Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

tuoi casti ardori, ¶ Onde un sensibile seno avvampasti ¶ Novel

sua sede, ¶ Ma dove un facile contegno arride, ¶ E

indivisibile d'Amor compagna, ¶ Un nuovo l'anima fuoco

Lettore mi fanno temere un evento simile per la

condotta presso che irreprensibile, un'arte grande d'interessar

allora si è tragici. Un tratto snervato, un colorito

tragici. Un tratto snervato, un colorito poco vivace, un

un colorito poco vivace, un' espressione non misurata, e

troppo comiche astuzie d'un vecchio Rè adoprate per

Principessa, la viltà d'un Massimo, che non scuopre

amour rend tout permis; Un venerable amant ne connoit

damis Gl' amori d'un vecchio Generale assassinato vilmente

Generale assassinato vilmente da un rival furibondo; Ecco ciò

tratti pungenti dei Critici un po' troppo scrupolosi è

dovuta magnificenza, e con un apparato sorprendente la prima

Metastasio sarebbe stato forse un Genio veramente tragico, e

plausibile emulazione, e da un entusiasmo di arditezza, che

di tragiche produzioni. Fra un infinità di Seguaci dell

mie labbra questa protesta un effetto di amor proprio

parto della fantasia d'un Giovine di diciott'anni

Maligni. Il Pubblico è un Giudice inesorabile, che non

disse l'ingegnoso Boileau Un Auteur a genoux dans

Polissena ebbe sulle Scene un incontro più che fortunato

Pietro Andolfati, che con un'energia, e con un

un'energia, e con un valore veramente tragico sostenne

spremere dagl'occhi d'un Pubblico giudizioso, e imparziale

che sarà più facile, un prudente partito di desistere

partito di desistere da un'impresa, che mal si

come l'ha detto un celebre Letterato del nostro

moderazione tanto propria d'un animo sensibile, e ben

carattere di Polissena con un successo più che favorevole

soave Genio ¶ Vittima d'un amor troppo beato. ¶ Questa

Sipario, e lascia vedere un vasto recinto d'antichissimo

fumanti. Il Teatro rappresenta un'oscurissima notte. Pirro appoggiato

del Padre denota in un gran dolore, ed in

alza confusamente, e d'un aria smarrita viene ad

schiava ¶ Polissena la sorte un dì mi fece: ¶ Agamennone

preso. ¶ ARSINDO ¶ Come! … Calcante! … un Sacerdote? Ah, taci: ¶ Un

un Sacerdote? Ah, taci: ¶ Un Ministro de' Numi in

est il donc infallible? Un ministére saint les attache

Quest'organo del Cielo? Un sacro rito ¶ È ver

ed avvi ¶ Più d'un fellon de' Santuarj al

Pieghi al giogo d'un Greco, ella è Regina

zelo mio … tant'ira, ¶ Un sì acerbo parlar … di

non credei d'Achille un figlio ¶ PIRRO ¶ Ah! sol

il Genitor canuto, ¶ Ed un acciar bieco impugnando, invano

reciso il teschio. ¶ D'un caro Padre il rimirar

Nemica. ¶ Facilmente s'arrende un cuor commosso: ¶ Ond'io

al cuor mi scese un moto, ¶ Che tormento non

alfin questo nascente affetto. ¶ Un orribil timor mi presagisce

suole ¶ La sue vendette un disperato amante. ¶ ARSINDO ¶ Dunque

catene infrante. ¶ s'ascolta un lugubre mormorio nella tomba

Del favore de' Numi un cuore indegno ¶ Quando rapido

fe per sua Patria un giorno ¶ Dell'Eubea sull

all'aura sorse ¶ Mesto un grido feral da quella

tomba, e ne estrae un pugnale ¶ Ecco l'acciaro

m'arde le fibre un fuoco ignoto. ¶ Porgi … ¶ volendo

in appressarmi io provo ¶ Un non so che, che

la vostr'ira, e un fin privato ¶ Dello sdegno

segno ¶ Giunger non puote un temerario ardire? ¶ Pirro, renditi

Osan far fronte a un Sacerdote ancora. ¶ Già gl

egli è capace ¶ D'un gran delitto ancor. Del

