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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
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Il suo anello… Era un amante meraviglioso, pieno di
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a lasciare, io volevo un figlio. Quando sono rimasta
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ho annunciato che aspettavamo un figlio. Alla felicità di
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quel momento, e per un breve periodo successivo, è
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dipendeva da me – rispettosissimo. Un estraneo. Quando è nata
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o affetto particolari. Poi un giorno, e ancora mi
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incarico e andarsene. Con un trattamento straordinario da dirigente
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delle sue capacità. Ha un carattere forte, come il
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con grande tenacia e un talento sorprendente». ¶ «Sua figlia
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nascere obiezioni». ¶ «Grazie, è un sollievo. Sarò interrogata?» ¶ «Sì
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facendomi recapitare in studio un esagerato mazzo di peonie
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mio fiore preferito, con un biglietto: ‘Grazie’. Io non
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una peonia neppure su un tessuto giapponese…» E finalmente
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andò a rispondere in un angolo del locale, contro
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parlare concitata, gesticolando. Aveva un fisico asciutto, abituato allo
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all’alba. ¶ «È stato un piacere averla incontrata». ¶ «Grazie
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Non importa, era solo un’idea. Invece so che
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so che Giacomo ha un amico investigatore a Washington
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se gli fa dare un’occhiata alla fabbrica e
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anno scorso. Non ho un’idea precisa, è solo
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tutto?» ¶ «No, senti. Cercami un tale barone Alberto De
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Gilla. Credo che abbia un’azienda agricola a Siena
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Se lo trovi chiedigli un appuntamento per domani. Digli
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località… Le abbiamo fissato un appuntamento per domattina alle
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domattina alle undici, mandano un autista a prenderla in
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È tutto». ¶ «Laura, sei un fenomeno». ¶ «No, non io
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E mio padre?» ¶ «È un nonno felice». Si alzò
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taxi e le diede un bacio, appena sfiorandola. «Quando
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e glieli circolettava con un pennarello rosso. «Il Museo
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chiamo Clelia Sori. È un ambiente alla buona ma
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andarci, telefono per riservarle un posto… uno? Perché è
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suo nome, gli mostrarono un posto, al centro di
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acqua. Tutto immobile, in un silenzio persino innaturale sotto
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silenzio persino innaturale sotto un cielo cupo. ¶ «Sono privati
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le bestie… l’è un posto magnifico, tutto coltivato
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L’autista si consentì un risolino a fior di
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dice, solo? Ci lavorano un centinaio tra contadini, viticoltori
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barone. Fanno l’Allierino, un vino frizzante. Vedrà anche
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di fiori colorati, apparve un uomo in calzoni di
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Al collo, legate a un cordone di pelle, molte
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con i capelli grigi un po’ lunghi sul collo
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e carnoso che come un segno di riconoscimento gli
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peccato. Tra meno di un’ora pioverà. Ma la
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poltrone ai lati di un camino spento, un tavolo
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di un camino spento, un tavolo basso in mezzo
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tavolo basso in mezzo, un’altra poltrona e un
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un’altra poltrona e un altro tavolo accanto alla
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alla finestra. ¶ «Possiamo berci un caffè o preferisce qualcosa
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debito, poi arrivava con un lenzuolo ricamato, diceva che
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era di sua madre. Un cosino d’argento, un
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Un cosino d’argento, un braccialettino, niente di speciale
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con la tenda bianca. Un locale affollato, data l
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e salate. A occupare un’intera parete, la vendita
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in bella mostra. In un angolo, oltre i tavolini
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slot-machine. C’era un’aria pesante, che sapeva
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accettò l’idea di un toast e di una
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birra. Si accomodò a un tavolino accanto alla vetrata
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alla vetrata e prese un giornale. Arrivò al banco
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Ma non importa, vorrei un caffè». ¶ «No, è che
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suo avvocato? Non è un giornalista?» ¶ «Certo, sono davvero
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per sempre?» ¶ «Non sono un medico, mi dispiace. Non
