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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Roberto Saviano, La paranza dei bambini, 2016

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
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lui e i suoi. Una cella a cielo aperto
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preferito di don Vittorio – una semplice pasta al pomodoro
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pasta al pomodoro, con una spruzzata di peperoncino e
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lo stesso don Vittorio una ventina d’anni prima
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contro i pensili, sembrava una cicogna in gabbia. Un
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e cercò di dare una forma alle sue orchidee
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sarebbero andati a fare una pisciatina veloce. A quel
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di niente, nemmeno di una folla inferocita e con
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forum e reagì con una testata che spaccò il
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urlò in faccia con una furia tale che quello
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trascinati fuori, caricati su una macchina e portati immediatamente
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rimaneva incollato. Aveva fatto una grossa cazzata, uno sgarro
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del palazzo. C’era una porta di lamiera metallica
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sguarrate di guance. – Fece una pausa e chiuse il
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a cui stai dando una seconda opportunità. Magari gli
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di potervi parlare per una cosa urgente, però non
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diglielo che gli mando una faccia nuova, un contatto
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testa ai piedi, abbozzò una specie di inchino. Don
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parcheggio, e pensava che una volta finita quella storia
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di X-Men per una settimana. ¶ – Cinquanta per cento
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Adesso invece doveva pagare una tassa direttamente a don
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ha salvato, pisciazza –. Ancora una volta Aucelluzzo non capiva
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Era la fine di una giornata difficile. Prima di
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immediatamente convertito in poggiapiedi. Una lampada immensa con un
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qualcuno aveva scritto frettolosamente una partita della nazionale e
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altro tavolino addossato a una parete tappezzata a strisce
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restituì il rumore di una molla che finalmente trova
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disse Nicolas. Ma poi una flebile lucina rossa comparve
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a tutti i costi una macchia. ¶ – Biscotti’, nun stai
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di tutto, secondo Nicolas, una casa tutta per loro
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murì mammà ¶ – Dobbiamo costruire una paranza tutta nostra. Nun
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che facciamo da soli una paranza, così, da subito
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tiempo, ci pigliamo pure una piazza. ¶ – Ceri’, è gente
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stare più. ¶ – Siete solo una vrancata di merdilli, – disse
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si butta via così una persona di cui conosci
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e cacciarlo serviva. Serviva una spugna che assorbisse tutte
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noi dobbiamo essere così, una cosa sola. Ci dobbiamo
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Nicolas aveva in mente una cosa sola, una cosa
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mente una cosa sola, una cosa che gli creava
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suoi avevano strafottenza. Tenevano una cosa da fare e
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avanti. Dal Moiariello era una strada sola in discesa
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Capodimonte ¶ Rita Cicatello era una vecchia professoressa in pensione
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e femmine, in tutto una decina, seduti alla stessa
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di uno sguardo. Aprì una porta di vetro e
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televisore e sempre con una coperta sulle ginocchia. Anche
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di matematica. Lui con una penna rossa che teneva
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della cucina c’era una scaletta. La professoressa senza
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indicò verso l’alto. Una piccola e artigianale opera
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avere vantaggio, che sia una cena offerta, un passaggio
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offerta, un passaggio gratuito, una donna da portar via
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via a un altro, una gara da vincere. I
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portarli insieme. C’era una vecchia ruota idraulica, in
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di vendere chiudendolo in una riserva a Ponticelli. Una
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una riserva a Ponticelli. Una manciata di strade, l
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qualcuno di loro teneva una barba da soldato dell
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erano sorpresi nel provare una sorta di attrazione. Era
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tutti di stare dentro una serie tv americana, e
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parola, ogni occhiata erano una lezione, un insegnamento. Impossibile
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spettatori. E in mezzo una griglia alta due metri
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di don Vittorio sotto una capigliatura argentata che con
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della camicia o da una cicatrice che la rasatura
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se ne uscivano per una sigaretta. Ma non c
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Lasciate stà, lasciatelo stare... –. Una folla si svuotò per
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viene portato via senza una ragione, si fece avanti
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don Feliciano, come in una sorta di condoglianza. Aveva
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diventare facile bersaglio, morire. Una fine era inevitabile dopo
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cosa più spaventosa di una faida. Mise la vergogna
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nessuno poteva disobbedire a una regola del Sistema. E
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interrogativo significò per mesi una sola cosa: “Perché don
