parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Domenico Starnone, Fare scene, 2010

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
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2010
ci sono una lei, un lui – in dialetto éss
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2010
ti fanno sentire come un viaggiatore apprensivo che, appena
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aria per gioco da un bambino, disegna per qualche
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2010
nitida, poi precipita con un ticchettio disordinato. Perciò, tanto
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il terreno, telefonai a un amico che fa il
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e gli dissi esagerando un po’: ¶ «Ho letto quattro
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operai». ¶ Nello restò zitto un attimo, poi borbottò: ¶ «Gli
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esistono più. Volete fare un film sui fantasmi?» ¶ Discutemmo
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no e ci salutammo un po’ in freddo. ¶ A
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contenta, disse che aveva un nuovo lavoro per me
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essere che Nino Gargano, un suo assistito che aveva
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2010
ricordavo che era stato un fiasco, ma tacqui). Non
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Castellitto, si sa, è un attore sempre impegnato e
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2010
Certo, buttò lì a un certo punto, per la
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dissi ugualmente che era un progetto di grande interesse
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le sei puntate a un altro. Visto poi che
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va in giro con un fidanzato impresentabile?» ¶ «Che c
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serissima. Ora ti racconto un po’ di cosette su
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e lasciai che disegnasse un quadro foschissimo del mio
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soldi». ¶ Di Campanella per un po’ non sentii più
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dopo il pranzo e un sonnellino pomeridiano, mi dedicavo
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in alcun modo, scriveva un pezzo struggente da suonare
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ma avevo in mente un mucchio di libri e
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so, stavo dietro a un killer di Afragola che
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mani, la bocca con un paio di incisivi in
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al teatro o a un concerto, o vedevo qualche
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dalle esperienze lavorative di un suo amico d’infanzia
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erano cresciuti insieme in un paesino vicino Ravenna, e
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Raggalli, questo è proprio un film». ¶ La frase per
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era: questo è proprio un racconto; non usavo quasi
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non si commosse nemmeno un po’. Nessuno ci mette
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di suo. Per fare un film deve andare comunque
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Produttore di che? È un mediatore, un procacciatore di
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che? È un mediatore, un procacciatore di danaro: cosa
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molto combattivi, riassumendoci l’un l’altro l’esile
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che aveva realizzato e un David di Donatello che
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c’era pur sempre un gran mucchio di gente
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ma non contano più un cazzo per nessuno, figuriamoci
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vedeva in testa a un corteo di studenti e
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e lavoratori mentre brandiva un megafono. ¶ «Comunque buttano il
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Raggalli emozionandosi. ¶ Nello fece un’espressione come per dire
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la sentiva di puntare un solo centesimo; però poteva
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centesimo; però poteva farci un contrattino per un soggetto
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farci un contrattino per un soggetto su qualsiasi altra
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Ci propose di scrivergli un film su un’architetta
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scrivergli un film su un’architetta che si innamora
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che si innamora di un giornalista, ma lui deve
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liceo in guerra con un ispettore del Ministero che
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impressione di essere in un film tipo L’ultima
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lo ricorderò, ne farò un film. ¶ Ma come? ¶ Tutto
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in mente di fare un elenco degli oggetti di
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la morte, e ho un corpo – questo, che già
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Ho scoperto che sono un fruitore assiduo e non
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telecamera. ¶ Ho tre televisori, un paio di decoder, un
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un paio di decoder, un videoregistratore, due lettori di
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per il pianeta. ¶ Ho un cellulare che fotografa, filma
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leggero: non c’è un’immagine affidabile di Monsieur
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tempi nello scompartimento di un vagone letto. Mi soffermo
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da qui per raccontare un fatto che mi è
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scompartimento attiguo, e appare un anziano signore in veste
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una forma di spaesamento, un residuo di reazione arcaica
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fronte all’apparizione di un sosia. E sarà vero
