gomiti aguzzi, c’era un cavallo morto; e, a
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1923
e, a pochi passi, un branco di pollastre e
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1923
sentì una grande dolcezza. Un buttero cavalcava lungo la
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1923
altra cosa. ¶ Finalmente, apparve un pezzo acuminato di Anguillara
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1923
Anguillara; in mezzo ad un piccolo cerchio di lecci
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1923
All’entrata del paese, un asino si rotolava nella
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1923
Su la porta antica, un orologio con le lancette
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1923
era da per tutto un silenzio tranquillo; che riempiva
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1923
pareva di respirare meglio. Un astore, con le ali
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1923
ancora poco fondo, dormiva un gregge insieme con il
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1923
il lago tagliasse come un coltello la riva opposta
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1923
distinguevano bene i sassi un poco verdastri! Mentre le
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1923
cavalli sciolti; e poi, un’altra volta, troppo presto
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1923
morte e di odio; un odio cresciuto dentro a
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1923
l’arsione arida. Ebbe un lungo brivido, che lo
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1923
del giorno innanzi prendeva un senso soltanto quasi lubrico
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1923
che passava di lì, un fascio di rose? ¶ Si
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1923
cuore. Ella camminava in un modo che lo turbava
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1923
turbava; con le gambe un poco magre, come se
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1923
proibito lei. ¶ E, con un’aria di finto sospetto
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1923
Carraresi se n’offese un poco: ¶ — Lo sapevo che
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1923
scordarmene subito. ¶ Intanto, scelsero un caffè: quasi di fronte
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1923
amanti, quasi nascosti da un vassoio di pasticcini: a
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1923
vassoio di pasticcini: a un altro, una ragazza di
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1923
erano di una madreperla un poco gialla. Aveva i
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1923
canapè rosso, c’era un mucchio di giornali illustrati
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1923
che avrebbe scaraventato volentieri un bicchiere tanto agli amanti
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1923
torte e tremolanti; come un filo quando è stato
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1923
spalancò con fracasso; sbatacchiando. Un giovanotto elegante, in maniche
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1923
stecca in mano, fece un passo nel caffè per
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1923
nel caffè per cercare un riparo. La voce rauca
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1923
il caffè, benchè desse un’occhiata al fondo della
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1923
fine, dopo aver fatto un gran respiro di sollievo
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1923
se avesse dovuto compiere un’impresa difficile: ¶ — Da dove
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1923
disposto anche a commettere un omicidio! Poi, se anche
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1923
volse, e Ubaldo Papi, un altro suo amico, gli
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1923
che egli lasciava dopo un mese o poco più
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1923
con gli occhi di un marrone quasi nero e
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1923
e teneva il cappello un poco indietro; per darsi
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1923
per darsi di più un’aria spigliata e disinvolta
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1923
s’imbambolava, restando di un pallore giallo fino al
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1923
cose sarebbero andate in un altro modo. Ma a
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1923
quell’insoddisfazione, che somiglia un poco alla perdita di
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1923
la stessa veemenza; illudendola un’altra volta, e facendole
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1923
deserta. Era, per lei, un piacere troppo forte: quasi
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1923
svolta brusca, c’è un ponte. Il fiume era
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1923
di cavalli pascolava in un campo vicino: scodinzolavano, e
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1923
gialli di licheni. Lontano, un monte della Sabina, un
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1923
un monte della Sabina, un poco roseo, pareva che
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1923
fino alle spalle dentro un fosso che la tagliava
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1923
di piangere. Camminarono insieme un tratto di strada; senza
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1923
bruni; il cielo divenne un poco nebbioso e d
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1923
poco nebbioso e d’un turchino quasi violaceo. ¶ La
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1923
Incontrarono qualche contadino ed un branco di vitelli; e
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1923
paresse ancora. Figlia di un ricco proprietario umbro, che
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1923
Dario solo! Ne aveva un rimorso che la tentava
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1923
tornare a lui per un’altra strada. Ma, alla
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1923
egli le avesse dato un appuntamento e disperasse di
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1923
e, ad allontanarsi, provava un benessere prima quasi fisico
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1923
quasi fisico e poi, un altro benessere che si
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1923
avesse lasciate mai. Con un senso spiacevole, si ricordava
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1923
camera, ora ebbe, invece, un piacere così tranquillo; che
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1923
dietro il Campidoglio d’un grigio pallido. Mentre, invece
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1923
Traiano s’illuminavano d’un chiarore roseo; come la
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1923
il temporale scendeva da un’altra parte. Anche i
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1923
nuvole nel cielo d’un turchino umido. E gli
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1923
nascita della coscienza; in un momento di soavità. ¶ Inutile
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1923
la pioggia, era tornato un caldo afoso; e le
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1923
Albertina, che gli dava un rammarico quasi doloroso. Lampeggiava
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1923
lungo le mura Aureliane. ¶ Un suono grave di campane
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1923
prati di Villa Borghese. ¶ Un cipresso vecchio fece uno
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1923
è umida e basta un poco di vento a
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1923
