Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

un locale del Cilento, un foulard rosso di Bea

Non ero abituato a un simile atteggiamento da parte

in realtà era solo un ragazzino che cercava di

una madre malata e un padre che parlava poco

scala di valori era un po’ diversa dalla mia

tuttavia mi dovevo arrangiare, un Popeye con gli occhiali

visto. ¶ Lei mi fissò un istante e scoppiò a

Maradò ha segnato con un pallonetto da metà campo

a casa Russo erano un evento che si ripeteva

allo stesso modo, come un rituale. Alla mezza eravamo

trenta davanti alla radio, un’ora prima che iniziasse

nonno in questo era un mostro e appena l

diventato uno scienziato, o un dottore, come diceva mamma

diceva mamma, o ancora un astronauta, e avrei posato

posato il piede su un pianeta sconosciuto, avrei piantato

strana che era diventato un eroe. ¶ Stavo pensando a

passione per il calcio. Un anno prima, quando si

emittenti locali: Maradona è un giocatore del Napoli! Il

enorme tensione accumulata in un mese, da quando era

finestrino per cantare come un invasato, mentre stringeva mani

sogni. Lui aveva sempre un progetto da rincorrere e

imitava la telecronaca di un pazzo che si gasava

puntata che davano su un canale regionale. Ricordo anche

primi a parlarmi di un certo Hulk Hogan, che

che capii solo in un secondo momento essere uno

andando?” gli avevo chiesto un pomeriggio. “A Torre Annunziata

fermarsi, “lavoro lì.” Poi, un attimo prima di infilarsi

quale aveva espressamente richiesto un’audiocassetta di Madonna. Mamma

annotare il nome su un foglio, perché neanche sapeva

chiare. Lui, invece, indossava un paio di jeans a

intravisto la consapevolezza di un uomo che sa che

alla casa degli Scognamiglio, un condomino ex ammiraglio della

potermi recare lassù, con un’agitazione dipinta sul viso

quella casa si rivelò un grande tesoro, il più

fare. ¶ L’ammiraglio era un avido lettore e nel

di lasciarmi andare a un sorriso mentre mi accovacciavo

spalle, intento a innaffiare un bel vaso di lavanda

fermata dal maltempo. Perciò un sabato pomeriggio eravamo saliti

venga oggi a guardare un film per ragazzini?”. ¶ E

nascere. ¶ Papà non era un tipo allegro, non sorrideva

frastuono che arrivava come un’eco lontana e sommessa

giungla, una foresta esotica, un luogo incantato fatto di

di luce, nel quale un piccolo raggio di sole

pranzo dal corridoio. Era un luogo di magia, insomma

ne è rimasta ancora un po’, perché di magia

fuori, che ci mette un attimo a sbiadirti l

è la zona giorno, un bel salone doppio con

balcone, che è più un terrazzo a livello, se

terrene rispetto al diventare un eroe, mi stava ugualmente

per chiedergli se fosse un patito di Vasco, ma

dall’auto e afferrò un’agenda rossa dal sedile

interesse per non dare un dispiacere a Sasà.” ¶ A

e il viso a un palmo dal mio. “Che

sempre di più come un vecchio nobiluomo del secolo

lanciarmi: “Ti posso chiedere un favore?”. ¶ “Dimmi.” ¶ “Avrei bisogno

a ridere. “Sei davvero un bel tipo tu, lo

se è perché avevo un bisogno disperato della sua

pieno di vitalità; aveva un sorriso così coinvolgente e

se mi avesse rivelato un grandissimo segreto. ¶ “E anch

mie canzoni preferite. È un gran bel gesto, molto

In effetti, questo era un problema. ¶ Lui sorrise prima

contro i cattivi?” ¶ “In un certo senso...” rispose poi

di gusto. ¶ “Non sei un po’ grande per credere

e tu ne sei un esempio.” ¶ Ci fu solo

esempio.” ¶ Ci fu solo un istante di imbarazzante silenzio

fesserie, io sono solo un giornalista abusivo che tenta

per farmi assumere con un contratto definitivo dal giornale

la cabina. ¶ “Per cosa?” ¶ “Un esperimento,” risposi e le

ridendo, aveva solo fretta. ¶ “Un esperimento per la trasmissione

eroe si lasciò scappare un risolino e poi rispose

