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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
1
1921
amor di Dio... Bambola... Un po' d'acqua. M
2
1921
e poi rise, d'un riso idiota idiota, da
3
1921
demonio! Non sta ferma un minuto. — ¶ Si mise a
4
1921
amore, sii buona. Dammi un bacio, un bel bacio
5
1921
buona. Dammi un bacio, un bel bacio... Porgi la
6
1921
non vuoi darmi nemmeno un bacio? Sii ragionevole, trottola
7
1921
se certi uomini hanno un cuor tenero, un cuore
8
1921
hanno un cuor tenero, un cuore di burro? E
9
1921
è di male in un bacio? E lei ride
10
1921
che può illuminarmi — con un consiglio leale. — E ti
11
1921
ci consoliamo così presto? Un po' di vino basta
12
1921
questo pensiero sciocco che un po' di ebbrezza basti
13
1921
mio, mia vita, dammi un bacio! — ella risponda con
14
1921
bacio! — ella risponda con un bacio. E che questo
15
1921
senti che in realtà un bacio s'è posato
16
1921
posato sulla tua bocca, un bacio tepido come una
17
1921
anche il cuore. È un'altra cosa. Ora, io
18
1921
Lippi! Non ti pare un nome dolce, un nome
19
1921
pare un nome dolce, un nome amorevole? Un nome
20
1921
dolce, un nome amorevole? Un nome da innamorato, da
21
1921
io l'ho aspettata un'ora, due ore, quattro
22
1921
sarà qui. Avevo preparato un piatto di dolci, un
23
1921
un piatto di dolci, un mazzo di fiori, una
24
1921
si mosse come se un soffio di vento o
25
1921
subito Soave. Ella fece un passo verso di me
26
1921
con la densità di un fumo di incenso, vaporava
27
1921
contro il mio viso un odore acuto di gelsomino
28
1921
sue mani non cessavano un istante di aggrapparsi alle
29
1921
le palpebre. Risposi con un filo di voce: ¶ — Non
30
1921
mi salì alla gola un rantolo di riso. ¶ — E
31
1921
gridò Soave, e fece un moto improvviso come se
32
1921
una mano, e afferrandole un braccio la costrinsi a
33
1921
si lasciò cadere sopra un gradino, e come svenuta
34
1921
nota. Improvvisamente si ode un tonfo alla porta, uno
35
1921
imposte contro il muro, un tumulto di passi su
36
1921
per le scale, e un mugolio sordo che sembra
37
1921
da pranzo precipita con un fracasso enorme, tutto va
38
1921
a ogni passo come un ubriaco, parla a voce
39
1921
non so come, a un tratto si volta, e
40
1921
sento che è a un passo da me, la
41
1921
voglia abbracciarmi. Allora spicco un salto e mi butto
42
1921
mossa più. Mi parve un secolo. Finalmente Sterpoli passò
43
1921
chiaro! Non sono più un ragazzo ingenuo, non credo
44
1921
il capo, si passò un fazzoletto sulla fronte e
45
1921
vasto e vacuo come un abisso! Ah! come tutto
46
1921
che ci sospingeva l'un verso l'altro, lui
47
1921
lui e me, con un trasporto pieno di timore
48
1921
amore. Quanto era accaduto un momento prima, quell'eccitazione
49
1921
invisibili; un bacio invisibile, un bacio rubato ad occhi
50
1921
succhiava — la coda di un gambero, rosso fra le
51
1921
La vecchiezza ha, per un uomo, il suo lato
52
1921
donna no; ma per un uomo incomincia una età
53
1921
difficile! ¶ — Ecco, — continuò dopo un minuto di pausa, rivolto
54
1921
In fondo, Fedone era un bello e stupido ragazzo
55
1921
felicità. Eppure senza esitare un istante si pelò, come
56
1921
istante si pelò, come un altro si sarebbe ucciso
57
1921
i capelli? ¶ Si aspettava un dolce, un pasticcio di
58
1921
Si aspettava un dolce, un pasticcio di frutta. Quelle
59
1921
gli domandava: — Per favore, un sorso di vino... un
60
1921
un sorso di vino... un pizzico di caviale... una
61
1921
cantavano intorno a noi; un rosignolo solitario intonava nell
62
1921
ute» giapponesi. Fu portato un pasticcio — di mele; portarono
63
1921
a capo chino, trangugiando un boccone dopo l'altro
64
1921
alcune parole, una frase, un pensiero sulle donne. Qualcuno
65
1921
me una viva antipatia, un senso sgradevole, qualche cosa
66
1921
la luna che sembrava un'enorme maschera bernoccoluta e
67
1921
pare, Clauss, — domandai a un tratto, — non ti pare
68
1921
maschere: non potresti andare un minuto in salotto a
69
1921
alle labbra per bere un sorso. ¶ — No, no! — disse
70
1921
disse piano Daria ad un tratto. — Ci guarda. Non
71
1921
alzai di scatto con un grido soffocato. Sotto l
72
1921
udii il rumore di un bacio, di due baci
73
1921
baci, molto chiaro. In un angolo, immobili, stretti l
74
1921
fitta ed io avessi un velo opaco, un velo
75
1921
avessi un velo opaco, un velo caldo e opaco
76
1921
gola più nuda, e un che di candido, di
77
1921
nessun modo liberarmene. A un tratto urtai contro un
78
1921
un tratto urtai contro un corpo duro e provai
79
1921
corpo duro e provai un acuto dolore alla fronte
80
1921
Mi pareva di udire un suono di banda lontano
81
1921
mi soffoca... Finalmente, dietro un arco, vidi una luce
82
1921
Io mi sedetti a un tavolo, battei il pugno
83
1921
umidiccio e peloso come un ombelico, gli si aprisse
84
1921
mia ferita. — ¶ — Se mai un po' d'aceto, signore
85
1921
rosso o azzurro?) e un occhio in mezzo alla
86
