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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
1
1545
che la reggeva com'un sacro nume, ¶ e mancherá
2
1545
qual pria, divenga d'un tenore. ¶ Quest'è che
3
1545
forse ben sará tacer un poco, ¶ ch'i' son
4
1545
il Vecchio santo, ¶ d'un arbuscel su 'l tronco
5
1545
abbi, com'in asse un chiodo fitto, ¶ fitto nel
6
1545
E perché senz'Amor un uom mortale ¶ è com
7
1545
uom mortale ¶ è com'un prato che senz'erba
8
1545
intrican cosí che spesso un nero, ¶ torbido tempo ce
9
1545
e sento tutta via un altro farmi, ¶ ch'a
10
1545
lui contempre. ¶ Poi s'un punto mancar dal ver
11
1545
concordia estrema ¶ fa l'un con l'altro insieme
12
1545
come le parti d'un soggietto ¶ bramano unirsi con
13
1545
s'aggiunge tutt'a un luoco. ¶ 37. ¶ De la terra
14
1545
mai sempre Amor in un raguna; ¶ onde si vede
15
1545
il versi, ratto com'un rivo ¶ correr e un
16
1545
un rivo ¶ correr e un globo farsi 'l vederai
17
1545
e star insieme l'un con l'altro uguale
18
1545
ragiono. ¶ Arte o mestier un uomo non saria ¶ a
19
1545
Vist'ho piú volte un saggio agricoltore ¶ nel far
20
1545
numeri di quai l'un l'altro alletta: ¶ con
21
1545
e fa che l'un con l'altro ben
22
1545
e cura, ¶ che 'n un le unisce e lega
23
1545
fosse la lor vita un vivo esempio ¶ a noi
24
1545
Dio l'onore, ¶ com'un fratel con l'altro
25
1545
sia, ¶ e cerchi l'un de l'altro il
26
1545
che tenga in pace un stato sempre intiero? ¶ Se
27
1545
quanto dire intendo, ¶ ch'un Platonico giá di ciò
28
1545
generar con questo stile ¶ un altro freddo corpo a
29
1545
quel non nocerebbe pur un poco, ¶ né scemarebbe il
30
1545
da l'altro l'un molti alchimisti, ¶ e questo
31
1545
quello annide. ¶ 78. ¶ Cosí l'un uomo l'altro non
32
1545
e farsi di scïenze un ricco vaso, ¶ che di
33
1545
viso impallidisse, ¶ a pena un po' si ciba che
34
1545
accende ¶ a saper quanto un altro ingegno intende. ¶ 87. ¶ E
35
1545
uom apprezza, ¶ non d'un pugno atterrar un forte
36
1545
d'un pugno atterrar un forte toro, ¶ e innanzi
37
1545
l'Amor d'ogni un, tanto deliba ¶ di quella
38
1545
farete ¶ se, senz'Amor, un'ombra e un fumo
39
1545
Amor, un'ombra e un fumo sète? ¶ 106. ¶ Non disse
40
1545
Cristo donerai, ¶ se sopra un rogo ardente il corpo
41
1545
l mondo, ¶ cosí d'un verbo sol potea salvarne
42
1545
il morir non curando un picciol pelo. ¶ A simil
43
1545
doglie pregando ch'ogni un sia salvato. ¶ Su la
44
1545
ossa nasce d'oglio un fonte. ¶ 120. ¶ Luzia, d'Amor
45
1545
ale, ¶ ché s'in un cor alberga e vi
46
1545
sente. ¶ È sempre d'un tenor, né mutamento ¶ vedi
47
1545
n mente mia qualch'un dispiego ¶ per palesarti d
48
1545
in me senti' destarsi un gran pensiero, ¶ ch'iva
49
1545
a questa morte giova. ¶ 37. ¶ Un forte sdegno allor nascer
50
1545
fòr di spene: ¶ quest'un si trova piú che
51
1545
udito hai dire ¶ ch'un sdegno puote piú ch
52
1545
sentiva noia? ¶ 41. ¶ So, dice un altro, come da sé
53
1545
dubbia e vaga, ¶ ch'un poco dolce molt'amaro
54
1545
gente ¶ di ciò ch'un amoroso cor interna; ¶ ma
55
1545
viene e vassi come un scaltro furo, ¶ e fa
56
1545
il bel paese parte, ¶ un giovane conobbi ricco e
57
1545
sí l'accese con un finto viso, ¶ ch'egli
58
1545
ché si trovò ch'un servo mezzo stolto ¶ s
59
1545
e senza pro servir un'aspra tigre, ¶ tal ch
60
1545
mi fugge, ¶ e per un servo e pazzo si
61
1545
tua vita il meglio". ¶ 52. ¶ Un terso specchio allor egli
62
1545
voti e dieder lodi, ¶ un sdegno d'oro offrendo
63
1545
allora, ¶ né fòr che un sdegno mai rimedio valse
64
1545
in questo stassi. ¶ L'un de l'altro a
65
1545
come si dánno ¶ l'un l'altro intendo, dotto
66
1545
come ad accettar l'un l'altro fanno, ¶ questo
67
1545
sua n'ha ciascun un'altra unita. ¶ 64. ¶ L'amante
68
1545
egli è amato d'un medemo amore, ¶ mentr'egli
69
1545
si chiama, ¶ e l'un l'altro s'acquista
70
1545
che lega dui in un, né fia reciso, ¶ per
71
1545
fia reciso, ¶ per ch'un perdendo si guadagnan dui
72
1545
in due vite ogni un di lor soggiorna. ¶ 70. ¶ Di
73
1545
la natura: ¶ s'ad un tu t'assimigli, ragion
74
1545
il core ¶ ha sempre un specchio luminoso e vago
75
1545
parole ¶ esser oneste e un viver singulare. ¶ Fòr de
76
1545
mano a puro vetro un altro stende ¶ in vece
77
1545
voglia. ¶ Ed è bellezza un vivo e chiar splendore
78
1545