tua età, io sono un po’ troppo grande, non

credi?”. ¶ “Sasà non capisce un tubo di esperimenti e

disse Giancarlo, “ne parliamo un’altra volta.” ¶ Mi girai

volta.” ¶ Mi girai solo un attimo a guardare mamma

del giubbino, “Mimì è un gran chiacchierone.” Poi guardò

la mia adolescenza come un tornado, facendomi compagnia nei

come se avessi sfiorato un fornello ancora fiammante. Allora

su i pantaloni in un istante ed ero sgattaiolato

fretta, come se avesse un’incombenza da fare. Mi

tirato fuori “Gin Fizz”, un classico per tutti gli

gli adolescenti dell’epoca, un giornaletto pieno di fotografie

prima volta che ammiravo un giornaletto pornografico, ma era

e di aver provato un incredibile piacere, quindi mi

fa?” aveva domandato, fingendosi un esperto. ¶ Non so perché

avanti...” aveva replicato lui, un attimo prima che, come

ne stavo accartocciato su un lato dello scalino che

plumbeo. In mano avevo un piattino di carta con

alberi). ¶ “Mamma, c’è un esemplare di Felis catus

se non c’era un’anima sotto il palazzo

quale sarei stato davvero un supereroe fichissimo. ¶ Mentre riflettevo

Secondo loro avrei fatto un figurone, perciò avevano studiato

in verità Popeye sembrava un vecchio rincitrullito senza lo

indossava la corazza di un cavaliere medioevale con tanto

pezzotta del Napoli sopra un pantaloncino nero, e ai

quando, da giovane, per un periodo aveva fatto l

l’aiuto pizzaiolo in un locale del Cilento, un

appunto. ¶ Avevo assistito a un incontro di Sasà con

con una Harley quando un tizio con il pizzetto

era stato preceduto da un rombo che aveva invaso

il coraggio di fare un passo in avanti. ¶ “È

si era allontanato con un ruggito. ¶ A ogni modo

ma del negozio di un tempo restava poco: i

a rifugiarci nella portineria, un pomeriggio in cui papà

salumeria di Angelo, in un orario morto. A casa

alla salumeria, che da un po’ restava spesso vuota

si appisolava. Angelo era un tipo un po’ burbero

Angelo era un tipo un po’ burbero, e non

alcune occasioni incuteva anche un certo timore. Qualche volta

retrovisore dal quale pendevano un rosario attorcigliato e la

e la foto di un calciatore. ¶ “Mimì, sai chi

è quello?” mi chiese un giorno, notando la mia

Rudi Krol è stato un giocatore del Napoli, uno

più forte del mondo, un uomo con i capelli

aveva scoperto di avere un tumore al cervello. Sentii

nemmeno otto anni, a un allora per me indecifrabile

consegne a domicilio erano un compito che spettava spesso

pupille verso di me un solo istante prima di

è?”. ¶ Sasà rispose con un breve inchino e si

tagliere alla stregua di un salumiere provetto. ¶ “Che ti

Al braccio...” ¶ Portai solo un attimo lo sguardo al

amassi e quanto fossi un inetto? D’altronde, bugie

quelli gli hanno dato un calcio!” ¶ Viola strabuzzò gli

prima del previsto, rivolse un’occhiataccia al figlio e

di grande, di avere un esempio da seguire. Non

da seguire. Non hai un mito, tu?” chiesi a

messo piede sulla luna. Un eroe.” ¶ Lei si zittì

eroe.” ¶ Lei si zittì. ¶ “Un eroe ce l’ho

mio amico...” ¶ Lei fece un sorrisetto che sapeva di

Vasco Rossi. Non è un eroe, non ha fatto

sul serio. Restammo per un po’ a guardarla allontanarsi

dal gesso, poi ebbi un moto di ribellione: “Sasà

serio, “questo non è un valido motivo per prendere

ai miti. Non hai un poster di Fonzie a

entra, lui mica è un eroe...” ¶ “Non sarà un

un eroe...” ¶ “Non sarà un eroe, ma è il

destra e sembrò pensarci un attimo, infine rispose: “Ah

dall’ascensore salutandomi con un cenno prima di scomparire

attendere oltre: dovevo diventare un supereroe per conquistare Viola

su Viola, appoggiato a un muro dove una scritta

già uscita a chiamarmi un paio di volte. Corsi

aggiunsi altro, rimanendo come un deficiente. ¶ Nonostante avessi trascorso

