parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
campo dov’era posta una chiesa solitaria, quando d
2
1956
allegra, si potrebbe combinare una bella festicciola, e io
3
1956
uomini e donne, diedero una gran risata e si
4
1956
un tratto, si scatena una tempesta. Grandine, lampi, tuoni
5
1956
sui carabinieri e spara una fucilata. ¶ Subito, carabinieri e
6
1956
il fuoco agli uomini ¶ Una volta, al mondo, non
7
1956
bastone di ferula, giù una legnata sulla schiena! ¶ – Questi
8
1956
midollo spugnoso, e se una scintilla o un carbonchio
9
1956
per prima cosa fece una corsa tutt’intorno al
10
1956
terzo giorno non restò una bestia viva in tutto
11
1956
Giovan Balento ¶ C’era una volta in un paesetto
12
1956
cervello. Un giorno, cucendo una scarpa, piff!, gli si
13
1956
m’ha sbarazzato da una banda di ladroni. ¶ E
14
1956
passare. Ma prima, dacci una prova della tua forza
15
1956
noi ne vogliamo fare una macina per il nostro
16
1956
Regina delle Amazzoni era una donna crudele e non
17
1956
ad ammazzare mosche siete una provvidenza per il mio
18
1956
A Bonifacio c’era una barca attraccata al molo
19
1956
allo stretto si levò una burrasca così grossa che
20
1956
prese l’aspetto d’una povera vecchina e si
21
1956
si sedette su di una fascina aspettando che Francesco
22
1956
aveva fame, gridò: – Che una pernice arrosto entri nel
23
1956
mio sacco! – E, pam!, una pernice già arrostita volò
24
1956
facendo la riverenza allungò una gamba e mostrò il
25
1956
solo, comandò al sacco una bella cena. ¶ L’indomani
26
1956
di voi. Ma ho una buona notizia da darvi
27
1956
da sottoterra saltò fuori una folla di giovani pallidi
28
1956
riuscì a metter su una locanda dove tutti potevano
29
1956
supplicava lui. – Mostrati ancora una volta! Non voglio morire
30
1956
passò la Morte. In una mano teneva una bandiera
31
1956
In una mano teneva una bandiera nera, e nell
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1956
di dire addio a una persona. Dammi un giorno
33
1956
sue ossa batterono l’una contro l’altra, ma
34
1956
Inizio la raccolta con una fiaba per la quale
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1956
ma anche perché è una delle fiabe più semplici
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1956
ed anche, per me, una delle più belle. Non
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1956
più belle. Non fa una grinza, come il suo
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1956
dimostra verso il sovrannaturale una tranquilla fermezza che dà
39
1956
ne parlava come d’una storia da lui sentita
40
1956
l’ho preso da una versione senese (DEGUB. 22), e
41
1956
e non è che una semplificazione del finale più
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1956
PATUZZI, A proposito d’una fiaba, Verona 1895; ZORZ. p
43
1956
passar la notte chiudendo una finestra che si riapre
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1956
liberazioni di principesse per una metodica prudenza e persino
45
1956
in questa versione genovese, una sua morale utilitaria e
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1956
motivo del rapimento di una figlia di strega, con
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1956
scarna versione piemontese con una bolognese (CORON. S. 27, La
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1956
fola del Diavel) e una veneziana (BERN. III, El
49
1956
quella frase. Ma in una casa c’era steso
50
1956
chiedergli se vuoi favorire. Una volta andò a una
51
1956
Una volta andò a una masseria, a vedere se
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1956
madre allora gli procurò una bella palandrana, un paio
53
1956
portarono il mangiare, con una mano lo portava in
54
1956
mise chiodi arrugginiti. Dopo una settimana Giufà andò a
55
1956
fece, dalle bisacce colò una goccia di sangue, poi
56
1956
a camminare lasciandosi dietro una scia di sangue. ¶ Al
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1956
I consigli di Salomone ¶ Una volta c’era un
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1956
lo chiamò, gli diede una focaccia e gli disse
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1956
in cammino, quando incontrò una compagnia di viaggiatori. – Vieni
60
1956
si fece buio in una campagna deserta, e non
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1956
trovar asilo. Finalmente trovò una casa solitaria, bussò, chiese
62
1956
e dal sotterraneo uscì una donna cieca. Il padron
63
1956
riceveva un altro uomo; una volta son tornato e
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1956
confidenza. A lui venne una rabbia così forte che
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1956
andò a domandare a una donna che stava lì
66
1956
quella casa? ¶ – Ci sta una donna che è tutta
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1956
assassinando sempre, abitavano in una casa sul monte, in
68
1956
monte, in cui era una stanza piena di danaro
69
1956
a domandare consiglio a una mainarscia54 che gli disse
70
1956
ed entrarono ognuno in una botte, tutti armati. Poi
