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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Magalotti, Lettere su le terre odorose a monsignor Leone Strozzi, 1705

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
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Spagna l’adora con una maniera di culto superstizioso
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mi riesca di raccapezzare una listra, che ho da
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V. E. Illustriss. con una mia semplicità, che consiste
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V. S. Illustriss. d’una notizia assolutamente non indegna
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Guadalaxara de Indias, d’una vastità, a mio credere
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credersi che ell’abbia una sua sorella maggiore nella
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e non presumere, con una troppo obbligante temerità, che
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un giovane Zuccherini, e una canzone del sig. dottore
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mi riesce lo smuovere una gran penna, e infino
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avere un governo di una Piazza delle meno considerabili
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miei giorni. Di grazia una buona parola per me
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e per affettazione; testimonio una gran parte di questi
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considerarla per distesa da una Dama, è assai, ma
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due tele distinte, in una da dritto e in
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più lungo, tenerli sopra una loggia o una soffitta
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sopra una loggia o una soffitta alla polvere, e
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adattata a incastrare in una piccola intaccatura fatta in
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che servirà benissimo a una ventina. Quattro o cinque
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giuoco, consumerà in tutto una mezza libbra d’acqua
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piedi, che forse sarà una dell’opere di misericordia
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venga a essere come una serie di tutte le
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in uno, disposto sopra una tavola, tutto l’attiraglio
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riuscito di buttar giù una miserabile leggenda. Quanto alle
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a non volere scrivere una pura gazzetta, corre un
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parte, io ne trovo una insuperabile nel metter insieme
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più curioso Italiano, verranno una serva olandese da una
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una serva olandese da una parte e una fregona
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da una parte e una fregona spagnuola dall’altra
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dall’altra a fare una scena di finissima critica
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quello di chi, dando una notizia succinta e generale
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quando mi son trovato una cosa, della quale né
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che in oggi diventa una freddura, colpa della galanteria
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Signina facere condiscentis», vedendosi una catinella ricaduta nel cuocersi
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ridotta più propriamente a una pizza, segno del non
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ho fatto consegnare in una cassettina diretta a V
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questa piccola raccolta, d’una canzona del sig. Abate
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favorita delle sue damigelle una cartera d’ambra per
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Iddio ve lo perdoni. Una disinvolturona di questa sorta
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le proposizioni d’Arrio. Una cassetta di Buccheri in
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eh? M’aspetto che una volta che mi bisogni
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di qualche pianta esotica, una carriuola di stabbio, vi
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l’anno passato a una Dama, che cominciava a
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de’ suoi Buccheri con una possessione, ella non si
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non si sente suscitare una rabbia che l’obblighi
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sopra i Buccheri siano una gran bella cosa, e
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delle bellissime, e siano una spezie di fermento spiritale
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ricevono. A voi pare una gran cosa, che io
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voglio mettervene in considerazione una, che quando non fosse
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un ricordo trovato in una cartuccia, che serviva di
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immaginativa la robustezza d’una simile idea, cominciai a
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tanto che, passando d’una cosa in un’altra
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in fare scrivere in una causa di tanto suo
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e di scrivere a una dama. Mi direte che
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toccato d’acquerelli di una veduta del sacrario de
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quel che importa, d’una fragranza che non ho
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deliquio, non potendo aver una lettera quell’attenzione che
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presto la mostra d’una nuova murrina, che n
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e le averete in una forma così nuova, che
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spropositi in camera vostra, una volta in cento, che
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minchionato, suo danno. ¶ In una selvaccia, che avevo fatto
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costume di scrivere a una dama da cavaliere, e
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giù per la gola, una volta che avevo preso
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preso a trattar con una dama. Lasciatemici un poco
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piglia a scrivere d’una cosa, se non mostra