1921
ora i Ciclopi? ¶ Improvvisamente un colpo di vento sparpagliò
87
1921
al posto del cuore, un coltello che mi colpiva
88
1921
sogghignò. S'era messo un berrettone nero in capo
89
1921
camminare a caso. Con un certo sforzo compresi che
90
1921
lungi, dall'alto di un monte, di una montagna
91
1921
forma umana sul letto: un uomo vestito che russava
92
1921
vestito che russava. Accesi un lume. Sterpoli stava placidamente
93
1921
Sterpoli! — gridai afferrandolo per un braccio. ¶ Egli scosse il
94
1921
sospirò, si volse sopra un fianco, senza aprire gli
95
1921
Sterpoli! — gli urlai in un orecchio. — Svegliati! ¶ Allora egli
96
1921
tentò di rizzarsi su un gomito. Ma ricadde subito
97
1921
di paglia, e poi un braccio, e poi una
98
1921
e lunga, — e poi un gonnellino rosso che si
99
1921
che si gonfiò in un salto e si posò
100
1921
una voce acuta come un allegro campanellino d'argento
101
1921
non dicevi niente! Nemmeno un fiato! Eri buffo da
102
1921
è diverso. Io sono un uomo. ¶ — Un uomo! ¶ Allargò
103
1921
Io sono un uomo. ¶ — Un uomo! ¶ Allargò le braccia
104
1921
donna e attaccate con un grosso chiodo ai suoi
105
1921
copia mal riuscita d'un'opera d'arte, esatta
106
1921
del volto terminava in un mento aguzzo, che cominciava
107
1921
capisco tutto! — esclamò dopo un breve silenzio, guardando fissamente
108
1921
più una bambina... È un pezzo che non lo
109
1921
scorso, credo che sia un senatore, un conte, che
110
1921
che sia un senatore, un conte, che ha quelle
111
1921
avere la coda lunga un metro, e le scarpine
112
1921
raso d'oro, e un bel diadema con un
113
1921
un bel diadema con un paradiso in testa... E
114
1921
mi fanno portare? ¶ Con un gesto sgraziato si strappò
115
1921
sapere come mi piacerebbe un cappellino? Come quello che
116
1921
la tesa, e poi un nastro di seta scozzese
117
1921
di seta scozzese con un gran fiocco da un
118
1921
un gran fiocco da un lato, e la cupola
119
1921
e intrecciata, che faceva un disegno di tanti piccoli
120
1921
sotto al fiocco usciva un uccellino piccino ma con
121
1921
mi stanno che è un amore. ¶ — E perchè non
122
1921
avrei potuto rimanere solo un istante con lei, forse
123
1921
gualcite della sottana. A un tratto mi si buttò
124
1921
sulla bocca, mi dette un morso, e fuggì via
125
1921
capii allora che era un bacio. ¶ VIII. ¶ Prima di
126
1921
da Clauss, passai da un mercante e comprai una
127
1921
che sembravano stelle in un cielo da presepio. Fra
128
1921
miracoli. Agghindato, e con un profumino tenue tenue nei
129
1921
carico d'involti, con un gran mazzo di fiori
130
1921
tre, seduti intorno a un piccolo tavolo, sulla veranda
131
1921
immersi nella profondità di un lago; di vivere la
132
1921
dei pesci. Daria portava un abito verde e un
133
1921
un abito verde e un nastro pure verde fra
134
1921
su quelle cose fragili. ¶ — Un po' di vino, — diceva
135
1921
di quando in quando. — Un grano di sale... Una
136
1921
Una presa di pepe... Un zinzino di pepe, poco
137
1921
noi tre!) stavano in un vaso, al centro, tre
138
1921
e candidi gigli, in un vaso, candidi e immobili
139
1921
candidi e immobili, d'un'immobilità rara nelle cose
140
1921
veramente splendida) mi dava un po' di noia intorno
141
1921
di godere? Eh! eh! Un sorso, un sorso solo
142
1921
Eh! eh! Un sorso, un sorso solo, una goccia
143
1921
sul volto di Daria un sorriso intelligente, uno di
144
1921
fili di ragno, invisibili; un bacio invisibile, un bacio
145
1921
umile, docile, mansueta; ancora un poco ironica, ma piena
146
1921
calda e modulata, come un flauto. Vedendola così diversa
147
1921
avere idee confuse e un tremito nervoso dentro, non
148
1921
era azzurra, di velo, un pizzo candido, molto lavorato
149
1921
guardava, ora, con occhi un po' inquieti. Pure continuava
150
1921
Vedo bene che sei un buon ragazzo. Soltanto hai
151
1921
con l'impeto di un insensato, — voi non potete
152
1921
amarlo (sì, amarlo, anche, un poco, un poco almeno
153
1921
amarlo, anche, un poco, un poco almeno), per comprendere
154
1921
Chi indovinerebbe in lui un uomo che deve morire
155
1921
interruppe Daria. — Non è un'eccezione! ¶ — No! Non tutti
156
1921
signora, è triste vedere un uomo morire, ascoltarlo mentre
157
1921
una realtà più angosciosa, un addio più commovente? Che
158
1921
lui, Carlo Clauss, e un uomo condannato a salire
159
1921
patibolo, all'alba di un giorno stabilito, in quell
160
1921
di quel minuto, non un istante prima, non un
161
1921
un istante prima, non un istante più tardi? Mi
162
1921
è stato detto che un uomo, sul punto di
163
1921
che gli fosse portato un fiore, un fiore rustico
164
1921
fosse portato un fiore, un fiore rustico, una di
165
1921
piccole violacciocche che hanno un po' il profumo del
166
1921
È una morte storica, un esempio! Sì, signora, si
167
1921
signora, si legge in un'antologia. Così Clauss... ¶ — Basta
168
1921
mie labbra. Ebbi come un principio di vertigine, sollevai
169
1921