piano, infatti, era registrare un’audiocassetta con le sue

entrare. ¶ Non poteva essere un caso che proprio dall

per la realizzazione di un piano che, pur riguardando

SpiderMan e dovetti emettere un qualche strano verso di

costume, disorientato, e per un attimo pensai di dargli

ascolto. “Non posso, sarebbe un furto...” riuscii a dire

riuscii a dire invece. ¶ “Un prestito, Mimì, un prestito

invece. ¶ “Un prestito, Mimì, un prestito...” precisò lui. ¶ Un

un prestito...” precisò lui. ¶ Un tonfo sordo interruppe la

Sasà non avesse fatto un salto e mi avesse

negozio era divelta in un angolo, ciononostante dall’esterno

palazzo. Sasà abitava, invece, un paio di fabbricati più

nulla”. ¶ Quindi mi diede un buffetto affettuoso sulla guancia

e si comportava come un adulto; mi dovevo fidare

che in mano avevo un fumetto arrotolato che nella

dimenticato di posare. Per un attimo pensai di uscire

atto d’insubordinazione. ¶ Trascorsi un’ora in cucina, in

desideravo. Sì, era solo un fumetto che parlava di

il volo – ma possedeva un dono vero, reale, qualcosa

mi ero imbattuto in un documentario sulla trasmissione del

potuto utilizzarla, finché, a un certo punto, mi feci

si girò infine su un lato e smise di

e alle dieci meno un quarto era già sotto

cui mi lasciavo rapire un po’ più a lungo

tavolo, a spassarsela come un bambino per le battute

nel letto, allora nasceva un serio problema. Quando, per

causa di Beatrice, fu un calvario: si lamentava tutto

costringerlo a girarsi su un lato. Dopo un paio

su un lato. Dopo un paio di nottate in

brandina e io su un materassino. In realtà anche

scherzava mica, perciò dopo un paio di sere mamma

alcuna possibilità di avere un momento e un luogo

avere un momento e un luogo che fossero davvero

a farmi rifugiare in un mondo solo mio che

che pensai di diventare un supereroe, non sapevo che

cercassi di trattenermi sempre un po’ più a lungo

o, peggio, mi reputasse un pazzo. Sasà era prepotente

come detto, aveva sempre un giudizio stupido su ogni

dopo essermi imbattuto in un interessante articolo che spiegava

che il tempo alternasse un giorno di pioggia a

eravamo saliti lassù in un bel pomeriggio sereno e

trovato la bacinella con un basso strato di acqua

palato, in preda a un’eccitazione che non pensavo

ero riuscito a mantenere un comportamento più consono a

fondo della bacinella con un ago; sulla punta dell

grazie all’aiuto di un microscopio e che avremmo

con l’aiuto di un microscopio, pensavo fosse ovvio

tuoi capelli,” avevo tentato un’ultima carta per convincerlo

chi è? Costanzo Celestini, un giocatore del Napoli!” ¶ “Del

ho detto, Sasà era un bugiardo. ¶ Impiegai parecchio tempo

ma non mostrava mai un reale interesse né curiosità

di saltarla, ma fu un disastro: il piede sinistro

dal dolore. ¶ Superman è un pagliaccio ¶ Per quarantotto ore

bisogno di me!”. ¶ Provavo un certo imbarazzo a farmi

nun è che per un braccio rotto puoi stare

braccio rotto puoi stare un mese a casa!”. ¶ “E

il silenzio. “Comunque rompersi un braccio ha il suo

tendeva a ripetere come un pappagallo. Fatto sta che

attenzioni, e già da un po’ la vedevo tornare

in moto dietro a un ragazzo, uno più grande

inizio della strada. ¶ Assomigliava un po’ a Cindy Lauper

il mio ruolo fosse un altro. Perciò, quando dopo

vivendo noi adesso, in un giorno del cacchio. Non

portapenne dal quale cacciò un Uniposca. Quindi mi prese

smettere di parlare come un vocabolario? Puoi far divertire

addosso e mi schioccò un bacio sulla guancia, quindi

tua vita c’è un unico modo, senti a

senti a me: dire un sacco di bugie!”. ¶ La

Debora?”. ¶ Eravamo seduti su un muretto con due compagne

era limitata a rispondere: “Un ragazzo...”. ¶ “Be’, dici al

non si era presa un rimbrotto serio è perché