mia cura ¶ Lasciò morendo un virtuoso Padre. ¶ E tu

non mi resta, ¶ Che un mal fermo tuttor soffio

i gorghi immensi ¶ D'un torbido Ocean non seppellirmi

mezzo ¶ Parto fatal d'un irritato Cielo ¶ Semivivo mi

Là le tende d'un Campo. ¶ voltandosi a sinistra

Polidoro? … Io tremo, ¶ E un segreto terror mi dice

gli amplessi. ¶ Perché, da un tetro orror colpita ognora

caro, e funesto a un tempo istesso!) ¶ Tu sei

morte è certa; ¶ E un sogno ancora agli occhi

Ettore dovrà temer d'un sogno? ¶ POLISSENA ¶ Volesse il

sventurato al giorno dette ¶ Un sogno fu, se tel

fu, se tel rammenti, un sogno ¶ Fu di nostre

nunzio infausto. ¶ Del pari un sogno i sensi suoi

sensi suoi coperse ¶ D'un orribil terror; mentre al

suo della sua Patria un giorno ¶ Lo sventurato distruttor

solleva, ¶ Il racconto d'un mal ben spesso il

selvaggi ¶ A rimbombar d'un lamentevol'eco. ¶ Quando, oh

giacer sul suolo ¶ Da un acciaro trafitto io vedo

Achille estinto giace ¶ Fra un turbine di fuoco, al

suo furor - quando impugnato ¶ Un acciaro sanguigno a Pirro

tuoi bei lumi ¶ Verso un misero cuor volger ti

ignota, e tu rimiri ¶ Un Giovine infelice all'onde

Sappi … ¶ POLIDORO ¶ Ti calma; Un grato cuor compiange ¶ A

rovine ancor fumanti ¶ Troja un dì fur, quella Città

manco. ¶ s'appoggia ad un alb. ¶ POLISSENA ¶ Stranier! ¶ (sorpresa

volto … i suoi tratti … un grido interno … ¶ Possibil sia

con me tesori immensi un giorno ¶ Mandò Priamo infelice

Propizia infranse, e sovra un legno in Porto ¶ Cauta

passi attento. ¶ Più d'un Greco m'aborre, e

nobile pensier, credimi, è un troppo ¶ Quest'alma assoggettar

fumar fe queste rive un giorno ¶ Quel sangue onde

non sia ridotta ¶ D'un amante non già, ma

non già, ma d'un Tiranno. ¶ POLISSENA ¶ Soprafatta, Signor

che non m'inganni un sogno. ¶ Stelle! - creder potrò

dipinta, creder puoi, che un mostro ¶ Data ne' fianchi

al piè ti vedi un deplorabil Prence ¶ Memorabile esempio

agl'altri amanti ¶ D'un temerario orgoglio. Io, che

sento! ¶ La mia fierezza un sol momento a vinta

vinta, ¶ E quest'anima un dì così superba ¶ Mesta

il barbaro racconto ¶ D'un amor sì selvaggio ha

non spregiar, mia Principessa, un fuoco ¶ Per te già

potrei, ¶ Principe, aprire a un disuguale ardore? ¶ Ma qual

Signor, si teme, ¶ d'un tuono toccante ¶ Che del

temerarie fiamme ¶ Non riaccendano un dì de' miei Germani

questo ¶ Misero cuor d'un reo destin bersaglio, ¶ Che

suoi folli dolori? ¶ D'un vinto Re Figlia meschina

scusa, o Principessa, in un amante ¶ Un sospetto, che

Principessa, in un amante ¶ Un sospetto, che assai forse

Sottomessa mi veda ad un pianto eterno? ¶ Dunque or

Perdonare ad ogn'altro un tal sospetto ¶ Avrei potuto

PIRRO ¶ Principessa, perdona ad un amante, ¶ Che nell'amor

che egli stesso ¶ Da un barbaro dovere astretto ognora

per pietà rispetta, ¶ Signor, un'infelice; Il mio ti

cuor non regge … ¶ E un torrente di fuoco in

È d'inganno incapace un sì bel labbro. ¶ via

almen la debolezza mia ¶ Un conforto di più trovar

In quel cuor tempestoso un grande affetto. ¶ Ei troppo

tempestoso Mar scampato appena ¶ Un Guerrier giunse. Egli di

sembra, amico, ¶ Di Priamo un Figlio. Il lacrimar sovente

di suscitare ad arte ¶ Un geloso furor nel sen

smanie in preda a un punto solo ¶ Sullo Stranier

queste Rive è giunto ¶ Un naufrago Stranier; Molto ei

preda io miro ¶ A un illecito affetto. Io non

passion nulla ascolta, ed un tuo pari ¶ A' desiderj

desiderj suoi mal soffre un freno. ¶ Ma pensi tu