sia per lui come un fiore? Come una violaciocca
170
1921
fiore? Come una violaciocca, un piccolo fiore di campo
171
1921
donna è doppia come un serpente? — oppure: — Ella è
172
1921
ancora perfettamente lucido. Avevo un folle desiderio di piangere
173
1921
mi pareva di perdere un gran bene, una gran
174
1921
stando così, curvo, sentii un contatto caldo, una calda
175
1921
impressione di destarmi da un sogno. I colori, la
176
1921
me; le loro voci; un pappagallo sul trampolo; l
177
1921
trampolo; l'insegna d'un'osteria, un fanciullo che
178
1921
insegna d'un'osteria, un fanciullo che saltava dinnanzi
179
1921
si comunicò a me un desiderio infantile di correre
180
1921
come la spuma di un vino leggiero e inebbriante
181
1921
inanellati, e negli occhi un'amorosa luce. Noi le
182
1921
sera a chiuderci con un bacio le palpebre al
183
1921
la solitudine sono come un baratro che ci riempie
184
1921
M'ero seduto in un angolo dei giardini pubblici
185
1921
dei giardini pubblici, dove un piccolo specchio d'acqua
186
1921
suo grembo translucido a un ponticello di ciliegio, nella
187
1921
viva soltanto allora da un sogno incerto e intricato
188
1921
colomba innamorata, col capo un poco piegato sulla spalla
189
1921
di palma, vidi d'un tratto veramente un volto
190
1921
d'un tratto veramente un volto ombrato che mi
191
1921
pss pss... E poi un ventaglio si abbassò e
192
1921
si abbassò e apparve un gran cappello di paglia
193
1921
Di giorno sono come un bambino; la luce mi
194
1921
di me stesso. Sono un altr'uomo. ¶ Io sentivo
195
1921
giorno. Di notte è un'altra cosa, sebbene sia
196
1921
cose a nessuno... È un gran segreto! ¶ Tacque e
197
1921
Clauss, poco lontana, fra un giardino di palme che
198
1921
essa si saliva per un viottolo disselciato, fiancheggiato da
199
1921
due ci sedemmo sotto un tiglio, fra due aiuole
200
1921
gli avevo mai veduto un viso così buono. ¶ — Ebbene
201
1921
aveva l'aspetto di un ragazzo pentito, tanto i
202
1921
chi meno. Anche tu, un poco. Anch'io. È
203
1921
ha avuto ieri sera un gran colpo... ¶ — Davvero... — mormorai
204
1921
dopo, a casa. Aveva un livido sulla faccia. ¶ Clauss
205
1921
tu devi considerarmi come un moribondo al quale ogni
206
1921
fu sempre regolata sopra un calcolo esatto, secondo la
207
1921
farfalla sopra una rosa, un'ape sopra un fiore
208
1921
rosa, un'ape sopra un fiore. ¶ — Tu non mi
209
1921
il giorno dopo a un albero della foresta. ¶ Io
210
1921
negli occhi altro che un ingenuo stupore; ma in
211
1921
sempre. ¶ — Paris, — disse ad un tratto, — ti sembrerà ch
212
1921
io sia capriccioso come un ragazzo. Non so che
213
1921
al mio orecchio come un richiamo, come un allarme
214
1921
come un richiamo, come un allarme) — Daria... ¶ — Ebbene? Daria
215
1921
Ebbene? Daria? — domandai con un palpito. ¶ — Daria è una
216
1921
lei e perdonarla. ¶ Rimanemmo un momento muti. Io aspettavo
217
1921
non pensarlo seriamente neppure un minuto che io possa
218
1921
Ecco: davvero avevo paura, un'indicibile, una pazza paura
219
1921
una parola, o muovere un gesto, o battere palpebra
220
1921
la paura svanì d'un tratto, e mi sentii
221
1921
superare ogni prova con un coraggio disperato. ¶ — Non è
222
1921
non voglia neppure ascoltarmi. Un altro forse riuscirebbe meglio
223
1921
riconosciuto non dubiterà d'un inganno. Basta che tu
224
1921
per lei se non un amico sincero e fedele
225
1921
gli dirò che cerchi un altro. Io non andrò
226
1921
casa non c'era un campanello. Bussai, una vecchia
227
1921
aprire ed entrai in un salotto alle cui finestre
228
1921
e in disordine. In un angolo stava un pianoforte
229
1921
In un angolo stava un pianoforte aperto con un
230
1921
un pianoforte aperto con un quaderno di musica sul
231
1921
due donne e d'un uomo, e vedevo chiaramente
232
1921
lucidità di sensi e un'assoluta padronanza di me
233
1921
verso le finestre, dischiusi un poco le tende, vidi
234
1921
fanciulli che sporgevano da un davanzale, e una portava
235
1921
ancora, m'avventurai in un angolo per guardar da
236
1921
silenzio, il rumore di un paio di ciabatte e
237
1921
le ginocchia scoperte e un gran nastro rosso nei
238
1921
nello sforzo di attrarre un po' di luce in
239
1921
unghie rosse. Poi come un turbine si precipitò sulla
240
1921
fronte all'altra in un angolo. ¶ — Se è così
241
1921
Infine! — esclamò Clauss con un gesto d'impazienza. — Io
242
1921
il capo, respinse con un moto violento della mano
243
1921
piangendo sopra una sedia. ¶ Un profondo silenzio seguì quell
244
1921
perchè piange? ¶ Mi curvai un poco e le dissi
245
1921
è costui? — domandò dopo un istante. — Che cosa vuole
246
1921
nessuno... ¶ S'era fatto un gran vuoto nel mio
247
1921
Poi mi ritrassi in un angolo e nascosi il
248
1921
una danza turca, e un ronzìo di voci umane
249
1921
al rullar persistente di un tamburo. — Che accade? — pensavo
250
1921
Daria, ti amo! ¶ Udii un grido, apersi gli occhi
251
1921