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la forza di mettersi una fune al collo, allora
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di liquidare tutto con una specie di smorfia di
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diverso, un interesse diverso, una nascita in villa, e
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E però quelle conigliere una in fila all’altra
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erano eccome, sistemate con una geometria ipocrita, che vuole
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e invece rinchiude. Come una cella. Ma quei guaglioni
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negare l’evidenza. Era una questione di appartenenza. L
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pianerottolo. L’appartenenza è una strada e le strade
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famiglia, in cambio di una percentuale, ma non loro
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strade a Napoli valevano una capitale montenegrina, un pezzo
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bisogno, pure se cavalcava una vecchissima Vespa messa insieme
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gomiti, che più di una volta avevano abbattuto qualche
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e Dentino avevano avuto una crisi di fame e
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se non avesse fatto una curva a gomito, derapando
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o White avesse scatenato una sparatoria? E se davvero
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comandava d’istinto, come una specie di dote naturale
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come saper gestire bene una palla senza essersi mai
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Si sentiva infuso da una sorta di spirito di
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per il Conocal, e, una volta entrati lì, si
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i piedi. Non aveva una strategia ben definita, pensava
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si infilava, si passava una mano sulla faccia a
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fuggitivo, Aucelluzzo entrò in una pozza alta almeno cinquanta
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che mo’ aveva fatto una cazzata e si sarebbe
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aderenza e più di una volta andò a sbattere
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ma la strada era una distesa bianca, sembrava neve
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che se avesse avuto una pistola, avrebbe quantomeno già
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che tu ci dai una percentuale. Ci dai la
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in grado di dargli una mano, l’unico che
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naturalmente roba sua. Indossava una tuta dell’Adidas che
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Drago’ lo bloccò con una manata e gli ricordò
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lavatrici, frigoriferi, televisori, perfino una cucina completa di elettrodomestici
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come se quella fosse una città adatta per il
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sempre, – disse. Masticava da una parte, quella meno pesta
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la sono fatta loro, una roba di assicurazioni... – disse
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zingaro, ma tutti aspettavano una perturbazione qualsiasi per riesumarla
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è controllato, osservato, monitorato. Una telecamera puntata addosso sempre
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si possono vedere soltanto una volta al mese, dietro
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volta al mese, dietro una lastra di vetro antiproiettile
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Intuiva che erano a una svolta, ma non sapeva
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tradiva affetto, e posò una mano sul vetro antiproiettile
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e su questo fece una pausa. Il padre riprese
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tanto, che quella era una cosa più di Nicolas
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capo l’approvazione era una tappa fondamentale. Ma Drago
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gli sembrava un po’ una perdita di tempo. Stava
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nisciuno? ¶ – Solo la famiglia una volta al mese. ¶ – E
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giorno. La fa con una persona, con un’altra
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e si infilò in una stretta viuzza. Lasciò il
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metro dopo frenò sollevando una nuvola di fumo e
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mezzanotte. Oscar abitava in una palazzina a due passi
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piano, quello di Oscar, una luce filtrava dalle persiane
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fece la sua comparsa una donna in vestaglia che
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seduto in poltrona, inebetito. Una bottiglia di spumante che
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urlare, che quella era una casa di gente per
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sembravano conoscerla tutti: era una vecchia agenzia di polizia
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Si stava riposando dopo una partita a biliardo. Si
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a biliardo. Si rigirava una tazzina con dell’oppio
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disse ’o White con una smorfia. Fu scosso da
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ce l’aveva, poi, una ragazza? ’O White lesse
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mente era già sotto una montagna umana di calci
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procuravano la coca da una piazza che proteggevano loro
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speranza che non fosse una grossa cazzata, anche se
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a volte esibendosi in una voce baritonale che poco
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all’angolo. Gli serviva una cosa. Tornò dopo cinque
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White si sedette su una poltrona, accavallò le gambe
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dai Carabinieri: – Ho ricevuto una telefonata anonima. La refurtiva
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il fratello maggiore, passandogli una mano sui capelli a
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qualche locale, avevano già una dozzina di pezzi da
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anche registrare. Avevano portato una chiavetta con due canzoni
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afferrò l’antologia di una compagna, scorse l’indice
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puntò il dito su una pagina. ¶ – Il capitolo diciassettesimo
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poi ci fai fare una puntata di Un posto