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È ancora possibile? In un’epoca in cui gli
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la testa per sperimentare un unguento portentoso attaccatutto, morirebbe
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modi possibili – spesso, in un supermercato, in una banca
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in una banca, in un qualsiasi luogo pubblico, inganno
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tra gli altri passeggeri un uomo di schiena, con
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uomo di schiena, con un instabile mezzo profilo, che
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poi ne ho lanciato un altro, poi ho attraversato
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pochi passi ho avuto un sussulto. Quell’uomo era
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era identico a me, un me a tre dimensioni
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col profilo appena accennato, un corpo in quel momento
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di Freud, mi sono un po’ spaesato. Spaventato no
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spalle tra incredulità e un po’ d’ansia. Poi
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stavo per afferrarlo per un braccio, e ho scoperto
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con me, era soltanto un altro. Ma di schiena
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2010
del naso, le spalle un po’ curve – chi era
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capire, si tratta di un amalgama: nello sguardo che
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2010
attore americano, e persino un po’ dello sguardo del
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stirpe di maschi alti, un po’ curvi, con la
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fossi venuto bene, assomigliassi un pochino a Jimmy Stewart
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2010
in natura non esiste, un vortice di fantasticherie intorno
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che non è stato un abbaglio, confesserà che ha
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ci diremo pensosi e un po’ sopratono: ci è
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è fermato davanti a un negozio di articoli sportivi
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è entrato. ¶ Ho proseguito un po’ deluso perché non
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2010
dentro la ricerca di un possibile ingranaggio narrativo stracollaudato
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possibilità di non avere un’identità certa, oggi noi
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supponenti, ci abbandoniamo a un flusso tecnologico sempre più
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ci obbliga ad avercela, un’identità, e a riconoscerci
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lì, in ultima istanza, un punto di fuga da
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invece si trattava di un estraneo, sul quale per
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2010
miei occhi piacevole, di un me quasi di schiena
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2010
dentro cui fino a un secondo prima mi ero
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lavorio sul niente. È un puro effetto di luce
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che di continuo, con un tempo sempre più accelerato
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fatto. Se dicevi a un parente, a un amico
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a un parente, a un amico: aspetta, ti riprendo
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nessuno si muoveva con un po’ di piacevole scioltezza
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all’obiettivo guardavano da un’altra parte sforzatamente, facevano
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mio padre, perché a un certo punto si presentò
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presentò a casa con un oggetto piccolo, nero, di
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Cioè si poteva prendere un pezzo che si trovava
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al principio. Come? Bastavano un paio di forbici e
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compatti. Nei nostri permaneva un’impressione di casualità, il
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la nostra vita avesse un senso. Per di più
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avevo già visti: a un certo punto mandarono in
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che aveva anch’essa un difetto: non era possibile
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una perdita piuttosto che un guadagno. Sentivo confusamente che
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dialetto e a fare un gesto ben calibrato, a
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2010
tu puoi rispondere con un’altra frase e viene
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altra frase e viene un dialogo dove le parole
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Appena dicevo: oggi soffia un po’ di vento, c
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2010
intellettuale. E intellettuale era un vocabolo che significava, detto
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detto con parole fini: un supponente imbecille un po
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fini: un supponente imbecille un po’ ricchione. ¶ Ma io
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di bocca. Mi sentivo un calco dentro cui lui
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aveva fatto per cavare un suo di più dai
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e darci fiducia – abbiamo un segno che ci distingue
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2010
segno che ci distingue, un obbligo nostro alla grandezza
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2010
potevo leggere anch’io. ¶ Un giorno tornò dal lavoro
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2010
tornò dal lavoro con un giallo Mondadori comprato su
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2010
titolo. Quella lettura fu un’esperienza basilare. Leggo, giro
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2010
lo sceneggiatore e a un certo punto, aggiornando Amleto
