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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

concordanze di «un»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
per le fasce, sentí un ventaccio nelle cime. Guardò
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1983
il solito rabbuffo notturno, un assestamento del cielo tra
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1983
molto turbata. ¶ Parlò di un suo trasporto a prima
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1983
a prima vista per un ragazzo di vent’anni
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1983
piano e fine. ¶ – Prendiamo un caffè e latte e
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1983
le «ramblas» trascinato da un cane. Il guinzaglio infilato
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1983
braccio, andava svelto come un «passo doppio» la testa
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1983
i capelli. C’era un vento leggero che splendeva
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1983
aveva cercato di strapparne un cespo. Le radici, abbarbicate
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1983
a me pare sia un bene... Ne parlerete... Capirà
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1983
cielo diurno) calare dietro un ulivo. ¶ – Sta chiuso da
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1983
abbazia di Fontfroide. ¶ – È un benedettino? ¶ – È un cistercense
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1983
È un benedettino? ¶ – È un cistercense. Non c’è
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1983
la prima stella in un cielo di fuoco oltre
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1983
aspettò, come ferma su un varco, finché venne freddo
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1983
era ormai quasi solo un niente, un’ombra in
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1983
quasi solo un niente, un’ombra in un chiaroscuro
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1983
niente, un’ombra in un chiaroscuro. ¶ Camminava nella debole
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1983
con una «poussette». ¶ – Parlami un po’, siediti qui vicino
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1983
fossero piú in vista, un po’ meno fuori mano
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1983
barbagli ramati, come da un’ala... Com’era agile
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1983
spini s’era arenato un gabbiano con le ali
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1983
nell’aria che tirava, un suono rauco e lontano
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1983
rauco e lontano. Era un gabbiano comune, un «larus
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1983
Era un gabbiano comune, un «larus ridibundus». Ma chi
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1983
spolvero di neve durato un attimo. Lí la roccia
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1983
e massi incastonati in un cielo secco, solo aria
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1983
ne stavano ammucchiati in un angolo e silenziosi. Macilenti
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1983
sigarette, liquori. Mancava solo un po’ di cibo. Poi
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1983
valet de chambre in un hotel di Villafranca. ¶ – È
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1983
retrocesso di grado? ¶ – Era un hotel speciale, – disse l
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1983
immagini la differenza: da un campo di concentramento a
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1983
campo di concentramento a un hotel di lusso. Valet
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1983
stazione. Jean-Pierre era un uomo buono a cui
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1983
muerte». Sarebbe bastato resistere un poco, lasciar passare gli
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1983
indica maior», rasente ad un len-tisco. ¶ Quando si
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1983
chi è arrivato ieri?... Un frate. Un frate che
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1983
arrivato ieri?... Un frate. Un frate che paga con
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1983
di uscire, di fare un tratto del sentiero che
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1983
procedere nella luce di un grande regno, una luce
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1983
al «serro dei becchi». Un tempo era stato ulivato
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1983
Le fasce erano scomparse, un ulivo sopravviveva, il musco
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1983
se ne riceve già un nirvana, era tornata indietro
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1983
braccia di una donna un riflesso di quel nirvana
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1983
Lo presentò a Gregorio. Un cugino di Martine, gli
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1983
di Martine, gli disse, un’anima eccezionale. E dopo
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1983
anima eccezionale. E dopo un poco, come se si
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1983
si fossero accordati per un convegno, entrò un uomo
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1983
si posò lí vicino. Un ritardatario si fermò ad
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1983
aperte sulla punta di un mandorlo. Gracchiava sommesso e
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1983
il suo manto, di un nero consunto. ¶ – È il
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1983
Lo aveva appreso da un miliziano sulle colline di
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1983
sta per cambiare. ¶ Passò un uomo nella luce dell
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1983
il cuore liberato da un antico terrore. ¶ Andava su
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1983
messoria in mano e un telo gettato sulla spalla
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1983