muro. “Ti ho portato un film, accussì ti passa

tutto e risposi meravigliato: “Un film? Che film?”. ¶ “Aprimi

casa, si sedette con un sorrisetto marpione al tavolo

e sussurrò con enfasi: “Un porno”. ¶ Strabuzzai gli occhi

fuoco cessasse di borbottare. ¶ “Un porno?” bisbigliai quindi. “E

primo: “Nulla di che, un film per ragazzi...”. ¶ Ma

sorseggiava il caffè. Feci un segno a Sasà per

macchina strana che ha un fratello più grande. Un

un fratello più grande. Un bravo giovane, con gli

simpatico, ma c’ha un’auto troppo brutta. Anche

papà dice che è un pazzo perché scrive cose

me piace...” commentò dopo un po’ la nonna, “uno

pagliaccio...” ¶ “Ma nonna, è un supereroe!” ¶ “Mimì, ma quale

quale supereroe, quello è un film. Su questa terra

Sto ragazzo o è un pazzo o è un

un pazzo o è un eroe!” aggiunse infine. ¶ Guardai

uscì, e dissi: “È un eroe! È un ragazzo

È un eroe! È un ragazzo che non ha

sorso di caffè con un risucchio e disse spazientito

portiere. Il negozio ha un’entrata laterale dal palazzo

da Sasà, non certo un pensatore, contribuì a farmi

senza parole. ¶ “Faccio solo un favore a Carminiello, che

tornare a casa con un ragazzo più grande, uno

in grado di strappare un sorriso a quella musa

bocca. ¶ Sulle spalle aveva un piccolo zaino all’interno

le famose chiavi e un paio di torce rubate

si guardò attorno come un ladro provetto, infilò le

Poi mi imbattei in un manichino che indossava il

fattezze di donna e un’esplosione di lentiggini sul

avesse soffiato in faccia un mucchietto di sabbia. Ogni

che la incrociavo, sentivo un formicolio salirmi lungo le

facevo rosso in viso. ¶ Un giorno pensai bene di

mio visino, così diceva. Un giorno ormai lontano, avevo

avevano condotto da Eugenio, un ottico amico di papà

mi ero innamorato di un paio di occhiali rossi

che quel modello costava un botto, perciò alla fine

fui costretto a scegliere un paio di occhiali banali

lui mi aveva dato un buffetto sulla mano e

a dodici anni ero un aspirante, seppur virtuale, collezionista

mia famiglia mi considerava un tipo bizzarro e mi

liceo”. ¶ Appena c’era un estraneo nei paraggi, lei

smetterla, ma in realtà un po’ mi beavo di

non era altro che un modo per proteggersi e

potevo vedere. ¶ Ero considerato un bimbo strano, appunto, magro

in piedi grazie a un po’ di nastro adesivo

zuzzurellone”, con il quale un giorno avevo apostrofato papà

Custodivo in quegli anni un bozzolo di amore purissimo

capì per prima e un giorno mi prese in

confronti mi lasciavano basito. ¶ Un pomeriggio che me ne

a guardare mamma pulire un polpo con le mani

fare gli scemuniti. È un modo come un altro

È un modo come un altro per non dare

anche se fu solo un rapido incontro e non

intento ad accarezzare Bagheera, un gatto randagio che assomigliava

il mio amico, sollevando un braccio, per niente imbarazzato

stampato sul volto, fece un passo in avanti e

signor D’Alessandro era un inquilino del primo piano

inquilino del primo piano, un settantenne pensionato delle Ferrovie

al balcone per succhiare un po’ di vita da

aiuto lo riteneva quasi un’offesa, come se non

si scassa!” esclamò con un sorriso il giornalista prima

la quale superò con un balzo il tettuccio dell

e si infranse con un tonfo contro la saracinesca

Mimì!” commentò Giancarlo. “Hai un futuro da calciatore... e

A metà strada tirò un calcio a un sampietrino

tirò un calcio a un sampietrino saltato e urlò

animali, tranne Bea, che un giorno aveva chiesto un

un giorno aveva chiesto un criceto. ¶ “Uuh, che schifo

i topi!” ¶ “Non è un topo,” aveva ribattuto lei

massime mentre masticava lentamente un pezzo di pane (gli

una casa che era un buco, da genitori non

mi vedeva solo come un tipo strambo, senza particolari