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punto, aggiornando Amleto, scriveva un telefilm congegnato in modo
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2010
faceva riuscivano a renderlo un uomo ammirevole o amabile
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si dovessero fronteggiare in un certo posto a lungo
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2010
che gettasse luce su un dato indiscutibile: chi scriveva
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vede uno quando legge un libro. Ne derivavano cose
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appare ben connesso, con un suo senso avvincente, è
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neri si muove lungo un filo preordinato, ben teso
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sala stuccata in oro un vecchio manuale per sceneggiatori
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2010
per sceneggiatori. Frequentai saltuariamente un cineforum in via Costantinopoli
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pezzi. Mi ricordo di un film in bianco e
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2010
improvviso, nel pieno di un duello di pistoleri; proprio
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fine non scelsi. Dopo un periodo di disorientamento, scoprii
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scoprii che non avevo un solo paio d’occhi
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2010
risultava all’apparenza, ma un bel mucchio di occhi
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2010
mettere su casa dentro un cinema e lì vivere
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appunto, il giovane maratoneta, un povero ragazzo della mia
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2010
età, si fermò a un passo dal traguardo e
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tutti lasciandoli passare con un mezzo inchino. Una volta
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2010
fondo della stanza partiva un sogno, una vecchietta che
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2010
mio padre diventò come un vascello fantasma e me
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2010
di via Caracciolo, a un passo dal Lido Mappatella
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della villeggiatura risultò naturalmente un buco, ci faceva un
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2010
un buco, ci faceva un caldo insopportabile, era piena
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una mossa fatta da un uomo non attaccato alla
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2010
in fatto di cinema. ¶ Un giorno, girellando tutto abbronzato
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Appia, mio padre conobbe un tale che faceva le
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2010
bagnanti. Con questa persona – un suo coetaneo, credo, di
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Se mio padre fa un viso da duro e
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2010
a sinistra, ci fosse un suo nemico, mia madre
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sono diventato ormai così un altro che non riesco
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padre, l’unico con un po’ di carne addosso
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poco, il fotografo era un vero fotografo d’arte
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2010
fotografie artistiche, faceva anche un’altra cosa che costava
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altra cosa che costava un po’, ma era roba
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2010
nella stessa condizione di un attore del cinema. ¶ «Ah
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2010
arte dopo aver ottenuto un prezzo di favore, fissiamo
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l’avrebbe rispedita dopo un mese al nostro indirizzo
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2010
Dipinse da par suo un cartello con la scritta
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2010
però non ti metti un vestito buono, non vieni
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lui che le teneva un braccio intorno alle spalle
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2010
alle spalle, lei con un cappellino tipo vaso da
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2010
di legno e riapparivamo un attimo dopo col costume
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ma si fermò con un sorrisetto di imbarazzo prima
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2010
non poteva mettere nemmeno un alluce in acqua. Mia
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2010
in spiaggia. ¶ Ma dopo un certo numero di proiezioni
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2010
usato lui la cinepresa (un nome di cosa che
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2010
faceva venire in mente un cane, il cane detto
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2010
nostro padre, che era un vero artista – il prodotto
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2010
mi causava imbarazzo, anche un po’ di dolore. Pur
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2010
aveva con i soldi. Un giorno si presentò a
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l’era comprata. ¶ Era un uomo sorprendente. Non aveva
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le foto di famiglia un lampo di passato, niente
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2010
una memoria vaghissima di un manifesto che il sindacato
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piccole che gli forniva un tale in contatto con
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2010
disegnarmi sul bordo di un quaderno una faccia di
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2010
di continuo. Poi, essendo un uomo generoso, passò a
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2010
i parenti commercianti, che un po’ lo ammiravano per
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2010
quella sua spesa pazza, un po’ lo criticavano per
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2010
a vanvera, che so, un paio di scarpe in
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2010
paio di scarpe in un angolo, un piatto con
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2010
scarpe in un angolo, un piatto con la frutta
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2010
vieni più vicino, facci un primo piano lungo. La