la fascia soprana, roccioso, un’erta di cespugli e
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1983
caduta foglie secche e un vento leggero le trascinava
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1983
vi si uní per un breve lasso di tempo
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1983
nuovo all’aperto, giunse un canto dai carruggi. ¶ – È
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1983
C’era sul mare un cordone d’avorio, un
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1983
un cordone d’avorio, un cordone di nubi. ¶ Rintronava
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1983
l’angelo accoccolato su un ramo dell’albero a
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1983
le nubi; contrastate da un vento di montagna, leggero
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1983
alla banda. Sfociavano da un carruggio in salita ed
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1983
senza che si levasse un coro di bis. L
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1983
l’aveva rubata a un prigioniero austriaco che componeva
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1983
componeva nottetempo. Era stato un trionfo fin dalle prove
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1983
trionfo fin dalle prove, un trionfo di cui l
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1983
Passava, gravato di mestizia, un boato ripercosso dalle case
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1983
crederlo. ¶ – C’è stato un testimone. Era insieme al
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1983
e cavalli, opera di un prigioniero ungherese. ¶ – Un campo
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1983
di un prigioniero ungherese. ¶ – Un campo di artisti! ¶ Ma
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1983
una famiglia che abitava un casolare sperduto sul crinale
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1983
da bastone. Poi passò un tipo donchisciottesco dietro a
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1983
tipo donchisciottesco dietro a un mulo magro. Aveva su
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1983
Andava di fretta come un’anima in pena. ¶ Anche
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1983
commossi e abbandonati in un silenzio d’attesa, separati
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1983
seguire le tracce di un ricordo, né che lui
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1983
effimere e larvate di un tragico fatto. Cercò un
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1983
un tragico fatto. Cercò un argomento per sviare il
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1983
sul mare. Volle solo un po’ uscire prima che
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1983
nel freddo lei rivelava un dolce vigore. ¶ Cenarono in
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1983
abito che indossava. Per un attimo restò senza volto
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1983
prima accanto al cespuglio. ¶ Un vigore che dopo mantenne
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1983
vecchi al sole e un cane da caccia. ¶ – Non
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1983
L’osteria ne è un poco discosta, dentro un
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1983
un poco discosta, dentro un boschetto di lecci, che
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1983
e ne bevette subito un altro. Sollevò la tendina
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1983
ne ho già parlato? Un basco ed un lituano
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1983
parlato? Un basco ed un lituano. ¶ – Sí, qualche volta
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1983
dica? Recita versi di un suo conterraneo, di un
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1983
un suo conterraneo, di un poeta di famiglia già
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1983
È sepolto a Sète, un posto sabbioso... Mare, sabbie
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1983
al presente! come di un vivo. ¶ – Sembra di abolire
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1983
sosta in porto. Aveva un «livre de chevet». Da
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1983
niente. Lei sollevò ancora un po’ le tendine e
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1983
gora che versava appena un rigagnolo sulla grande ruota
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1983
ruota arrugginita, passò su un muro a fior di
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1983
o uscire, quella porta. ¶ Un tocco e un fruscio
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1983
porta. ¶ Un tocco e un fruscio nel torrente lo
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1983
Una capra belò. Venne un soffio strano, come un
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1983
un soffio strano, come un rumore di frana di
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1983
giú con una pietrata – un contadino ne aveva buttato
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1983
e quasi traluceva in un cielo senza atmosfera. ¶ La
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1983
e dall’Annunciata scese un carro nel ricordo con
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1983
in una visita a un paese morto? Se ci
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1983
stata la luna, almeno, un bel notturno, qualche granello
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1983
terra e mare in un’impressione di vuoto tremolante
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1983
venendo giorno, sui vetri un intenso grigio perla cedeva
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1983
per lo meno. ¶ – Per un po’ di febbre... Mi
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1983
bene. C’è stato un momento in cui la
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1983
niente, – concluse Martine d’un soffio. ¶ S’era alzata
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1983
la polacca. E a un certo punto ne rivide