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Sì, noi le davamo un bicchierino scarso di whisky
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mio marito le dava un bicchiere piccolo, e solo
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dell’estate. C’era un numero, mi pare il
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il sangue… è tutto un mistero. Io devo cercare
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triste. Si giustifica così un gesto come quello di
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che lei fa proprio un bel mestiere, avvocato. La
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lei». ¶ «Magari». La fissò un attimo, sapendo che la
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la mano. E con un gesto Gilardi estese il
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di Savina Zorzi. Non un granché di nuovo. Mi
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di nuovo. Mi viene un sospetto, te lo butto
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pensato che potesse essere un suicidio finito male?» ¶ «E
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bar. Nella vetrina di un gioielliere notò un cartello
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di un gioielliere notò un cartello: ‘Paola Gretel per
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gli si accostò con un sorriso incerto. In inglese
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me o preferisce darmi un appuntamento…» ¶ «Se per lei
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sistemò il tavolo aggiungendo un coperto, attese che scegliessero
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Non era bella, aveva un viso comune animato da
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e mossi intorno a un viso che non nascondeva
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che si era tolta, un maglioncino a collo alto
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alto di cachemire, di un indefinibile colore rosato. Unico
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studio. Lo ricordo come un bel periodo della mia
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questo barone che in un inglese da manuale e
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dimostra che c’era un errore in uno dei
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Anzi: che c’erano un paio di passaggi inutili
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inutili. Ci hanno discusso un giorno e una notte
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il genere?» ¶ «Sì, è un’idea che mi ero
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Gilardi, che stava gustando un filet en boîte preparato
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aprire una fabbrica di un settore di accessori tecnici
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abbiamo cercato insieme: aveva un gusto raffinatissimo e costoso
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verità, infatti. Nuccio aveva un altro fratello, non so
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ha lasciato al fratello un letto, il nostro, una
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noi ci abbiamo messo un anno a renderla attiva
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Colto, spiritoso e geniale. Un uomo capace di smontare
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di smontare e rimontare un apparecchio elettronico con la
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con la facilità di un gioco. Quelle sue mani
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va a sposarsi con un’altra in Sicilia». Con
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altra in Sicilia». Con un gesto nervoso spense la
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ma va a sposare un’altra. Roba da manicomio
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stimava così, baronessa. Be’, un bel giorno quel Floris
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al suo paese, era un terrone anche lui. Pianta
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nei guai. Gilla lavorava un po’ meno in tv
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sua madre non muoveva un dito, figuriamoci! Allora ha
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fondo a corso Sempione, un po’ in periferia. Anche
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no. A Natale portavo un giocattolo alla bimba, che
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chiama zia Savina, era un tesoro… un tè per
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Savina, era un tesoro… un tè per parlare, un
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un tè per parlare, un lavoretto insieme… E intanto
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disastro, se posso chiederglielo». ¶ «Un tè freddo? No?» Bevve
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tè freddo? No?» Bevve un sorso di tè e
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così. Quindi c’è un fermo per tutti, figuriamoci
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mantiene la figlia, passa un fisso puntuale tutti i
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rivista di arredamento, faceva un po’ di televisione quando
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a mio marito, neanche un calzino, un libro… Sparito
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marito, neanche un calzino, un libro… Sparito. E allora
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vent’anni che aspetta un figlio… E perché tu
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chiedo se mi offre un tè freddo, lei sapeva
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guardarmi, come se fossi un fantasma. ¶ «Embe’? Mi fai
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a vedere. Due stanze, un bagno, nel corridoio un
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un bagno, nel corridoio un armadio a muro e
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in casa. Carolina è un tesoro. ¶ Avvocato, lei mi
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perché il nonno era un artista. Carolina riusciva bene
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perché il nonno era un musicista. Carolina era spiritosa
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Milano, a casa. Ha un lavoro in televisione e