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2010
delle giostre che calavano un braccio meccanico, afferravano un
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un braccio meccanico, afferravano un pupazzetto e poi lo
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Ferraniacolor e tornava dopo un mese stampata, con dei
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splendore del technicolor. Per un po’ ci fu un
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2010
un po’ ci fu un gran viavai di pellicole
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minacciavano di buttarsi da un grattacielo. ¶ Ma non era
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di figli gliene arrivava un quarto. Mio padre, dal
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vedute di Parigi, produsse un quadro suo, una delle
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penombra, uno sguardo e un colorito di fragilità allucinata
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2010
fragilità allucinata. E poi un pomeriggio, come se avesse
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2010
l’aveva comprato: era un regalo per Geppe, che
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Al capo opposto fissò un lenzuolino teso alla bene
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proiettore infatti emanava insieme un respiro caldo e un
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2010
un respiro caldo e un vento fresco, cosa che
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in casa. Muto però. Un po’ troppo bianco e
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E il proiettore faceva un gran rumore, motorino, ventola
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2010
volere di più. ¶ Per un po’ ne fui entusiasta
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2010
in fuga, ognuno con un’immagine impercettibilmente diversa da
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2010
solo che gli venisse un raffreddore e che nostro
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2010
cucina. Poiché non era un bambino che si arrendeva
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2010
nostra, dopo aver recitato un certo numero di volte
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2010
era uno che aveva un paio d’anni più
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2010
stupore. Cos’è mai un proiettore domestico? Un giocattolo
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2010
mai un proiettore domestico? Un giocattolo d’epoca, un
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Un giocattolo d’epoca, un oggetto di modernariato. E
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Ci sentivamo bambini con un piede cauto dentro la
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2010
Chi ce l’aveva un padre come il nostro
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2010
corridoio? ¶ Eravamo, all’epoca, un complicato pasticcio socioeconomico. Mio
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2010
che aveva sposato giovanissima un operaio, morto a ventiquattro
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2010
a ventiquattro anni – a un certo punto s’erano
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2010
del commercio aprendo chi un negozio di frutta, chi
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2010
commercio, ma sospeso sopra un acquitrino sottoproletario i cui
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2010
e agli altri che un destino ancora più luminoso
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2010
una diva, sicché, in un ambiente come quello che
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2010
come la compagna di un uomo di talento che
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2010
inqualificabile. Pur essendo salita un pochino nella scala sociale
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2010
agiati. I miei genitori, un giorno, quando litigavano, parevano
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bassi del Lavinaio, e un altro, quando se la
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2010
sua caratteristica specifica, ma un tratto di chiunque in
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2010
li avrebbe spesi in un modo che i commercianti
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nei giorni di festa un parente si faceva vedere
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2010
si faceva vedere con un nuovo cappello di feltro
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2010
vedere, diceva bene, facciamoci un giro, ed era curioso
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2010
e insieme amarognolo. Passava un anno e gli stessi
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2010
parenti si ripresentavano con un Millecento, un’automobile che
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2010
ripresentavano con un Millecento, un’automobile che sembrava come
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2010
muto a guardare con un mezzo sorriso stanco, fu
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2010
sorriso stanco, fu quando un nostro cugino di appena
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2010
diciotto anni, figlio di un parente commerciante e già
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2010
elevate. Mia madre aprì un negozio proprio accanto al
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2010
cosa che gli fruttò un reddito fisso con cui
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2010
loro attivismo che a un certo punto il mio
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2010
il mio genitore fece un’altra cosa fuori del
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2010
portò in villeggiatura in un paesino di mare poco
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2010
tira anche lei su un ramo. Gli indigeni passano
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2010
dando l’idea che un ramo d’albero è
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2010
ramo d’albero è un posto comodissimo, la bacia
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2010
Quel bacio mi causò un abbandono caldo, una specie
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2010
per dire meglio, fu un intenerimento delle ossa – proprio
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2010
appesa alle liane, e un pensierino di andare ad
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2010
alberi. Ma c’è un passaggio segreto della fantasia