di molte vertuti essere un vaso: ¶ quella luce del
79
1545
e chiara luce ¶ d'un animo gientil, di bei
80
1545
lá su cosí giocondo ¶ un'ombra è quel piacer
81
1545
che tre persone in un inchiave ¶ una divina e
82
1545
di tutti i beni un bene ivi aggregato, ¶ ch
83
1545
terra si può dir un simulacro. ¶ 93. ¶ Or se qui
84
1545
quel sí n'appaga un'ombra e un segno
85
1545
appaga un'ombra e un segno? ¶ 94. ¶ Se non avesse
86
1545
il Re del cielo ¶ un raggio sparso del divino
87
1545
alcun consorzio umano: ¶ l'un uomo a l'altro
88
1545
differenza dal propinquo a un strano: ¶ ogni paese diverria
89
1545
discerno, ¶ sarebbe nostra vita un duro inferno. ¶ 96. ¶ Non fôra
90
1545
antica. ¶ 97. ¶ E per restar un poco al basso ancora
91
1545
figura, ¶ ma v'era un'altra spece di mortali
92
1545
duo bei visi, ¶ l'un contra l'altro, e
93
1545
la sua forza ogni un di lor si fida
94
1545
ombilico ¶ vi fece con un groppo o nodo o
95
1545
ancora ricercava. ¶ 106. ¶ Cosí l'un l'altro tutto 'l
96
1545
concorre, ¶ sará diviso ancor un'altra volta, ¶ ed ogni
97
1545
forti ¶ a soffrir l'un per l'altro mille
98
1545
Se si potesse unir un'oste insieme, ¶ che di
99
1545
perché 'n lor era un sol core. ¶ D'Eurïalo
100
1545
chi vi mira in un momento accende. ¶ E tanta
101
1545
questi in colui, ed un si fan di doi
102
1545
la prima. ¶ 42. ¶ E quando un corpo tutto bello e
103
1545
bello e vago ¶ informa un'alma d'ogni grazia
104
1545
n corpo sozzo alberga un'alma diva, ¶ ché questo
105
1545
belle membra tien talora ¶ un vizïoso spirto e falsa
106
1545
con rossor lucente, ¶ s'un poco questo premi, allor
107
1545
sua erba, ¶ cui sol un giorno ogni bellezza ha
108
1545
quante volte avien che un uom si vede ¶ ne
109
1545
duo begli occhi ed un polito viso, ¶ e li
110
1545
di grilli e farfalle un stormo in mano. ¶ 48. ¶ Or
111
1545
e ben composte membra ¶ un'anima gientil e chiara
112
1545
cor mi rende d'un sol dubbio pregno ¶ l
113
1545
non che svellesse pur un picciol pelo? ¶ Son stati
114
1545
è ch'a Dio un angiol faccia forza, ¶ ch
115
1545
l'angiol poi inspira un uom e il guata
116
1545
s'onori. ¶ 67. ¶ Se fosse un sol Amor, i' crederei
117
1545
è manifesto. - ¶ 69. ¶ Allor con un soave e santo riso
118
1545
ancora ¶ in tre persone un Nume sol s'adora
119
1545
a Dio correndo gire, ¶ un sol atto si scerne
120
1545
finire: ¶ onde ne nasce un circolo perfetto, ¶ che con
121
1545
altro non è ch'un cerchio vago, ¶ che buon
122
1545
so che 'l cor un gran pensier ti lima
123
1545
or uno ed or un altro errore ¶ che spesso
124
1545
il sommo Crïatore. ¶ Sotto un son gli elementi e
125
1545
l'incorporea natura in un soggietto ¶ ch'invisibile a
126
1545
natura fanno, ¶ e d'un tenor eternamente vanno. ¶ 93. ¶ Ma
127
1545
che tristo è l'un, l'altro è gientile
128
1545
nati, ¶ di cui l'un gioia, l'altro danno
129
1545
voce sian Cupídi doi, ¶ un sol Cupído è quel
130
1545
occhi nostri ¶ appar d'un vago corpo la bellezza
131
1545
ogni ora. ¶ La sacra un sol disir ha fisso
132
1545
e frale, ¶ che, come un po' di febre la
133
1545
de l'ingegno, ¶ d'un animo gientil, leggiadro e
134
1545
i bei genebri in un riceve, ¶ fin che 'l
135
1545
n terra aperto sia un paradiso ¶ pien d'ogni
136
1545
vero guado, ¶ e pensa un raggio qui mirar di
137
1545
lucenti e belli. ¶ 18. ¶ S'un picciol lume al sol
138
1545
pasce, ¶ si contenta albergar un puro core, ¶ pur ch
139
1545
ardore ¶ può dir ch'un'altra volta egli rinasce
140
1545
me di novo or un disio, ¶ a cui so
141
1545
morto mentre ch'ama: ¶ un dolce amaro Orfeo Amor
142
1545
senza l'altro l'un non siede a mensa
143
1545
se la chiave ¶ d'un fiero sdegno non gli
144
1545
si trova, ¶ ché sol un sdegno a questa morte
145
1545
che per men pena un uomo spesso more, ¶ né
146
1545
non sol mortai ma un scoglio alpino: ¶ e quando
147
1545
ogni mirar mi fosse un dardo ¶ che le fiamme
148
1545
morti in pace sosterrei". ¶ 20. ¶ Un anno o poco men
149
1545
di quella che, d'un guardo solo, ¶ or dammi
150
1545
e faccia d'ognintorno un strano gioco, ¶ spezzando quanto
151
1545
languir, mi fate sano. ¶ 33. ¶ Un sol di vostri sguardi
152
1545
non moia. ¶ 34. ¶ Se dunque un dolce sguardo mi dá
153
1545
trabocchi ¶ al raggio d'un bel guardo umile e
154
1545
in cor disio. ¶ 43. ¶ Restommi un sol disio fitto ne
155
1545
senza lei movessi pur un piede, ¶ e se mostrarmi
