Lorenzo Marone, La primavera torna sempre, 2020

sulle spalle più di un figlio, quanto Kevìn, che

Alzo lo sguardo, su un muorzo di balconcino al

alla buona è abbarbicata un’anziana signora, c’ha

prendono la forma di un sorriso sghembo, dentro ci

insomma, avess’ bisogno di un tozzo di pane, perché

tanto tempo fa, in un’altra vita.” ¶ “Ve la

essere anche io solo un cane oggi, signora mia

signora mia bella. O un albero, che sta pensando

momento, anche lei tra un po’ uscirà dal tombino

è piccolo, e sembra un piccione abbarbicato su un

un piccione abbarbicato su un davanzale sotto la pioggia

la pioggia. Ma almeno un balcone, seppur minuscolo, ce

dietro la mascherina, “dammi un pezzo di pane anche

per favore.” ¶ Lui prende un palatone e lo taglia

in questi giorni, è un eroe!” ¶ “E già. Statti

calate, ogni tanto passa un motorino, ma nessuno sembra

arriva la voce di un neomelodico, da quelle basse

l’androne è muto, un paio di motorini sostano

arrivare e mi manda un bacio, come sempre, poi

Me ne sono accorta!” ¶ Un moscone entra in casa

terrazzino pieno di piante, un’altra sta su una

fra le mani e un po’ di sole in

libertà. ¶ “La guerra è un’altra cosa, mamma, la

manchi...” m’interrompe con un sussurro che si perde

cosa tanto bella...” ¶ “Hai un ragazzo?” chiede con tono

ragazzini.” ¶ Silenzio. ¶ “E fammelo un sorriso,” dico. ¶ “E comme

và, fatte truvà con un’altra voce,” dico con

e la rovescio in un piatto, il sugo denso

deriva da “scarparo”, calzolaio, un mestiere che qui un

un mestiere che qui un tempo facevano in molti

tu a filosofeggiare, guarda un po’. Una femmena dei

quelli che hai a un passo a volte si

aria e ti rendono un palloncino sgonfio. ¶ “Penso che

scompigliati dalla poca cura, un plaid poggiato storto sulle

schiaffo sul culo e un pianto, e così prosegue

mi fa piacere.” ¶ “È un modo di pregare in

grati anche senza avere un dio.” ¶ Non so cosa

Ieri sera ho visto un film in tv, e

e sai cosa diceva un tizio a un certo

diceva un tizio a un certo punto?” ¶ Spinge la

avverte nei miei occhi un lampo. ¶ “Non mi avvicino

giorno trenta chilometri per un tozzo di pane, e

e che se hai un market dietro casa, puoi

dietro casa, puoi ritenerti un uomo fortunato.” ¶ “Non abbiamo

uomo fortunato.” ¶ “Non abbiamo un market, ma c’è

fabbricato. ¶ “Sai cosa dice un proverbio afghano?” Replica senza

o che ne so, un’ape o una libellula

perché quest’uomo anziano un po’ nonno, un po

anziano un po’ nonno, un po’ zio, un po

nonno, un po’ zio, un po’ amico e un

un po’ amico e un po’ sacerdote, è l

che sta accadendo sia un modo per mostrarci la

fiero e attento come un capo indiano. L’aria

madre. ¶ “Uè,” risponde dopo un po’. ¶ “Uè,” dico. E

te la preparo, trovo un modo per fartela avere

insieme, al telefono...” ¶ Sento un mugugno lontano, immagino stia

riesci sempre a tirarmi un sorriso. È proprio una

posso, come so, regalando un racconto ai miei affezionati

in tanti mi chiedono un sequel, perché, soprattutto, per

oggi questo termine assume un significato importante. ¶ Mi auguro

del Sud vi rubi un sorriso e vi aiuti

chi manderà anche solo un pensiero, grazie a voi