parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
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1954
partirebbe?». ¶ «Subito... cioè tra una decina di giorni... appena
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1954
la sua villa... avremo una villa a nostra disposizione
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1954
piacere», cercai di giustificarmi, «una villa è meglio assai
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1954
un desiderio violento, di una spontaneità incomparabile, che per
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1954
ragazzo che spii per una fessura dentro la cabina
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1954
a Capri... ma ad una condizione...». ¶ «Non parlarmi di
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1954
parte di Rheingold, ad una via traversa, un carro
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1954
un carro trainato da una coppia di buoi si
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1954
dall’argomento, ha fatto una trascrizione troppo letterale del
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1954
come il chioccolìo di una gallina: «Me l’aspettavo
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1954
la storia interna di una ripugnanza, per così dire
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1954
tanto valeva lavorare in una camera ammobiliata, in un
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1954
preferisca volgere in ischerzo una discussione che minaccia di
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1954
strappata al fondo da una tempesta recente. Ondate massicce
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1954
spazi azzurri spazzati da una luce radiosa e accecante
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1954
creature argute e vivaci, una specie di latebra viscerale
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1954
impigliato nelle contraddizioni di una psicosi. Mi dissi, quasi
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1954
non avrebbe potuto capitarmi una peggiore sceneggiatura: alla solita
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1954
i tralci verdi di una vigna rigogliosa piantata quasi
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1954
immobile, in piedi, su una duna, gli occhi rivolti
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1954
a noialtri moderni, in una forma definitiva che chiamerei
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1954
reale... Omero apparteneva ad una civiltà che si era
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1954
sua cocciuta ottusità; quando una voce ben nota risuonò
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1954
verso di noi, agitando una mano in segno di
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1954
denotava un’allegria e una sicurezza persino maggiori del
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1954
mostrare a sua moglie una mia proprietà vicino a
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1954
cui sto facendo costruire una villa... poi abbiamo trovato
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1954
spiaggia. «Allora», soggiunse con una galanteria che mi parve
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1954
ma proprio bellissima come una creatura senza tempo né
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1954
forse voleva parlarti, spiegarsi una buona volta, confidarsi... forse
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1954
mare, e adesso attraversava una campagna prospera e dorata
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1954
sulla mia testa formando una viva galleria di fronde
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1954
capace. Così, simile ad una specie di incontrollabile convulsione
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1954
anima e corpo, da una convulsione violenta e irresistibile
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1954
io ci avviammo per una stradetta in direzione della
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1954
più stretto. Improvvisamente, ad una svolta, ci apparvero i
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1954
sui Faraglioni si trovava una razza di lucertole che
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1954
nuovo la speranza di una riconciliazione e nella mia
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1954
punto solitario, ci apparve una lunga e bassa costruzione
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1954
sporgeva sul mare con una grande terrazza: la villa
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1954
ma Battista, sedendosi in una poltrona e invitandomi ad
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1954
me lo impedì. Accese una sigaretta e quindi senza
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1954
un giudizio... mi sembra una persona molto seria... passa
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1954
Odissea? Ha voluto raccontare una storia di avventure che
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1954
in sospeso il lettore... una storia, per così dire
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1954
non è così?». ¶ Stupii una volta di più: Battista
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1954
Tacqui; e Battista, dopo una pausa, riprese: «Se io
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1954
poesia. Eravamo tornati, dopo una breve incursione nelle bassure
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1954
ispirare a tutta prima una simile comodità. Ma quella
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1954
che i tavoli e una quantità di camerieri. Eravamo
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1954
carta in mano, da una parte; dall’altra si
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1954
sta bene». Ordinai anche una bottiglia di vino pregiato
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1954
essere amato da Emilia, una specie di felice automatismo
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1954
rimanendo nell’oscurità di una consuetudine affettuosa e inavvertita