156
1545
mostrarmi baldanzoso ardiva, ¶ d'un fier e irato sguardo
157
1545
feriva. ¶ 50. ¶ Ed era questo un darmi allor la morte
158
1545
quella ardiva, ¶ ma com'un uom di marmo me
159
1545
mio desir cangiasse pur un poco. ¶ 54. ¶ Ma se narrar
160
1545
tanto varii sempre, ¶ ch'un lustro a raccontargli assai
161
1545
di gridar n'andai un giorno ¶ quasi su 'l
162
1545
con dolce aspetto ¶ sotto un lauro seder un Vecchio
163
1545
sotto un lauro seder un Vecchio in l'erba
164
1545
vedrebb'Argo, ¶ entra in un tratto, e misera non
165
1545
pensier casti ¶ convien ch'un vero amante sempre vada
166
1545
avolse a' tuoi disir un duro freno, ¶ e, qual
167
1545
ti soccorse, ¶ o con un riso ti levò d
168
1545
s'accorse, ¶ sol con un cenno ti fe' sasso
169
1545
hai cercato piú d'un strano lido ¶ fòr di
170
1545
spalle, ¶ ché pur s'un dí la vera strada
171
1545
saper nostro è sol un ricordarsi: ¶ ch'anguli in
172
1545
suol sovente farsi. ¶ Quivi un uom ignorante interrogasti, ¶ e
173
1545
a te ritire ¶ con un piacer che porgi sempiterno
174
1545
suoi, ¶ prima del mondo un'atra nube pone, ¶ che
175
1545
velo colorando vanno ¶ con un color de gli altri
176
1545
ciò si vede ch'un perfettamente ¶ di bontá colmo
177
1545
senza te fare? ¶ In un momento, dove tu t
178
1545
gli strali tuoi in un momento fanno. ¶ 133. ¶ Non s
179
1545
mille volte e vede ¶ un uom sfrenato, d'ogni
180
1545
il bel che 'n un da molti bei s
181
1545
appare: ¶ se varii suoni un tuono discoperse, ¶ grata armonia
182
1545
si move a sdegno. ¶ Un animo gientil quegli atti
183
1545
sovente in core ¶ nasce un pensier che poi n
184
1545
ingombra tutti: ¶ ché veggiendo un amante far errore, ¶ credem
185
1545
assai. ¶ 2. ¶ Talor si vede un amator che sempre ¶ si
186
1545
l'ora mesto moia. ¶ Un altro cangia poi pensieri
187
1545
gioia, ¶ né saldo in un tenor mai ferma il
188
1545
grave volto accrebbe, ¶ ch'un certo non so che
189
1545
se fin qui l'un giogo di Parnaso ¶ assai
190
1545
cor t'aventa ¶ ch'un piacer gusti sí soave
191
1545
s'ha nel cor un sol e rar disire
192
1545
duo cori, ¶ cerca l'un l'altro di piacersi
193
1545
ciò non parlo, ¶ ch'un'altra volta serbo a
194
1545
ché di sue lodi un pelago infinito ¶ si scopre
195
1545
sol di tanta gloria un segno e un'ombra
196
1545
gloria un segno e un'ombra ¶ a lodar quella
197
1545
in quelle piagge, ¶ con un gran stuolo di pensier
198
1545
veder da quell'uscir un vivo fuoco, ¶ che le
199
1545
star ti giove?" ¶ 19. ¶ Ergesi un altro mio pensier e
200
1545
l'alte imprese? ¶ Qual un gran prato senza d
201
1545
Amor avanti gli occhi un speglio, ¶ ove se stesso
202
1545
adopra, ¶ s'avien ch'un'alma a sé chinata
203
1545
che l'alma aggioia: ¶ un guardo in vita il
204
1545
il tien, l'allegra un cenno, ¶ si regge con
205
1545
sempre lo trovi d'un voler intiero. ¶ Ch'ove
206
1545
che sol per fama un uomo s'innamora, ¶ e
207
1545
sente allora? ¶ Gode in un mar di gioia e
208
1545
conviene. ¶ E sí l'un contra l'altro contendea
209
1545
quando la nave ad un sol vento è resa
210
1545
era al destro fianco ¶ un olmo cinto d'edra
211
1545
pomposo, ¶ o qual sovvra un corsier al correr vòlto
212
1545
di vaghezza, ¶ e l'un gienocchio e l'altro
213
1545
a chi vi mira un paradiso, ¶ han detto: "Di
214
1545
s'aggira, ¶ e d'un bell'arco tutta l
215
1545
altre volte lor predisse un mago, ¶ che quanto sovvra
216
1545
saggio spirto e d'un aspetto vago, ¶ tanto sarebbe
217
1545
chiare, ¶ che se l'un occhio e l'altro
218
1545
non può né pur un punto stare, ¶ ch'innanzi
219
1545
sempre ¶ farai che l'un con l'altro si
220
1545
fama caldamente t'arde, ¶ un incendio fará sí chiaro
221
1545
terra circonda attorno attorno ¶ un picciolo ruscel che non
222
1545
mai chi l'ama un guardo gira. ¶ 79. ¶ E ben
223
1545
pia, ¶ fugge da l'un e spesso l'altro
224
1545
dive appella. ¶ 83. ¶ E com'un guardo ed un favor
225
1545
com'un guardo ed un favor riceve, ¶ con tutto
226
1545
Ben ti dirò ch'un giorno vederai ¶ un saggio
227
1545
ch'un giorno vederai ¶ un saggio Vecchio che veder
228
1545
Ch'a far eccelso un uom chiar e famoso
229
1545
intiera la sottragge: ¶ indi un bel vaso pien di
230
1545
ne vidi mai salvo un vicino ¶ a la Garonna
231
1545
che fanno a mezzanotte un chiaro giorno, ¶ udivan quel
232
1545
l'alma accese in un momento d'ora? ¶ Né