in piedi sconvolta. Con un gesto rapido, violento, strappò
252
1921
come una frustata, restò un istante fermo con la
253
1921
noi si fosse dissipato un temporale. ¶ — Sono dolentissimo, amici
254
1921
perchè è venuta? — domandò un altro. ¶ — Per mentire... — rispose
255
1921
teatro era ormai semivuoto. Un vecchio in marsina era
256
1921
per le scale e un servo cercava di tirarlo
257
1921
tutta la strada, da un lato e dall'altro
258
1921
Vedi, — mi disse dopo un lungo silenzio appoggiandosi al
259
1921
donna che piange? In un momento simile? ¶ — È vero
260
1921
camera, alla luce di un povero lume, ripensai lungamente
261
1921
poco dimenticavo me stesso, un'altra sua immagine si
262
1921
velato, l'eco di un'altra voce. E Clauss
263
1921
esausti, cagionandomi ogni volta un acuto dolore. Chiusi le
264
1921
parlato. Immaginavo di udire un passo celere su per
265
1921
su per le scale, un colpo leggiero contro l
266
1921
mia camera, una voce, un nome. L'uscio si
267
1921
compariva tutta avvolta in un mantello scuro che teneva
268
1921
insomma? — domandavo trepidando. ¶ — Sterpoli? un buffone! Non serve! Non
269
1921
dietro una tenda, da un foro della parete, da
270
1921
di seta porporina, e un altro un braccialetto d
271
1921
porporina, e un altro un braccialetto d'oro smaltato
272
1921
smaltato al polso, e un altro una cravatta meravigliosa
273
1921
li calmò. Allora udii un passo lento e pesante
274
1921
strofinò la faccia con un fazzoletto, si versò un
275
1921
un fazzoletto, si versò un po' d'acqua e
276
1921
per me. È stato un errore. Appena ella è
277
1921
Mi scacci via? Come un cane? Io sono il
278
1921
astio: — Peggio, peggio di un cane! Fa sferzare il
279
1921
Io la rincorro per un buon tratto; poi inciampo
280
1921
poi inciampo e cado. Un tale si avvicina e
281
1921
rialza. È Pietro Trema: un mezzano, un galantuomo. — Non
282
1921
Pietro Trema: un mezzano, un galantuomo. — Non vale la
283
1921
pazza. Andiamo a bere un sorso! — Andiamo, — rispondo. — Ma
284
1921
abbia respinto, scacciato come un cane. Io non sono
285
1921
quali si dice: — Come un cane! Peggio di un
286
1921
un cane! Peggio di un cane! Dunque presi un
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un cane! Dunque presi un ronzino e mi feci
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porta. Ora s'ode un'altra voce che dice
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meritare il suo amore. Un altro servo mi narrò
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padrone, egli cantava come un forsennato. — Sarkis... — esclamai afferrandolo
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quell'arma o con un'altra simile? ¶ — Ah! non
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germogliato. Ogni istante scoprivo un desiderio nuovo. E quantunque
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stato mai lontano neppure un giorno. Quando mi abbracciò
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fronte, ebbi come in un lampo il pensiero di
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pentii. La strada costeggiava un fiume e i cavalli
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rozza, due contadini e un mercante di porci. Uno
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mille volte. Pensavo: — Per un pezzo non la vedrò
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la vedrò più. In un paese c'era una
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fiera. Suonavano le campane. Un razzo matto rigò di
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preti neri trotterellavano per un sentiero attraverso le vigne
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mia prima libertà. Ho un piacevole ricordo di quelle
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intravvedeva, in fondo ad un vicolo, fra i muri
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vicolo, fra i muri, un po' di mare chiaro
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svolazzanti, imbianchini appesi a un tetto, cocomeri rossi sopra
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tetto, cocomeri rossi sopra un banco, bambini che mangiavano
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grandi gabbie di canarini, un orto. I cavalli trottavano
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notaio Sterpoli, che era un vecchietto smilzo, pelato e
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finestra si apriva sopra un cortile. A mala pena
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di tetti, si scorgeva un filo di mare. ¶ La
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da refettorio, immensa, sotto un lume lamentoso. La bambina
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Quello Sterpoli figlio era un giovanotto di forse ventiquattro
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la bocca tonda e un paio di mostaccini arricciati