71
1956
in cantina. La notte, una serva prima d’andare
72
1956
d’ascia che aveva una figliola, bella infinita, ma
73
1956
mastro d’ascia aveva una figlia, e andò a
74
1956
piangere. Lui le lasciò una manciata di danari. – Sta
75
1956
Torres e mandò subito una lettera a casa sua
76
1956
di suo figlio con una povera era ancora più
77
1956
Ora ognuno deve raccontare una storia. ¶ E così uno
78
1956
E cosa si meriterebbe una donna come questa? ¶ – Prima
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1956
un sarto che aveva una figliola a nome Giannina
80
1956
un convento di frati. ¶ Una notte, al convento delle
81
1956
al balcone e vide una luce lontano. Si mise
82
1956
cercar provviste. Arrivò a una casa, entrò, e non
83
1956
era nessuno. C’era una tavola apparecchiata con dodici
84
1956
promesso. ¶ E andarono. ¶ – Vogliamo una stanza tutta per noi
85
1956
Guardiano le condusse in una stanza con dodici letti
86
1956
sui materassi, scappano via una a una. Corrono al
87
1956
scappano via una a una. Corrono al loro convento
88
1956
pan per focaccia! ¶ Fanno una botte, ci mettono dentro
89
1956
rotoloni. Bussa; s’affaccia una monaca. – Ce lo fa
90
1956
legò alla vita con una fune una per una
91
1956
vita con una fune una per una, per calarle
92
1956
una fune una per una, per calarle dalla finestra
93
1956
di sposarsi si fece una bambola di zucchero grande
94
1956
e in mano teneva una spada. Disse: – Allora, Giannina
95
1956
riuscita mai a pigliare. Una notte dopo una festa
96
1956
pigliare. Una notte dopo una festa, che le campagne
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1956
prossimo ve ne dice una. ¶ – Se il mio massaro
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1956
mio massaro mi dice una bugia, sono pronto a
99
1956
sabato il massaro dicesse una bugia. ¶ Ci pensò la
100
1956
più ricchi gioielli, e una stella di diamanti in
101
1956
contadino, poveretto, a vedere una donna bella come non
102
1956
un bambino, e ho una voglia di fegato di
103
1956
gli pareva di avere una pietra sul petto: «E
104
1956
è sdirupato giù da una cima di montagna… e
105
1956
gli venne in mente una risposta. «Ecco questa è
106
1956
dirò la verità: ¶ Venne una dama d’alto mondo
107
1956
la strada, c’era una vecchia che pareva aspettasse
108
1956
col Re. E domandategli una grazia. «La grazia della
109
1956
velo. Si vide trapelare una luce. Tirò il secondo
110
1956
Qui ci dev’essere una magia o un brutto
111
1956
Davanti a lei era una radura a cerchio, e
112
1956
non ne fai mai una giusta? – gli dissero. ¶ E
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1956
me n’è riuscita una bene! – E raccontò tutto
114
1956
Reuzzo e le ferite una a una si chiudevano
115
1956
le ferite una a una si chiudevano e sparivano
116
1956
corna ¶ Si dice che una volta c’era un
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1956
non possedeva altro che una casa. Si vendette la
118
1956
il mattone e trovò una piccolissima borsa, si prese
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1956
lo vedeva. Entrò in una bottega, mezzo morto di
120
1956
il corno, andò a una città nominata per la
121
1956
appeso ai rami. Era una pianta carica di fichi
122
1956
si mise a farne una panciata. ¶ Ne mangia dieci
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1956
all’altro fico: colse una bella fazzolettata di fichi
124
1956
Reginotta che ne fece una scorpacciata. Erano così infervorati
125
1956
La Reginotta poi era una foresta. Allora furono presi
126
1956
si fece chiudere in una stanza con la Reginotta
127
1956
di gesso ¶ C’era una mamma che aveva un
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1956
la tela? ¶ Lo ferma una donna e gli dice
129
1956
al cortile c’era una statua di gesso, e
130
1956
è persona fidata? ¶ – È una donna proprio come volevi
131
1956
mi ha detto neppure una parola. ¶ La mattina andò
132
1956
vedere io, allora! – Prese una zappa e menò una
133
1956
una zappa e menò una zappata alla statua da
134
1956
la statua c’era una pentola piena di monete
135
1956
ladri e le guardie ¶ Una mattina Giufà se ne
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1956
Giufà si sedette su una pietra e guardava affacciarsi
137
1956
sentenza, appena ne vedi una sei autorizzato ad ammazzarla
138
1956
caccio in mezzo a una strada. ¶ Giufà se ne
139
1956
Da un mercante pigliò una cosa, dall’altro un
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1956
ultimo si prese anche una bella berretta rossa. ¶ Quando
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1956
loro sono. Restava fuori una moneta da dodici tarì
142
1956
al cataletto, e con una vociaccia gridò: – Morti! Risuscitate
143
1956
divisero e restò solo una moneta da cinque grani
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1956
Vengono a riva con una scialuppa e c’è
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1956
ora ti desio! ¶ Trovò una tavola imbandita e si
146
1956
Accendi il lume, – disse una voce. ¶ La Reginella accese
147
1956
voce. ¶ La Reginella accese una candela, e invece del
148