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dieci anni, è stata un tempo in cui sapevo
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ma nervoso, e accennavo un sì per convincerlo che
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2010
uscite del marito, faceva un mezzo sorriso un po
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2010
faceva un mezzo sorriso un po’ complice, un po
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2010
sorriso un po’ complice, un po’ di compatimento. Solo
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2010
che capite. Qui cominciava un battibecco. Mia nonna diceva
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2010
di continuità), mettendo in un gran casino Raf Vallone
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2010
Silvana Mangano era solo un innesco, la miccia che
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2010
in cui si orientava un po’ nella trama, sentivo
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2010
madre gli facesse, in un futuro prossimo (o gli
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2010
ne fosse accorto, in un passato recente), ciò che
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2010
dover per forza ammazzare un uomo di merda come
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2010
quale stronzo? ¶ Poiché era un uomo intelligente e pieno
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2010
tra due finzioni, da un lato Anna interpretata da
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2010
mal contenute concludeva che un poco gelosi bisogna essere
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2010
che la gelosia è un esercizio della fantasia, buono
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2010
e figlio, erano questo: un modo per vedere come
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2010
farle da manichino in un momento di tregua felice
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2010
fare nemmeno alla lontana – un abito da donna che
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2010
armadio e il letto un negro Zubbònnn, armato di
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2010
tradita senza problemi. Era un uomo con forti sbalzi
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2010
e dovevano servirmi per un paio di libri che
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2010
tavolo della cucina aveva un destino felice – aderire ai
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2010
il loro tepore – provavo un po’ di dispiacere per
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2010
e li appoggiavo a un piede di mia madre
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2010
mia madre, che dopo un po’ li scalciava via
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2010
di stoffa facessero almeno un po’ di altalena. In
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2010
che mio padre comprò un proiettore, rovesciando di punto
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2010
di giocare. Non era un problema da niente, mio
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2010
andare nel bosco, tagliare un cospicuo numero di tronchi
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2010
portarglieli via fiume sfidando un mucchio di pericoli tra
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2010
che io ne facevo un paio con dita impacciate
280
2010
mostrarsi svogliato. Poiché era un bambino dai nervi solidi
281
2010
a una sedia in un angolo e non ci
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2010
lui rispondeva no, sento un poco freddo. ¶ Piano piano
283
2010
quel comportamento anomalo per un bambino superattivo cominciò a
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2010
solo in casi eccezionali), un dottore simpatico che disse
285
2010
infinito Utrillo per racimolare un po’ di soldi, Geppe
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2010
una scena ispirata a un passaggio delle Avventure del
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2010
febbre gialla e in un primo momento mi piacque
288
2010
e impaurito, perché da un lato la nave di
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2010
ruggivano, parlavano, sparavano, componendo un racconto che ti faceva
290
2010
trovava dove sedere, guardava un po’. La cosa più
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2010
appassionarsi alla storia di un personaggio secondario come se
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2010
buone maniere si nascondeva un compare d’o mala
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2010
senza fine. Mi ricordo un romanzo che terminava con
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non una pagina, non un rigo. Ma non mi
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semplice fine gli sembrava un tradimento. Sospetto che pensassi
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Sospetto che pensassi che un finale come «Contemplò il
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ma anzi mi faccio un’idea complessiva del testo
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Mi è rimasta, insomma, un’idea positiva sia di
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non si entra dentro un racconto già in pieno
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aria nuova, che era un’aria estranea al film
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Non mi piaceva, dopo un po’ di stupore svagato
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avevo le palpebre. Erano un mio schermo personale su
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ricominciava lo strazio di un nuovo intervallo. Per la
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pensarci, doveva essere per un bambino un vocabolo molto
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essere per un bambino un vocabolo molto promettente, aveva
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la formula per indicare un tempo estenuante privo di
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voci dei commentatori fingevano un allegro ottimismo, sembravano divertirsi
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le immagini erano di un bel bianco e nero
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ho provato a scrivere un racconto sul tempo che
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a occhi chiusi dentro un luogo dove si va
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ravvivavo. C’è però un problema. Dei film che