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1954
gesto era accompagnato da una consapevolezza dolorosa, ottusa, impotente
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1954
sbarre di ferro di una prigione. Ma c’è
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1954
occhi scuri. Imbaldanzito, stesi una mano, afferrai la sua
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1954
che in quel momento una bugia avrebbe rimesso a
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1954
la tentazione di dire una simile bugia. Ma poi
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1954
vi aveva rinunciato. Provai una nuova e più acuta
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1954
per un momento, poi una smorfia di dolore le
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1954
e non avevano perduto una sola parola, un solo
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1954
si era deciso ad una pioggia sottile e fitta
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1954
cuore la speranza di una riconciliazione: come si poteva
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1954
poteva disprezzare, parlando con una voce così tranquilla, così
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1954
e le dissi, con una voce che mi parve
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1954
falso ed esaltato: «Dimentichiamo una volta tanto chi siamo
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1954
di botto. Cadeva adesso una pioggia dirotta, le asticelle
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1954
neppure», ella rispose con una sua onesta indignazione, respingendomi
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1954
sentivo ridicolo, ma in una maniera angosciosa, come chi
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1954
di essersi cacciato in una situazione che ha il
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1954
sentii che sprofondava in una pozza d’acqua fino
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1954
realmente Riccardo e avevo una moglie che si chiamava
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1954
tentativo di illudermi su una energia e una lucidità
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1954
su una energia e una lucidità che ero lontanissimo
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1954
avrebbero fatto completamente difetto una volta che dalla riflessione
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1954
appena cercavo di formulare una risposta a quelle tre
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1954
nulla fosse; giungere ad una spiegazione con Emilia e
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1954
al divano era accesa una piccola lampada. Emilia era
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1954
ad un tratto, provai una spinta ad agire, per
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1954
Come in preda ad una specie di delirio, dovetti
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1954
un caleidoscopio scosso da una mano furiosa. Ma al
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1954
caleidoscopio non era che una povera cosa illusoria, proprio
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1954
alla stanza ed ebbi una sensazione strana, agghiacciante per
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1954
meno di pensare, se una dimensione se ne fosse
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1954
camera da letto, in una luce che, dopo la
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1954
al telefono; e da una parola capii che parlava
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1954
come l’ombra di una nube sopra un paesaggio
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1954
moto istintivo, le afferrai una mano balbettando: «Non andartene
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1954
come un bambino, o una donna o altra persona
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1954
gli occhi, di indossare una vestaglia sopra il pigiama
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1954
e macchinalmente stavo accendendo una sigaretta che non avevo
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1954
ne vado». Ma con una voce disperata, amara, languente
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1954
che trasalissi, come per una trafittura. Non potei fare
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1954
parte del viso con una mano. Poi scosse la
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1954
ne vado... andrò in una camera d’affitto... e
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1954
non era stato che una debolezza passeggera, aveva invece
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1954
psichiatrico, un trauma, ossia una ferita che il tempo
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1954
anzi la fedeltà è una forma di vendetta, di
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1954
queste parole di Rheingold, una volta di più; e
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1954
e vi si tratterrà una settimana. Lei, Molteni, durante
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1954
suo segretario, seduto dietro una scrivania: «Questo è il
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1954
mi batté di nuovo una mano sulla spalla augurandomi
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1954
contrasto e, pieno di una nuova baldanza, confidavo di
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1954
e, dopo avere acceso una sigaretta, mi accinsi a
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1954
dito; finalmente caddi, in una profonda e vacua meditazione
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1954
a me stesso in una maniera precisa. Poi, tutto
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1954
immobile di uno stagno una bolla d’aria rimasta
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1954
delle riduzioni cinematografiche... e una volta terminato il copione
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1954
provare, a questo pensiero, una volta di più, un