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sua calma fosse d'un tratto svanita, perchè s
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se n'andava da un capo all'altro della
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Sai che cos'è un caffè concerto? — mi domandò
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di male; non è un luogo di perdizione. Clauss
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In fondo c'era un piccolo palcoscenico su cui
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intorno, gridavano e bevevano. Un vecchio vestito di nero
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già finito di ballare... ¶ Un'orchestrina cominciò a miagolare
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Clauss stava seduto sopra un divano. C'erano altri
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con lui. ¶ — Ti conduco un nuovo discepolo! — gridò Sterpoli
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contagiose. Ti sembra strano? Un granello di sabbia basta
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granello di sabbia basta, un granello di polvere è
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m'ero seduto in un angolo e stavo a
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e trangugiava bicchieri d'un fiato. Gli altri non
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gli amici a bere un suo vecchio vino d
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e va a prendere un bagno profumato. Sempronio ha
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cose distinte! ¶ — Ahimè! — esclamò un altro. — Che c'importa
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che importa. ¶ Improvvisamente, d'un colpo, la porta si
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Una donna, avvolta in un ampio mantello scuro che
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collo, su cui brillava un grosso smeraldo. Tutti, intorno
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suoi occhi si volsero un poco verso Sterpoli, che
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ma senza fiato. A un tratto avanzò ancora di
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tratto avanzò ancora di un passo, tese la mano
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della donna, e con un filo di voce mormorò
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Daria si mosse, ma un sorriso pieno di disprezzo
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perchè splendono perennemente sono un indizio certo della nostra
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serene. Se, vinto, con un lieve sforzo, molto lieve
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notte autunnale, sarei come un orfano il quale conducesse
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libertà non è che un'illusione di chi giudica
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la luce mi dà un acuto dolore, e temo
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e invisibile musica. Ebbene: un uomo mi ha ucciso
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udito parlare come di un'anima perduta. Si sa
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quando dicono: costui è un'anima perduta. A lunghi
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il discorso cadeva sopra un parente morto o lontano
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sopra il ritratto di un giovane vestito di nero
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cravatta pure nera e un'altissima tuba in capo
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pareva la faccia di un ammalato o di un
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un ammalato o di un convalescente, o quella di
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convalescente, o quella di un uomo bruciato dalla fiamma
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irrequieta e avventurosa». ¶ Ma un giorno, quando nessuno se
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una lettera munita d'un francobollo molto grande, su
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su cui era disegnato un paesaggio montuoso con alberi
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che egli chiamava, con un diminutivo infantile, la Minni
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e suscitò in tutti un vivo stupore. Mia madre
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dalla diligenza seguito da un servo creolo, bruno e
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suo volto pallidissimo, di un pallore olivastro ed uguale
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gestire, la sua pronuncia un po' lenta e faticosa
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contro lo scenario di un teatro, carovane dietro carovane
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tu, ed ora ho un figlio grande. Non lo
