Gian Pietro Lucini, Revolverate, 1909

oscure falangi, ¶ uscite da un limbo di nebbie e

trapassa colla palla d'un fucile, ma è punto

insipida e provinciale ragazzina, ¶ un suicidio provvidenziale, mi die

Signore, pesante, ¶ perché disprezzo un poco la professione ¶ dello

a cui s'avvoltola un dragone, ¶ le fauci spalancate

lacche e avorii scolpiti, ¶ un piccolo bazar di chinoiseries

profumi, carezze, sollazzo. ¶ Ho un gran palazzo in fantasia

ora psicologica, ¶ posso offrirvi un rinfresco d'amore? - " ¶ Canzone

de henné. ¶ L. TAILHADE, Un souper chez Simon. ¶ Μορφὴν γὰρ πορνὴν κέκτηκαι θηρίον ἡ Γοργόνη. ¶ DIVUS

ssitt... hé mignon... écoute un peu? ¶ Prête-moi deux

moi?... qu'y a un bon feu... ¶ JEHAN RICTUS

Fata discinta ed ebra un poco: ¶ discese, Cenerentola, un

un poco: ¶ discese, Cenerentola, un giorno da una fiaba

il filo dentro ad un raso nuziale: ¶ Canzone, lascia

cantar la Fata ¶ con un nodo di pianto alla

di luce, ¶ dove in un vortice brunito d'acciaio

vengono a me. ¶ Sono un albergo ad insegna cortese

la camicia trasparente, ¶ come un miraggio all'imaginazione ¶ per

io vi balocco; ¶ come un giorno mio padre pitocco

tentando pis, pis, ¶ come un richiamo e come una

e di fanghiglia, ¶ come un'angiola nera di vendicazione

mettiti in gala. ¶ Vedi un palazzo nuovo di stile

grazioso e partecipa, ¶ tra un presto lampeggiare de' ceselli

commenta la lirica; ¶ foggiane un'altra a paragone, ¶ per

del contrapasso: ¶ per vendicarti, un giorno, accontentati qui ¶ della

damasco rattoppato, ¶ lo cima un grugno impiumato a morione

governo sui commessi come un ministro, ¶ sopra i jokeys

dama autentica, ¶ figlia di un vecchio portiere putativo, ¶ specifico

frak sobrio e nero, - ¶ un sospetto, all'occhiello, di

e d'uragano, ¶ come un perfetto Domeneddio, ¶ o un

un perfetto Domeneddio, ¶ o un Allah musulmano. ¶ Ma, pregio

veloce una stagione, ¶ come un profumo, per la mia

uno schietto sorriso e un incanto di lagrime sincere

della bianca polizza di un magro capitale. ¶ Pagare è

sopra l'intrico di un qui pro quo, ¶ coll

e canuto; ¶ se, per un gusto piú astruso e

piú ottuso, ¶ per riodorare un bocciolo piú chiuso, ¶ vorrò

morbido guanciale spiumacciato, ¶ previo un bagno di latte profumato

scozzonate ¶ dai taumaturghi di un posticcio imene; ¶ sí che

funerale. ¶ Oggi, sorrido ancora, un poco voltairiano: ¶ sopra larghe

tra uno scherzo e un delitto, ¶ tra un bacio

e un delitto, ¶ tra un bacio ed un conflitto

tra un bacio ed un conflitto, ¶ tra la fame

che sarà!" ¶ Favoletta di un Gallo ¶ Aere ciere viros

per strascico e manto, ¶ un Gallo prepotente s'intronizzò

oltre le piante, ¶ in un riso lucente d'opale

intiero. ¶ Il Gallo è un seccatore. ¶ La turba era

a cantare per sé ¶ un suo poema di rossi

perché. ¶ Il Gallo è un seccatore, ¶ ed è il

ha Galli, ¶ se vede, un bel mattino, disertar le

dei giorni trapassati ¶ è un critico capriccio ¶ volere il

Gallo canta. ¶ Ora, in un vespero, il Cuoco al

impaccio. ¶ Che mi direte un dí, ¶ se dietro alla