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1954
mano. Dissi subito, con una spontaneità che mi stupì
112
1954
sulla scrivania, quindi portò una mano al capo e
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1954
giunto il momento di una nuova e, questa volta
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1954
sala di soggiorno, verso una poltrona: «Siediti qui». Sedetti
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1954
ti piace». ¶ Ella ebbe una reazione che mi colpì
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1954
prontissima a ritornare in una camera ammobiliata... si vede
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1954
sprezzante pazienza avrei preferito una violenta ribellione; e quasi
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1954
le gambe. Ella aveva una gonna lunga e molto
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1954
la velatura abbondante di una nave intorno all’albero
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1954
desiderio di lei, in una maniera quasi dolorosa per
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1954
che amavo tanto, in una lenta e tentata carezza
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1954
Erano un fatto, non una supposizione per quanto mischiata
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1954
certezza. Avevano un peso, una dimensione che nella mia
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1954
chi si mette sotto una doccia gelata sapendo che
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1954
almeno che mi devi una spiegazione... anche quando si
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1954
Emilia adesso aveva acceso una sigaretta e fumava guardando
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1954
a battere a macchina una sceneggiatura... quella dattilografa... tu
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1954
mentre ci baciavamo... fu una debolezza stupida da parte
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1954
Ella si spazientì, in una sua maniera quasi materna
130
1954
momento, in silenzio, in una maniera singolare. «Che te
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1954
riflessione, «un bacio è una cosa da nulla... quella
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1954
nulla... quella ragazza era una sciocca qualsiasi e non
133
1954
tu prima che avvenisse una certa cosa, pensavi bene
134
1954
Di’ la verità... dilla una buona volta... dilla!». ¶ Sotto
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1954
Ripetei: «Dilla la verità una buona volta», e nello
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1954
infatti ci riuscì, con una tale violenza che mi
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1954
lei si liberò dandomi una spinta che quasi mi
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1954
Emilia non aveva ricevuto una buona educazione: aveva frequentato
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1954
si dice, cioè di una famiglia che in passato
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1954
pensare poteva definirsi quasi una popolana; e come certe
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1954
smozzicate, dialettali, logore, pronunzia una frase scintillante di limpido
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1954
quelle tre parole, che, una volta solo nel mio
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1954
al più mescolata di una specie di compassione: come
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1954
appiccato il fuoco, rivelandone una qualità combustibile sinora ignorata
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1954
così contraddittorie, ricorrere ad una indagine ragionata, quasi da
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1954
più a me, con una dipendenza, come ho già
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1954
vita. ¶ D’altra parte, una seconda osservazione mi faceva
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1954
prima di tutto per una sua rozza e insofferente
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1954
se non impossibile, inventare una doppia vita per nascondere
150
1954
da non accorgermi che una delle segretarie mi stava
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1954
stuccate d’oro, dietro una scrivania di metallo verniciato
152
1954
loro collaboratori e dipendenti, una volta che abbian voltato
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1954
grosso animale, dotato di una vitalità tenace ed esuberante
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1954
donde la somiglianza con una grossa scimmia, che gli
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1954
folte e dotate di una loro pensosa mobilità; occhi
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1954
fin dentro la manica: una volta che eravamo stati
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1954
di Goethe, incorniciata da una zazzera di puliti e
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1954
cartapesta, come quelli di una maschera; dando, insomma, l
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1954
non so perché, ad una dentiera. Ma subito dopo
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1954
se vi passa davanti una nube, cedendo il posto
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1954
cedendo il posto ad una espressione assai dura e
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1954
Un poco». ¶ «Io posseggo una villa a Capri», continuò
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1954
commosso dalle proprie parole: «Una natura lussureggiante, un cielo
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1954
qui in città, facciamo una vita contro natura... l
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1954
allegri... è che hanno una vita senza grandi cose
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1954
ho detto, io posseggo una villa a Capri e
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1954
vi sarà difficile trovare una donna che vi sbrighi
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1954
soggiorno a Capri, in una bella villa, avrebbe potuto