233
1545
occhi immoti; ¶ tal ch'un sottil velen da quei
234
1545
sol li tocchi pur un poco, ¶ che ratto non
235
1545
i rai, ¶ arsi in un tratto, e crebbe sí
236
1545
mille volte l'ora un core ¶ morendo non morir
237
1545
Amor mantiene; ¶ ma s'un piacer li dá, dá
238
1545
u' non si trova un'ora mai tranquilla. ¶ Mille
239
1545
fa che scocchi: ¶ con un poco di mèl talor
240
1545
duo begli occhi con un guardo altiero, ¶ ch'io
241
1545
si scopre d'eloquenza un alto mare ¶ che meraviglia
242
1545
labra appare, ¶ ch'ogni un vorrebbe starle sempre avanti
243
1545
si diede e fece un rio ¶ del fiero lagrimar
244
1545
Perché non sono in un medemo speco ¶ sepolto a
245
1545
terra giace. ¶ I' sono un'ombra e un corpo
246
1545
sono un'ombra e un corpo in tutto privo
247
1545
spirar fòre: ¶ vedrebbe aperto un novo paradiso, ¶ che purga
248
1545
vita dánno, ¶ se mirano un con lieta e vaga
249
1545
piacer sí mista, ¶ ch'un mar di gioia in
250
1545
e la terra d'un onesto zelo. ¶ 128. ¶ Questi soli
251
1545
gli occhi ch'ad un vago giro, ¶ quand'ella
252
1545
mira pur quest'occhi un poco, ¶ allor ammorza in
253
1545
adira insano, ¶ torgli ad un cenno l'arme fòr
254
1545
l poggio v'era un luoco ameno, ¶ con l
255
1545
che mai fosse, ¶ con un giardin sí bel che
256
1545
nascoso il vizio in un d'i lati, ¶ ed
257
1545
di chi mal opra un verme sí mordace ¶ che
258
1545
passa l'affanno in un momento, e resta ¶ del
259
1545
unito serberai; ¶ ché forse un giorno con sonora avena
260
1545
e far ch'ogni un contezza ¶ di voi pigliasse
261
1545
piú preclare, ¶ ché s'un cantate al mondo non
262
1545
par appresso molti quasi un mostro ¶ che donna lettre
263
1545
preclaro ¶ di bella donna un dotto ingegno fôra? ¶ Ché
264
1545
materna dar ristoro, ¶ con un giudicio cosí dritto e
265
1545
grave, ¶ divino ingegno ed un parlar soave. ¶ 29. ¶ Il mastro
266
1545
vale. ¶ 32. ¶ Cosí si trasferisce un arbor spesso ¶ d'un
267
1545
un arbor spesso ¶ d'un luoco a l'altro
268
1545
perché frutti meglio, ¶ e un uom sovente in altra
269
1545
porti in mezzo a un sacro bosco, ¶ ch'a
270
1545
quivi Giove vuol ch'un tempo stia, ¶ dando di
271
1545
e misurar le stelle un altro in cielo, ¶ e
272
1545
torri atterran quasi in un repente, ¶ gli hanno le
273
1545
di suoi piú fidi un'ala attorno, ¶ cui da
274
1545
l'arme sudar istima un gioco ¶ da che 'l
275
1545
lui chi meglio intenda un sito ¶ per metter l
276
1545
mostrar come si batta un'alta rocca, ¶ quanto dal
277
1545
con cui sempr'alto un capitano sale. ¶ 70. ¶ Taccio mill
278
1545
a l'improviso gisse ¶ un sol spiegando a l
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1545
l'assalto quasi tutto un giorno. ¶ 84. ¶ Con le bombarde
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re cortesemente li conciede ¶ un vescovato ricco e singulare
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e singulare, ¶ che per un de li suoi figliuoi
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onore ¶ una sincera fé, un saldo core. ¶ 89. ¶ In Italia
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accensa ¶ verso Genova far un largo volo, ¶ e porvi
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1545
ver conosce chiaramente ¶ ch'un tanto re con gran
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1545
partenza, ¶ qual esser suol un lucido baleno, ¶ ch'a
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E seco ancor in un momento andaro ¶ quanti eran
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lira, ¶ ed era com'un uom che di sé
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1545
come dal vento mossa un'onda gira, ¶ e mille
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1545
altro canto ¶ a far un nuovo e bel castello
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1545
bisogna par ch'ogni un si metta. ¶ 60. ¶ Che fai
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Ben Cristo vi porrá un dí la mano, ¶ vibrando
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1545
sí robusto ¶ ch'era un Scipio, un Cesar ed
293
1545
ch'era un Scipio, un Cesar ed uno Augusto
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1545
valore ¶ quanto possa mertar un uom onore. ¶ 72. ¶ Successe a
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1545