imperialismo è una parata, un bluff nord-americano: è

cupidigie: comprende di commettere un errore di storia, ma

modern style, ¶ prerafaelliti, tra un verso d'annunziano ¶ e

pativate mal di desiderio, ¶ un male doloroso e molto

vicino a braccare! ¶ E un Galletto protervio a schiamazzare

protervio a schiamazzare! ¶ E un subdolo Leopardo, che si

aperta gloria di commerci! ¶ Un aquilotto d'Alpe remissivo

lo scudo divisato ¶ d'un'aquila benigna e d

raccontare storielle poco amene... ¶ Un Barba-bleu, Signora, e

È l'ombra di un sogno fuggente...) ¶ come ricanta

sogno fuggente...) ¶ come ricanta un nostro senatore, ¶ che bebbe

casse beyliacali ¶ per esserne un compito dispensiere. ¶ Ho rimedii

altri mali; ¶ v'aggiungerò un medico Livraghi, ¶ flebotomo eccellente

che non posso tentare un'altra volta ¶ l'esperimenti

ed ostetrici, ¶ unico diversivo un po' piccante alla routine

colla forchetta, a impedir un pleonasmo ingombrante, ¶ di qualch

quel ninnolo gentile, ¶ donde un garzone, al talamo, non

di Rodi, che ricorda ¶ un ciondolo e una corda

non abbado, se prude un desiderio piú concreto, ¶ oltre

Udiremo tra gli applausi un pianto roco? ¶ Prefiche sulle

eroico, Signora". ¶ Lai di un Eroe sfortunato ai Giudici

intatto e lucido, ¶ come un fior di purezza e

a sorgere, ¶ limpida come un cristallo, ¶ per rispecchiarsi tutta

se mai, io vinsi ¶ un dí cavallerescamente, ¶ (ahimè, memoria

in cui si giuoca ¶ un macao di fiducia, ¶ aristocraticamente

Cujaccio, ¶ colla disinvoltura d'un pagliaccio, ¶ giuocoliere sulla corda

errori de' malvagi, ¶ come un Cristo morente in sul

in curva callipigia, ¶ come un bel giovanetto del Guercino

sogno, io dia fuori ¶ un compianto offertorio alla natura

nascosta e palese; ¶ tutto un popolo mio al mio

regale piacere della lotta; ¶ un'epopea viva che galoppa

mio augusto sembiante. ¶ E un esercito tutto alla mia

fieramente, ¶ per insidia di un filo ¶ di ferro teso

per bieca invidia d'un cauto rivale. ¶ E pur

Buonaparte. ¶ Sollevate alla gloria un monumento: ¶ ad indicare tutta

Penisola ¶ la retorica accolga un luogo topico ¶ comune ed

di tutti i Paesi ¶ Un médecin célèbre du dernier

dernier siècle, appelé chez un grand seigneur son ami

Palazzo: ¶ vi è, ciurmatore, un Pazzo ¶ che squassa il

e vi ride vicino un buon Curato gonfio di

che dipingono ¶ Galatea con un ceffo di Mammana, ¶ e

la vipera, verde come un veleno d'arsenico. ¶ Conosco

sciocchezze, menarne vanto, ¶ come un incanto d'errori di

a quanto avanza, ¶ combinano un grazioso giuocherello; ¶ preparano il

jeri a concistoro in un palazzo antico ¶ molti Imbecilli

antico ¶ molti Imbecilli foggiare un intrico contro il Pensiero

Pensiero. ¶ Ed ho veduto un Generale ameno ¶ ricondurre il

la fregola bernesca, ¶ e un Imbecille-chierico fuggire ¶ dietro

poltrona arabescata: ¶ Venere sciatta un pungitopo grigio, a prodigio

upupa. ¶ L'Imbecille è un animale che s'affibbia

animale che s'affibbia un piviale. ¶ Il pivial fa

che fan seccare, stenta un poco a preparare ¶ funerali