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1983
ritorno (o strappato) da un sogno. Che rimorso non
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1983
era parso d’avere un compito urgente, una realtà
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1983
s’era ingolfato in un’inchiesta che aveva reso
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1983
suo triste appuntamento con un ricordo. ¶ A lui non
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1983
al caffè, quando entrò un uomo a rompere la
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1983
come i conigli. ¶ Era un uomo molto anziano. A
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1983
Oggi è gran festa. ¶ – Un tempo, di festa, io
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1983
giú per terra. Era un buon posto per i
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1983
sapevi... Ci sarebbe voluto un terremoto con le guide
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1983
stesso. ¶ – Ha mai incontrato un giovane alto, capelli castani
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1983
chiari? Porta stivaletti e un giubbotto di velluto cremisi
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1983
oppure blu notte. È un francese, si chiama Jean
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1983
E che cos’è? ¶ – Un mercantile svizzero. ¶ – Una nave
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1983
piazzetta gli giunse in un confuso canto corale «El
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1983
era arrivato dalla Catalogna un calzolaio in fama d
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1983
in fama d’anarchico. Un gran lavoratore (risuolava in
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1983
e uomo parsimonioso. Aveva un gruzzolo da parte per
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1983
e gloria postume, per un suo sogno. «Vi prego
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1983
alte e unite come un costone. ¶ Questa strada, riparata
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1983
mentre andava pensando a un ragazzo freddo e marmoreo
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1983
uomo adatto a condurre un’indagine. Era al punto
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1983
sulla roccia come su un guanciale. Che l’oscurità
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1983
ritano nell’ombra di un poggio. Ne salí le
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1983
anch’egli poggiato a un muretto di sole, nella
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1983
sia solo uno scherzo, un gioco? ¶ – C’è da
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1983
qualche giovane disperato, era un processo solitario. Un suicidio
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1983
era un processo solitario. Un suicidio proclamato e collettivo
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1983
quel gruppetto legato a un necrofilo, era giunto a
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1983
era giunto a tanto. Un suicidio di gruppo attingeva
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1983
di gruppo attingeva a un’animalità oscura. Quei giovani
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1983
non aveva attinto a un’animalità di gruppo, non
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1983
di odiarlo e con un tono via via dolcissimo
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1983
disse nel suo francese un po’ solenne. ¶ Continuava a
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1983
Era spettinata e aveva un volto severo. ¶ – Fa un
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1983
un volto severo. ¶ – Fa un po’ freddo, adesso accendo
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1983
Ma io ho fatto un viaggio apposta per vedere
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1983
di Spagna, simile a un candelabro, e l’altro
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1983
annunciò che era arrivato un pittore, un francese, poi
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1983
era arrivato un pittore, un francese, poi sedé anche
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1983
rimase immobile. ¶ – Non fa un po’ freddo? non sarebbe
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1983
mi pare crudele. Dico un po’ a vanvera, mi
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1983
i suoi attrezzi in un casolare. ¶ – In un casolare
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1983
in un casolare. ¶ – In un casolare? ¶ 7. ¶ Era stato crudele
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1983
né una valigia, né un cappotto; chissà chi era
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1983
andare. ¶ – Ad Arles, da un’amica, – aveva detto nell
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1983
niente, solo l’acqua, un filo d’acqua che
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1983
prima gli parvero quasi un sogno. ¶ Tornò indietro, tornò
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1983
in inganno: si vede un prodigio là dove è
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1983
niente. ¶ Non era mica un perditempo guardarla. ¶ Ma dal
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1983
quegli strampalati là e un pittore, un tipo da
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1983
là e un pittore, un tipo da non fidarsene
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1983
voleva fare una vertebra, un dosso luccicante o qualcosa
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1983
ruggine. ¶ Stamattina, aveva fatto un altro giro inutile. Ma
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1983
nubi le pecore di un gregge a cui si
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1983
i gesti con cui un pastore incappellato d’azzurro
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1983
a sera. ¶ Poi, dopo un saluto, il pastore domandò
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1983
berceuse. ¶ Guardò con tristezza un drappello di capre fuori