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cercò con gli occhi una specie di consenso intorno
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in fondo al laboratorio, una spalla contro la parete
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è Fiorillo. Vulite dare una letta? ¶ De Marino non
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Nicolas consegnò e fece una giravolta su se stesso
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nuovo, ma gli serviva una scusa qualsiasi per prendere
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se Nicolas stava dicendo una stronzata oppure no. ¶ – Io
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disse Nicolas. ¶ – Ci serve una mazza. Ci facciamo ’nu
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niente delle regole e una volta si era visto
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volta si era visto una partita su Internet ma
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la presa e allora una volta si era fottuto
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volta si era fottuto una mazza che a Mondo
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per questo ci stava una macchina della polizia privata
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va’, – disse Agostino prendendosi una piccola rivincita, e diede
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piccola rivincita, e diede una manata sulla schiena di
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uomo basso che indossava una canottiera lurida, stava sistemando
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e non sentì che una voce attutita dal casco
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Nicolas e gli lanciò una busta di plastica che
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da tenere doveva essere una via di mezzo tra
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Con lo stesso risultato: una pallottola nel cervello. ¶ Nicolas
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tabacchino e aveva sfilato una busta della monnezza da
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sputacchio ambrato partì da una bottiglia di Jägermeister e
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tutto così veloce, come una botta di quelle buone
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il manubrio per schivare una Punto che aveva deciso
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gli aveva pure mandato una sequenza di cuoricini. ¶ Arrivò
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in bagno per farsi una canna. Alla terza ora
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teneva arrotolato come fosse una cosa di poco conto
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stiamo studiando. Ti faccio una domanda cchiù bella, perché
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cchiù bella, perché a una domanda bella si risponde
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bella si risponde, a una domanda severa si scappa
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sa chi comanda? – Tirò una botta alla macchina, che
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in pochi minuti fra una chiacchiera e l’altra
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mise a sedere su una sedia di plastica lì
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Non è sempre stato una merda, – intervenne Dentino. ¶ – Lascia
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al tavolo per rollare una canna in silenzio, e
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poi chiedergli scusa, dandogli una parte di quello che
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Biscottino cacciò dalla tasca una grossa quantità di banconote
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ti ha fatto fare una figura di merda, – disse
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Poi Biscottino, mettendo su una faccia rispettosa che gli
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negli occhi e mettendo una mano sulla spalla di
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spalla di Biscottino e una su quella di Pisciazziello
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era indispensabile per formare una paranza. Ma chi? Don
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gli occhi saltava da una pagina all’altra e
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sedersi sul letto fece una pausa a effetto. ¶ – Dove
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pistola, ma non fece una piega. La sicurezza che
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schiena. – Andiamo a fare una visita agli zingari. ¶ Partirono
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dritto al campo nomadi. Una baraccopoli che prima di
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rincorreva, strillava, giocava con una palla semisgonfia. Appena scese
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chi vuoi parlare? – rispose una donna larga alzandosi dalla
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tutta risposta gli tirò una ginocchiata nella pancia che
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interessava: trascinarono Nicolas in una baracca e lo legarono
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e lo legarono a una sedia di legno con
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dovevano aver rubato in una scuola o in un
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aveva costruito. ¶ Senza dire una parola Nicolas si diresse
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era successo che durante una partita del campionato under
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essere così fiscali in una partita di parrocchia, insomma
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in fondo era solo una partita di pallone. Anche
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aveva fatto ribattere ancora una volta. Alla terza tutti
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che cercavano di infilare una gruccia tra quelle che
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Nicolas e gli strinse una spalla. Poi si rivolse
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ripetere la domanda quando una donna cinese di mezz
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e Tucano vedevano soltanto una cicciona cotonata con una
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una cicciona cotonata con una camicia a fiori che
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prendersi la rivincita diede una manata a un gatto
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lettore dei prezzi di una delle casse incrinandolo, ma
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donna infuriata non fece una piega e continuò a
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fatto. ¶ Pochi metri dopo una moto si incollò dietro
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peggio. Invece ne allungò una per presentarsi: – Sono Han
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trambusto. Via Brin sembrava una strada fantasma. C’erano
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cinesi. ¶ Han si fece una risata. Era identico a
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occasione si era fatto una bella risata davanti a
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pesa ’nu cuofano. ¶ Era una pistola vecchissima, 8mm, di
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portata dal Belgio. È una pistola belga. Questa te