e onora: ¶ di Lodovico un d'i figliuoli eletto
296
1545
fu sí ripieno ¶ d'un grave ragionar dolce e
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1545
magna, ¶ del primo Lodovico un figlio venne, ¶ che dove
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1545
disperse ¶ insieme radunò in un repente, ¶ e fe' cosí
299
1545
e fu di fede un ampio e cupo mare
300
1545
nemico di Dio stuolo ¶ un sacrilego sí e tanto
301
1545
pur spagnuolo, ¶ ch'avendo un tabernacolo ghermito, ¶ l'ostia
302
1545
intepidito ¶ e per rubar un po' d'argento, o
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1545
certo fur d'Italia un chiaro raggio, ¶ mentr'ella
304
1545
famoso e chiaro, ¶ ch'un specchio di bontá nel
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1545
pregio. ¶ Era Bologna allor un giglio e un fiore
306
1545
allor un giglio e un fiore ¶ odorifer, gientil, vago
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l'ossa mi scorreva un gielo ¶ di non so
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1545
ritira, ¶ e parmi ch'un pensier il cor ti
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i cieli differenti, ¶ l'un piú de l'altro
310
1545
sempre il corso d'un medemo gioco: ¶ Pluton tant
311
1545
fine destinato ¶ sempre d'un modo va, né cangia
312
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ingorda, ¶ avrá di spine un tormentoso serto, ¶ e mentre
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1545
ed immortali. ¶ E s'un di grazia colmo qui
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1545
opre il core. ¶ 19. ¶ S'un temporal signor tu vuoi
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1545
si ponga al vizio un duro freno ¶ e sia
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1545
donna ¶ posando in mezzo un ricco e aurato letto
317
1545
addoglia. ¶ 41. ¶ A la madre un miracol par che sia
318
1545
ora avea ¶ per far un corpo sovvra tutti eletto
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1545
si ritrovò presente ¶ in un minuto in cor al
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1545
begli occhi ardenti, ¶ ch'un certo non so che
321
1545
sporgea, ¶ e tal d'un dir soave caro pegno
322
1545
cose parla che fanno un paradiso. ¶ 53. ¶ Il petto le
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1545
gli occhi fôro, ¶ ch'un lucido zafir regga e
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1545
il tutto penetra in un baleno. ¶ E fêr che
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1545
detto l'Oglio, ¶ com'un bel prato Aprile inerba
326
1545
saravvi lite. ¶ È questa un sole e l'altre
327
1545
Si ritrovasse al meno un altro Omero, ¶ o ver
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1545
dará forse questa in un repente ¶ grazia di ber
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1545
empiendo l'aria d'un soave canto. ¶ E di
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1545
di bei penti augelli un alto stuolo ¶ d'intorno
331
1545
Gazuolo ¶ d'allegrezza vestiro un novo manto, ¶ ed ogni
332
1545
braco ¶ di bella rena un suol divenne mondo, ¶ tal
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1545
era d'atra nube un picciol velo, ¶ ma dolce
334
1545
non diede al mondo un sí bel giorno, ¶ né
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1545
empion le menti d'un onesto zelo, ¶ e mostran
336
1545
fa mestieri, ¶ e l'un con l'altro detto
337
1545
ti mostrò, com'in un speglio ¶ si vede per
338
1545
mar poi rende. ¶ 11. ¶ Sotto un salce ivi le soperbe
339
1545
pare, ¶ ch'ebbe in un tratto me da me
340
1545
Col canto s'accordava un dolce suono ¶ d'una
341
1545
fiume ¶ una leggiadra Ninfa, un santo nume. ¶ 14. ¶ Qual che
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1545
me l'alma in un momento svelle, ¶ ed ogn
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1545
sorge con questa d'un medemo fonte, ¶ tal che
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1545
la molle erbetta, ¶ d'un'alta pioppa sotto la
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1545
scorgea ¶ e di pistacchi un bel giardin ombroso, ¶ il
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1545
come talor si vede un folto bosco; ¶ di ciò
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1545
Pado allora, ¶ che dentro un scabro tofo era cavata