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1983
sul mare, ove cresceva un’erba dura come spago
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1983
né si lasciava, come un marinaio, assediare dal sogno
173
1983
dovuto dirgli che possedeva un uliveto e da lí
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1983
leggere nel libro di un muto. ¶ Loro non ne
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1983
cozzare contro il cielo. Un altro mare, d’ombra
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1983
Martine stava poggiata a un masso, al margine delle
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1983
d’erbaccio e pietre. Un residuo di crepuscolo gli
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1983
il bar chiuso, senza un biglietto attaccato alla porta
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1983
biglietto attaccato alla porta, un avviso, nulla. ¶ Deluso, sedette
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1983
gennaio negli inverni riarsi. ¶ Un tempo venivano coltivate ad
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1983
se rendevano poco. ¶ Rivide un paese tra scalinate sfolgoranti
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1983
come una cascata o un candelabro. ¶ Siccome nessuno veniva
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1983
trovato Jean-Pierre in un atteggiamento impacciato e spavaldo
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1983
vallone abbandonato sarebbe stato un nascondiglio di refurtive. ¶ Stava
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1983
umana. ¶ La lampada rischiarò un mantello appeso a uno
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1983
uno stecco ficcato in un muro. ¶ Era uno dei
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1983
dei neri mantelli portati un tempo dai pastori di
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1983
suo nero tendeva a un marezzo verde cupo ammuffito
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1983
macerie per salire su un costone. Si vedeva un
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1983
un costone. Si vedeva un cielo ostruito da picchi
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1983
serro una luce, e un’altra luce ancora piú
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1983
il torrente, c’era un frantoio dal tetto scoperchiato
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1983
quel «défilé»? V’era un cielo come questo di
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1983
greppi lucidi di vento. Un tipo simile non c
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1983
Adesso si passava con un semplice pacchetto. Per cui
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1983
ch’egli avesse fatto un rogo della sua stessa
197
1983
Si fermò a guardare un ovile vuoto. Il pastore
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1983
suo marito, lei disse. Un passo, lí nei paraggi
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1983
nei paraggi, sbarrato da un cancello con aculei anche
200
1983
abbandonati una notte su un cornicione. Bisognava appendersi agli
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1983
guidato allora è stato un assassino. ¶ – Come chi ha
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1983
amata. ¶ No, non abitava un bungalow: per lei era
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1983
nostre storie si somigliano un po’, sembra... – lei osservò
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1983
alloggiava, e lui a un bar dei quartieri nuovi
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1983
e violento. ¶ Incastellata su un crinale la città alta
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1983
carità! ma non è un bel posto. ¶ Passarono un
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1983
un bel posto. ¶ Passarono un dirupo di crete e
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1983
marina di fronte a un ammasso di palazzoni. Divorato
209
1983
Il bar sembrava ora un caravanserraglio di studenti, vestiti
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1983
pensava agli anni di un vociare ben piú dannoso
211
1983
di bontà e in un che di leale. ¶ – Sí
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1983
conosceva bene mi potrebbe un po’ spiegare. ¶ – Non parliamone
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1983
lui stesso. ¶ – Mitomane d’un ragazzo! – fece Gregorio con
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1983
l’altro, come in un moto di rimprovero. – Ma
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1983
si erano seduti a un tavolo. Stavano in piedi
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1983
quella strada? ¶ – Ne faccio un’altra, meno ripida, non
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1983
va prima a prendere un soprabito? ¶ – Io non ho
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1983
non c’è nemmeno un sentiero. ¶ Quel colle era
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1983
ad Avrigue che da un pezzo era scesa la
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1983
sopra gli orti brillava un muro di calcina. ¶ Salirono
221
1983
La padrona stese su un tavolino la tovaglia ricamata
222
1983
gli disse ch’era un gran bel mestiere. Si
223
1983
niente. Lo penso con un tale odio! ¶ – Ve ne
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1983
tanto che lei naviga? ¶ – Un po’ piú di vent
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1983
dire. Mentre le accendeva un po’ di fuoco, lei
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1983
bicchiere! Ella rispose con un «Buona notte!» intriso di
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1983
coricare egli diede ancora un’occhiata agli uliveti. ¶ Jean
228
1983
Pierre aveva sofferto di un’insonnia, «chimerica» a suo
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1983
A lui sembrava ancora un delirio l’alba sulla
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1983
e le ficcò in un tascapane. Poi passò dalla
231
1983
che idea di chiudere un biglietto con una domanda