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piano. Ne pigliamo solo una, però deve sparare. ¶ – Vai
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aveva decapitato di netto una bambola su uno scaffale
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buoni ben visibile oltre una vetrinetta, una ceramica di
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visibile oltre una vetrinetta, una ceramica di Deruta, reperto
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lampadari, ma quella era una vecchia questione: un compromesso
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in corridoio e in una scaffalatura del salotto. ¶ – Chiama
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ne stava immobile come una statua. ¶ – Ti vuoi sedere
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Christian come se cercasse una sua complicità. Ma intanto
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con i ragazzi che, una decina di anni prima
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il momento ti pago una scuola seria, un master
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quale a quel pagare “una scuola seria” avrebbe voluto
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qui... – voleva finire con una cucitura, voleva fare quello
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Un evento importante è una corda che ti si
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dietro, legata ai fianchi, una corda ancora annodata al
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di lei di intavolare una conversazione. Il silenzio che
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benissimo, ma non era una buona idea scassinare il
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incrociò le braccia. ¶ – Chiedimi una cosa, chiedimi una cosa
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Chiedimi una cosa, chiedimi una cosa e te la
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cioè... hai fatto troppo una schifezza con Renatino, veramente
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uno vuole bene a una persona, bene forte, ma
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euro di palloncini e una specie di bombola trasportabile
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dondolava le gambe, prima una e poi l’altra
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attorno, come per trovare una porta di servizio, qualsiasi
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disse asciutto. ¶ Non era una proposta, era una constatazione
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era una proposta, era una constatazione. Il tono era
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vederla Agostino esplose in una risata: – E che è
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Perché quella era anche una prova. Chi si sarebbe
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no, – disse Agostino. Era una balla, il casco integrale
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prende qualcosa allo stomaco, una morsa, una tenaglia. ¶ Ch
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allo stomaco, una morsa, una tenaglia. ¶ Ch’aggio fatto
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del peruviano e piega una candida manica di camicia
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erano arrivati al ristorante, una mandria di motorini sputacchianti
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ma Nicolas gli tirò una manata sul coppino e
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indiana, e senza dire una parola, entrarono anche gli
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Viola. Il maître, con una vocina stridula che non
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uomo. Si era disegnato una riga sottile che andava
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Vi aveva piazzato sopra una manciata di flûte, che
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il completo aderiva come una seconda pelle – e sistemò
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se stesse camminando su una fune. Ma alla fine
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Il maître non fece una piega, e si arrampicò
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un matrimonio e vedi una sedia vuota a un
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chissà dove, che copriva una parete con una scena
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copriva una parete con una scena del Buon Governo
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dietro un tendaggio, ancora una volta virato al viola
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effetto comico morì subito. Una ventina di carabinieri in
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struttura di avvistamento, forse una telecamera era sfuggita ai
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doveva averli notati tra una mano e l’altra
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i carabinieri che arrestavano una coppia che apparteneva ai
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bordo del biliardino. ¶ – Volete una botta, guagliu’? – disse ’o
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esplose che aveva visto una volta nel suo libro
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ultimo per entrare in una via sterrata. Poi ancora
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via sterrata. Poi ancora una frenata, ancora più decisa
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distende, la mano impugna una pistola comparsa dal nulla
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appresso, se era più una prova, un onore o
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cambiato colore, avevano preso una tonalità viola, simile a
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del matrimonio. Per dare una mano col passeggero ’o
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uno stud che per una frazione di secondo si
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sul suo Beverly a una velocità di crociera che
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centro della strada con una mano sul manubrio, mentre
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contava niente, aveva fatto una brutta fine ma in
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si era nascosto dietro una batteria. Tante storie, tante
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quelli del mare. Diede una bella inspirata e poi
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che innanzitutto doveva procurarsi una pistola. ¶ La pistola cinese
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lido Mappatella. Sapeva che una volta in volo non
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si era appisolato su una slot machine e il
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loro due c’erano una vecchia signora, che scoprirono
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essere la madre, e una in minigonna, con un
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erano dubbi, quella era una delle puttane rumene che
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e a quanto pare una delle più affezionate, visto
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donna, che era sì una puttana, ma almeno aveva
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chiesa perché quella sembrava una questione importante e andava