169
1954
mi sembrava fuori posto, una cosa quasi da vergognarsi
170
1954
sente il bisogno di una formula nuova... il neorealismo
171
1954
importante, restava sempre in una ombra discreta; e, se
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1954
soggetto non farà incassare una lira»; bensì invece: «Questo
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1954
Battista e restai incerto una volta di più se
174
1954
di pensarle. C’era una tal quale sincerità in
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1954
Rheingold mi ha fatto una proposta che mi ha
176
1954
pensosamente, ma come aprendo una parentesi alla quale lui
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1954
avete, con qualche variante, una scena di Bellezze al
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1954
prima di avere scritto una sola parola della sceneggiatura
179
1954
un inizio imponente e una conclusione meschina, giustificando, così
180
1954
asciutto: «Dico che è una bellissima idea». ¶ «Lei però
181
1954
accorsi subito, sembrava dare una risposta alla domanda che
182
1954
in atto di dettare una sceneggiatura. Ero ormai giunto
183
1954
non la ritirava; composi una seconda parola e di
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1954
che era graziosa, con una piccola bocca carnosa, un
185
1954
grandi occhi neri, e una capigliatura folta e crespa
186
1954
ella parlò, dicendo con una smorfia: «Mi scusi, mi
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1954
il braccio, afferrandomi per una delle orecchie e attirando
188
1954
nella camera. Mi aspettavo una scena di gelosia, invece
189
1954
Ella mi ascoltò con una indefinibile espressione di diffidenza
190
1954
avrebbe senz’altro accettato una separazione. Ma disse queste
191
1954
parole senza acredine, con una specie di dolcezza malinconica
192
1954
serrato, il bozzolo di una delusione crescente; e così
193
1954
regoli il dosaggio di una medicina che di bevitore
194
1954
invaghimento fisico e di una quasi malinconica timidezza. Quest
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1954
che potessero piacere ad una donna, sembrava un oggetto
196
1954
un oggetto incredibile per una tale attenzione. Poi mi
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1954
la sua mediocrità, nutrivo una specie di ironica amicizia
198
1954
un pensiero o meglio una percezione subitanea mi trafisse
199
1954
fisico; tanto che feci una smorfia con il viso
200
1954
tutto il tempo ad una situazione intollerabile ma che
201
1954
debbo spiegarmi con Emilia, una volta per tutte... e
202
1954
senso di incredulità, di una specie dolorosa e tutta
203
1954
borghesi: il caffè con una o due zollette di
204
1954
della passeggiata quotidiana. Era una bambina bruna, pallida, con
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1954
propria moglie... sto invidiando una coppia di sposi qualsiasi
206
1954
parlarle francamente, di provocare una spiegazione definitiva. Mi rendevo
207
1954
disastro al prolungamento di una situazione purtroppo sempre più
208
1954
assurde della mia vita, una delle più assurde. Assalito
209
1954
avrei dato al produttore una risposta in conformità della
210
1954
porte. Ma, d’improvviso, una nuova riflessione mi fermò
211
1954
se, ad un tratto, una giovane signora, con le
212
1954
ascensore riprese la salita. ¶ Una volta sul pianerottolo, provai
213
1954
in atto di leggere una rivista, vidi Emilia. Accanto
214
1954
al divano, c’era una piccola tavola sulla quale
215
1954
aveva mentito. ¶ Dovevo avere una brutta faccia perché lei
216
1954
bacio quasi materno, con una carezza delle lunghe, grandi
217
1954
mi telefonerà per propormi una nuova sceneggiatura... una sceneggiatura
218
1954
propormi una nuova sceneggiatura... una sceneggiatura molto importante». ¶ «Beh
219
1954
e guardai Emilia con una franchezza nuova, aspettando la
220
1954
occhi la luce di una rapida decisione. Ella aveva
221
1954
non mi ami, perché una moglie che ama», esitai
222
1954
né imbarazzo, anzi, in una maniera che mi stupiva
223
1954
o di reticenza, con una crudezza e una libertà
224
1954
con una crudezza e una libertà sconcertanti. Dissi a
225
1954
di non farlo... e una donna può sempre trovare
226
1954
risponderle: “Lo fai come una prostituta che soggiace al
227
1954
divideva l’animo, quasi una specie di processo di
228
1954
di processo di decomposizione: una guancia pareva essersi ad
229
1954
e foschi, come dentro una cera scura. Ho detto
230
1954
che ella doveva affrontare una decisione che le ripugnava
231
1954
al collo, dicendo con una voce che mi suonò
232
1954
tutti i rischi di una completa franchezza. Dissi, senza
233
1954
in passato abitazione di una famiglia patrizia e adesso
234
1954
fretta e scompariva dietro una porta dai battenti bianchi
235
1954
scoraggiamento, un po’ per una volontà puntigliosa di costringerla
236
1954
sentivo calmo; ma di una calma apatica e inerte
237
1954
infonde per qualche tempo una squallida tranquillità. Mi sentivo
238
1954
suo disamore. Anche perché, una volta che avessi indovinato
239
1954
più facile costringerla ad una spiegazione. ¶ Debbo dire che
240
1954
ci si aggrappa ad una falsa lucidità della mente
241
1954
un libro, una spazzola, una scarpa, non si sa
242
1954
era sempre compiuto in una veloce, ebbra, incantata distrazione
243
1954
bensì di fronte ad una prostituta un po’ impaziente
244
1954
che aveva disposto in una poltrona, tornai alla camera
245
1954
misi ogni cosa su una seggiola. Ma questa volta
246
1954
c’è nell’amore una grande capacità, non soltanto
247
1954
si fosse comportata come una prostituta; ma meno di
248
1954
prostituta; ma meno di una settimana dopo, accettai di
249
1954
di Emilia a possedere una casa. Finché ero stato
250
1954
il carattere assurdo di una semplice servitù. ¶ Voglio spendere
251
1954
sua fatica, passando da una sceneggiatura all’altra, da
252
1954
sceneggiatura all’altra, da una commedia a un dramma
253
1954
fronte al produttore di una tal quale autonomia e
254
1954
gli viene proposta; ma una volta accettata la sceneggiatura
255
1954
Ora lavorare insieme ad una sceneggiatura non è come
256
1954
un ufficio o in una fabbrica, dove ognuno ha
257
1954
