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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
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fa, balestrato ora in una, ora in altra parte
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infinita gloria sua: l'una atterrando i nemici, quasi
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del lauro, se da una parte attende al corso
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in Parnaso; se nell'una mano tiene l'arco
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Avvi oltracciò tra l'una et l'altra sampogna
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sollevasse anche ad imaginarsi una straordinaria affezzione, quanto maggior
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medesimo punto et per una medesima mano ho ricevute
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a me carissime, l'una vostra, l'altra del
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ad amendue è commune una istessa patria et una
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una istessa patria et una stessa affezzione, così sia
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ancora ad amendue commune una mia sola risposta. ¶ Ma
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ché la loda è una musica che diletta a
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che avete di me una volta scritto. ¶ Più mi
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il conte Ridolfo Campeggi, una delle più franche penne
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da qual fontana scaturisca una sì larga vena, dicono
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priego, ch'io con una breve digressionetta mi vada
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semi i fantasmi d'una lettura gioconda, entrano in
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et nelle parole; l'una è propria dell'eroico
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disperata per Lisvarte. ¶ Nell'una et nell'altra foggia
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chiudere un sonettuzzo on una bella punta (il che
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Licinio. Contro Teofrasto scrisse una certa meretrice, la qual
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da parte che in una scrittura sarebbono per aventura
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integrità del tutto per una particella, et dannare a
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sìche ci possano nuocere. ¶ Una delle grazie principali che
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comedie, tra le quali una, intitolata Il poeta, son
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atto a saper tessere una epopeia. State sano. ¶ Di
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se medesmo compose. ¶ D'una giuppa purpurea era vestito
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nel breve spazio d'una vita angusta, ¶ due volte
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bella imago. ¶ Più d'una volta il doloroso loco
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senza pensarvi. ¶ Più d'una volta ebbe a tornarvi
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che non lice ¶ d'una vergine dea, ¶ d'altra
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e 'l guardo obliquo ¶ una Naiade in questo al
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rischio, e giunto presso ¶ una densa boscaglia, ivi volea
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si serba ¶ d'Atteone una parte. Il più di
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donna; ¶ nuda no, d'una gonna ¶ velata sol semplicemente
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abbracciar la man distende ¶ una e due volte, et
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e due volte, et una e due la tragge
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con la sorella insieme ¶ una medesma sorte? ¶ Ma che
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son zanzare, e farfalloni. ¶ Una, due, sett'otto, e
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invidia porterà più d'una dea. ¶ Né di Cassiopea
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fren traea ridendo ¶ d'una dele sue corde il
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fatta del gran tonante ¶ una fanciulla auriga, ¶ et additolla
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non superar col piede. ¶ Una parte si vede ¶ frondeggiar
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di nocchie irsuta coppia. ¶ Una matura pesca ¶ forma il
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dela gola. ¶ Ne l'una e l'altra tempia
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orecchie ha fitte ¶ d'una noce divisa ambe le
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Palla e Diana, ¶ l'una in guerra possente e
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e china ¶ or l'una, or l'altra umilemente
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affibbia, ¶ fatta a branchiglio, una turchese intera. ¶ Copre il
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de' quattro ¶ sacro ad una di lor comprende e
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Rettor di Flegetonte ¶ con una luna in mano, e
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e i pianti ¶ d'una madre, che perde ¶ l
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rimedio, ¶ a guisa d'una fiaccola. ¶ Da che rischiara
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duo malnati, in cui ¶ una gioia immatura ¶ partorì doglia
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il confin traposto ¶ d'una sottil parete, ¶ ma questo
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o più grave, ¶ ch'una vita dolente, ¶ tanto più
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ne l'infermo ¶ saldar una ferita ¶ con riaprirne un
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Adone e Citerea. ¶ L'una piove dagli occhi ¶ filate
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aperta la bocca ¶ d'una spelonca opaca, ¶ là dove
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non si trovò pur una ¶ fra tante e tante
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mia fiamma ¶ pagar pur una dramma ¶ con mill'anni
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leale, ¶ con vendetta mortale ¶ una mortal ferita ¶ quel traditore
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quando da te lunge una brev'ora ¶ faccio altrove
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del commesso volume ad una ad una ¶ tutte volger
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volume ad una ad una ¶ tutte volger le carte
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ardenti, ¶ così più d'una volta ¶ dagli occhi umidi
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un sincero affetto, ¶ fuorch'una pura voglia, ¶ a tanto
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sostien l'usanza ¶ d'una astratta sostanza. ¶ SELVAGGlA ¶ Eccoci
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anima ti tolse? ¶ Laurino ¶ Una crudel, ma bella, ¶ che
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di dolce altronde viene, ¶ una non val del'amorose
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gode, allor sente ¶ l'una e l'altr'alma
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d'Amore. E l'una e l'altra ¶ qualità
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tuoi sublimi amori, ¶ d'una semplice ninfa assai migliori
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dubbio, e degna cosa ¶ una vergin fanciulla. ¶ Ma qual
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sozza e mostruosa, ¶ d'una vergine vecchia? ¶ S'ala
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perda ¶ e si tolga una vergine a Natura, ¶ se
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iterando più volte, ¶ per una sola ancor ne darem
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voi non sia come una favilla, o un'ombra
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le tempie adorno ¶ d'una treccia di lauro, a
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fu da più d'una ninfa e d'un
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di pastor più d'una squadra. ¶ Ma, però ch
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le piaghe mie con una piaga. ¶ Eccoti il cor
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su la scorza d'una quercia vecchia ¶ queste note
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vidi volar più d'una pecchia, ¶ tratta dal dolce
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Qui dale piaghe d'una rupe alpestra ¶ sorge di
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confusa ¶ fatt'ha, cantando, una novella Pica, ¶ e restar
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il serbo. ¶ LXIV ¶ Tolsi una gaza dal materno nido
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e colorita. ¶ LXVIII ¶ In una parte il gran pennel
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cacciar stanco rassembra. ¶ LXIX ¶ Una coppia di veltri a
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uccise. ¶ LXXII ¶ Poi d'una in altra mano ella
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fa, balestrato ora in una, ora in altra parte
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ché la loda è una musica che diletta a
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non vassi. ¶ 25 ¶ Amore è una virtù, che porge, e
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saldi, e tenaci ¶ porge una Conca à l'altra
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indi l'accolsi ¶ d'una Capra à le poppe
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à te sia caro. ¶ 90 ¶ Una faretra à sì bell
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i Dei marini, ¶ questi una Foca, e quegli un
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sciolte trecce avolse in una. ¶ Recansi in braccio placida
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ch'uscito fuor d'una spelonca vecchia ¶ di verde
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i crini, e l'una e l'altra orecchia