quel mattino ¶ strilleranno in un cantuccio, per la triste

alla coccarda, poi che un cuore di vitella ¶ ha

Ma l'Imbecille è un uomo a modo: ¶ è

uomo a modo: ¶ è un animale che sorride sempre

meno del letamajo, ¶ ed un velo di sposa del

per l'occasione ¶ di un qualunque anno nuovo ¶ Verba

alto, o dal basso; ¶ un motivo in minore, ¶ un

un motivo in minore, ¶ un presto contrapasso, ¶ io una

una risata, una lagrima, un grido". - ¶ - "Oh, le solite

le piume, ¶ e fare un gesto serio e decisivo

e pazienti. ¶ Gesú è un Creso che si infinge

trapassata ¶ s'annullò come un fiato. ¶ Dai terrori notturni

ciascun villaggio è come un trono ingemmato: ¶ ogni anima

sbarazzino sulle piazze ¶ sgargiando un grande affresco, ¶ cartellone réclame

Questura; ¶ or si assicura un posto al Municipio e

utilità, ¶ perché v'appesero un uomo anestizzato ¶ da quel

squisita civiltà, ¶ per respirare un poco, ¶ per godere la

presiedono alla nascita di un bimbo ¶ al vagito di

bimbo ¶ al vagito di un secolo, ¶ evangelisti animali ad

chi non ghigna è un briccone, ¶ tra tutti questi

i suoi portenti ¶ in un aria innocente e serena

la morte gladiatoria per un soldo di rame. ¶ E

ben vorrei: ¶ subito, con un soffio... Et verbum caro

ed il discendere ¶ di un telone istrionico? ¶ Se vi

incominciano. ¶ C'è sempre un buon Gesú, ¶ sulla scena

la filosofia, ¶ ciascun vuole un posto al sole: ¶ la

fatti onore; ¶ scoppia come un cuore di gemme e

dei frusti Eroi ¶ per un lavoro diuturno e grave

malinconici, ¶ autoctone voci primitive, un dí de' signori del

fanciulle nel capriccio di un'ora; ¶ ed abbiate pietà

e cavaliere, ¶ ipostasi di un Marte cristiano: ¶ siamo sempre

rossa pace incendiata come un cuore ¶ di passione al

Gesú per la politica. ¶ Un nastro bianco e rosso

Sogguarda strabica dietro a un comignolo; ¶ ghigna, sogghigna, ¶ Luna

portasi rosa bianca ed un'altra vermiglia, ¶ e m

predica di gesuita ¶ e un fervorino di socialista, ¶ trova

in diminuzione: ¶ per esser un perfetto cinquecentesimottavo ¶ scampolo di

discapigliata, ¶ come raggiera a un ostensorio ¶ barocco di un

un ostensorio ¶ barocco di un tempietto rituale: ¶ stanche le

umane conquiste irrefrenate!" ¶ Quindi un tonfo ed un murmure

Quindi un tonfo ed un murmure; l'oscurità. ¶ Rabagas

propone di vestire d'un pyiama anche il David

che allora si avvicendavano, un gruppo in gesso; e

catedrale, il cadavere di un Giovanni Tenorio veniva visitato

isterica e pedante e un sottinteso in corpo di

dalle sigarette, ¶ esalata da un singulto nell'ultimo sorso

spighe del grano ¶ come un tappeto d'oro sciorinato

il canto al rosignolo: ¶ un castelletto bigio dentro a

castelletto bigio dentro a un parco, ¶ il crepuscolo indugiagli

il tuo corpo come un calice ¶ aperto ed assetato

e d'acciajo come un pugnale, il tuo spillone

pitocchi, ¶ se desideran bevere un ultimo sorso d'amore

sul guancial meretricio, tra un rutto ¶ e lo sciaquio

occàso, ¶ dal frinir di un uccello che chiama, ¶ Amore