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che non sapeva cuocere un uovo, si impegna. Copia
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sola, senza donna, senza un cane che mi prepari
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cane che mi prepari un brodo: lavoro e torno
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cantina, bottiglie che valgono un capitale e che lei
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messo tanta roba per un mese. Io non lo
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e ha lasciato aperto un pacco che era nello
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dispiace. Invece posso tornare un attimo a una cosa
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Uscendo fu stuzzicato da un venticello teso che gli
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di blu scuro, con un grembiule bianco arrotolato in
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ricamata a fiori come un kimono sui calzoni di
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e dall’ombretto turchese. Un neo sotto l’occhio
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occhio sinistro le dava un’aria equivoca: poteva avere
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Buongiorno. Magari ritorno in un altro momento. Volevo soltanto
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vero Iris? Questo è un avvocato, non un giornalista
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è un avvocato, non un giornalista. Hai capito?» ¶ «Sì
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devo chiudere». ¶ «Sì, ma un momento! Rispondo a questo
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fece coraggio. ¶ «Posso offrirle un aperitivo? Così lasciamo libera
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ci guadagna, se vincono?» ¶ «Un accordo tra di noi
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Se vincono mi danno un piccolo omaggio, altrimenti mi
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no? Lei mi regala un po’ di frutta o
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andati via lei aveva un tredici anni, quindi li
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mano in tasca in un gesto che non ammetteva
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condotto sua madre per un concerto. Riconobbe case e
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due o tre negozi, un paio di portoni di
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Tuttocarta: non era soltanto un’insegna ma una promessa
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in bicicletta, aveva comperato un casco di protezione; a
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Spesso la giovinezza è un ricordo pesante. ¶ Appoggiò la
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difficili» rispose l’avvocato. ¶ Un sorriso illuminò il viso
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altro?» ¶ «Sì. Possiamo parlare un momento? Io sono l
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con le chiavi, mise un cartello in vista e
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Accese la luce in un retrobottega con scaffali alle
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più stretta c’erano un tavolino con due sedie
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tavolino con due sedie, un forno a microonde e
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lei». ¶ «Bene, ma facciamoci un caffè, per me è
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di nuovo e aveva un viso quieto, con lineamenti
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Una strana donna, in un negozio di carta colorata
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loro maggiordomo, e con un amministratore. Ci hanno detto
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i mobili, c’era un architetto che sistemava la
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qualche mese e circa un anno dopo è nata
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padre del barone era un bell’uomo, elegantissimo. Amava
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era piccola, ma aveva un viso stupendo… su in
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di profumo che durava un bel po’. Sì, erano
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forse c’è ancora, un giardino con tante piante
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Poi Gilla è cresciuta…» ¶ «Un momento. Gilla era una
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dal triciclo, si sgarbellava un ginocchio, io avrei urlato
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l’aveva accompagnata a un certo indirizzo, ci raccontò
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che la baronessa aveva un altro… vacci a capire
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riempiva di regali… Era un uomo magnifico e un
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un uomo magnifico e un padre straordinario, su questo
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e io tredici». ¶ «Grazie. Un bel racconto. Credo di
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certo ora la conosco un po’ meglio». ¶ Si alzò
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alzò, dal taschino prese un suo biglietto di visita
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Mentre lo precedeva attraverso un salotto quasi buio, girò
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qui». ¶ Erano entrati in un salone suddiviso in tre
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di vetrate affacciate su un terrazzo molto verde che
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Al centro c’era un salotto raccolto intorno a
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salotto raccolto intorno a un camino. A sinistra e
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casa. Però arrivo tra un minuto, aspetti». ¶ Sulla porta
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a quelle persone. Portava un grembiule blu troppo largo
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quadretti bianchi e blu, un foulard in testa che
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il rumore del carrello: un trionfo di caraffe, bicchieri
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lo zucchero e anche un tè freddo che Savina
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Gilla Floris. Non è un interrogatorio. Lei può rifiutarsi