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non aveva in mente una pistola in particolare, aveva
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Per Nicolas quella era una domanda del cazzo. La
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2016
Teneva sempre a mente una vecchia storia di quartiere
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2016
vecchia storia di quartiere, una di quelle che viaggiano
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in mezzo alla strada. Una storia senza senso, ma
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con il passo di una belva. Quando gli era
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la colpa. Copacabana costruì una soffiata, e i carabinieri
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di andare a Poggioreale, una ragazza rumena. Però, aveva
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si era immaginato almeno una volta il viaggio verso
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Uomini. ¶ Per alcuni era una cosa che andava fatta
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minore. Tanto il tempo, una volta fuori, non sarebbe
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pony express, ma con una certa gentilezza. Nicolas e
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era esserci dentro, avere una sala riservata, com’era
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posto avrebbe potuto essere una sinfonia al kitsch, un
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dai colori pastello e una citazione quasi scherzosa dell
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sopra delle gemme e una luna rivolta a nord
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sommava la musica di una parola. Lazarat. Il suo
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le famiglie. Era come una mappa rifatta con nomi
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a ogni nome corrispondeva una conquista. ¶ – Mo’ che facciamo
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Nicolas. Erano in saletta, una terra di nessuno nata
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con il naso dentro una tazza di caffè, chi
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o Selvaggio. Saltava da una stecca all’altra, sembrava
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Torre Annunziata a dare una mano ai Vitiello. Il
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le indossava rigorosamente di una taglia in meno, perciò
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levi l’onore di una cosa del genere? – disse
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sicuri che fosse solo una finta, che sarebbe tornato
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faccia oppure avrebbe estratto una pistola nascosta chissà dove
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Don Feliciano aveva scelto una nuova moglie, ma la
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l’avevano chiusa in una gabbia. E soprattutto, prendendosi
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sua cifra. Viola era una di quelle donne che
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a renderla stilista di una azienda sotto il controllo
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e in attesa di una mossa nuova. Per Nicolas
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un contentino, che per una strana forma di generosità
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sempre sul volto di una madre quell’ispezionare, quell
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di Nicolas, aveva aperto una stireria-lavanderia a via
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Vecchio. ¶ Prima ci stava una tintoria, con due vecchiarelli
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Ci aveva fatto mettere una nuova insegna azzurra con
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prima due rumene poi una coppia di peruviani, lui
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vestiti e biancheria, con una porticina dietro che si
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cui di fatto era una estranea, Mena di Forcella
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un professore di ginnastica una famiglia non la può
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fra un calendario e una lavagna di sughero con
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di sughero con sopra una cascata di ricevute infilzate
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otto anni, e poi una di adesso, con la
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idea, che non era una bella idea. Lui ci
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Le veniva in mente una specie di proverbio che
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passava il ferro su una camicia bianca. – Fai attento
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Fai attento, che è una camicia di Fusaro, quella
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improvviso un silenzio truce, una lama di silenzio, e
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per la collottola. Prova una sorta di fatica nel
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inchiodato al suolo come una statua. Poi dalla porta
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vede è spazio, e una strada che poco più
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sotto. Si prende perfino una pausa. Accarezza l’arma
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lampade del mare. Vanno una a sinistra, una a
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Vanno una a sinistra, una a destra, mentre le
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se l’acqua diventasse una pozza. Rimbalzano tutti, quando
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il centro della piazza. Una piazzetta chiusa tra un
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bar nell’angolo e una palma che da sola
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soprattutto si vatte con una certa, ambigua, vicinanza. Si
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usciva come quella di una bestia, anzi di un
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che veniva fuori come una preghiera implorante salvezza: – O
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O!!! ¶ Un suono secco. Una “o” gutturale, scimmiesca, disperata
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potesse essere intesa come una supplica, senza la massima
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alla piazzetta, poi con una spinta dura fece cadere
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provò ad alzarsi, ma una pedata di Nicolas in
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Ogni tanto gliene sfuggiva una, come un capitone che
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imbragò le gambe con una catena, di quelle leggere
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ferma la testa con una certa apparente delicatezza, come
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lo indurì sperando diventasse una maschera. Drago’ tenne la
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che la segnano come una faccia sbattuta dal vento
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di quel nome. Forcella. Una andata e una biforcazione
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Forcella. Una andata e una biforcazione. Un’incognita, che
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e se si arriva. Una strada simbolo. Di morte