1956
trasformato, e ci voleva una bella ragazza che s
149
1956
Caltanissetta) ¶ 183 ¶ Le due cugine ¶ Una volta si racconta che
150
1956
erano due sorelle, l’una Marchesa e l’altra
151
1956
fortuna. La Marchesa aveva una figlia brutta, l’altra
152
1956
furono messe tutte su una strada. Passò di lì
153
1956
al lume della luna. Una sera la sorella più
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1956
e filando, la colse una tempesta, e andò a
155
1956
e diventò splendente come una stella. Arrivò a casa
156
1956
per prima cosa prese una bacinella e ci tuffò
157
1956
occhi, la ficcò in una grotta e mise in
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1956
rispondergli e gli arrivò una fiatata da fargli voltar
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1956
cominciò a raccontare tutta una storia d’una magheria
160
1956
tutta una storia d’una magheria che le avevano
161
1956
il Re non credette una parola e le mandò
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1956
I due compari mulattieri ¶ Una volta si racconta che
163
1956
occhi. ¶ – Bene, scommettiamo ancora una volta, – disse l’altro
164
1956
tentoni l’imboccatura d’una grotta e ci si
165
1956
volte aveva fatto perdere una scommessa a un pover
166
1956
altro, – ho fatto piantare una lisca di pesce nella
167
1956
volpe Giovannuzza ¶ C’era una volta un poveruomo, che
168
1956
se me ne dài una cesta, farò la tua
169
1956
se te ne do una cesta, io cosa mangio
170
1956
giovane diede alla volpe una cesta delle pere più
171
1956
devi di nuovo dare una cesta di pere. ¶ – Eh
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1956
di offrirvene di nuovo una seconda. ¶ – Ma possibile! – esclamò
173
1956
di pregarvi di concedergli una cosa. ¶ – Che cosa? Se
174
1956
a Giuseppe: – Dammi ancora una cesta di pere, che
175
1956
pere, e vorrebbe avere una risposta alla sua richiesta
176
1956
così ricco. ¶ Così incontrando una gran mandra di cavalli
177
1956
saranno andati, vi darò una voce. ¶ Il Babbo-Drago
178
1956
il Re arrivò fece una riverenza e disse: – Sacra
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1956
lo scalone, e trovarono una ricchezza, una magnificenza, che
180
1956
e trovarono una ricchezza, una magnificenza, che il Re
181
1956
moglie, – e dovete promettermi una cosa: quando morirò, mi
182
1956
mi dovete mettere in una bella bara e sotterrarmi
183
1956
affrettarci a farle fare una bellissima bara. ¶ – Una bara
184
1956
fare una bellissima bara. ¶ – Una bara per una bestia
185
1956
bara. ¶ – Una bara per una bestia? – fece il Conte
186
1956
non aveva mai visto una chiesa né una immagine
187
1956
visto una chiesa né una immagine e non sapeva
188
1956
lo fece mettere in una bara d’oro. La
189
1956
ai poveri, e visse una vita santa, e quando
190
1956
Massaro Verità ¶ C’era una volta un Re, che
191
1956
un Re, che aveva una capra, un agnello, un
192
1956
non aveva mai detto una bugia. Il Re lo
193
1956
fontanella, ¶ Chi ne beve una scodella ¶ Cosa mai diventerà
194
1956
fontanella, ¶ Chi ne beve una scodella ¶ Cosa mai diventerà
195
1956
andarono avanti. Trovarono ancora una fontana, e la sorellina
196
1956
fontanella, ¶ Chi ne beve una scodella ¶ Cosa mai diventerà
197
1956
del mare c’era una bella casina, ed era
198
1956
dire, non mi parete una faccia nuova. ¶ – Sono vostra
199
1956
moglie. ¶ – Il vitellino con una cornata m’ha fatto
200
1956
dal mare si sentì una voce che diceva: ¶ Le
201
1956
Per il vitellino chiamarono una Fata che lo fece
202
1956
il Generale ¶ C’era una volta in Sicilia un
203
1956
ferocissimo serpente, seguito da una nidiata di serpentucci. Il
204
1956
sparò e gli ficcò una palla in testa stendendolo
205
1956
ognuno portava in bocca una manciata d’erba. Strisciarono
206
1956
Lasciò la moglie con una donna di retti costumi
207
1956
di casa, e, comprata una nave, partì. Disse che
208
1956
Allora il Capitano chiamò una vecchia: – Nonna mia, se
209
1956
se mi fate fare una conversazione con la bella
210
1956
fare un pignoramento. – Ho una cassa piena di roba
211
1956
giorno il Re fece una rivista di gala, e
212
1956
il Capitano fece mettere una posata d’argento in
213
1956
sparate, cerca di fare una gran fumata. Mentre i
214
1956
fece infilare in tasca una posata d’oro. Così
215
1956
tutti e due con una camicia di pece. E
216
1956
agli occhi ciechi era una penna di hu.50 ¶ Il
217
1956
figli. ¶ – Allora dovete procurarmi una penna di hu perché
218
1956
seguì il canto. Trovò una fonte d’acqua limpida
219
1956
per bere. Alzandosi, vide una penna cadere dal cielo
220
1956
dalla terra venne su una bella canna. Passò di
221
1956
preso a tremare come una foglia, e aveva passato
222
1956
dell’orto ¶ C’era una volta un orto di
223
1956
da mangiare. – Comare, – disse una, – andiamo in quest’orto
224
1956
portarono a casa, fecero una buona cena, e l
225
1956
Quell’orto era d’una vecchia. La vecchia tornò
226
1956
non ci vado, – disse una. ¶ E l’altra: – Ma
227
1956
scappano. ¶ Le due comari: una: – E nossignora, stavolta non
228
1956
a un villano: – Scavami una fossa lunga quanto me
