Massimo Mongai, Fattaccio, 2012

coda di cavallo. È un po’ sovrappeso, un po

È un po’ sovrappeso, un po’ di pancetta e

di pancetta e forse un filo, ma un filo

forse un filo, ma un filo solo, di ciccia

è, oltre che accigliato, un po’ stempiato, grassoccio, accaldato

grigio ferro e minaccia un acquazzone estivo di fine

lungotevere. ¶ È già da un po’ che Luca sta

molti minuti; è proteso un po’ in avanti, con

non capivo perché». ¶ «Capita un po’ a tutti, a

servono solo a trasformare un monologo in un dialogo

trasformare un monologo in un dialogo. L’uomo, infatti

accorgercene dal rumore circostante, un rumore di fondo di

si calma subito. Fa un sorriso che è quasi

sorriso che è quasi un ghigno. ¶ «Sesso… figurarsi… ormai

al mese? Praticamente è un vero e proprio “debito

inizio sono tutte strafiche. Un po’ perché sono carne

sono carne nuova, e un po’ perché pure loro

la complicità? E così un’amicizia vecchia di più

saprei… Era era proprio un suo vecchio amico?». ¶ «Ma

e vederla salire su un’Espace. Ho continuato, per

Espace. Ho continuato, per un’ora, a cercare altri

perché l’ultimo per un errore di battitura del

punto sono entrato in un bar dentro ad uno

ancora aperto, per prendere un whisky per calmarmi ed

whisky per calmarmi ed un pacchetto di sigarette. E

chiavi nel quadro, come un cretino…». ¶ Si passa una

lingua sulle labbra in un gesto inconsapevole, animalesco quasi

piacciono le tette grandi, un po’ a pera? A

chiaro, avevo intravisto perfino un capezzolo: scuro…! Ero arrapato

scuro…! Ero arrapato come un animale! Mi capisce?». ¶ L

e sempre tacendo. Fa un leggero cenno di assenso

e le volevo dare un bel taglio netto… ma

be’, certo… ¶ «Trovo miracolosamente un taxi. La foia però

insomma quando io, dopo un paio di convenevoli, le

Dritto per dritto come un ladro». ¶ Luca alza la

nottata. Stavolta però con un piccolo guadagno. Nella confusione

chi si può rivolgere un italiano maschio, adulto, infoiato

appuntamento, per lavoro, a… un’area di servizio, sì

insomma, mi puoi prestare un duecento euro? Eh?”. E

lei mi ha guardato un po’ preoccupata. “Nun è

che io possa essere un tossicodipendente, io che non

m’hanno avvertito lasciando un messaggio in segreteria, domattina

mi fa: “va be’, un po’ te ne posso

Grazie, ma’, senti, ciavessi un po’ di melanzane sott

passa per la testa un vago pensiero fastidioso, come

solo per salire su un’altra. Quanti nella settimana

precedente? Cinquanta? Cento? Era un pensiero strano. Era eccitante

battuto sul tempo da un tizio in Porsche. È

subito dopo cena, lasciando un bigliettino sullo specchio all

per correre a prendere un po’ di fresco sulla

non so dove, in un ingorgo di quelli incongrui

Che ero arrapato come un mandrillo! Questo sì, me

dalla depressione e per un attimo non l’ho

balenata di lato, come un lampo, come una premonizione

le sono passato davanti un’altra volta fino a

sentivo. Lei ha fatto un sorriso ironico, come a

vuoi?” Al che, in un lampo di genio, ho

mi ha fatto, con un vago accento slavo. “Polacca

ho fatto poco, preferivo un motel o casa di

voce m’è uscita un po’ gracidante, “… va bene

chiesto “… hem… lo accetteresti un assegno?». ¶ Scuote la testa

Scuote la testa con un mezzo sorriso. ¶ «Ma si

può, dico io? Offrire un assegno ad una puttana

lei ovviamente ha fatto un sorrisino, come a dire

mani sul volante per un po’, acceso e spento

sono anche guardato per un attimo, sorridendo, in mezzo

mi stava trascinando verso un Bancomat». ¶ Guarda di nuovo

cinque minuti arrivo a un Bancomat, e dire che

e sgommando quasi come un coatto mi avvio verso

coatto mi avvio verso un altro sportello. E mi

lì. O per guardarmi un porno su Internet e

fare. Non c’è un centesimo. Mi faccio una