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1983
di limoni. ¶ – Camminavate con un passo che credevo voleste
233
1983
i suoi scrimoli. ¶ Lassú un eccesso di azzurro, che
234
1983
a sombra, soleva dire un marinaio spagnolo. ¶ Li fece
235
1983
li fece sedere a un tavolo. La casa, che
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1983
credenza dalla vernice screpolata. Un rifugio costruito da varie
237
1983
intorno al focolare, per un fuoco di fuscelli. Il
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1983
colpo. Tenne aperto ancora un momento, poi richiuse. ¶ Edoardo
239
1983
a scatti, come in un volo o vento di
240
1983
caffè uscirono sulla porta. ¶ Un’aria sottile incrinava il
241
1983
Li ho visti issare un cieco di guerra su
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1983
cieco di guerra su un podio a predicare l
243
1983
predicare l’intervento. ¶ Era un ricordo cosí penoso che
244
1983
gli trapassò il cuore un altro cieco, il cieco
245
1983
a studiare, per prendere un diploma di mare, e
246
1983
e gli aveva insegnato un po’ di latino e
247
1983
e di francese. Era un uomo ingegnoso: si lavava
248
1983
parte del mare, a un’altra finestra, per guardarli
249
1983
Toccava quasi il poggio un cielo sereno e denso
250
1983
grandi di falchetti, quasi un tetto luminoso. ¶ E altri
251
1983
che nell’illusione di un varco aperto, spargevano sui
252
1983
d’oppio. ¶ Lo scosse un frastuono di motociclette e
253
1983
una sporgenza della costa un pezzo di città con
254
1983
Martine Haillier a comprare un posto simile? ¶ – Da chi
255
1983
non lo sa? Da un affarista olandese. È lui
256
1983
bar dell’olandese. ¶ – È un bel posto, – disse Gregorio
257
1983
quella rupe lassú dà un senso di desolazione, è
258
1983
Le vorrei far prendere un altro locale. Questo porta
259
1983
cambiare! ¶ – Qui ne succedono un po’ troppe! Ha sentito
260
1983
po’ troppe! Ha sentito un mese fa di quella
261
1983
vuol parlare! La capisco. Un cameriere che si rispetta
262
1983
si rispetta è come un croupier... Messieurs, faites vos
263
1983
nemmeno come si guarda un fissato. Si lamentò di
264
1983
ospitato, che non salissero un po’ a vedere, che
265
1983
portare in barca da un ragazzo pieno di vita
266
1983
cerco il colpevole di un suicidio, ma un omicida
267
1983
di un suicidio, ma un omicida. ¶ Il professore sgranò
268
1983
mi aiuti. ¶ – Vous êtes un pilote hauturier, laissez-moi
269
1983
cœur... s’il avait un cœur, car son charme
270
1983
compagnia del cieco. Tremava un poco: tremava per la
271
1983
e Gregorio lo accompagnò un tratto verso i bungalow
272
1983
chiese il cameriere. ¶ – È un malato. ¶ A mezzogiorno passato
273
1983
il sole ebbe come un tremito, offuscato da vapori
274
1983
offuscato da vapori marini. Un attimo! E il cielo
275
1983
egli avrebbe voluto trovare un motivo alla morte di
276
1983
letto dopo aver preso un sonnifero confortata dalla presenza
277
1983
salita a piedi. Voleva un bungalow, ma l’ha
278
1983
Ti farebbe bene camminare un po’. ¶ – Mi muovo sin
279
1983
soffrendo la sete. ¶ – Diamo un po’ d’acqua solo
280
1983
personne? ¶ Parlava francese con un duro accento, da anglosassone
281
1983
gli sembrò di udire un coro e non la
282
1983
la seguí piú. ¶ Era un coro che piú stanco
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bava d’aria su un crinale... Cantavano cosí certe
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i ricordi in arrivo. ¶ Un angelo oscillava su una
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oscillava su una bara, un angelo inconfondibile – per la
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1983
piazza dondolando, entrava sotto un portico. «Abbassa abbassa, che
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1983
altra dei mandarini. «È un lungo viaggio, madre, per
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1983
coro si alza, dà un solenne strappo al cuore
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1983
residuo di luce sopra un crinale. ¶ Mancava la legna
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1983
gli occhi doloranti. ¶ Di un geco scoperto su una
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fermarvisi, sarebbero di nuovo un austero approdo in confronto
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alto e muto come un cielo. ¶ Una zona rugosa
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e si ripristinano in un richiamo interminabile. Il mare
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Pierre era caduto. ¶ Era un pianoro orlato di pini
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a causa del vento; un leccio e un alaterno
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vento; un leccio e un alaterno si protendevano nel
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dalla parte d’oriente. ¶ Un ramo dell’alaterno appassiva
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nella corteccia: senza dubbio un suo ramo era stato
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e infestato di erbacce. Un rosmarino oscillava su un
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1983
Un rosmarino oscillava su un masso al centro del
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centro del pianoro. Era un masso chiamato dai contadini
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piedi di questa, scoprí un altro gesto del ragazzo
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altro gesto del ragazzo, un po’ piú lontano dalla
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non si preoccupa di un incendio di sterpi e
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non s’aggrappa a un ramo... Forse qualcuno lo
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questi sembravano affratellati da un sogno. ¶ – Nessun altro? non
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umana polvere. ¶ Si levò un diffuso mormorio: «Adieu messieurs
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sulla fronte? le pare un bell’ornamento? ¶ Il cameriere
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lo stavano seppellendo adesso. ¶ Un giovane del gruppo venne
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Ma non le sembrano un po’ troppi quei posti