si percuota, si laceri un petto, si uccida; ¶ abbia

accidiosa; oh, battuta malata! ¶ Un cuore tormentato batte, cosí

povero cuor febrile d'un affamato. ¶ Tristezza, candidezza; ¶ a

delle camere racchiuse, ¶ senza un bacio di sole!? ¶ Ma

a questa ricorrenza? ¶ Avremo un'altra santa ai calendarii

e di virtú; ¶ o un qualche cosa d'inutile

bubboni sociali; ¶ bianco di un dí rappreso nella neve

sul giubbetto, ¶ cadavere di un ladro, fede ladra, cadavere

equivale al diritto; ¶ è un cuneo di carne, di

infanti a vagire ¶ per un lungo sofrire. ¶ Ma a

intessuto e cangiante come un placido mare; ¶ dondola snella

in cielo. ¶ Hanno disteso un drappo denso e nero

le mani piccoline, ¶ propiziando un atto sciagurato. ¶ In pace

gelate si commuovono ¶ e un soffio di scirocco le

imporre, dentro al ventre, un parto piú sicuro; ¶ e

sicuro; ¶ e pensa a un Ser Chiappini, ¶ che se

femina è qui, per un Tiresia ambiguo la fatturi

sotto al sorriso; ¶ è un diversivo dalle tristi cose

di Novembre del 1902. ¶ Per un Infante ¶ A salpar per

flebile; uno squittire, quasi un singulto: ¶ il mondo è

luce morbida del mattino. ¶ Un mattino fragrante? Un mattino

mattino. ¶ Un mattino fragrante? Un mattino di gloria? ¶ Dalle

l'occasione. ¶ Codesto è un fiore, un frutto umano

Codesto è un fiore, un frutto umano; ¶ un viluppo

fiore, un frutto umano; ¶ un viluppo di carne costretta

pieghe della placenta; ¶ è un prodotto goloso di vita

di carezze, ¶ riuscito sopra un caso fisiologico, per l

l'incontro fortuito ¶ di un ovolo, sollecito al corso

cerchiati, pallida, esausta; ¶ ha un sorriso d'orgoglio sopra

ombelico di razza eroica un dí, ¶ ch'hanno squarciato

territe, come le lupe un dí. ¶ Vi sono dei

larga di sangue, ¶ se un Vescovo rifiuta il rituale

rizza al fastigio, ¶ sopra un plinto di teschi spolpati

la storia futura di un Bimbo. ¶ Ti attendono all

all'opera, piega a un lungo sacrificio ¶ od Innocente

Innocente predestinato a svolgere un mistero. ¶ Hai tu in

murate fosse di Moravia, un dí, ¶ dal Cattaro selvaggio

se ne pasca: ¶ rafferma un'altra volta sulla corona

di Santo Stefano umida un'altra perla di sangue

faccia alle alleate ¶ di un giorno sciagurato ¶ pel trafficar

G. CARDUCCI. ¶ Dieu est un réflexe du génie createur

deserti d'arena, ¶ da un Polo all'altro Polo

l'idea, il sentimento, un corpo, ¶ l'Iddio-persona

smarriti, ¶ l'assorbe in un bacio goloso, restía e

in compresa armonia, ¶ ma un paradiso gelato e lontano

e prezioso istitutore di un Molinos spagnuolo, ¶ s'egli

Maria gnostica, sacrifica ¶ come un giorno a Cibele, ¶ l

trionfo in cima ad un piuolo, ¶ chiamando turbe mentecatte

e i ciechi abbacinati, un dí patrizii e strateghi

nubi del cielo cattolico, ¶ un sorriso di azzurro e

una pietra spontanea da un monte, ¶ vorticano, cosí, nell

Noi, ¶ lo portiamo come un santo ostensorio di Possanza

e popolare, ¶ sfoggiar come un altare, ¶ attingere, nel lampo

attingere, nel lampo di un sorriso, ¶ ori, una statua

Casati ed inquieto, ¶ attendendo un vessillo azzurro e pigro