Albertina ad andarsene? Con un senso di pianto, che
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1923
Gli tornò la musica: un motivo attaccato alle cose
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1923
gli fosse possibile provare un sentimento così delizioso e
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1923
Mentre si ricordava, con un desiderio vivo, di come
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1923
aria, senza mai avvicinarsi, un grande scampanio; mentre attorno
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1923
mi vuole anche lei un poco di bene, Albertina
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1923
creduto la coscienza: fu un momento di angoscia anche
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1923
che gli fosse possibile, un’altra musica gli riempì
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1923
porta su la testa un vaso pieno di acqua
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1923
sottile, quasi tagliente; come un filo che fosse rimasto
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1923
staccarsi. ¶ CAPITOLO XII. ¶ Da un mese era partita, e
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1923
e i capelli d’un nero sbiadito. Ma non
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1923
disse subito ch’era un’attrice cinematografica. Poi gliene
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1923
Poi gliene fece conoscere un’altra, che aveva il
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1923
di farlo innamorare di un’altra; e tornava sempre
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1923
quasi una crudeltà che un amico più giovane di
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1923
una delusione lacerante come un coltello. ¶ Ma doveva vendicarsi
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1923
tre giorni dopo, incontrò un’altra volta il Papi
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1923
sè. ¶ Ma Dario provava un senso doloroso, della sua
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1923
certa età! ¶ Dario ebbe un senso rapido di malessere
200
1923
cosa; il quale è un segno caratteristico della giovinezza
201
1923
con una differenza vanitosa. Un giovane può anche godere
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1923
più giovane, si discostò un poco da lui; per
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1923
essere perfino rasentato con un braccio! Perchè, infatti, Dario
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1923
gli pareva di garantirsi un riposo sempre più certo
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1923
sempre più certo. ¶ Ad un certo punto della Via
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1923
volesse tenere lì per un tempo indefinibile; e guardò
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1923
Albertina pareva disperdersi; come un grano di polvere. Le
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1923
Niente! Lo sentiva con un raccapriccio spaventoso. Non c
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1923
di puledri ridiscendendo da un poggetto erboso. ¶ CAPITOLO XIII
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1923
le volte che restava un momento sola le veniva
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1923
le faceva paura come un gastigo ignoto e inevitabile
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1923
le era restato come un desiderio di Dario; e
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1923
contentavano di pensare in un modo insignificante, come per
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1923
all’altro? Bastava conoscere un uomo, per conoscerli tutti
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1923
giornate, si stendeva in un campo, e gli passava
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1923
che lo piegava ad un’obbedienza profonda e scura
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1923
alla Via Salaria, da un casolare rosso della Via
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1923
essere da più di un uomo. ¶ Tutta la campagna
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1923
era silenziosa; ma ad un tratto, udì un suono
220
1923
ad un tratto, udì un suono di campanacci. E
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1923
finchè tutto il gregge, un poco sbandato, sparì dietro
222
1923
ottobre; senza nè meno un albero; e qualche casolare
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1923
e dalla terra deserta. ¶ Un branco di cornacchie, fitte
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1923
dello stesso peso, rasentò un tetto, tremolando tutto; e
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1923
la musica gli dava un senso di vergogna; e
226
1923
Il rimorso era come un uncino, che egli stesso
227
1923
volta, prendendo a caso un viottolo sconosciuto, era giunto
228
1923
stata; e ne provava un contento, che, gli ricordava
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1923
tornare a casa. ¶ Ad un tratto, lo scosse un
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1923
un tratto, lo scosse un colpo di fucile sparato
231
1923
prese la campagna; saltando un muricciolo, dietro il quale
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1923
E l’erba aveva un luccichio triste, come quello
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1923
piombo appena tagliato. In un avvallamento, di cui prima
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1923
con lui. Aveva sbagliato un’altra volta! Gli era
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1923
credere che anche da un legno secco potesse spuntare
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1923
legno secco potesse spuntare un fiore. ¶ Entrando in Roma
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1923
una gioia indimenticabile, lasciare un’altra volta la famiglia
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1923
di sorridere; quasi con un desiderio cupo. Le pareva
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1923
con la punta di un dito sul marmo la
240
1923
le mani tremanti; scegliendo un vestito nuovo che non
241
1923
E se amava già un’altra, non doveva dirgli
242
1923
buttandolo sul letto. Sentiva un malessere, con tutti i
243
1923
dolore. Se amava già un’altra, non doveva dirgli
244
1923
soffriva e ritirarsi in un convento; perchè egli pensasse
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1923
curva alla tesa; riaggiustò un nastro che si era
246
1923
sempre bella. ¶ Si mise un’altra volta il cappello
247
1923
escita? ¶ Le nuvole grigie, un poco violacee, coprivano tutto
248
1923
assicurò che avrebbero preso un palco. ¶ Anche Dario era
249
1923
mano. ¶ Soltanto quando fu un’altra volta in camera
250
1923
a letto; perchè sentiva un poco di febbre. Si
251
1923
battere le ore a un orologio nel corridoio, tendeva
252
1923
che aveva ascoltato con un’attenzione involontaria, gli tornarono
253
1923
Crisogono. Si avvicinò a un’altare, perchè vi aveva
254
1923
Coeli. ¶ L’ombra di un arco scendeva fin quasi
255
1923
dell’altare; dove era un Cristo più alto di
256
1923
Cristo più alto di un uomo; vestito di rosso
257
1923
le mani legate; dietro un vetro chiuso da una
258
1923
era umida e nebbiosa. Un carro funebre s’avvicinava
259
1923
prese; e ricordò con un piacere triste, che aveva
260
1923
certamente gli avrebbero dato un impiego piuttosto buono che
261
1923
credeva più di essere un musicista; e, ormai, era
262
1923
qualunque tentazione, scambiandola per un buon indizio che gli
263
1923
a suo vantaggio, pigliava un peso importante nel desiderio
264
1923
e ai sentimenti istintivi un’esistenza quasi indipendente; giustificata
265
1923
non hanno nè meno un’affinità continua. Dario aveva
266
1923
tempo trascorso; separato da un taglio, del quale volevano