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lo vedi laggiù? Sembra un querciolo... ¶ Ma Clauss badava
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posate sulle ginocchia stringendo un fazzoletto. Brillava l'anello
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pioveva. Ma, dopo poco, un tuono secco schiantò il
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e scompaginò le nuvole. Un po' di sole entrò
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rimasto senza parlare, in un angolo, mi alzai per
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monte, dardeggiava sulla pianura un gran fascio di luce
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gli occhi, si soffermò un istante a guardare i
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Era uno sguardo impudico, un contatto quasi carnale che
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eroicamente. Immagina: uno compie un'azione nobile, un atto
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compie un'azione nobile, un atto memorando. La gente
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stato capace di tanto. — Un ragazzo? Veramente un ragazzo
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tanto. — Un ragazzo? Veramente un ragazzo? — Sì, un ragazzo
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Veramente un ragazzo? — Sì, un ragazzo... Aveva appena vent
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odiare qualcuno? — balbettai ad un tratto senza pensare. ¶ Stavamo
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accarezzava la barba con un gesto languido delle mani
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Io avevo, a Karsan, un servo giovane. Era un
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un servo giovane. Era un meticcio, un essere semplice
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giovane. Era un meticcio, un essere semplice e sano
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me, mi era fedelissimo. Un giorno lo sorpresi in
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giorno lo sorpresi in un angolo del cortile mentre
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mentre si flagellava con un grosso staffile di cuoio
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Sarkis! — grido afferrandolo per un braccio. — Sei pazzo? — Egli
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con gli occhi di un cane e, arrossendo, mormora
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vicina. La conoscevo. Sembrava un bell'animale, con lunghi
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serenità, gaudio. ¶ IX. ¶ Ad un angolo di strada, in
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angolo di strada, in un giardino tutto di palme
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di fiori, e comprò un gran mazzo di rose
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per l'abbaino piovesse un po' di sole, quella
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zio Stanislao. Senza attendere un suo invito, egli si
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meno di perdonarlo con un breve sorriso. Gli indicò
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poveretto si sentì d'un tratto mancare la voce
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Silvina ebbe assentito con un lieve cenno del capo
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ella aveva considerato con un senso di invincibile ironia
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rispettabile e interessante di un principe. Silvina aveva scoperto
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sua testa brillare d'un tratto denudata da un
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un tratto denudata da un colpo di vento; la
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era mai incontrata con un uomo simile, che non
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simile, che non avesse un pelo in faccia, così
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eppure, piuttosto che d'un vecchio, aveva l'aspetto
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aveva l'aspetto di un uomo non finito, d
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uomo non finito, d'un burattino al quale, passata
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vestendolo con abiti di un taglio, come si dice
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tomaie di pelle di un delicato color tortora, che
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e lungo come in un guanto. Ma una volta
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che quel burattino era un principe, bisognava riconoscere che
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che non sarebbe sembrato un vero principe se non