di campo; ¶ ogni casa un bastione, ¶ ogni giardino un

un bastione, ¶ ogni giardino un cimitero; ¶ fanciulletti sublimi tra

il Maresciallo nascosto in un traino di fieno, ¶ cerchio

mente in vaticinio come un poeta. ¶ Tutti i Figli

amore: ¶ sbocciava enorme, come un turgido fiore, ¶ petali anime

vestito di camicia come un contadino, ¶ ammantato di porpora

ammantato di porpora come un sovrano; ¶ cantami il fascino

Egli vola, balenando in un nembo, ¶ nel sole, tra

nell'apoteosi riconferma. ¶ Ma un'altra volta canta il

Europa braccava uggiulante, ¶ come un segugio in ansima e

souta lou baja d'un amour silensiotûs ¶ Lo sieu

ed i vecchi, ¶ come un dí sulle torri di

presa e ripresa in un turbine ¶ quando Bixio-Ettore

azzurri di Masina ¶ come un uragano d'acciajo a

impiumata ¶ reggendo al corso un suo bel rabicano, ¶ tra

San Pietro appare in un mare di nuvole fosche

squarciato e slabrante, ¶ come un bruno Retiario al coltello

altra sciagura domanda a un Re, ¶ commemorando un'altra

a un Re, ¶ commemorando un'altra vittoria, ¶ tuona d

prova, Novara! ¶ suggello a un trono sulla Nazione. ¶ Savoja

in cifre immobili. ¶ Pietoso un Ospedale, ¶ tra il rantolo

gli risponda a Milano un piemontese; ¶ riconfermin l'origine

IX ¶ Sire! Voi siete un padre sfortunato, e mi

fontana allegra, - ¶ e morí un Re di Roma, avvelenato

doppio poema, ¶ ambo di un sangue scorso da Carlo

anella, ¶ di gelsomini incoronata un dí, ¶ nella foresta di

indifferente, ¶ cadde raggiunta da un coltello demente. ¶ Vaghin dunque

sulla infeconda rovina di un popolo: ¶ Ei diede inferie

vuol l'etichetta, ricordando ¶ un dí, Camelia sfiorita, la

zaffiro del cielo. ¶ Stavano un dí, dalle mura e

rimprovero solenne? ¶ Hanno fatto un deserto, e lo chiamano

chiamano pace. ¶ Hanno fatto un festino, lo chiamano ricchezza

chiamano ricchezza: ¶ hanno costrutto un regno sull'impudenza. ¶ No

è con te. ¶ Sente un disgusto lento ma tenace

suscita maraviglie giovanili, ¶ svolge un'ardente e pura pubertà

estrema; poi, come da un altare ¶ faccia il gesto

nel tuo sacrificio a un pregiudizio, ¶ violento e coraggioso

pregiudizio, ¶ violento e coraggioso: un assassinio valse, ¶ per noi

sopra al calvario insanguinato, ¶ un Cristo redime il peccato

chiedendo ¶ al granito di un morso secolare, ¶ corpi d

alle bieche paure di un regno, ¶ di sdrajarsi, sformato

ed i sorrisi ¶ di un favorito natale principesco. ¶ Ecco

del bambolo, nipote ¶ di un uomo da Lui assassinato

di vermiglio, ¶ candida come un giglio, ¶ sopra la doppia

alla fiaccola. ¶ Candida come un giglio, sopra ai sandali

ed atroce simbolo di un dí. ¶ Noi crediamo cosí

peggio e migliore di un uomo: ¶ e abbiamo trasalito

oltre il mare, balbettò un Bambino ¶ con torbide parole

dello sguardo, ¶ e di un gesto convinto gli si

Delle donne Ti piangono; un'altra Ti maledice. ¶ Il

passata, ¶ la memoria conserva un poema; ¶ voci, parole sperse

d'insolita poesia, ¶ per un Valhalla erotto in mezzo

d'Italia, ¶ eroi da un soldo, poetini in fregola