aboliti. Lavorare insieme ad una sceneggiatura vuol dire vivere
258
1954
che dura la sceneggiatura, una fittizia e artificiosa intimità
259
1954
se avessero dovuto sforzare una donna frigida e restìa
260
1954
sceneggiatura rassomiglia forte ad una specie di stupro dell
261
1954
dall’interesse che da una qualsivoglia ispirazione o simpatia
262
1954
firmato il contratto per una seconda sceneggiatura, questa non
263
1954
nel suo studio con una frase di questo genere
264
1954
tutto mi appariva in una luce di impazienza e
265
1954
un mio dramma, in una mia commedia”. Inoltre, per
266
1954
mia commedia”. Inoltre, per una singolare e amara contraddizione
267
1954
sé il malessere di una malattia incombente, ma non
268
1954
più malvolentieri e con una ripugnanza sempre più decisa
269
1954
questi giorni... debbo farle una proposta»; oppure ancora, in
270
1954
parlargliene per non provocare una nuova conferma di quella
271
1954
dire, in fondo, accettarlo. ¶ Una di quelle mattine uscii
272
1954
bastati per farmi concepire una profonda antipatia per i
273
1954
con dei personaggi e una storia destinati a diventare
274
1954
sollievo. ¶ Questa speranza di una prossima liberazione mi fece
275
1954
giusta e a risolvere una dopo l’altra tutte
276
1954
appare d’improvviso ad una svolta, io scrissi una
277
1954
una svolta, io scrissi una frase del dialogo e
278
1954
dopo un momento, con una sua fredda e goffa
279
1954
incassare». ¶ Egli proseguì, accendendo una sigaretta: «Ma non considerare
280
1954
a meno di notare, una volta di più, come
281
1954
ultima rata». ¶ Egli aveva una sua maniera scherzosa e
282
1954
tuttavia autorevole, sorprendente in una persona così giovane, di
283
1954
egli considerava invece come una creatura bizzarra, piena di
284
1954
e di cose impreviste, una donna, insomma. Ascoltai con
285
1954
ammazza ammazza siete tutta una razza... quanto avete preso
286
1954
per venirci incontro. Era una donna piccola, dalla testa
287
1954
Berremo noi». ¶ Sedetti su una poltrona di legno sabbiato
288
1954
un bruttissimo mobile composito, una radio che conteneva un
289
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attraverso il canale di una impreveduta sensualità. In quest
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pensiero mi stupiva in una maniera oscura, e in
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cui avevo sempre nutrito una grande passione e al
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di essere portato da una vocazione nativa. Questa immagine
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cedette il luogo ad una tutta diversa, quella di
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un poveruomo impigliato in una patetica e meschina trappola
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era: non avevo sposato una donna che condividesse e
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per la sua bellezza, una dattilografa incolta e semplice
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affrontare il disagio di una vita povera e disordinata
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uno studio o in una stanza ammobiliata, in attesa
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difficoltà materiali. Simile ad una sbarra di ferro che
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sbarra di ferro che una fiamma persistente ammollisca e
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generale ed astratto di una concezione della vita. Insomma
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mi accorgevo di provare una simpatia crescente per quei
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angustie di cui soffrivo: una società, come pensavo con
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coscienza in cui, per una specie di misteriosa alchimia
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personali, bensì soltanto per una convinzione di pensiero, che
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Subito dopo, pensai che, una volta di più, mi
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in casa; e, per una coincidenza che mi parve
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principio, non fu che una nuvola piccolissima, seppure di
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primo lunedì di ottobre. Una settimana dopo, entrammo nell
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erano che due stanze: una vasta sala di soggiorno
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lunga che larga, e una camera da letto anch
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indispensabile. Inoltre c’era una cameretta senza finestre di
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all’ultimo piano di una casa di costruzione recente
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di gesso, situata in una viuzza in leggera discesa
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strada era occupato da una fila di case simili
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cinta del parco di una villa privata, dal quale
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grandi alberi fronzuti. Era una vista bellissima, come feci
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diviso da noi da una strada e da un
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dirti la verità desideravo una casa nuova anche per
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un’oscura irritazione per una novità tanto impreveduta. Dissi
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due stanze soltanto, in una c’è il letto
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proposta non era soltanto una dimostrazione di affettuosa arrendevolezza
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quale Emilia era scomparsa. Una domanda mi veniva alla
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che trasse dall’armadio, una coperta, una vestaglia. Si
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dall’armadio, una coperta, una vestaglia. Si era al
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file di denti di una bianchezza luminosa, sempre come
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e il suo. Era una sensazione che non avevo