229
1956
comare diede alla luce una femminuccia. – Ah, povera figlia
230
1956
e la chiuse in una stia di polli e
231
1956
puzza ¶ Si racconta che una volta c’era un
232
1956
e questo Re aveva una figlia, bella da non
233
1956
ogni notte lo svegliava una voce che diceva: – Non
234
1956
Un piccolo sorcio, con una coda lunga lunga e
235
1956
gli invitati c’era una signora molto schifiltosa, che
236
1956
poi, come preso da una furia, cominciò a saltare
237
1956
e non restò che una gran pianura deserta. ¶ La
238
1956
trova un leone o una Mamma-Draga, povera te
239
1956
più gliene venivano. Dopo una giornata di cammino, sentì
240
1956
trovò sull’orlo d’una gran peschiera. Mise un
241
1956
tutta la casa. Solo una camera non la volle
242
1956
alla treccia trovarono legata una chiave. – Questa, – disse la
243
1956
Magari nel pollaio, per una notte! ¶ Le cameriere, mosse
244
1956
un bel bambino, e una cameriera andò subito a
245
1956
oro, il giaciglio ebbe una coltre ricamata d’oro
246
1956
che pareva giorno e una musica suonava, e le
247
1956
dalla Regina. S’affaccia una cameriera e le dice
248
1956
Paradiso, si sente cantare, una voce che sembra quella
249
1956
campane nemmeno, e con una tela celeste ricamata con
250
1956
veda quando fa giorno. Una volta che il sole
251
1956
non è ora. ¶ Fecero una nottata di balli e
252
1956
racconta che c’era una volta un Re e
253
1956
che questo Re aveva una figlia in età da
254
1956
il giorno tale terrò una gran festa. Verranno tutti
255
1956
mezzogiorno ed era preparata una mangiata da Re; si
256
1956
fatto giardiniere reale. Ebbe una casetta nel giardino e
257
1956
diede lo scialle. ¶ Dopo una settimana, il giardiniere mise
258
1956
e il giardiniere stese una veste ricamata d’oro
259
1956
po’ di soldi e una notte se ne fuggirono
260
1956
tira il collo a una gallina e cuocila –. E
261
1956
dabbene; e se fossi una ladra? C’è sempre
262
1956
a contarle. – Ne manca una! – disse. – Come mai? Ieri
263
1956
ancora da cucire, prendi una camicina e nasconditela in
264
1956
s’infilò in petto una camicina. Dopo un po
265
1956
di rubare tutto! – Allunga una mano, e le tira
266
1956
allora le fece annusare una boccettina, la fece rinvenire
267
1956
portò il ritratto d’una figlia di lavandaia che
268
1956
testa. Il Reuzzo con una manata le buttò il
269
1956
moglie, e voi avrete una rendita da papa. ¶ Gli
270
1956
da papa. ¶ Gli lasciò una quantità di somme, fece
271
1956
un capraio, gli diede una mancia e si fece
272
1956
dissero i ladri. ¶ – Sono una persona latitante, – fece la
273
1956
portarono con loro in una grotta. Si radunarono altri
274
1956
Si radunarono altri ladri, una ventina, e sentendo che
275
1956
si deve fare: firmiamo una scrittura a sangue per
276
1956
il Reuzzo. ¶ – Fategli subito una lettera e mandatelo a
277
1956
Gran Narbone fa fare una bella tavolata e l
278
1956
e la moglie curiosa ¶ Una volta c’era un
279
1956
mancano più, ti diamo una giumenta e una mula
280
1956
diamo una giumenta e una mula giovane –. Il contadino
281
1956
pastori diedero al contadino una giumenta e una mula
282
1956
contadino una giumenta e una mula giovane e lui
283
1956
a casa immantinenti. E una volta a casa: – Ora
284
1956
come te che hai una moglie sola e ti
285
1956
era un marito e una moglie, e avevano due
286
1956
la nuova moglie aveva una figlia orba da un
287
1956
I bambini arrivarono a una montagna e cominciarono a
288
1956
fratellino venne sete. Trovarono una fontana e lui voleva
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e gli disse: – Buttane una a dritta, una a
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Buttane una a dritta, una a manca e l
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il mondo ¶ C’era una madre vedova con due
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il mondo. ¶ Andando, vide una masseria, chiese: – Avete bisogno
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casa col viso come una tromba lunga sette canne
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tromba? ¶ – Ho da dirvi una cosa: neanche il bue
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si prese il bue, una bisaccia, otto pani, il
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finire in un giorno una salma di terra, si
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di fieno, al toro una manna –. La mattina Peppi
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A mezzogiorno gli mandi una gallina al forno, del
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del sedano tenero e una bottiglia di vino oppiato
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di vino oppiato… ¶ Mandarono una serva a portare a
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al bue vecchio e una manna al toro. Poi
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le devi mettere in una corba e andarle a
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e andarle a piantare una per una nella terra
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a piantare una per una nella terra che hai