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che dalla facciata di una casa ti osserva entrare
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può fermare. ¶ Forcella è una storia di ripartenze. Di
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ci passa in mezzo una strada. E se non
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aveva accettato l’amicizia: una colpa che non si
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strada, si affacciava su una sorta di cavedio senza
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quel giorno Nicolas cacciava una voce così forte che
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Un locale imponente con una balconata che si buttava
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levava al centro di una roccia di Posillipo. A
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avvitato sugli scogli come una fortezza inespugnabile, tutto era
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aveva un piccolo negozio, una stireria. Le strade tracciate
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che ha bisogno di una mano, ha bisogno di
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spiagge del Nuovo Mondo. Una moglie brasiliana, figli brasiliani
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tra gli affiliati di una famiglia in grande difficoltà
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solo sparare, non aprire una piazza. Per quel nuovo
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si guardano in faccia: una cosa sono i soldi
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Nu mese? Questo in una settimana ti finisce. ¶ Agostino
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ad Alvaro Vitali. Aveva una cinquantina d’anni, ma
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tutto questo. Copacabana voleva una vendita più libera, meno
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da Copacabana, e su una quantità di persone che
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Tucano se le metteva una sull’altra. Just Do
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andava a schiacciare con una mano sola. Anche ’o
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anche le discussioni politiche. Una volta aveva fatto a
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e gli aveva assestato una testata sul naso, come
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duce che grida da una finestra, il re dei
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Natale c’era stata una retata. Era il turno
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avevano finto di fermare una macchina per controllarla e
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Nicolas non aveva pronunciato una sillaba, soltanto gli erano
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allora era entrata come una furia la madre. Era
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punto m’ha dato una pallonata in faccia. Hai
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Tucano, e volle togliersi una curiosità che aveva da
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coppia, spesso passando dall’una all’altra cabina per
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concentrò per lasciar andare una scoreggia e Drone fece
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gli chiese Nicolas strizzandogli una guancia. ¶ – Sì bella... ma
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pioggia degli spruzzini, diede una pacca a Drone: – Eh
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Ma chille ne ha una decina. Io so’ follower
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mai visto. ¶ La massaggiatrice, una che sarebbe piaciuta a
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città ha in capo una corona di palazzine di
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testa al ritmo di una canzone degli anni sessanta
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pista, abbracciava Letizia, scambiava una parola con qualcuno. Ma
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ritraeva il re indiano una poltroncina bianca, una a
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indiano una poltroncina bianca, una a caso tra quelle
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di far rifoderare con una stoffa candida perché, diceva
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rideva e intanto con una mano sfiorava il culo
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dietro e le diede una leccata sul collo. Lei
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corpo da uomo dentro una divisa dell’esercito. Fu
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un’automobile aspettava Nicolas. Una Punto blu scuro come
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passare a centinaia in una via qualsiasi di una
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una via qualsiasi di una città qualsiasi. Al volante
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muretto a secco che una volta doveva delimitare il
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delimitare il terreno di una casa di campagna, ora
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campagna, ora ridotta a una baracca, le pareti mezzo
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fumando tranquillo, e tra una boccata e l’altra
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a loro si intravedeva una fossa, che usavano come
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ccà, – continuò Scignacane illuminando una foto sul suo smartphone
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a ribattere, non era una situazione da cui si
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sconnesso e gli diede una spinta potente che lo
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si erano visti solo una manciata di volte. E
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cameretta come faceva sempre – una spallata alla porta e
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piedi. Le scarpe atterrarono una sopra l’altra. Christian
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Christian. La conosceva come una storia venuta da lontano
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storia venuta da lontano, una storia di guerra, una
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una storia di guerra, una partita, un gioco a
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non avrebbe potuto partecipare, una battaglia in cui il
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re di San Giovanni. Una specie di pokémon, metà
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Scignacane era nato per una botta di culo e
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stavano sdraiati a farsi una canna, aggiungeva un pezzo
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mentre lo spiava. ¶ È una merda, aveva detto anche
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chiesto com’era Scignacane. Una merda. Punto. E non
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e ha mandato anche una foto del suo pesce
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guardare Nicolas. Poteva essere una trappola. Forse Nicolas, adesso
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era fatta più di una volta. “Tiene due tette
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gli aveva ridotto male una gamba e un braccio