macchina per salire su un’altra. Dovevano essere due

E lì c’era un gruppetto, ha presente, di

la notò e per un attimo sembrò imbarazzato. ¶ «Due

poco prima a prendere un paio di africane e

per di più era un amico di quel gruppetto

mi ha anche mollato un paio di calci. Poi

invece! Che società!». ¶ Guarda un paio di volte l

e le ho riproposto un assegno, cercando di spiegarle

che mi era successo un po’ scherzando e ridendo

po’ scherzando e ridendo un po’ quasi piangendo, non

Lei mi ha guardato un po’ infastidita e in

quel momento è arrivato un Suv e lei ci

sospira. Sono fermi ad un semaforo e lui poggia

dietro di me, con un accento brasiliano o sudamericano

va beeene uoassegno, sìììì?”. Un trans, insomma, uno alto

trans, insomma, uno alto un metro e ottanta, che

si vedeva che era un uomo oltretutto! Che a

de mano, e poi un’altra e un’altra

poi un’altra e un’altra forse je volevo

mi hanno sempre fatto un po’ schifo… non lo

Luca rallenta davanti ad un portone condominiale, si ferma

verso il portone di un palazzo elegante, moderno. Il

improvviso m’è venuta un’idea: l’ultima chance

capoufficio, sì, ma anche un mio vecchio compagno di

mi dico “le do un documento, prende i dati

la ricerca per trovare un Bancomat funzionante, arrivo persino

ci ho pensato nemmeno un attimo che non si

notte se non per un buon motivo. O se

servono?” Ed io come un coglione: “… a, aa, aaaa

dell’azienda mentre io… un vecchio lupo di corridoio

certo, mi doveva anche un po’ di gratitudine, in

capito. E lui ad un certo punto, quando ho

depressiva? O hai preso un colpo troppo forte o

arivortato praticamente. E poi un altro che lo ha

anche ad urlare come un matto ed io per

il suo computer portatile, un lap-top compatto e

a Luca e fa un cenno di assenso con

tutti inutili ovviamente. Non un euro». ¶ Si siede in

Ero stanco. Ho vagato un po’, in macchina, lentamente

Ardeatina e, davanti ad un bar che stava aprendo

entrato ed ho chiesto un cappuccino decaffeinato al vetro

al vetro, ho preso un cornetto, e mi sono

radio l’avvenuto ritrovamento, un altro mi ha guardato

extracomunitaria che entrava in un bar per fare colazione

Ero morto già da un bel po’ di tempo

solo che era successo un po’ per volta… e

era più importante di un bell’amore». ¶ Si guarda

bugie che dicevo». ¶ Tace un attimo. E guarda fissi

avanti, crede di avere un futuro, ha entusiasmo, poi

artrosi cervicale. Ma è un gesto automatico. Continua a

solo a metterla in un cappio, da solo, e

ci ho solo messo un po’ di più dei

miei figli a trovarlo un estraneo. Però da piccolo

morisse, ma quando?». ¶ Fa un sospirone. ¶ «Mah… povero papà

galera. Io non sono un assassino vero, nun so

assassino vero, nun so’ un boiaccia, o un infame

so’ un boiaccia, o un infame. Io so’ uno

se adesso mi tocca un bel po’ di galera

E ci resterò per un bel po’. Quanti anni

con uno strano tono. Un tono da pazzo, pensa

intenzione di nascondermi dietro un dito: sono reo confesso

la stronzaggine non è un buon motivo per ammazzare

il carcere potesse essere un momento di rinascita, di

perché qui» e fece un gesto come ad indicare

Forse meno, è stato un delitto d’impeto, si

avrò trovato o troverò un altro modo per vivere

non credono che hanno un futuro, ma lo sa

per carità, ma è un lavoro un po’, come

ma è un lavoro un po’, come dire un

un po’, come dire un po’ di merda no

dei diciott’anni? Per un banchetto di nozze? Oppure

anni, però, c’è un articolo del genere. Ma

trovi una ragazza o un ragazzo intelligenti, svegli, simpatici

misere cose. C’è un vecchio mendicante, vicino a

vecchio-vecchio, dev’essere un contadino, allunga la mano

ho visto sorridere ad un bambino; e un’altra

ad un bambino; e un’altra che piangeva, perché

com’è possibile che un vecchio pianga chiedendo l