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chi fosse. Ma frequentavo un artista, un gay manco
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Ma frequentavo un artista, un gay manco a dirlo
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arredamento, cose del genere. Un fenomeno nel suo genere
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Fece una risata sgraziata. «Un nome così per uno
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era molto bravo. E un giorno in quello studio
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della televisione. Poi a un certo punto questa tira
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il barone. Poi dopo un anno che erano qui
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pelliccia, elegante… Lui era un vero signore. Aveva persino
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vero signore. Aveva persino un bastone con il pomo
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pomo d’avorio, pensi un po’ lei. Be’, dopo
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po’ lei. Be’, dopo un anno che sono qui
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perché è stata con un barone…» Altra risatina e
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bello, tutti tranquilli. Ma un giorno, senza un sì
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Ma un giorno, senza un sì e senza un
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un sì e senza un no, il John Scotti
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in albergo, o preferisce un altro posto?» ¶ «Ma no
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puntuale da non consentirgli un dubbio. Soprabitino leggero, tacchi
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alti, borsa vistosamente colorata. Un sorriso forzato sulle labbra
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venuta. Abbiamo a disposizione un piccolo salotto, qui al
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al pianterreno. Venga». Fece un cenno al cameriere. «Posso
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al cameriere. «Posso offrirle un tè? Prego, si accomodi
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servisse il tè, addentò un pasticcino che masticò a
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è una conversazione, non un interrogatorio. Lei è libera
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avere la residenza in un albergo. Era per il
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chiama, io ero con un’agenzia, e mi interroga
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e avevo bisogno di un posto fisso, dove mangiare
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voleva tutto perfetto. Era un po’ dura, ma di
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voi?» ¶ «Con il barone? Un anno… un po’ più
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il barone? Un anno… un po’ più di un
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un po’ più di un anno. Ogni tanto si
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Ogni tanto si faceva un viaggetto in America, andava
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firmata, l’anello con un piccolo rubino in una
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moine con il marito un po’ scemo, e dopo
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po’ scemo, e dopo un anno se ne sono
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voleva neppure sentirne parlare. Un giorno gli ho mostrato
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ero lì. Lei strillava». ¶ «Un momento, poi ci arriviamo
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ti fanno su come un gomitolo. Io non sono
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Lei lo guardò, spalancando un poco gli occhi, davvero
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Cercò di immaginare che un uomo di oltre sessant
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anni doveva considerarla ancora un ‘bel bocconcino’. ¶ «A che
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la racconti lei». ¶ «Allora, un giorno… guardi, era un
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un giorno… guardi, era un giovedì. Il barone ogni
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figlia, che ha preso un altro cognome, che lui
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tranquillo. Gli tremavano solo un po’ le mani, era
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Era dolce, tranquilla. Persino un po’ emozionata. Grazie, prego
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se la risposta fosse un trabocchetto. «No, ma mi
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userò questa conversazione per un eventuale interrogatorio in tribunale
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sì, va bene». Senza un sorriso si avviò alla
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Galimberti. Avv. Pietro Santini. Un solo pulsante per la
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me». Sulla porta allungò un braccio verso la strada
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simili a quella: in un groviglio di pietre bianche
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lo vede. C’è un negozio, si chiama Tuttocarta
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negozio, si chiama Tuttocarta. Un negozio colorato, che vende
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Gilla non ha mosso un muscolo… io l’avrei
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era incinta aveva conosciuto un artista che lavorava anche
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Li convince che sono un fenomeno’, diceva. Gilla diventa
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Tra loro c’era un’intesa perfetta. Nasce la
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ora: aveva al polso un famoso orologio maschile di
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qui dietro, ma è un posto tranquillo, venga». ¶ Lui
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Architetto, moglie divorziata di un architetto famoso. Era diventata
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con me, io ho un suo numero privato. Ci
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in quella ricerca a un tratto si fermò su
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ha regalato lei, pensi un po’» disse, cogliendo lo