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casa e quartiere, comprammo un televisore e al cinema
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e al cinema per un po’ d’anni non
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film distanti. ¶ C’è un film, per esempio, che
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ho imparato cos’è un maremoto. A un certo
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è un maremoto. A un certo punto si sollevava
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punto si sollevava altissimo un mare blu scuro (anche
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la nostra casa con un’onda altissima, e da
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riducono all’immagine di un mare che all’improvviso
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che all’improvviso diventa un muro d’acqua, e
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per adesso che in un anno che non so
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cinema Stadio, ho visto un maremoto e quel maremoto
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in cima c’era un delfino, il delfino era
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bambino, ho in mente un mucchio di titoli e
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niente addosso? Cos’era un vinchestèr, perché aveva quel
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in base agli attori, un film valeva la pena
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a credere che a un certo punto io abbia
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di Jimmy Stewart erano un po’ di famiglia, assomigliava
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mi venne persino, a un certo punto, un proposito
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a un certo punto, un proposito matrimoniale: sposare una
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ai vent’anni almeno, un nome di squaw e
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E non è stato un proposito passeggero. Per un
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un proposito passeggero. Per un po’ d’anni ai
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Settanta mi sono sembrati un periodo sessualmente e sentimentalmente
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questo film, quando a un certo punto Stewart Granger
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inseguitori, si arrampica su un albero e tira anche
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mentre la cucina prendeva un odore di pezza nuova
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noi tre figli, con un gesto di sfinita constatazione
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quell’ennesima incombenza come un destino, senza smorfie di
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lo fissava passandoci sopra un po’ di sapone Scala
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cura estenuante. Era piccola, un po’ gobba, un naso
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piccola, un po’ gobba, un naso imponente, vedova dall
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diceva serissima, anche con un po’ di malinconia, che
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lei poteva morire d’un colpo per strada e
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pizzicato. ¶ Il pizzicato era un uomo molto brutto o
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intervallo, lui compariva con un vassoio rettangolare di legno
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mou, le topolino. Lanciava un grido secco, cattivo – topolino
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cattivo – topolino, caramelle! – quasi un ordine di affrettarsi a
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pacchetti al giorno. ¶ Era un percorso semplice. Appena usciti
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era essere investito da un’automobile prima di vedere
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quella di perdermi anche un solo fotogramma o una
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molto elaborata, stretta in un cappotto scuro col collo
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incorniciata dal cappuccio di un pellicciotto di gatto grigio
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dubbio, lì nella foto, un bambino di pochi mesi
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ne ha trentuno. È un istante in bianco e
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mi fotografavano dovette sembrarmi un dispetto silenzioso), nello sguardo
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Fingiamo di essere di un ceto diverso dal nostro
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di colpo, credo, come un respiro trattenuto troppo a
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fermo. Lo afferrò giusto un attimo prima che lui
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era l’elica di un aereo. La nostra fissazione
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a cinque anni, che un aereo ha eliche e
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perciò a credere che un aereo in volo con
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cinque anni ti inventi un braccio che ruota – e
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tu sei pilota dentro un aereo – solo se un
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un aereo – solo se un aereo l’hai ben
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film, viveva svagato dentro un delirio di fantasie strabilianti
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per punto di avere un aereo, a considerare il
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considerare il davanzale non un davanzale ma una pista
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elica. Mio padre a un certo punto si è
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fissare lo schermo come un cretino. ¶ Questo aggiunse emozione
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ne stavo acquattato in un angolo stretto tra la
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mia nonna invece era un’altra cosa. Lei non
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era convinta che fossi un individuo realmente eccezionale, non
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facilitarmi la strada verso un futuro di magnificenze si
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pelli di pomodoro; neanche un pezzetto di prezzemolo o