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1545
manto ¶ spiegavan carco d'un sassoso scoglio, ¶ l'Arno
349
1545
gli anni tuoi, ¶ ch'un Lino fusti ed un
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1545
un Lino fusti ed un Orfeo fra noi. - ¶ 49. ¶ - Affrena
351
1545
rivo, ¶ ché qui, - disse un, - non lece star in
352
1545
eternamente viva, ¶ che con un salce mi fará poeta
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1545
more in piú d'un sito, ¶ sedeva a canto
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1545
coprendo il capo d'un irsuto pino, ¶ ed ogni
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1545
augelli il luoco in un momento abonda, ¶ che stavan
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1545
di quella che divenne un verde alloro, ¶ di cui
357
1545
Ch'i' vuo' cantar un nuovo paradiso, ¶ che d
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1545
che meco sète ¶ d'un esser, d'un poter
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1545
d'un esser, d'un poter e d'una
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1545
non tiene e com'un cribro è quello, ¶ ed
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1545
lor mortali. ¶ 87. ¶ Dicon ch'un po' di bianca lana
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1545
sue bianche gregge toglie. ¶ Un lauro di Peneo la
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1545
suo vicino, ¶ e l'un de l'altro sta
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1545
non sia chi muti, ¶ un decreto è, per cui
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1545
s'aiuti, ¶ i' forse un'altra volta il mondo
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1545
voce indebolita alquanto, ¶ riposa un poco e meco qui
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le tanto dottrinate scole. ¶ Un lanio, un fabro, un
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1545
dottrinate scole. ¶ Un lanio, un fabro, un guattaro in
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1545
Un lanio, un fabro, un guattaro in cucina ¶ illuminar
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1545
chiome sue leggiadre ¶ d'un capèl copre di sottil
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1545
corno ¶ che sovvra tutti un sasso duro e alpino
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1545
d'atre nubi cinto un pino ¶ ombrava, e un
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1545
un pino ¶ ombrava, e un faggio, un'elce, un
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1545
ombrava, e un faggio, un'elce, un cerro e
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1545
un faggio, un'elce, un cerro e un orno
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1545
elce, un cerro e un orno, ¶ e su le
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1545
non ebbe in terra un altro paro, ¶ che fiamma
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1545
per far che l'un de l'altro tempre
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1545
costei. ¶ Ch'acceso d'un ardor, d'ogn'altro
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come vuoi, ¶ partí dolente un giovanetto allora, ¶ seco portando
381
1545
di Marte esser figliuolo. ¶ Un indomito toro, un grande
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1545
figliuolo. ¶ Un indomito toro, un grande bue ¶ gettava in
383
1545
terra al suon d'un pugno solo: ¶ qual piú
384
1545
selve elette, ¶ di mura un nuovo e vago luoco
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1545
d'essenzia son tutte un medemo, ¶ di persone distinte
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1545
volgendo il mio disio. ¶ Un anno mi parea quella
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1545
che sará se gustar un tratto impari ¶ del mar
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1545
Se qui t'appaga un cenno, un atto, un
389
1545
t'appaga un cenno, un atto, un canto, ¶ che
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1545
un cenno, un atto, un canto, ¶ che fia 'l
391
1545
tutto sprezza. ¶ Ch'avesse un sol denaio a questa
392
1545
tu n'avrai ¶ per un ch'a povvri con
393
1545
Questo saratti al cor un aspro sprone, ¶ acciò la