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verso gli ascensori alzò un braccio, senza voltarsi. ¶ Sette
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androne era piccolo con un soffitto a volta interamente
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una portineria dal gusto un po’ vecchiotto, con tavolo
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De Brusset; sulla sinistra un corridoio costeggiava il giardino
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polizia». ¶ «Mi scusi, aspetti un momento. Mi sta dicendo
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griglia di ferro battuto. Un tavolo accostato alla parete
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alla porta d’entrata un arco con una vetrata
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dodici di agosto, faceva un caldo bestiale e qui
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con molto gusto. Su un piccolo tavolo era stato
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alzate per spostarsi da un’altra parte. ¶ Di fronte
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imbottiture di velluto scuro. Un tavolinetto con molte fotografie
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Altri tendoni alla finestra, un letto con testiera e
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a grosse rose sfumate, un secrétaire in prezioso legno
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in prezioso legno biondo, un armadio a specchio che
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La scena del delitto. ¶ Un tavolo quadrato al centro
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sedie contro una parete, un oggetto d’argento in
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impugnato la pistola con un guanto…» ¶ «Ne avete trovati
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ma sarebbe bastato usare un lembo della gonna. Non
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è testamento». ¶ Gilardi fece un cenno del capo e
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notò che avevano addirittura un fermo dall’interno. Si
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Quella portafinestra dà su un sentierino con molti cespi
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cespi di foglie, ora un po’ secchi, che costeggia
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serve come stireria e un bagnetto con la lavatrice
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giorno. Verrò a fare un sopralluogo con più calma
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vorrebbe tornare…» ¶ «C’è un testamento?» ¶ «Gliel’ho detto
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strettamente personale, senza toccare un solo chiodo. Mi sono
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Si ricordò di avere un particolare feeling con le
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Come viene, grazie». ¶ Aveva un piccolo frigorifero oltre il
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nascosto alla vista. Da un armadietto a muro, dello
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scuro dei mobili, prese un bicchiere. «Ecco, si accomodi
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ancora detto che sia un’assassina, bisogna provarlo». ¶ «Ma
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il bicchiere e bevve un altro sorso. ¶ «Ma si
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alle cinque e mezzo…» ¶ «Un momento, io non l
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vista arrivare perché guardavo un film in televisione». ¶ «Non
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da me, pallida come un cencio lavato». ¶ «Ma le
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sappiano, capisce?» Gilardi diede un’occhiata a quelle tende
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Sola e a piedi. Un gran borsone blu sulla
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signora. Comunque entra, stanno un po’ insieme, bevono il
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laterale che immetteva in un’altra stanza dove erano
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poco. Vediamo… aveva superato un concorso a Milano e
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di Gilardi e fece un cenno con il capo
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il capo. «Mi scusa un momento?» ¶ Si alzò e
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Il dottor Perrini fece un cenno alla donna che
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una porta, parlottò con un giovanotto magro, in camice
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vero? Andiamo a berci un caffè, intanto che le
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teche. Me lo offre un caffè?» ¶ «Certamente. Intanto lei
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e subito dopo, forse un anno, ha divorziato dalla
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bambina ma ha sposato un’altra. Io avrei ammazzato
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risposata anche lei con un meridionale che stava bene
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pulì le labbra con un tovagliolino. «Io credevo che
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avevo visto che aveva un altro cognome, non si
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padre si chiamava con un ‘de’ davanti, le ho
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dvd e gli fece un cenno con la mano
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Allora gliene faccio chiamare un altro, venga». ¶ Stavano salutandosi
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portiera le fece ancora un cenno di saluto con
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cenno di saluto con un sorriso. Ora sapeva qualcosa
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C’erano fiori in un bicchiere anche sul tavolino
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sul tavolino. ¶ «Posso offrirle un caffè?» ¶ «No, la ringrazio
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bar, grazie». ¶ Rispondendo a un campanello che Gilardi non
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Ha bisogno?» chiese, masticando un chewing-gum. ¶ «Sì, acqua
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parla, che non muove un muscolo, ed è accusata
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se può aver commesso un simile gesto». ¶ «Mi chiede
