Oriana Fallaci, Oltrarno in Alabama, 1965

Rosenbaum si alza, ha una pancetta petulante e invereconda

sa perché è avvenuta una importante riunione all’università

vita / mi ritrovai in una selva oscura… Ecco, a

altre due come quella, una a Chattanooga nel Tennessee

Chattanooga nel Tennessee e una nel Mississippi. È una

una nel Mississippi. È una casa geometrica, di una

una casa geometrica, di una lucidità cartesiana, eppure calda

tua targa appartiene a una città “liberale”; il tuo

un’altra a sinistra, una terza li ha tamponati

Firenze, Alabama: trentamila abitanti, una dozzina di chiese fra

impediscono il sonno, infine una storia di appena centocinquantatré

d’essere giunto a una conclusione e poi, invece

di cui non capimmo una sola parola e io

cui lui non capì una sola parola. Così divertente

c’è mai stata una dimostrazione razziale a Firenze

è tondo, rosa come una mela, si chiama Carl

snack bar in quanto «una farmacia deve essere allegra

e s’è rotto una gamba, c’è Carolyn

è negro, mi spiego? Una volta è venuto qui

pagare. «È venuta in una buona città,» mi dice

assistente che è negro «una città di gente che

goffo, imbarazzato. Ma per una volta, una volta sola

Ma per una volta, una volta sola, che sollievo

sola, che sollievo avere una buona notizia da dare

ritrovavi l’idea di una casa normale, lì dentro

fu duecentocinquanta.» Shirley accende una sigaretta, nervosa. «Li conobbi

mi pare, che fossi una prostituta o qualcosa del

non vai a bere una birra; stai lì una

una birra; stai lì una oretta, parli con la

legno e ci fanno una croce, più o meno

spaventarti un poco fanno una piccola croce. Se vogliono

spaventarti di più fanno una croce più grande, se

annunciare un assassinio fanno una croce grandissima. Poi, quando

prima fiammata, ed era una grandissima croce: Unita diceva

ma a me parve una grandissima croce, ed era

vederla bruciare nel buio. Una croce, non so, una

Una croce, non so, una croce t’hanno insegnato

via, la giustizia è una farsa qui. Te ne

non ne ho. Era una donna piena di ingenuità

grande corpo maturo, era una bambina, piena di fede

piena di fede come una bambina. In fondo è

noi che fummo sempre una nazione di disubbidienti! E

capito ancor meno, ma una cosa l’ho capita