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di Silvina, mutarsi in un principe, la cui calvizie
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non fosse se non un indizio dell'antichità della
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sono venuto per confidarvi un segreto: un segreto così
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per confidarvi un segreto: un segreto così grave, che
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l'anima semplice d'un fanciullo. Sì, ho anch
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più d'ogni altro un'esperienza assai estesa del
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Ma io vengo da un paese freddo, dove l
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nell'isolamento assoluto di un vecchio e tetro castello
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Sì, Silvina, soggiunse con un tono di voce più
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principe, lo ascoltava con un vago senso di noia
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egli fece improvvisamente, ebbe un breve palpito di paura
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domandò il principe ad un tratto. ¶ Ella accennò di
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tratto con confidenza, come un vecchio amico. Ma non
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male, Silvina. Io sono un uomo debole, ma non
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uomo debole, ma non un libertino. Cerco di sfuggire
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Del resto ognuno prende un'ora di spensierato oblio
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ora di spensierato oblio, un attimo di piacere, là
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meglio averla sfuggita! E un'altra voce diceva: — Vile
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divagare ancora. Levando per un attimo gli occhi su
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equilibrio sull'orlo di un precipizio, d'un tratto
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di un precipizio, d'un tratto disperatamente si abbandona
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fosse finito, permettereste ad un altr'uomo di occupare
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altr'uomo di occupare un posto nel vostro cuore
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di voi! (e con un gesto egli abbracciò la
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ciò che desiderate da un uomo che vi adora
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udì il suono di un riso beffardo, e la
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tutta l'aria di un passerino sperduto, che Silvio
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Silvio. ¶ Silvina sostiene per un attimo con fermezza lo
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rimasta sola... ¶ E segue un lungo silenzio. ¶ Lo zio
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Vous dansez, Marquise, d'un pied sì leger.... */ ¶ Era
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pied sì leger.... */ ¶ Era un'innocente gavotte. Madama Humbert
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zio Stanislao le insegna un po' di musica ogni
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là in cerca di un punto dove posarsi. Poi
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viso giovane terminava in un mento aguzzo che ne
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leggermente tumida, tinta di un rosso scarlatto. Soltanto i
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suoi occhi si posarono un poco più a lungo
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tale e quale. Ma un giorno la smarrì e
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mai più ritrovata... ¶ Tacque un momento, sorrise a Silvina
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regala niente nessuno... ¶ Esitò un momento. Poi le domandò
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voce dello zio Stanislao, un po' rauca e stonata
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s'era unita d'un tratto alla voce d
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regnò nella stanza vicina un silenzio profondo, che nessun
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percettibile rumore turbò per un pezzo. ¶ Madama Humbert domandò
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paura. ¶ Silvina rifiutò con un cenno del capo. Ma
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notte soltanto... ¶ E, fatto un inchino a madama, si
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meno scettico penserebbe che un maligno spirito s'insinuò
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di rosso, piena d'un profumo morbido e triste
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Non c'era che un gran letto, poche sedie