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devi lasciar fuori solo una zampa, e devi metterla
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di animali. Ci fu una gran tavolata; cominciarono a
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materasso, si caricò su una spalla la corba con
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sotto gli occhi… – Tende una mano e coglie una
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una mano e coglie una mela. ¶ – Non è sogno
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i cognati dissero: – Facciamo una scommessa, cognato Peppi? ¶ – E
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villano, e arrivò a una capanna. Bussò. ¶ – Chi è
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l’eremita gli diede una pagnotta, e Peppi lo
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L’indomani ci fu una bellissima tavolata con tutti
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Allora ordinò di costruire una cappella, comprò una statua
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costruire una cappella, comprò una statua di San Michele
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al timone. Gli tirarono una corda e Peppi legò
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sale. Sulla bilancia da una parte mettevano sale, dall
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vivande, e subito uscì una gran quantità di topi
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topi e ne fecero una carneficina. ¶ Il Re, tutto
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e sulla bilancia da una parte mettevano gatti, dall
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la terza. Lasciamolo riposare una settimana, e poi riparta
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di quella città era una Regina, e li invitò
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carte e disse: – Facciamo una partita? – E si misero
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zecchinetta. La Regina era una grande giocatrice, e tutti
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Michele Arcangelo fece alzare una folata di vento e
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si rallegrarono, perché era una Regina che nessuno poteva
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testa della Regina fecero una gabbia di ferro e
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carico d’oro e una scorta di soldati ai
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sua città, e sparò una cannonata a salve per
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Re: – Maestà, voi avete una statua a cui una
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una statua a cui una volta avete fatto una
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una volta avete fatto una festa e che poi
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cercando erbe, Nunzia trovò una testa di finocchio così
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finocchio e sotto apparve una botola aperta. Alla botola
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giovane. ¶ Sottoterra, c’era una casa così lussuosa, che
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arrivata in Paradiso. Cominciò una vita che poteva ben
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bastone e s’aperse una caverna sotterranea. – Entra. ¶ Ma
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vecchio canterano, regalo d’una zia che era un
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po’ fata. Il canterano, una volta che la sposa
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Allora dal canterano uscì una colomba bianca, che disse
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bianca, che disse: – Scrivi una lettera a tuo padre
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perché trovassero un settimino. Una lavandaia che metteva la
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Per la strada videro una vecchia in un orto
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sposa sparita. – Avete visto una donna con la truppa
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alla vecchia. ¶ – Che? Volete una cipolla per la zuppa
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sue tracce e architettò una cosa. Si vestì da
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un quadro grande con una spessa cornice chiusa con
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il guanciale del Re una carta con l’incantesimo
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sette teste d’agnello ¶ Una vecchia aveva una nipote
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agnello ¶ Una vecchia aveva una nipote. La nipote stava
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Allora la ragazza prese una delle sette teste d
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mezza io! ¶ Insomma, a una a una, le sette
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Insomma, a una a una, le sette teste andarono