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sopra un abisso, provavo una specie di nausea dolorosa
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poteva non esserci che una passività impartecipe, se non
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sono sempre la stessa». ¶ «Una volta mi amavi di
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sapevo che avresti pensato una cosa di questo genere
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riassestando i capelli con una sua caparbia indolenza, «se
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un sospiro. Dissi irritato: «Una volta non ti facevo
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Ella mi respinse, dicendo una volta di più, ormai
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avvenuto allora, invece, in una nube di rapidità ispirata
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oggetto qualsiasi, un libro, una spazzola, una scarpa, non
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i miei, ma per una trasmutazione misteriosa prodotta dal
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attività giornalistiche; vivevamo in una stanza ammobiliata presso un
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piedi, sul marciapiede di una strada del centro della
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all’automobile di Battista, una macchina rossa, di gran
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volante, si sporge da una parte e spalanca lo
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sera c’è come una nuova inquietudine, quasi un
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si direbbe decomposto da una perplessità quasi dolorosa. Ma
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mi torna alla memoria, una volta seduta accanto a
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deciso di chi chiuda una cassaforte, sbatto il pesante
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ingiuriano, accorre gente, interviene una guardia, a fatica li
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senza impazienza, anzi con una sensazione quasi di felicità
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vedo Emilia seduta in una poltrona, le gambe accavallate
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nel corso del lavoro, una mia insospettata vocazione. E
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sempre, a tutta prima, una certa riluttanza ad accompagnarmi
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rispondeva, sia pure con una punta di perplessità, che
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del tutto, sostituita da una caparbia ostinazione e decisione
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questi miei ragionamenti con una attenzione trasognata e quasi
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stornare il viso da una parte per nascondermi le
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tristezza, allorché le annunziavo una mia assenza, ella si
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questo dispiacere come di una prova di più del
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Battista, mi trovavo in una situazione oltremodo difficile, per
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primi due anni, in una grande stanza ammobiliata, presso
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prova di amore che una moglie devota può dare
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quello che si chiama una donna di casa; ma
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cosa di simile ad una gelosa e profonda passione
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e profonda passione, quasi una fame, che oltrepassava la
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la propria origine da una situazione ancestrale. Ella era
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incapace di metter su una propria dimora, per quanto
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matrimonio; ma ricordo che una delle poche volte che
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in grado di procurarle una casa sua, neppure d
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avremmo dovuto contentarci di una stanza ammobiliata. In quel
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per lei quasi più una ragione di vita che
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primi due anni in una stanza ammobiliata, ma in
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era possibile, e in una stanza ammobiliata ciò è
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voleva illudersi di possedere una casa sua; e che
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suoi tovaglioli e di una scatola di biscotti; mai
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tutta la stanza ad una seconda e più scrupolosa
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pomo d’ottone di una finestra o la più
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farsi notare, ma con una intensità, una concentrazione, una
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ma con una intensità, una concentrazione, una cura cupida
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una intensità, una concentrazione, una cura cupida e assorta
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facevano la spia ad una passione troppo profonda per
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la stanza ammobiliata restava una stanza ammobiliata; e l
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in quei due anni una piccola somma di denaro
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tutti i caratteri di una passione; aggiungerò che quel
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come mi avvicinavo ad una finestra con l’intenzione
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di baciarla. Era questa una cosa tutta nuova in
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come per invitarmi ad una maggiore intimità; e poi
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dello spirito. Dissi con una smorfia penosa che avrebbe