fomenti, Signor, senza temerlo ¶ Un'angue entro al tuo

Chi t'invola a un velen? Chi t'assicura

Chi t'assicura ¶ Da un ferro ascoso? E ti

odio suo ¶ Lasciami dubitare un sol momento, ¶ Lasciami lusingar

cui la guida serve ¶ Un ciglio seduttor! Vedi qual

l'odiarti … ¶ Prence, temi un rivale - Un altro ell

Prence, temi un rivale - Un altro ell'ama. ¶ PIRRO

altro ell'ama. ¶ PIRRO ¶ Un altro ell'ama! - ¶ (con

ti lascio. ¶ PIRRO ¶ dopo un poco di pausa ritenendolo

non partir … ¶ (riflettendo alquanto) ¶ un altro ell'ama? ¶ con

Stelle! … ¶ come escendo da un inganno ¶ ARSINDO ¶ Molto non

Ah! dove corro! ¶ furibondo ¶ Un ferro … un stil … ch

corro! ¶ furibondo ¶ Un ferro … un stil … ch'io li

questo seno! ¶ alto ¶ Frena un malcauto sdegno - Io son

insulti? ¶ POLIDORO ¶ Che? - D'un nemico … ¶ POLISSENA ¶ Io di

Onde tu ci soccorra un'ampia strada. ¶ Rendi grazie

tuo fra l'Eroine un giorno. ¶ Sò, che Pirro

lo tragge. ¶ Prendi - ¶ leva un pugnale. ¶ Mentre costui di

e come sperar, che un debil braccio, ¶ Che una

Se non mi seducesse un debil raggio ¶ Di speranza

te, già posto avrei ¶ Un fine atroce a' tuoi

Tutte le mie vendette un colpo solo. ¶ parte ¶ Si

spengete ¶ Entro quel petto un sì fatal sdegno; ¶ Essere

De' miei più fidi un preparato stuolo: ¶ Ei sarà

di cui ti feci un dono … ¶ Vinto è dall

io godo, e in un sol punto ¶ Tutte le

PIRRO ¶ freddamente ¶ Tu fosti un dì mia schiava. ¶ POLISSENA

Signor, qual mio fallo un tanto sdegno ¶ Poté sì

Quella dolce pietà, che un dì ti spinse ¶ Fu

chi mi tien, che un ferro ¶ In quel perfido

Guardie. ¶ POLISSENA ¶ partendo dà un'occhiata penetrante a Pirro

Il Teatro deve rappresentare un Sotterraneo vasto, e profondo

inganno! … ah! Polidoro! … ¶ con un grido di dolore ¶ Io

misera vita! … ah! che un supplizio ¶ Esser non dee

Dei … Ma scusa almeno ¶ Un trasporto - una furia … un

Un trasporto - una furia … un ardor cieco, ¶ Che barbaro

t'amai … Mia Principessa, ¶ Un sospir … ¶ (teneramente) ¶ No … perdono

que' lumi tuoi verso un meschino, ¶ Che se t

ed a quei lumi ¶ Un spettacolo sì fier pronti

sedere ¶ perché cotanto ¶ Ardere un cuore! perché versare in

il mio cuor, che un solo ¶ Sentimento; Ei non

So, che più d'un vi s'opporrà, che

far noto ¶ Non volesse un secreto, al mio sol

ancora; Ancor le membra ¶ Un orribil timor m'agita

far con questo ferro ¶ Un teatro d'orror del

POLISSENA ¶ Che vuoi ¶ Da un infelice oppressa? a mali

faresti a miei mali un tal insulto. ¶ Tutto all

t'amai? - crudele! ¶ Taci; un ingiuria tal troppa amarezza

volto ¶ Spregiato innanzi, a un sol girar de' tuoi

dolor, che può provare un cuore ¶ Non veder nel

spietata, ¶ Non riscontrar, che un volontario pianto? ¶ Questo è

prego, ¶ Da questi labbri un sì fatal annunzio. ¶ POLISSENA

Vieni, non dubitar; D'un volgo insano ¶ Spregia i

Ministri ¶ Della tua morte un'ampia strada al Mare

Di Guerrieri, e Ministri un stuol s'avanza. ¶ Difendiamoci

dove, ¶ Temerario, ti spinse un cieco affetto? ¶ Lascia quell

Deh! non v'offenda un tale eccesso, o Dei

al Genitore estinto. ¶ Ma un altare di sangue, il

sangue, il sacrifizio ¶ D'un innocente vittima, cui nulla

la Patria, e consolare un Padre? ¶ L'omicidio in

Donna innocente, e in un sol punto ¶ D'un

un sol punto ¶ D'un Eroe qual si vuol

del tuo dover, d'un Padre estinto, ¶ Guardie, a

Pirro. Le Guardie fanno un movimento ¶ PIRRO ¶ Temerarj! - a

alfin sazj sarete … ¶ leva un pugnale e si ferisce

qual passo è tratto un cuore, ¶ Che se stesso