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diversi. Lei aveva superato un concorso e aveva iniziato
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vedevo raramente, era in un settore diverso dal mio
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sia stato da noi un paio d’anni, forse
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forse meno. Poi, per un suo progetto, si è
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Credo di sì…» Con un gesto melodrammatico si portò
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raccolti alla nuca con un fermaglio. Un solo gioiello
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nuca con un fermaglio. Un solo gioiello: una lunga
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alla quale era appeso un ciondolo: osservandolo meglio, realizzò
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che si trattava di un piccolo gufo che strizzava
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all’altro. Martina aveva un viso ovale, piacevole senza
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sola ruga profonda, testimoniava un’intelligenza severa e una
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Ci provo, credendoci». Per un attimo fissò il cielo
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Gilla ha partecipato a un concorso non troppo pubblicizzato
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della mano. «Ma aveva un viso serio, intenso. Un
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un viso serio, intenso. Un’eleganza innata nei gesti
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presa al volo, con un contratto molto buono. Ha
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sua assistente». Restò per un attimo a fissare il
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Io sono omosessuale, è un problema?» ¶ «Dovrebbe?» ¶ Lei lo
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testa. «Bene, non è un problema. Qui lo sanno
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a farla proporre per un contratto fisso…» Alzò lo
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nuovo marito della madre, un certo Floris, meridionale». ¶ «Lei
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Floris, perché dovrei avere un cognome diverso? Non voglio
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ultimo piano. C’era un grande salone, la sala
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che si sposava con un’altra a Palermo. Gilla
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di spugna rosa, certo un regalo di Paola. ¶ «È
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sì. Dormono tutti?» ¶ Con un gesto impaziente Liciuzza si
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all’acquaio. «Lo beve un caffè?» ¶ «Sì, grazie». ¶ «Ma
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successo?» ¶ «Al trasloco è un po’ che ci lavora
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Posso?» Gli stava mostrando un’altra tazzina di caffè
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una quindicina di giorni». ¶ «Un po’ per volta, le
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sotto le coperte allungò un braccio verso la parte
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vista in fotografia su un giornale o già incontrata
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fosse all’altezza di un avvocato come lui. ¶ Gilardi
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vogliono là». Una pausa, un colpetto di tosse. «Ora
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spero? E lo bevi un caffè?» ¶ «No, grazie. Devo
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poter dire di essere un buon padre. Ora, in
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non parla, non muove un muscolo, non mangia. Credo
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se sua madre è un’assassina. Oppure se è
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Adora sua madre. Hanno un rapporto molto speciale, lo
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in quella stanza, in un mare di sangue, il
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e valutato mi sembra un caso con pochi misteri
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Ma la domanda è un’altra: c’era una
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sì: accetto». ¶ «Grazie. È un sollievo poter contare su
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spianando il faccino a un sorriso. ¶ «Lei è l
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Max». ¶ «Bene, Carolina, parliamone un momento, così mi faccio
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momento, così mi faccio un’idea. Tu dov’eri
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papà stava lavorando». ¶ «Hai un papà molto importante». ¶ La
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Lo sai che sono un avvocato? Dovrei difendere la
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dalla questura. Abbiamo anche un piantone davanti alla porta
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La Madre superiora diede un’occhiata distratta alla bimba
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tu?» Fece una smorfia. «Un pugno in testa, glielo
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Gilla sia trattata come un corpo estraneo o nemico
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qui». Riuscì a trattenere un singhiozzo, e si appoggiò
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Addossato alla parete opposta, un piccolo tavolo e una
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madre, e che in un momento di rabbia e
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bella davvero. E qui… un’altra persona. Ma si
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alzò la testa con un’espressione infastidita che si
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si tramutò subito in un sorriso: era Paola con
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è?» domandò Paola, dando un’occhiata alle foto. ¶ «Gilla
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di lui per dargli un altro bacio con lo
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ciao». ¶ Max Gilardi restò un attimo a fissare la
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è sufficiente per covare un odio così profondo senza
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Gilla Floris non avesse un movente: aveva molte ragioni