se possibile, peggiorarono pure. Un pomeriggio ero in porta

splendore, come sospinta da un’aura magica. Su una

fra la gente come un’ombra silenziosa, senza degnare

salvo e farle sentire un po’ di calore se

fregava e rientrava con un regalo per me e

si era presentata con un gran sorriso e con

e con in mano un paio di espadrillas verdi

salumiere della strada, che un giorno mi aveva mostrato

negozio di Nicola Esposito, un amico di papà che

vecchie della strada finché un giorno il figlio (che

stato a Londra per un anno) lo aveva convinto

piazza fornita anche di un bel reparto di fumetti

una manna; ero, infatti, un patito di fumetti, che

fantascienza e io ero un patito anche di quella

mio sogno era diventare un astronauta e a casa

preferita. “Accussì ti diventa un letterato tuo figlio!” le

da adulto mi diventa un letterato!” ¶ “Loredà,” aveva obiettato

aveva obiettato mio padre un giorno, “ancora con questi

problema è che fra un regalo e l’altro

guardava come se fossi un pazzo e Bea una

mi aveva bloccato per un braccio dicendo: “Tu non

infilati nelle pagine. ¶ Devo un grazie allora all’avvocato

avvocato Mastrangelo ma, soprattutto, un grazie a quei grandi

di emularli, di vivere un’avventura alla Jim Hawkins

Giancarlo. ¶ Giancarlo Siani era un ragazzo di venticinque anni

la Batmobile, ma aveva un suo perché. ¶ “Giancarlo”, e

il cinque. ¶ Lui rimase un po’ spiazzato poiché, in

Rosario, giusto?” rispose con un bel sorriso mentre apriva

di diventare suo amico, un amico vero, di quelli

Solo così avrei potuto, un giorno, chiedergli di insegnarmi

di insegnarmi a diventare un eroe. ¶ Lui rise e

sopportare pur di avere un’auto speciale...” e mi

allora lui rispose: “Semmai un giorno ci facciamo un

un giorno ci facciamo un giro insieme”. ¶ “Wow...” riuscii

per diventare amico di un eroe si stava rivelando

piazza, mi sistemavo in un angolo e iniziavo a

i defunti? Questo è un peccato assai grave!”. ¶ La

mi discolpai, “quando trovo un manifesto che mi piace

orlo del pianto. ¶ “È un disadattato, mà, questo da

questo da grande diventa un serial killer,” commentò Bea

Bea senza guardarci, con un piede appoggiato al bracciolo

dopo l’altro con un sorriso compiaciuto. I morti

per strada dietro a un pallone, perché avere un

un pallone, perché avere un amico come lui, che

qualche fumetto, finché a un certo punto la mamma

sempre solo, senza mai un amico, mi avevano vietato

ragazzi della nostra età, un maschio e una femmina

figli di Saverio Iacobelli, un pilota dell’Alitalia. Lui

alla moda, si considerava un paninaro doc, sempre con

Ci riuscimmo grazie a un arguto piano, ma di

capelli scarlatti che incorniciavano un viso minuto, un corpo

incorniciavano un viso minuto, un corpo esile che non

mia moglie, ¶ se fossi un supereroe, ¶ la mia unica

sono diventato amico di un supereroe. ¶ Non uno di

tuta lucente, saltano da un luogo all’altro della

strana auto decappottabile verde, un’agenda e una biro

non essere per niente un supereroe. E forse, con

non essere lui: indossa un completo blu sotto un

un completo blu sotto un cappotto dello stesso colore

la stretta e accenno un sorriso, lui estrae un

un sorriso, lui estrae un mazzo di chiavi dalla

tre del pomeriggio di un giorno di febbraio, manca

al limitare del Vomero, un quartiere collinare di Napoli

non lo dico. Fa un freddo cane e le

della chiave del portone, un gatto rosso che mi

fissa dal tettuccio di un’auto mi ruba un

un’auto mi ruba un sorriso malinconico. Di fronte

su quella parete che un tempo accoglieva anche il

posto ora c’è un meccanico, e nell’angolo

contrabbando adesso è affisso un annuncio funebre con tanto

il parrucchiere, oggi campeggia un segnale di passo carrabile

se si trovasse in un circuito. Era bravo a