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che aveva, si fece una corona di rose, una
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una corona di rose, una collana e due braccialetti
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più: – Vuole che è una vecchia taccagna affamata, e
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due negozianti di mare ¶ Una volta c’erano due
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ecco che si scatena una tempesta; ed era una
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una tempesta; ed era una tempesta così forte, che
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mise a cavallo d’una tavola e nuotò, nuotò
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passò in cima a una quercia. Il giorno, visto
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altra parte. C’era una città e quelle mura
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denti», pensò e prese una strada fiancheggiata da botteghe
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in silenzio, gli prepararono una tavola, gli servirono cena
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Così cominciò per lui una bella vita in quella
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in quella città silenziosa. Una notte, mentre dormiva in
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accompagnata dalle due damigelle, una giovane di meraviglioso aspetto
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fallimento per causa d’una causa, per mio figlio
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E fece subito preparare una gran tavolata, e invitò
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Allora, il giovane prese una forchettata dal suo piatto
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Senti, io ti do una candela delle tenebre47 e
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Ma la candela scolò una goccia di cera, e
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il coniglio; ci troverai una colomba. Spacca la colomba
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armato di bastone. Trovò una mandra di vacche, coi
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e si nascose in una macchia. Il giovane invece
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Mago disse: ¶ Se avessi una zuppa di pane e
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il giovane: ¶ Se avessi una zuppa di pane e
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il Mago avrebbe voluto una zuppa di pane e
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vino e il giovane una zuppa di pane e
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Mago disse: ¶ Se avessi una zuppa di pane e
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come un suino! ¶ Ma una zuppa di pane e
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giovane disse: ¶ Se avessi una zuppa di pane e
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Il giovane ne prese una mestolata, se la cacciò
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bocca e subito diede una bastonata in testa al
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gonfiò di rabbia come una vescica. – Oh, mamma, che
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fare. ¶ – Che oggetti sono? ¶ – Una borsa che ogni volta
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mondo coi tredici Apostoli, una volta si trovarono affamati
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Disse il Maestro: – Caricatevi una pietra ognuno –. Gli Apostoli
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Gli Apostoli si caricarono una pietra ognuno, e Pietro
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e Pietro ne scelse una piccina piccina. E ripresero
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perché ti sei preso una pietruzza? Gli altri che
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disse che si caricassero una pietra. Stavolta Pietro, furbo
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Ragazzi, ora ci faremo una risata alle spalle di
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arrivando il Signore, domandategli una grazia. ¶ Quell’uomo andò
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della morta, e con una benedizione che le fece
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che si meritava. ¶ III. Una leggenda che raccontano i
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notte per via in una campagna. ¶ – Pietro, e come
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Maestro. ¶ – Laggiù c’è una mandria. Venite con me
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sentirono un gran fracasso, una quantità di ladri che
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gli Apostoli, e fecero una cena coi fiocchi. ¶ IV
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mangiare gratis a tutti. ¶ Una volta si trovò a