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del pettegolezzo si calmino un po’, accidenti a loro
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avesse inviato a riceverlo un giovanotto in camicia bianca
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in camicia bianca con un distintivo appuntato al taschino
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a leggere. ¶ «Deve dare un documento, avvocato, glielo rendono
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Lì verrà a riceverla un incaricato del dottor Perrini
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jeans, che le stavano un po’ troppo attillati sui
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qua…» ¶ La seguì lungo un corridoio sul quale si
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che si trattava di un capostruttura, per quel che
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alla porta e a un arco laterale che immetteva
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scusi se le sembro un tantino seccata, ma ho
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Dal cruscotto Olga prese un paio di occhiali neri
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innestando la marcia. Erano un paio di occhialoni come
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una mascherina. ¶ Max restò un attimo bloccato, ma ormai
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Sì, credo che abbia un appuntamento con il padre
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con il padre tra un paio di settimane, ora
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a voce bassa, quasi un sussurro, aggiunse: «Olga aveva
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Olga aveva in macchina un paio di occhialoni neri
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degli occhiali, è soltanto un colloquio informale. Altrimenti ci
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accorto nessuno, soltanto lei. Un foulard in testa, gli
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in borsa, pronta a un gesto estremo. Per disperazione
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a Ricky Russo aveva un processo in corso che
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tribunale alle prese con un numero interminabile di testimoni
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Luciano si erano incontrati, un po’ di fretta tutti
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Come stai? Hai fatto un gran bel lavoro per
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una volta. È stato un lavoro da poco» si
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quello che rappresenta, è un incubo. Forse Elena avrebbe
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quel frigo che sembra un supermercato… pure il ghiaccio
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tra loro era diventato un rito, e sembrò davvero
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è ammazzata gettandosi da un terrazzo della loro casa
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tutti. Che diamine! Per un po’ si vive bene
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smettila! Ho parlato con un avvocato e mi ha
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che, chiunque sia, è un grande cretino. Mi sono
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e ci resteranno per un pezzo. Comunque, questo era
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e tuo marito è un ottimo architetto, che cosa
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una ragazza che aspettava un figlio da me, che
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tu. Lei non è un problema. Il problema sei
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bene: tu hai sposato un tesoro d’uomo, ma
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uomo, ma non è un santo. Paola è una
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spiritosa. Disegna bene, ha un lavoro che li avvicina
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se fossi in te. Un eroe che sbaglia molto
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mani, forse come facevano un tempo; ma con un
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un tempo; ma con un sottinteso più profondo, che
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amicizia, nella stima, in un affetto che aveva dimenticato
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ridere anche Luciano, con un braccio attorno alle spalle
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stato qui da noi un giovanotto del tuo studio
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sembrato soddisfatto. Ti dirà. Un ragazzo adorabile». ¶ «Ehi…» ¶ «Nessun
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piacciono vecchi». ¶ «Ehi!» ¶ «Davvero un ragazzo in gamba. Mi
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con il massimo punteggio. Un gran bravo avvocato». ¶ «Me
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abbastanza in fretta. Avremo un letto nuovo». ¶ «Nel frattempo
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letto nuovo». ¶ «Nel frattempo un albergo, no?» ¶ «Non mi
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non voglio che sia un problema, è lavoro e
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Credo che starò via un paio di settimane, più
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organizzarmi. Sono imbrogliato in un processo infinito. Comunque anch
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che fosse convincente. ¶ «Lasciami un giorno o due, vedo
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direi. Peccato che sarà un panorama sprecato per noi
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in mano, altrimenti è un volantino elettorale. Non mi
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e Gilardi si scambiarono un’occhiata. «Mi ha mostrato
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verso le colline. È un’idea che aveva da
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con una stringa e un grembiulone di gomma. ¶ «Ciao
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Ora c’erano tavoli, un piccolo forno, un braciere
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tavoli, un piccolo forno, un braciere, vetri colorati e
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non vuoi. C’è un altro uomo nella tua