vorrei vederlo oggi, con un ingombrante Suv, come farebbe

lì, appostati dietro a un’auto, a rincorrerci o

rincorrerci o a inseguire un Super Santos. ¶ Una volta

alla carreggiata dopo che un pallone ci aveva tagliato

la strada. Mamma cacciò un urlo per lo spavento

Neanche dieci secondi dopo, un ragazzino attraversò la strada

ad aprire. ¶ Il meccanico, un uomo con i baffi

grasso, fuma appoggiato a un’auto e non fa

buio e mesto di un tempo. È che non

si è fermata con un clang. Sì, proprio trenta

giorno alla ricerca di un po’ di spazio vitale

chiesi serafico, mentre addentavo un Doemi che mi si

sedia e...” mi scrutò un attimo e proseguì: “Vado

i miei, papà con un occhio nell’obiettivo della

sulla via: era Sasà, un ragazzetto che da un

un ragazzetto che da un po’ di settimane mi

solito giubbino malconcio e un berretto calato sulla fronte

mani violacee che racchiudevano un mucchietto di neve appena

per strada con lui, un ragazzino strambo che di

prima come segretaria di un vecchio avvocato grassoccio del

era il musicista, ma un cane arrivato da poco

ero io. ¶ Vivevamo in un bilocale con cucina abitabile

era fatto regalare da un condomino. Beatrice, invece, dormiva

dormiva in soggiorno, in un’altra branda che durante

papà corso a fargli un favore. Lui era pieno

ai quali poter chiedere un favore; si rompeva la

si rompeva la lavatrice? Un suo caro amico l

Il tagliando dell’auto? Un compagno di infanzia gli

suonare,” avevo risposto con un sussurro, “ci sentirebbero.” ¶ Lei

ancora più magico da un piccolo fascio di luce

opera?” avevo sbuffato io un pomeriggio in cui il

fatto ascoltare Beethoven con un tale entusiasmo che avevo

una pioggerellina primaverile su un campo di fiori e

e le avevo schioccato un fulmineo bacio sulla bocca

con una collega per un quarto d’ora, senza

stato?”. ¶ “È morto Mastrangelo. Un infarto.” ¶ “Ah,” commentò lui

strada. ¶ “Eh.” ¶ Poi seguì un lungo silenzio che fu

tornare a tavola. Dopo un po’ si rivolse al

più. Io, invece, tengo un piano”. ¶ “Che piano?” avevo

avevo chiesto. ¶ “Ho registrato un’audiocassetta mentre leggo i

otto mesi per trovare un nuovo lavoro e il

come al solito, chiese un favore personale a un

un favore personale a un amico della zona, amico

a sua volta di un signore che aveva un

un signore che aveva un laboratorio di analisi a

fatti in casa e un bicchiere di latte. Quando

minuti, senza indietreggiare di un millimetro, finché il venditore

stremato. Una mattina restammo un’ora a contrattare per

ora a contrattare per un paio di mutande che

sorridente e soddisfatta con un paio di slip da

per qualche mese, poi, un sabato mattina – il giorno

bar...” rispose lui con un risolino. ¶ “E la scuola

volta che entravo in un negozio di auto e

che stessimo per acquistare un’altra auto, e che

mi trattava come fossi un amico con il quale

È sparita,” esordì con un sussurro. ¶ Mamma si voltò

papà si prese pure un bel rimbrotto perché per

non aveva voluto montare un antifurto. ¶ “Senza ’e fesse

non hai ancora capito un cazzo. Sono io a

per lui quello fosse un complimento. A ogni modo

quello che pensavo fosse un nido d’amore. Nonostante

rumore, temendo che da un momento all’altro qualcuno

me ne restavo in un angolo a immaginare la

Poi a Sasà venne un’idea folle delle sue

sue. “Uagliò,” disse, “datemi un cacciavite.” ¶ Ci guardammo straniti

per la nostra amicizia. Un domani tutti sapranno che

ne accorge Scognamiglio, abbiamo un problema.” ¶ Fabio, però, aveva

con una chiave – perché un cacciavite proprio non sapevamo

dopo l’altra. Da un po’ di tempo, infatti

Aveva iniziato Sasà, che un giorno si era presentato

per me era legge (un po’ come la televisione

infine aveva esclamato: “Ho un piano infallibile”. Voleva che

lo aiutassi a rubare un pacchetto a donna Concetta