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diritto di leggere in un angolino di casa senza
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dello spettacolo, chiusa tra un prima e un dopo
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tra un prima e un dopo, non assomigliava a
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di respingere, attardandomi in un torpore visionario, la banalità
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Cinquanta, sentivo uno scontento, un dolore stranito, e mi
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o all’uscita di un cinema. Forse sì, forse
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cinema. Forse sì, forse un bambino se ne accorge
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la verità, conoscevo già un tempo altrettanto ipnotico, quello
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madre in cima a un’onda schiumeggiante, il bastimento
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attori famosi. Le feci un cenno di saluto, mi
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saluto, mi rispose con un ciao vivacissimo, salii in
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amore, che era comunque un deposito dei miei desideri
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spettatori. Non c’era un solo posto vuoto. Susi
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posto vuoto. Susi aveva un abito rosso che, pur
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e tutto sbrilluccicante, ricevette un applauso di assoluto consenso
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odore delle emozioni: neanche un buh, nemmeno un fischio
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neanche un buh, nemmeno un fischio. Nel momento in
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di intrecciare con Clooney un rapporto molto gratificante. I
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fissare il soffitto, in un’altra mentre scriveva, in
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altra mentre scriveva, in un’altra ancora mentre faceva
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Lo scoglio era dare un andamento interessante a quel
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facevo stringere amicizia con un uccellino? Gli facevo mettere
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e assassini? Gli attribuivo un feroce conflitto con un
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un feroce conflitto con un detenuto che era il
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non avesse scavato almeno un cunicolo? Possibile che non
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mare e battersela con un salvagente di fortuna? ¶ Frugai
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fortuna? ¶ Frugai ora in un libro ora in un
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un libro ora in un altro in cerca di
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cerca di idee. A un certo punto mi capitò
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avevo sottolineato a penna un paio di decenni prima
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di decenni prima. Dopo un po’ mi sedetti e
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questo brano: ¶ Ricordo con un sorriso l’avventura che
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alle domande degli allievi. Un ragazzino dall’aria sveglia
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Se le dovesse capitare un’altra volta, faccia come
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che riesce». ¶ Provai, leggendo, un imbarazzo sempre più forte
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come quel ragazzino. Ero un adulto con un lavoro
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Ero un adulto con un lavoro che gli permetteva
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ad Alda per lagnarmi un po’. Volevo dirle che
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erano troppo pochi per un lavoro così complesso, e
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ti dicevo? È stato un trionfo». ¶ «Di che parli
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tredici minuti e persino un premio». ¶ «Un premio?» ¶ «Raggalli
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e persino un premio». ¶ «Un premio?» ¶ «Raggalli è stato
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mi sentivo parte di un’impresa che, per ragioni
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Italia. Sì, mi dicevo, un premio se lo merita
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perché Raggalli che era un carciofo aveva vinto la
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e lei che era un’attrice a tutti gli
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appoggiata abbastanza. Passò a un agente più adeguato. ¶ Il
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tutti i costi produrre un grande film – così lo
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si sono fidanzati. Per un paio di mesi hanno
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telefonato, ha detto: fammi un soggettino su misura per
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per la gloria di un’attrice. Mi ispiro, ho
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facevo perdere tempo, a un certo punto mi ha
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nette, spiegando in modo un po’ saccente che non
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ha borbottato squagliandosela – in un sacco di cretinate. ¶ La
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andati a vedere insieme un discreto numero di mostre
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Sapeva essere ironica in un modo così fine che
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non c’era mai un momento in cui non
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avviò il film con un gesto esagerato, come se
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racconto. Era stato cancellato un numero cospicuo di scene
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che mi facevano venire un freddo alle ossa come
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faceva capolino Robby, restava un minuto e tornava da
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vedevo Raggalli saltellare da un capo all’altro dello
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danza di Saraghina è un goffo spostarsi di qua