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a scuola». ¶ «Li vedrà un’altra volta. È una
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sì. Magari mi vesto un po’ meglio. Ma adesso
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ancora conciata così. Ciao». Un bacio di fretta sulla
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No, per favore…» ¶ «Sembra un colpo di testa, ma
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Olga era seduta a un tavolino in terrazza con
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tavolino in terrazza con un giornale sulle ginocchia, e
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Se lo dici tu. Un po’ mi tremano le
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Uno entra dalla finestra… un complice di Gilla. Spara
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pezzi sulla scacchiera. Avete un re, una regina e
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re, una regina e un cavallo…» ¶ «Il complice». ¶ «Sì
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E se non fosse un complice? E se invece
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E se invece fosse un assassino che Gilla non
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Laura prese Aziz per un braccio e lo strattonò
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aveva ragione. Anche se un po’ mi spaventa». ¶ «Risolveremo
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di lei. «È stato un piacere conoscerla, Liciuzza». Volle
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la porta adagio, con un sospiro: lei, quest’avvocato
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porta, Gilardi constatò con un certo divertimento e senza
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Firenze c’è sicuramente un negozio Tiffany». ¶ «Sono certa
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presento mio padre». ¶ «È un onore conoscerla. Anche se
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Compriamo il riso da un amico che ha le
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e il pesce da un pescatore. Per il resto
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sperando che confermasse. ¶ «È un modo di vivere che
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Sono stato loro ospite un giorno, quando tu eri
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chiese il padre. ¶ «A un punto morto, pa’. Tutti
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osservarli bere per avere un commento. ¶ «Buono… molto delicato
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suo padre». ¶ «Questa è un’annata particolare. Siamo stati
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questo è per lei». Un suo ritratto in pochi
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Max, lei ha davvero un grande talento». ¶ Le era
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sottobraccio. «Ci sta facendo un pensierino, nonno?» ¶ «Non diciamo
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la testa piegata da un lato, come se si
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mamma». Carolina ci pensò un attimo. «Zia Olga?» domandò
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tenuta in Toscana. Avrà un suo quartierino con un
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un suo quartierino con un’infermiera, il dottore che
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pensavo di iscriverla in un convitto di Roma». ¶ «E
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non abbiamo mai saltato un giorno. Io ho fatto
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Dove stiamo noi è un posto molto speciale. Da
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figlia, come se fosse un problema. «Carolina è una
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che tutti accolsero con un sorriso, una stretta di
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stretta di mano e un sospiro. ¶ Nella camera, Gilla
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Le mani abbandonate su un cuscinetto pulito, inermi, legate
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il respiro passava con un sibilo leggero, umido di
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le mancasse quella madre un po’ bizzarra, che sapeva
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dalla clinica, andarono in un bar nelle vicinanze. Giancarlo
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Ma non aveva bevuto un sorso. «Ne hanno di
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Ero a Baltimora a un convegno di settore. Chiuso
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non le dispiace, ho un’assemblea…» ¶ «Sì, certo. Buona
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farle mettere in testa un foulard…» ¶ «Sì, basso sulla
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domande fai? Bianca fa un lavoro che è meglio
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so. Ma se ho un dubbio…» ¶ «Sì, Gilardi: conosco
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risposta mi è sembrata un po’ troppo pronta. Vorrei
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gli ha fatto guadagnare un mucchio di soldi perché
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sbatter fuori la moglie…» ¶ «Un momento. Lei mi sta
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conosciuto. Lui ha attivato un suo socio in America
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non abbia mai avuto un sospetto? E che amando
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lei aveva amato come un padre?» ¶ «Notizie su di
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John lo descrivono come un uomo intelligente e nevrotico
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conosco bene, ricomincerà da un’altra parte. Ma perché
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preciso e scrupoloso come un segugio. «Mettici un po
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come un segugio. «Mettici un po’ di fantasia, aiuta
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è bello…’» ¶ «Manzoni era un ottimista. Prima di sera
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mancava ancora più di un’ora al loro appuntamento
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Olga storse il naso. «Un gelato alla crema e
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risaliti al nonno, era un’arma vecchia ma ancora