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giocasse con la morte. Un gioco per farla soffrire
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ad altri due tipi, un mese fa? Non erano
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1983
Jean-Pierre aveva preso un atteggiamento protettivo nei suoi
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ferroviaria... ¶ – Non mi pare un brutto sogno. ¶ – Erano in
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1983
che l’aveva scippata. Un eroinomane? «Speriamo che non
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s’era augurata, quando un vento di miraggi batteva
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querce e l’uliveto. Un mondo vigoroso. Ma poi
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col cancro. ¶ Si gettò un paletot sulle spalle, uscí
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prese a salire per un sentiero da capre di
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vibrò nel sole, come un maroso artigliato dal vento
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Sotto il crinale incrociò un sentiero un po’ piú
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crinale incrociò un sentiero un po’ piú marcato, che
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1983
Sembra il cigolio di un carro. ¶ Poi l’altro
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diceva che andava: ¶ – Con un caffè si va poco
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Perché? – chiese Gregorio, che un nonnulla allarmava. ¶ Il primo
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1983
Il primo interlocutore prese un’aria di leggero stupore
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sopra gli ulivi, cantava un passero solitario. ¶ Forse non
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solitario. ¶ Forse non era un passero solitario a melodiare
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solitario a melodiare, era un tordo, anzi erano due
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rupe ora salire da un botro d’arastre sotto
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il suo clarino in un cavagno e prese il
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rubare una marcia a un tenente austriaco. ¶ – Se è
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saliva nessuno. ¶ Scendeva invece un gruppetto dalla rupe, stanco
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polvere. La donna aveva un mazzo di «vedove celesti
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almeno entrare a bere un bianco. ¶ – Se sapessi che
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brava gente che aiuta un malato. Non sono come
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aspettava Jean-Pierre. Era un bel posto su uno
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scendere sulla piazza prese un carruggio a svolte in
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erano tutti radunati sotto un portico. La piazza era
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La piazza era vuota. ¶ Un ragazzo l’attraversava, undici
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occhi già rassegnati. Portava un sacco di pigne, che
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curvo trattenevano a stento. Un altro sacco, vuoto, gli
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da lassú è di un azzurro immobile e smorzato
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figli e dei nipoti: un triennio di Siccità, un
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un triennio di Siccità, un intero anno di Piogge
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morte accidentale, la pazzia, un suicidio venivano a rompere
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sulla piazza vuota, facevano un po’ di cronaca (come
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piú giú ancora. ¶ – Con un landò di lusso, andata
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lusso, andata sola. ¶ Avevano un piede nella tomba e
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e bottega erano in un vicolo) e nel riattraversare
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circolo come alla domenica; un uomo dall’aria timida
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assomigliava ai preti di un tempo, eccessivi nel bene
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reverente paura. ¶ – Ha sentito? Un giovane è caduto dalle
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visto in tanti, – disse un contadino, – ma nessuno lo
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si spalleggiavano, poi presero un carruggio lungo, aperto sull
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molto impressionato. Doveva essere un buon prete, non uno
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morte. ¶ E andava piano. Un’ora per arrivare al
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all’inferriata nascosta da un cespo di rosa canina
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non saliamo piú, prendiamo un sentiero che aggira il
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c’è rimedio. ¶ – Per un triste spettacolo non c
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aveva la fronte intatta. Un’elitra di libellula lo
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da cui era precipitato, un orlo rado di pini
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di pini aleppensi e un prominente arbusto piú scuro
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a lungo seduto sopra un sasso. ¶ Un falco girava
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seduto sopra un sasso. ¶ Un falco girava nel cielo
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chiudergli gli occhi velati. ¶ Un contadino disse al pretore
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su quel versante. ¶ Passò un botro e monticelli di
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di creta bianca, poi un ginestreto spinoso. ¶ L’uliveto