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uomo, perché non domandate una grazia al Maestro? ¶ Allora
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appeso all’albero con una mano; al secondo gli
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staccare la testa da una biforcatura dei rami. Il
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li vide gli fece una gran lavata di capo
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Andiamo pure. Però, senti una cosa, Morte, prima dovresti
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vino, ma c’è una mosca dentro e mi
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mosca, così posso bere una volta prima di andarmene
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fece, – ma ti pare una cosa da fare, questa
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i porri, e passò una povera. – Mi fate la
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questa! – e le diede una foglia di porro. ¶ Quando
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seduto sulla porta sentì una voce: – Pietro! Ahi! Vedi
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mettere sulla bilancia è una foglia di porro. Prova
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aveva dato la corda una volta sola, e da
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racconta che c’era una volta un Conte ricco
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e questo Conte aveva una sorella bella quanto il
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cosicché non si vedeva. ¶ Una notte, la Contessina spostò
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Contessina. La Contessina piglia una forbice, si taglia i
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Ma dopo nove mesi, una mattina, appena sveglio, si
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Francesco Siedi-e-mangia ¶ Una volta si conta e
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Francesco aveva cinque figlie una più bella dell’altra
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gran palazzo, lo chiama una Signora. Lui sale e
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volete dare per cameriera una delle vostre figlie? ¶ – Sissignora
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sotto. E cosa vede? Una coda lunga lunga e
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sotto il letto ha una coda lunga così, nera
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poi si sedeva, buttava una gamba qua e una
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una gamba qua e una là e se ne
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dai piedi? ¶ Tremando come una foglia, con un filo
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palermitano) ¶ 169 ¶ Le nozze d’una Regina e d’un
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racconta che c’era una volta un Re e
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volta un Re e una Regina. Avevano una figlia
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e una Regina. Avevano una figlia e volevano sposarla
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fronde del rosmarino compare una bella fanciulla dai lunghi
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al Re fu intimata una guerra, e dovette partire
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suonarlo e le uscì una nota, la seconda glielo
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a sua volta suonò una nota lei pure. Sentendo
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s’erano dati appuntamento una Mamma-draga e un
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cuticagna, bollirli insieme in una pignatta; e ungere tutta
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secco stecchito, senza più una foglia. ¶ Furente che pareva
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foglia. ¶ Furente che pareva una belva, corse alla casa
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e le faccio vedere una bella cosa! ¶ – Bella cosa
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lui rapito era diventato una giovane bellissima e lo
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pianta era in realtà una bella ragazza loro figlia
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fu un banchetto con una tavola lunga per tutta
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questa risposta, si mise una gran curiosità in corpo
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in corpo, e poi una gran voglia di levarsela
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a Palermo. C’era una ragazza a un balcone
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vita. Si sposarono, e una sera di teatro andarono
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figlia mi manca solo una cosa; che voi facciate
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tutte queste cannonate? ¶ – Entra una nave in porto, e
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bocca della Reginetta uscì una saetta di fuoco e