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sono davvero creature di un altro mondo, mentre nella
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invece nella realtà era un bell’uomo fascinoso, mentre
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schiena, mi augurai che un improvviso tsunami ci spazzasse
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rumore del motore, a un certo punto si vede
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certo punto si vede un microfono sulla testa degli
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mezzi sorrisi. Attaccò tutto un discorso contro gli attori
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suoi film. Ma a un certo punto Nello lo
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Il film». ¶ «Be’, è un premontaggio, ma hai visto
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e mezzo così ucciderebbero un elefante nel fiore degli
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Il film deve durare un’ora e quarantacinque, meglio
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ora e quarantacinque, meglio un’ora e quaranta». ¶ «Non
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me e Susi con un gesto a oscillazione di
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da ragazzi hanno fatto un corso di ceramica insieme
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fatto, ordinato, pulito: durata un’ora e quarantacinque. Ma
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quando incontrai lo sguardo un po’ addolorato, un po
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sguardo un po’ addolorato, un po’ spaventato di Susi
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nuovo sudato, pareva che un animale lo graffiasse dentro
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fiducia di Raggalli, con un montatore di sua fiducia
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disse Alda soddisfatta, è un film così buono che
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fatto vedere?» ¶ «Perché sei un rompicazzo, non ti piace
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coscienza di classe. Fece un veloce discorsetto cordiale il
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per di più con un protagonista, Raggalli, che si
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muoveva sullo schermo come un bue sonnolento e pronunciava
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sempre con l’amore (un operaio, a Tokyo, la
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rimontato lui: ¶ «Bello, è un mélo ascetico». ¶ Raggalli mi
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Che ne dici, è un film da festival, no
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persino a casa di un suo amico che lavorava
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conscience de classe ricevendone un giudizio assolutamente positivo. In
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In quell’occasione conobbi un critico cinematografico originario di
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e Raggalli ne ebbe un dolore così intollerabile che
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più, non aveva mosso un dito per aiutarlo, anzi
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Venezia e vincere almeno un premiuccio collaterale. ¶ Il film
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troppi problemi. Ci fu un po’ di maretta solo
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Non ci arrendemmo. Stringemmo un’alleanza ferrea e bombardammo
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alcun risultato. Il produttore un pomeriggio tagliò corto, disse
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stagnante si sostituì bruscamente un forte vento, il cielo
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veramente brutti. Mentre trascinavo un valigione con le rotelle
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invece mi stava crescendo un dolore nel petto che
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blu, era seduta su un gradino della scalinata che
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web. La salutai con un cenno devoto. ¶ Nello intanto
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in pensione, accarezzava piano un ginocchio del figlio con
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ginocchio del figlio con un’espressione mite, e il
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di Raggalli. ¶ «Forse sì, un premio l’ho preso
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di lavoro». ¶ «Questo è un vero problema». ¶ «Sai che
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che dici?» ¶ Clorinda era un’attrice promettente che con
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E senti questa, adesso». ¶ «Un’altra idea?» ¶ «Sì. L
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dissi: non scrivo più un rigo. Poi mormorai: Raggalli
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assolutamente indispensabili. Silenzio assoluto. ¶ Un silenzio tutt’altro che
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e si augurano, in un angolo nemmeno troppo nascosto
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muoia subito, vuoi per un grave incidente stradale, vuoi
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tranquillo, sarebbe venuto fuori un bel film. Di conseguenza
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a pagarci l’aereo, un’auto in affitto e
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solo noi due. ¶ Passammo un’intera giornata seduti davanti
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promesse. ¶ Il set era un giardino rigoglioso, che nella
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niente? Nelle pause tra un ciak e l’altro
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ci convinse né in un ruolo né nell’altro
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ripetutamente, si ritirò in un angolo e fece una
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fece una telefonata di un’ora a Vincent. Subito
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pericolo?», chiese ironicamente. ¶ Ero un po’ brillo, le accarezzai
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Raggalli era invece in un hotel sfarzoso a cinque
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e mi sentii dopo un po’ come una campana
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pure avevo scritto con un severo spirito di difensore