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soprano stava aggrappato a un pendio ripidissimo, come una
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ritano, sulla sponda di un terrazzo, due girasoli piegavano
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ulivi era inchiodato da un vento inquieto. Piú lontano
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in cucina e mise un ciocco ancora troppo verde
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Andò alla finestra, vide un gran cielo notturno. Enormi
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era tolta il soprabito, un nero montgomery. Era bella
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nero montgomery. Era bella, un tipo deciso, e portava
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Non c’era nulla... «Un giovane s’è gettato
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la prima volta che un giovane cerca rifugio nella
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ulivi era grigio, come un austero approdo. Il pendio
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approdo. Il pendio aveva un costone chiaro e una
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sul ritano. C’era un po’ di luna. ¶ Un
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un po’ di luna. ¶ Un vento di montagna scosse
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cui Ester stava spezzando un ramo. ¶ Si voltò con
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il ramo nella mano. Un’altra raffica le spartí
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la luna aveva lasciato un residuo di luce sopra
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per un convegno, entrò un uomo corpulento con un
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un uomo corpulento con un lungo cappotto ampio, quasi
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lungo cappotto ampio, quasi un mantello. Lei presentò anche
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forse tanto per parlare un poco. ¶ – Due, – disse Gregorio
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lassú... se si china un poco lo può vedere
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dai tedeschi. ¶ – Doveva essere un massone, un gran massone
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1983
Doveva essere un massone, un gran massone, – mormorò il
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cupi. ¶ Affondavano sempre in un monotono mondo tetro i
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anche se sembrano pietra... Un tempo dipingevo cespugli e
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mari di zaffiro. ¶ – Avevamo un marinaio sempre davanti al
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lo aveva preso per un frate di lungo corso
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Nel Barrio Chino. Tra un flamenco e una malagueña
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una disputa ridicola, da un battibecco finale. ¶ Laurence si
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lui: ¶ – Le vorrei chiedere un favore, – gli disse piano
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ritorno, si appoggiò a un muro frusto di vento
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sovente si tace per un eccesso di pietà, come
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la morte viaggiava sotto un falso labaro e non
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si lasciava riconoscere da un ragazzo inesperto. ¶ Alle nove
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brezza dalle scogliere. ¶ Indossava un maglione dal collo ampio
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1983
sulle rive. C’era un casinò nuovo, gelida costruzione
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1983
usciva sembrava soffrire. Era un’autotortura. Infine prese due
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1983
ad uscire. ¶ – Non sono un giocatore, – disse, – mi attardo
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andare a Nizza a un restaurant de nuit? ¶ Presero
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1983
Corne d’or. Era un’alba laggiú la Baia
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in una nebbia luminosa. Un’alba che si cancellava
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1983
scendevano. ¶ Percorsero a piedi un tratto della «promenade». Il
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1983
Sedettero sulla panchina di un belvedere. Un cannocchiale incatenato
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panchina di un belvedere. Un cannocchiale incatenato sul parapetto
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avviarono in silenzio verso un albergo dentro un giardino
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1983
verso un albergo dentro un giardino. Suonarono e l
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intesa, una complicità festosa. ¶ Un tempo in situazioni come
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letto. Aveva occhi d’un azzurro arso e come
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come stanchi d’indagare, un corpo florido e luminoso
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1983
era stato squassato da un’ebbrezza artificiale, e su
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1983
lí allungata, scossa da un pianto che non sgorgava
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1983
forse per piangere. ¶ – Lascio un po’ aperto, – disse, – abbiamo
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1983
al buio. Era come un invito a far presto
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1983
spenta. Egli l’accompagnò un tratto a piedi su
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1983
avrebbe dovuto scrivere continuando un racconto incompiuto. Non si
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1983
piazza. Aveva in mano un telegramma. ¶ Gli si fece
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1983
ancora meglio. Partire... segregarsi, un giorno forse tornare. ¶ Nell
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1983