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stretto e lungo in un angolo, con a fianco
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angolo, con a fianco un piccolo tavolo coperto di
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io la notte ho un po' di paura quando
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sciolse i capelli, prese un lapis rosso e incominciò
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stanchi di te. Scegline un altro, di quelli che
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uomini! Tutti schifosi a un modo! Ti piacciono a
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gli uomini? ¶ Silvina ebbe un sorriso sdegnoso. Soave la
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sulla bocca. Silvina ebbe un piccolo moto di disgusto
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La tua bocca è un poco pallida: così non
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Vedo, disse poi con un'intenzione di malizia, che
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piumino e vi posò un velo di cipria rosea
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fu da quel momento un'altra Silvina. ¶ — Irriconoscibile! esclamava
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era trattenuta appena da un nastro rosa annodato sulla
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soltanto quando, aperti ad un tratto gli occhi, si
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la guardava estatica, con un piccolo grido si rifugiò
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Ed ella godeva d'un piacere ignorato, al pensiero
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prima volta; e come un giorno aveva potuto addormentarsi
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era stato per entrambe un sereno riposo. Esse si
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videro con gioia che un raggio di sole pallido
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ospedale. L'ospedale era un gran palazzo di pietra
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di arrivare alla porta. Un corridoio nudo e lunghissimo
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e riconobbe Silvio con un senso di repulsione invincibile
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allora, come se fosse un altro uomo. E Silvio
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potè così fermarsi soltanto un istante dinnanzi a quel
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azzurro del cielo sembrava un'illusione di sereno. Ma
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per le vie di un paradiso primaverile, tutto luce
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senza l'ombra di un pelo in tutta la
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superficie. ¶ — Ah, Silvio, disse un giorno il principe con
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avete una graziosa amica, un'amica molto graziosa, mi
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principe, la violetta è un fiore che facilmente passa
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carina, molto elegante, con un bell'abito proprio viola
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soggiunse il principe, è un segreto... ¶ Silvio si fece
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principe lo guardò per un attimo stupito, incredulo. Poi
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che gli veniva da un così raffinato intenditore. Per
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aveva condotto Silvina in un luogo frequentato da gente
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Silvina che aveva colto un garofano rosso nel suo
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ha ragione! ¶ — Tu conosci un principe? domandò Silvina senza
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Sicuro! esclamò Silvio. Stroztki: un vero principe. ¶ — E chi
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chiuse la bocca con un bacio. ¶ — Ah, non sai
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immobile come morta sotto un cielo anch'esso immobilmente
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campagna può ancora trovare un conforto ai sensi mortificati
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stessa pausa, senza sostare un momento. Nel ronzio continuo
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Alla porta poi era un ininterrotto bussare, un bisbiglio
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era un ininterrotto bussare, un bisbiglio di voci soffocate
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bisbiglio di voci soffocate, un avvicinarsi e allontanarsi di
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allontanarsi di passi cauti, un provare e riprovare chiavi