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tutte diverse del produttore. Una volta di più, in
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ancora invisibile. Dalla terrazza, una scaletta portava al sentiero
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alla balaustra e accesi una sigaretta. ¶ Al disopra di
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i volti e l’una e l’altra chioma
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i volti e l’una e l’altra chioma
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giustificare la speranza di una simile previsione, io rimanevo
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Quasi cercando di ottenere una risposta dalla villa che
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dalla villa che in una delle sue stanze racchiudeva
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grande bicchiere di cristallo una miscela alcoolica. Subito mi
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riconoscevo il disfacimento di una ambigua perplessità. Poi Battista
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chi si desta da una profonda distrazione, e tese
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po’ piegata indietro, alzava una mano con il bicchiere
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altra si appoggiava ad una poltrona; e non potei
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ma senza severità, con una vivacità supplichevole e forse
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abito sulla spalla, con una strana e crudele violenza
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Adesso Emilia aveva tutta una spalla nuda e la
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trattenendo al petto con una mano la bretellina strappata
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terrazza. ¶ Ora provavo soprattutto una sensazione di confusione e
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oscuro io passavo ad una chiara ragione; dopo essermi
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me si risolveva in una comunissima tresca. Forse questa
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me, per abbandonarmi ad una simile candida e impreparata
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di chiarire quest’equivoco, una volta per sempre. Ma
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con la quale, se una finestra si spalanca improvvisamente
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mi turbò profondamente, come una conferma particolarmente eloquente e
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nella sua bocca, con una frequenza che mi infastidiva
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viaggio in America e una sua visita agli studi
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ostile. Ma mi sbagliavo, una volta di più: Emilia
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al contrario; più di una volta, mentre egli parlava
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a momenti, pieno di una considerazione ammirata. Questo sguardo
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è offendere. Risposi con una prontezza che mi stupì
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mio tempo a scrivere una sceneggiatura che sarà certamente
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sceneggiatura che sarà certamente una buona cosa, ma, insomma
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buona cosa, ma, insomma, una cosa che in fondo
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lo sapevo; forse per una stanchezza improvvisa dei nervi
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Molteni, che lei farà una bellissima sceneggiatura». ¶ Ormai mi
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sarà per me soltanto una sceneggiatura... una cosa, mi
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me soltanto una sceneggiatura... una cosa, mi permetta di
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tacque un momento, con una certa sua melensa solennità
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ricevere un biglietto per una destinazione molto lontana... va
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E mi resi conto una volta di più che
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mortificandolo e cambiandolo in una disperata e impotente malinconia
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un modo che confermò una volta di più la
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la mia inquietudine. Ad una mia frase insignificante: «Potremmo
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Emilia per mezzo di una porta interna. Senza indugio
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e anche ridicoli». ¶ Presi una seggiola, sedetti e quindi
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non arrivi a capire una cosa tanto semplice?». ¶ Così
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avvertire nella sua voce una certa sincerità, sia pure
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ora, però, voglio farti una proposta...». ¶ «Quale?». ¶ Mi pareva
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sua risposta avrei ottenuto una implicita conferma del suo
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in questo modo, con una indifferenza tanto apatica, con
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e le avevo afferrato una mano. ¶ «Ne abbiamo già
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in maniera imprevista, con una voce quasi di pianto
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condotta mi apparivano in una luce spiacevole, come una
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una luce spiacevole, come una serie di assurdità assurdamente
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resti della colazione e una cartella e il necessario
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che ne dice di una mattina come questa?». ¶ «Dico
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questa?». ¶ «Dico che è una bellissima mattina». ¶ «Che ne