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tre mercanti ¶ C’erano una volta tre figli di
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palazzo. ¶ – È notte, – disse una cameriera. – È l’ora
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di voi deve raccontarmi una storia che gli è
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figlio d’un mercante. Una volta mio padre mi
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a dormire». Entrammo in una casa solitaria e la
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al quale c’era una gabbia di ferro, piena
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s’annoiava; allora prendeva una chitarra e suonava una
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una chitarra e suonava una canzone. Una volta, suonando
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e suonava una canzone. Una volta, suonando, gli si
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a un’alta finestrella una bambina, che mi disse
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secondo raccontò: ¶ – Dunque, Signora, una volta mio padre, mercante
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padre, mercante, mi diede una somma di danaro per
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largo, quando si levò una gran tempesta e dovemmo
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cielo. Passò accosto a una montagna, e io mi
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Signora. – Anche questa è una storia ben terribile. Ora
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sera, presi alloggio a una locanda. Dopo cena m
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Palermo) ¶ 164 ¶ La ragazza colomba ¶ Una volta c’era un
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è da lavorare solo una volta all’anno. ¶ Al
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aveva niente da fare. Una volta il Greco-levante
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stabilito che dovevi lavorare una volta all’anno. Ti
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Greco-levante che sembrava una formica e gridava: – Dai
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della montagna e vide una specie di bocca di
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parlò: – Non ci battere, una volta eravamo uomini come
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Va’ in giardino, troverai una bella vasca. Ci vanno
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uscì adagio adagio, cacciò una mano, afferrò una veste
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cacciò una mano, afferrò una veste e se la
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per l’aria. Soltanto una non ritrovò la sua
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dopo aver corso per una lunga strada (era il
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Cercò, e difatti trovò una bella veste da colomba
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Grande ci fece mettere una cornice d’oro. E
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assomiglia al ritratto, è una gran faccia! ¶ E il
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come un colombo e una colomba, cosa rara perché
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di rivederla. ¶ Un giorno una vecchietta gli chiese l
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dieci giorni mi dà una risposta –. E zitta zitta
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cosa dovete fare? Mandatele una collana preziosa. ¶ I Milordi
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E la vecchia ebbe una collana di gran valore
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detto che dovete tenere una gran festa da ballo
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Il Milord, contento come una pasqua, fece fare gran
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disse: – Che bella cosa! Una gran festa da ballo
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Milord va a invitarla una terza volta, sempre facendole
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preso, le ho mandato una collana e se l
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m’ha fatto dare una festa da ballo apposta
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giunse in vista d’una terra, il Capitano fece
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sola. ¶ Si rifugiò in una grotta e lì giorno
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quando nel mare passò una fregata. La Reginella fece
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strade guardandosi attorno. Vide una banca di Notaio. – Signor
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cominciare. ¶ Il Notaio aveva una figlia. Pensò: «Ora la
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il Segretario gli dà una carta da copiare: e
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chiudete questo Milord in una stanza, – diede ordine il