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1545
ella qui ti sia un vivo esempio ¶ di quel
395
1545
dico, servi assai. ¶ Sovente un guardo tanto un cor
396
1545
Sovente un guardo tanto un cor attrista ¶ che resta
397
1545
suoi rinova, ¶ s'in un specchio la donna avien
398
1545
suol Amore ¶ ammorbar d'un amante il petto e
399
1545
al fin venir d'un'opra, ¶ in strazii ed
400
1545
che sará, s'a un colerico fura ¶ il cor
401
1545
dal lieto core ¶ ch'un lieto abbruscia in l
402
1545
che l'ardore ¶ d'un altro adusto accende, rode
403
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ma guarda nol lasciar un passo mai, ¶ ché caderesti
404
1545
periglio. ¶ 76. ¶ Ché quanto deve un uom ad uom debb
405
1545
chino, ¶ avendo di pensier un grande stuolo, ¶ ch'or
406
1545
giorno. ¶ 84. ¶ E pien d'un certo orror fra me
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1545
fondi. ¶ Come v'andrebbe un cieco e ancor un
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1545
un cieco e ancor un losco, ¶ che non precipitasse
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1545
ed ecco sento allor un che gridando ¶ mi disse
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1545
occhi ancor ti copre un folto velo, ¶ che ti
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1545
amore, ¶ che glomerate in un verso Peschera ¶ van disfogando
412
1545
vario volo ¶ salta, facendo un intricato gioco, ¶ né puoi
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1545
né mai fermati in un tenor sen stanno? ¶ 102. ¶ Tal
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1545
appetito. ¶ Il tutto ad un non dona il sommo
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1545
i frutti apporta sempre un sito. ¶ Ma chi questo
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1545
piú lieto ed animoso, ¶ un corollaro adesso ti vuo
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1545
ecco allor allora, ¶ ch'un gielato sudor tutto mi
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1545
tutto mi prese, ¶ ed un caldo senti' che l
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1545
le fredde membra in un momento accese: ¶ ond'il
420
1545
fier martiro; ¶ ed ecco un spin mi prese qual
421
1545
me davanti, anzi congiunto, ¶ un mostro orrendo, velenoso e
422
1545
vista, ¶ che men bruttezza un cor sicuro attrista. ¶ 126. ¶ Per
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1545
ferí nel petto ¶ d'un fiero strale acuto e
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1545
velenoso, ¶ e tutt'a un tratto diemmi su 'l
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1545
su 'l ciuffetto ¶ d'un serpente soperbo ed orgoglioso
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1545
ch'ora mai ¶ s'un po' t'affretti al
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1545
ritornar mi fe' ¶ con un gastigo tormentoso ed acro
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1545
quel lume al cor un raggio dè, ¶ che l
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1545
insulti, ¶ e caminando in un pratello arrivo, ¶ u' d
430
1545
d'acqua chiara discorreva un rivo. ¶ 9. ¶ Era il ruscello
431
1545
com'io senti' allor un dolce canto ¶ che 'n
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1545
come da vomer svelto un vago fiore". ¶ 14. ¶ A questo
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1545
folti rami; ¶ ma s'un ne sbranco, un altro
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1545
s'un ne sbranco, un altro il capo estolle
435
1545
che s'irrami. ¶ Per un che schiante tenerello e
436
1545
dia?" ¶ Cosí dicendo a un luoco ameno arrivo, ¶ ch
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1545
ombravan mirti e circondava un rivo. ¶ 17. ¶ Ivi l'autunno
438
1545
versa Flora ¶ una landa, un pratel verde e gientile
439
1545
Mille altri penti augelli un rar concento ¶ facean cantando
440
1545
Poi, se spirava pur un poco il vento, ¶ rendean
441
1545
m'invitavan seder posando un poco. ¶ 20. ¶ Cosí sospeso veggio
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1545
e ardenti ¶ che 'n un momento il core gli
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1545
ch'era ogni guardo un intricato laccio, ¶ da porr
444
1545
parrá tale ¶ che dimorar un tempo qui tu voglia
445
1545