di sigarette e a un certo punto aveva cacciato

certo punto aveva cacciato un urlo e si era

palazzi per usufruire di un sostegno. Non ho mai

scriverlo tu un libro...” ¶ “Un libro?” avevo ripetuto, più

E tu dovresti saperlo...” ¶ Un rumore mi fece girare

a leggere l’articolo. ¶ “Un’ipotesi sulla quale stanno

alleanze della ‘Nuova famiglia’. Un accordo tra Bardellino e

non riuscii a trattenere un sorriso di soddisfazione: “È

e mi ha regalato un’agenda. E ci siamo

solo di mettersi in un bel guaio...” ¶ “Non si

starne certo, lui è un eroe, anzi un supereroe

è un eroe, anzi un supereroe!” ¶ “Sì, come no

Mimì,” rispose lui, “è un modo come un altro

è un modo come un altro per far passare

Io non lo reputo un buon modo...” tentai di

sarebbe potuto mettere in un bel guaio, e per

bel guaio, e per un attimo provai paura per

terrazzo degli Scognamiglio, nonostante un primo imbarazzante momento (che

libererò!” avevo esclamato a un certo punto guardando la

due volte. Papà è un pilota...”. ¶ “E com’è

stato in silenzio per un po’, cercando di immaginare

che sei figlio di un portiere...” ¶ Lì per lì

frase mi era sembrata un complimento. Perciò, quando finalmente

fare pipì, sprofondai in un sonno sereno nonostante il

a mio padre in un momento di rabbia, qualche

Torre Annunziata era diventato un personaggio scomodo. La sua

assomigliava a Nick Kamen. Un pomeriggio mi aveva chiesto

dirti, non posso esprimere un giudizio su una persona

Ti ho solo chiesto un parere a pelle.” ¶ L

fa ridere”. ¶ “Non è un buon motivo per passare

persona.” ¶ “E qual è un buon motivo? Tu lo

rispondere. Eravamo seduti su un muretto (manco a farlo

Viola era già finito. ¶ “Un buon motivo è volersi

volersi bene, avere accanto un uomo che ti rispetti

e mi aveva regalato un sorriso malconcio nel quale

Avevo tentato di recuperare un po’ di dignità. “Sì

in alto,” aveva detto un giorno Fabio. ¶ “Ma come

mostrasse in vetrina almeno un paio di squadre con

e una blu) e un set di palloni a

non conoscevo. ¶ “Hanno anche un pianoforte? Non gliel’ho

salotto?” ¶ Ci avevo riflettuto un attimo e avevo risposto

ero riuscito a nascondere un vistoso sorriso di soddisfazione

scendere con maggior frequenza. Un giorno avevo trovato il

biglie, che conservavo in un vecchio cartone delle scarpe

nonna in gran segreto. Un tempo lì dentro c

erano stati confinati in un sacchetto. “Nun dicere niente

consegnava la scatola con un sorriso. ¶ Sasà mi aveva

dal distributore, mentre succhiava un Calippo alla Coca-Cola

fronte al letto e un grande crocifisso intarsiato sopra

stanza che mi incuteva un certo timore perché si

fata che sedeva a un metro da me, la

Baci Perugina, che costavano un occhio, ma il carbone

tanto in tanto aggiungeva un bigliettino con la sua

mise alla ricerca di un nuovo romanzo per poter

giusto. ¶ “Vengo,” ribatto, “solo un attimo.” ¶ Il tempo di

turbato dal frastuono di un camion che stava ritirando

muovere il capo da un punto all’altro della

anche le Culicidae hanno un ruolo nel nostro ecosistema

nel nostro ecosistema. Sono un ottimo alimento per gli

abbondanza.” ¶ “Piero Angela, dacci un po’ di tregua!” E

le operazioni per trovare un po’ di pace, anche

dei grilli e da un verso in lontananza di

piazza, lo strombazzare di un’auto in lontananza, la

ginocchia del suo fidanzato, un antifurto che arrivava chissà

del nonno, solo di un’ottava più basso di

notte?” gli aveva chiesto un’altra mattina mamma, visibilmente

soliti proverbi. Quindi fece un sospiro e aggiunse: “Tengo

della cucina, affacciato su un piccolo cortile che separava

la mente, so che un pomeriggio gli andai vicino

trascorreva la notte in un’unica posizione, con il

contrario, era rannicchiata su un lato, con la sottoveste