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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Verga, Nedda, 1874

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
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domestico era per me una figura rettorica, buona per
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un passo. ¶ E in una di coteste peregrinazioni vagabonde
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varannisa? ¶ Son qua; rispose una voce breve dall'angolo
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dove s'era accoccolata una ragazza su di un
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Perché son stanca. ¶ - Cantaci una delle tue belle canzonette
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sta per morire, rispose una delle sue compagne, come
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sbandavano ciarlando tutte in una volta come gazze che
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ma sto a Ravanusa. ¶ Una delle spiritose, la figlioccia
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a Pasqua, e aveva una bella crocetta d'oro
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l'indomani, la è una cosa assai amara, quando
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amara, quando si ha una povera vecchia inferma, là
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l'illuminò tutta. ¶ Era una ragazza bruna, vestita miseramente
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bianchi come avorio, e una certa grossolana avvenenza di
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quali li avrebbe invidiati una regina a quella povera
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fossero sembrati stupidi per una triste e continua rassegnazione
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proprio un passatempo anziché una fatica. È vero bensì
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appena la metà di una buona giornata estiva da
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mia, disse a Nedda una delle sue compagne che
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gli atteggiamenti diversi. Era una buona fattoria quella, e
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è ricco, e ha una coperta di suo, la
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rigagnolo s'impantanava in una pozzanghera dove s'avvoltolavano
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andata a male! mormorò una delle ragazze addentando un
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ad andare a raccogliere una sola di quelle ulive
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che andranno perdute fra una mezz'ora, per accompagnarla
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giorno piuttosto che stare una mezza giornata carponi in
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nessun proprietario ne paga una simile in tutto il
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fermava tutta tremante, come una capretta sbrancata. Un assiolo
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Quando passava dinanzi ad una cappelletta, accanto alla porta
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stringeva il cuore come una fitta improvvisa, e allora
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sua inferma. Inciampò in una scheggia di lava tagliente
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nome in mezzo ad una folla di stranieri. ¶ Infilò
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tranquillamente. ¶ - Ohé! Nedda! gridò una voce nota. ¶ - Sei tu
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consacrare ai suoi poderi. Una triste visita davvero! perché
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Nella giornata seguì anche una mesta funzione; venne il
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quest'ora? ¶ - Vado per una medicina che ha ordinato
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che avea fiorito dentro una pentola fessa, e la
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arancie in ragione di una lira al giorno, senza
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e tirava via sorridendo. ¶ Una sera - aveva spento da
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lume - udì nella viottola una nota voce che cantava
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che imbalsamavano l'aria; una passera petulante e sospettosa
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diede a correre come una cerbiatta innamorata. Janu la
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si mise a canticchiare una canzonetta che non soleva
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pagava, di buon grado, una gran giornata ai contadini
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era per l'aria una calma, un tepore, un
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palpebre. Ad un tratto una corrente d'aria fresca
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pagare il signor curato. ¶ Una sera, mentre filava, udì
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ho perso più di una settimana di lavoro, ed
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legato in fondo ad una calza. ¶ - No, diss'egli
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lo vide allontanarsi senza una lagrima, sebbene le sembrasse
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un'altra strizzatina, come una spugna non spremuta abbastanza
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Janu disteso su di una scala a piuoli, pallido
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Ella diede alla luce una bambina rachitica e stenta
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sangue del suo seno. Una sera d'inverno, sul