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stare il lavoro, prendere una barca e remare pian
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in cuor mio che una simile passeggiata in compagnia
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sopracciglia e fissandomi con una sua serietà autoritaria: «Ulisse
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a casa l’aspetta una donna che non l
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a casa l’aspetta una donna che lo disprezza
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tutta la situazione?... Attraverso una semplice riflessione sulla strage
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trasformare l’Odissea in una vicenda psicanalitica. Ma proprio
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proprio per questo provavo una ripugnanza profonda, come di
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come di fronte ad una specie di profanazione. Tutto
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poeticamente nei limiti di una superiorità intellettuale. Tutto, invece
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la sua interpretazione costituisce una falsificazione completa del carattere
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civilizzate... Penelope non è una donna civilizzata, è una
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una donna civilizzata, è una donna tradizionale... essa non
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Un momento», disse levando una mano, «lei, Molteni, stamattina
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intraveduto sotto la villa una piccola insenatura solitaria e
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sapevo perché, mi venne una specie di esaltazione e
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Con la stessa calma, una volta tornato a casa
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partenza, gli avrei lasciato una breve lettera, in cui
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la mia decisione ad una incompatibilità delle mie idee
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immobile, in piedi sopra una roccia, guardandomi intorno. Il
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ciottoli bianchi. Quindi notai una roccia nera, tutta corrosa
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un rilievo incerto, di una gonfiezza muscolosa e stirata
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via il cappello, stese una mano e afferrò a
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sul mucchio dei panni una camicetta, come per coprirsi
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quel suo gesto ambiguo una conferma della mia inesistenza
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mettervi i denti. Era una bocca grande e molto
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la bocca, simile ad una neve gelata conservata dentro
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neve gelata conservata dentro una terra bruciata dal sole
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avevo desiderato, simile ad una conchiglia le cui valve
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circondarmi il collo... ¶ Con una scossa violenta, trasalii e
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che, evidentemente, era stato una specie di assopimento provocato
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che si trovino l’una di fronte all’altra
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azzurro profondo del cielo. Una nave, piccola e nera
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su questa linea, come una mosca su un filo
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carbone nelle caldaie. Era una piccola nave, e per
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punto nero; ma davvicino una grossa cosa piena di
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lo stesso effetto di una secchiata di acqua fresca
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andai a sedermi in una poltrona. Mi pareva di
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oltremodo lucida, seppure di una lucidità febbrile e un
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Ma parve entrare in una specie di agitazione. Disse
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oppure non si fa». ¶ «Una mascherata in technicolor con
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di Dublino, non senza una sosta per pisciare ad
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le strade fangose di una città del nord, nelle
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la parola, proprio come una serpe che si veda
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grido: «Rheingold» conteneva piuttosto una preghiera che l’ira
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che l’ira di una persona offesa la quale
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Egli capì, finalmente, e una luce di comprensione gli
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sentii che, mio malgrado, una improvvisa commozione mi faceva
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a lungo durata, di una situazione intollerabile; e mi
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soggiorno. Era vuota, ma una rivista aperta in una
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una rivista aperta in una poltrona, alcuni mozziconi di
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accesa dalla quale veniva una sommessa musica di ballo
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a un focolare, ad una sede stabile e tutta
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sul comodino, un libro, una grammatica inglese che da
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quaderno per gli esercizi, una matita, una piccola bottiglia
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gli esercizi, una matita, una piccola bottiglia; nessuna traccia
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ma soprattutto di avere una sua casa, di poter
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signor Riccardo», diceva, «ama una cucina semplice, senza sughi