l piacer che possa un uom mortale ¶ goder gioioso
446
1545
il desir ardente com'un fuoco ¶ e ratto se
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1545
si vede, ¶ che 'n un momento poi con grave
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1545
e, dubbio di perir, un po' di luce ¶ scorge
449
1545
era dubbioso. ¶ Mi diceva un pensier: "Or su, che
450
1545
Per che non prendi un poco di riposo? ¶ Vi
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1545
far lieto e felice". ¶ 37. ¶ Un altro poi pensiero mi
452
1545
pèri. ¶ Non senti ch'un tal peso giá t
453
1545
l colle i' scorsi un scintillare, ¶ qual una stella
454
1545
i santi raggi, ¶ parve un tuono tonar con tal
455
1545
era sí chiaro, ¶ stagnava un'acqua negra come pece
456
1545
vederia scoprire. ¶ Era ivi un fresco, chiaro e vago
457
1545
poi ch'ebbi ripreso un po' di lena ¶ e
458
1545
i prieghi miei disciolsi. ¶ Un certo non so che
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1545
non so che, come un focile, ¶ vigor spirommi per
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1545
roghi cosí pieno, ¶ ch'un istrice parea tutto traffitto
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basso, ¶ facendo nel cader un gran fracasso. ¶ 56. ¶ I' non
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1545
piú bella cosa. ¶ Ché un Tempio vidi altiero e
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1545
una chiesetta veggio e un campanile. ¶ Di pietra una
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1545
man tenea di funi un gran flagello, ¶ con cui
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1545
larga giace, ¶ che par un spazïoso e novo prato
466
1545
il santo Amor che un po' di fuoco ¶ in
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1545
me l'esser colá un tempo stato. ¶ 71. ¶ I' dico
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1545
ancor s'alzava, ¶ com'un salce piegato alzar si
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1545
veggio ¶ di chiar cristallo un bel collosso messo, ¶ ch
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1545
topazii e zaffiri sovra un seggio, ¶ sí bella, cosí
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1545
Ne la sinestra mano un armellino ¶ candido aveva come
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1545
dispiegando a l'aria un breve. ¶ Era d'argento
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1545
bel vetro in sé un lume ardente: ¶ e chi
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1545
sentiva nella mente, ¶ con un desir onesto che l
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1545
vicin canto, ¶ ov'era un arco ricco e trïonfale
476
1545
fatto per man d'un eccellente mastro. ¶ 78. ¶ Vedevi sculta
477
1545
dapoi al manco lato ¶ un arco a l'altro
478
1545
belli. ¶ 81. ¶ Quivi vedevi sovvra un alto sasso ¶ ingienocchiata orar
479
1545
e grazie molte. ¶ 89. ¶ D'un perfetto cameo le due
480
1545
le gemmate porte aperse ¶ un venerando e casto sacerdote
481
1545
ché mi parve, com'un si torce e afflige
482
1545
stava innanzi l'altar un torchio acceso, ¶ e fummi
483
1545
può nulla, i' prego un dubbio che mi schiavi
484
1545
che mi schiavi. ¶ Veggio un prelato in mezzo a
485
1545
odorato ¶ del verginal pudor un tratto perde, ¶ questi vergine
486
1545
il simile faranno, ¶ s'un altro, come tu, qui
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1545
riverenza ¶ che fa l'un l'altro con acceso
488
1545
or ti stille, ¶ ch'un punto a pena vedi
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1545
bellezza e d'onestate un sole ¶ ad Alessandro Bentivoglio
490
1545
fole, ¶ ma sempre d'un voler ebber le voglie
491
1545
Ippolita gientil in terra un nume. ¶ 133. ¶ Di nome e
492
1545
era ¶ la quarta, com'un sol in fra le
493
1545
dée, ¶ sarebbe tra' poeti un novo iddio. ¶ E chi
494
1545
ciò ch'io parlo un poco ascolta: ¶ e fa
495
1545
di lor esempi com'un nume: ¶ per la piú
496
1545
ora frequentato molto. ¶ 146. ¶ Qualch'un ci viene pur, e
497
1545
ch'ei ti doni un cor sí puro ¶ che
498
1545
sotto il piede ¶ diceva un scritto: "Vïator, ascolta: ¶ costei
499
1545
Di nero l'adornava un vago manto, ¶ con neri
500
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schietta e cara. ¶ D'un tenor saldo sempre suol