a Marsiglia lunedí sera. ¶ – Un bel volo. ¶ Colui che
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1983
di collana, con appeso un lume ad olio. Il
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1983
di tra le pietre un esile mandorlo in fiore
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1983
ragazzo la dominasse come un incredibile crepuscolo? ¶ Sentí sbattere
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1983
vita intera, come dentro un sogno; e si domandava
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1983
e sui crinali: soltanto un giorno ancora, un giorno
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1983
soltanto un giorno ancora, un giorno programmato ed intero
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1983
ed intero, e poi un giorno monco che non
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1983
tra i limoni. Aveva un tascapane appeso alla spalla
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1983
e si reggeva su un bastone. Le foglie dei
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1983
Non si vedeva nessuno. Un tempo a fine inverno
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1983
e qualche uomo seminava un solco di piselli negli
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mi piacerebbe fare ancora un altro giro. Devi proprio
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1983
è qualcosa, c’è un posto che vorrei farti
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pensarci prima. ¶ – Sarà per un’altra volta. ¶ – Se ci
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1983
sentiva, cosa rara, neppure un fruscio. Era immobile persino
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1983
Jean-Pierre. Era diventato un vortice morboso dal quale
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slanci strampalati? ¶ Seguiva come un automa e con una
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1983
una marea di costoni, un serro come un veliero
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1983
costoni, un serro come un veliero di rocce bianche
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1983
che non ne aveva un gran ricordo, solo la
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1983
cosa ricordi? ¶ – C’è un ricordo col quale sono
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1983
fatto altro che crescere: un vero, impressionante ricordo, un
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un vero, impressionante ricordo, un segreto che ti vorrei
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1983
è una valentia né un’avventura, né un fatto
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né un’avventura, né un fatto che faccia ridere
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1983
ridere né piangere. È un fatto che cresce come
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Giugno del quaranta fu un mese piovoso, i rigagnoli
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1983
presto il sole in un cielo di fuoco ad
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chasseurs des alpes». Avevo un telo, fingevo di raccogliere
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1983
le ronde incappucciate. Tenevo un binocolo nel telo e
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1983
cassetta piú grossa di un alveare; si sentirono le
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1983
era la guerra, era un pomeriggio tardi. Io partii
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1983
montagna taceva, c’era un po’ di luna sui
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1983
di luna sui cespugli. Un tenente ordinò al suo
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1983
i soldati finirono contro un fortino francese, vennero investiti
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1983
francese, vennero investiti da un riflettore. Nessuno sparò. I
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1983
fanatico, sparò proprio a un ragazzo ch’era uscito
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1983
disse Edoardo. – Doveva essere un gran bravo ragazzo. ¶ Quell
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cima. ¶ – Il «Sonaglione» era un bel maniaco, – disse Gregorio
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trovarono il pastore su un greppo sopra il sentiero
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1983
il sentiero. V’era un tempo superbo, egli disse
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se quest’aria fosse un altro annuncio di neve
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andarsene egli scese con un solo passo falcato sul
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a bona fin. ¶ Ad un suo cenno il cane
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anche in salita. In un attimo sfociò col suo
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1983
Gregorio ripeté assorto. ¶ – È un antico saluto. ¶ I rosai
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1983
aveva voluto fermarsi in un bungalow. Le era parso
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1983
una veranda. ¶ – C’è un ventaccio, – disse, guardando fuori
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lei ammise. – Oggi guardava un ritratto di sua madre
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in braccio. «Potrebbero anche un po’ levargliela d’in
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Adesso scambiava una foto, un ingrandimento per prolungata realtà
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1983
i capelli. ¶ – C’è un gran vento. ¶ – Comincia appena
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1983
mano della pietà? ¶ Suonò un po’ brusca la domanda
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1983
dissodava una fascia. Era un maestro. Menava bene il
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1983
farfalla era posata su un pezzo di pane. Le
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1983
donna che rovescia su un povero marinaio dell’Atlantico
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1983
quella curva c’era un vento che mi faceva