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e mi fa vedere una chat tra lei e
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scorreva rapido lo schermo. Una chat. Un messaggio audio
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a un fatto, a una festa. Dillo a chi
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gli saliva in gola una specie di grido, ma
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letto del covo con una Xbox One S e
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da 55 pollici. C’era una missione che sembrava essere
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un’autostrada non era una passeggiata. Non facevano altro
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lì a fumarsi canne una dopo l’altra, e
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quarta volta quel pomeriggio una battuta del Camorrista, e
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con la tuta strappata. Una veloce occhiata a destra
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ai due impegnati in una lotta furibonda tirò un
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e quindi optò per una velocità di crociera di
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Due chilometri soltanto, poi una svolta a destra – che
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pareti di calcestruzzo e una lamiera come tetto – e
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pinocchietti. Sembravano usciti da una crociera in offerta. ¶ – ’Azzo
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alla cisterna e facciamo una lampa tutti. Noi, voi
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Moscio aveva mirato a una gomma anteriore. I Casalesi
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utilizzo in esclusiva di una nave usata di solito
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che non avevano portato una ragazza, lo imitarono allo
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Pesce Moscio si infilò una rosa gialla sopra l
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perché Nicolas vi leggesse una richiesta. Nicolas aumentò la
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soli davvero, soli per una notte intera, e non
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volta che lei era una donna e che lui
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che sbadigliava seduto su una sedia al di là
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I giorni seguenti furono una lunga riemersione dall’atmosfera
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e Lollipop. Si passavano una canna spenta, per sentire
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di chi deve dire una cosa ma non sa
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airone, come quello che una manciata di anni prima
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iniziò Briato’. – Stavamo facendo una scommessa, tenevamo due puntate
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e tre morti di una paranza avrebbero fatto troppo
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stai sbagliando perché è una porta blindata, e stanno
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a dire Biscottino riguadagnando una postura comoda, con la
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dritta, ma Nicolas diede una brusca accelerata e a
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l’avrebbe mai definita una crepa, ma sicuramente una
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una crepa, ma sicuramente una “strunzata”. Com’era possibile
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sgangherato ci entrò. Era una chiesa che conosceva, ma
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fammela avere un giorno una paranza mia.– Provò ad
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mia.– Provò ad aggiungere una promessa, dato che, lo
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e allora chiuse ripetendo una voce antica, che era
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Per fortuna stava sotto una teca trasparente. – Sarò buono
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scambiare quel tono per una vera disperazione perché non
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mentre Roipnol era dietro una scrivania di legno scuro
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imposte semichiuse facevano passare una lama di luce e
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stanza era assicurata da una lampada nell’angolo. Nel
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finì la Culona con una pallottola alla nuca. ¶ Volò
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Nicolas con in testa una corona rossa gonfiabile che
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Biscottino si erano portati una bustina di cocaina rosa
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accappatoio e ne stese una striscia sulla panca di
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lo spedirono a farsi una bella doccia emozionale. ¶ Mentre
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sul petto dove campeggiava una collana con un medaglione
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denti? – chiese Drone. ¶ Era una storia che Dentino non
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a essere abbracciato a una fidanzata, non gli dispiaceva
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divisa, sulla carne, non una cosa che ’nu barbiere
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tutti ne aveva assegnata una, ma pigliarsele veramente era
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insediato a Forcella come una zecca succhiasangue, aveva visto
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dietro, allacciata a lui, una donna sui cinquanta. Non
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a zigzag e a una velocità folle, ma qualcosa
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S di fila in una frase, sbavava come un
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muoveva a scatti, come una scimmia sorpresa da un
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Quella! ¶ – Questa? – chiese afferrandone una. ¶ – Sì, vabbuo’, quella che
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Arcangelo stava seduto su una poltrona snodabile che a
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quattro cannule connesse a una macchina con un monitor
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state sparando male –. Fece una pausa per guardare l
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gli possono andare bene una volta e cento gli
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è vero, aggio ucciso una persona. ¶ – Eh no, non
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Arcangelo lo rassicurò con una mano. ¶ – Dateci la roba
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Mi conquisto le piazze, una per una... la roba
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le piazze, una per una... la roba vostra sta
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l’Arcangelo si fece una bella risata – ’a purtammo
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un bambino che reggeva una ghirlanda di rose. ¶ – Proprio
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lo aveva tramortito con una gomitata sul naso. Si
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ore dopo, legato a una sedia, in una stanza