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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
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branda.» ¶ «Sicuro!… Ma, dimmi una cosa, però non t
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tutti un padre e una madre!» ¶ «Bell’affare, se
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ha fatto? Quella è una povera creatura, sola!… E
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si trasformò in tosse, una tosse che lo soffocò
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voci che gemono, dopo una batteria di ingiurie ai
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passa!”. E ti pare una bella vita questa ? Ma
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essa…» ¶ «Che ha fatto?» ¶ «Una storia… Centomila lire, che
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dice: è stata lei. Una commara della Pizzicatella subito
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madre? Ma ti pare una bella cosa, Michè, questa
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ma fatti capace d’una cosa: al re ci
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vuota.» ¶ «Com’è possibile una cosa simile? Me lo
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faccio ancora capace di una cosa, a noi che
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alla punta; poi tirò una boccata e piegando la
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la testa su di una spalla, mentre aspirava, credette
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potete capire… Vorrei dirvi una cosa.» ¶ «Parla.» ¶ «Però non
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Mastrovincè, io voglio addiventare una persona come si deve
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io faccio parte di una ganga, non so se
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allora non mi spiego una cosa, com’è che
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concluse infine senza dare una risposta al ragazzo. ¶ Michele
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Buonanotte» disse. ¶ «Fammi sapere una cosa» disse allora Mastro
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piacerebbe?… M’è venuta una idea…» ¶ «Pensavo proprio a
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un ricatto, altrove per una testimonianza. ¶ Io, ricordati, non
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sono donn’Elvira! – ammoniva una madre il figlio; e
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Michele, ma insieme anche una condanna per la madre
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del cuore. «Troppo poco, una coltellata, ci voleva» disse
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per la noia. Per una certa stanchezza si è
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pescava, ganasce per freni, una leva, un tenditore, e
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Cariati a Toledo, in una corsa folle, che l
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a vico Teatro Nuovo, una fascina per il fornaio
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sedersi sul predellino di una macchina accanto a Michele
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e allora ne cedeva una metà al fratello. Spezzandolo
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carroccio, come si trascina una sedia scontenta, se n
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dalle maniche rimboccate su una camicia di seta bianca
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luce sul collo aperto una catenella d’oro con
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sacrificare l’oro di una bella corona di denti
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vantarsi di aver conquistata “una amica da proteggere”. ¶ Michele
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da questo lato, vedendo una faccia che non gli
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avere l’onore di una parola?» ¶ «Con me?» ¶ «Propriamente
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Tergendosi le mani ad una matassa di cascami Michele
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della Pizzicatella, che è una commare mia.» ¶ «Dite pure
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mostrarsi troppo brusco ad una persona protetta dalla Pizzicatella
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si era tramutato in una carezza sul suo casco
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voglio vedere se permetterebbe una cosa simile, che i
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se ne stanno da una parte e quelli che
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né un filo né una trave; entrava e usciva
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uno dalla faccia scura, una specie di luciano, come
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se n’era aggiunta una più gravosa di tutte
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si trattava appena di una vanteria, per attribuirsi il
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precipitarsi il silenzio; immaginando una tragedia si gettò a
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lei, che non pareva una vittima, Nannina rivolse il
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atteggia la testa con una coroncina di capelli intorno
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intorno al cranio, porge una mano come a chiedere
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lascia campo libero ad una moglie volitiva. Lo si
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angolo di pentimento come una furia: ¶ «Dammi la cinta
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al Rosario, si faceva una zona di penombra che
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però, ti sei scordata una cosa» disse Ciccillo: «ti
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subito che non era una fregatura! Ormai la gente
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di ritegno davanti ad una ragazza!» ¶ «E vabbe’ la
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non potresti pure mangiare?» ¶ «Una settimana intera mi pare
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la dà la tessera… Una pasta bella solo lei
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Cotenella che ne portava una partita a Roma, a
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davo la colla? È una cosa fina» disse poi
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l’acqua bolle da una parte, prepariamo una bella
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da una parte, prepariamo una bella salsetta aglio e
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al fornello senza dire una parola. Si sentiva sorvegliata
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affrontare con più forza una discussione. Sono troppo preoccupati
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alla ragazza, le pose una mano sulla spalla, e
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A momenti somigliava ad una bambina molto più piccola
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momenti invece somigliava a una donna, molto più grande
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ragazza. Perché quando guardava una bambina, lui era sempre
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selciato; viceversa quando guardava una donna il suo sguardo
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non faceva né l’una cosa né l’altra
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appoggiata alla spalliera di una sedia. «Quando ben bene
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tengo in casa mia una che non so nemmeno
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prese il mento in una mano e si mise
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il passo stanco d’una lunga marcia. «Neh, ma
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vedersi serviti da Nannina; una faccia conosciuta sui Quartieri
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Sì: Nanninella, va bene, una forse della Concordia o
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Cariati, ma doveva essere una pulce, appena ieri… ¶ Nannina
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era salita su di una sedia, alla maestra che
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col suo cappotto da una coperta dell’esercito americano
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Ciccillo si animava in una discussione che Nannina non
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i due ragazzi lasciare una madre piangente su di
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asciugò il sudore con una ciocca del grembiule. ¶ «Voi
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scherzo.» ¶ «Ma è stata una cosa all’improvviso, non
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a fare? C’è una macchina americana ferma e
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diciamo anti-patia, insomma una specie di malattia, una
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una specie di malattia, una sofferenza.» ¶ «Sofferenza; avete detto
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sorriso: «Quando voi prendete una tela in mano, sapete
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potete far fare ad una persona tutto quello che
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lo chiamiamo ipnotismo.» ¶ «Sarà una cosa difficile!» osservò la
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al ritardatario d’infilare una mano, aprire, e chiedere
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R.T.A. con una coperta in grembo, scapezzava
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testa a sciacquabarile tra una spalla e l’altra
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ad addormentarsi! Al massimo una o due parole, seppure
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del letto gli viene una papagna che s’addormenta
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caffè? E guardava come una scema, ci dovete credere
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dovete credere, proprio come una scema.» ¶ «Chissà che le
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preso» disse la Pizzicatela, una conoscente di sopra Cariati
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la raccomandava proprio per una donna di virtù eccezionali
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di zoccola!» Poi, dopo una lunga pausa, riprendeva: «E
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parlava la temuta Pizzicatella, una che dominava il commercio
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Niente, niente, è stata una cosa di passaggio» e
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s’immaginava che era una cosa passeggiera.» ¶ «Grazie, grazie
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sì grosso e affannoso, una pietra, e non rispondeva
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i fari, e fece una lunga marcia indietro, come
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come se parlasse ad una persona presente fra i
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dei testimoni per farsi una sfogata: ¶ «Ogni giorno una
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una sfogata: ¶ «Ogni giorno una storia» cominciò a gridare
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Voi proprio che siete una persona, ora ci vuole
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moglie, mentre questa sollevava una mano e diceva: ¶ «Che
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uno dietro l’altro: una lunga fila nell’ombra
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morire». ¶ Ciccillo le fece una carezza, prolungò la carezza
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moglie per colpire in una volta la sua mollezza
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mangio! Guardalo là, dopo una settimana che è stato
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è avverato. Ma in una maniera forte assai. Non
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miei s’era fatta una luce, insomma, va’, figurati
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andava quella figlia di una zoccola? Con un americano
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chi è?» ¶ «Nannina? È una… Una guagliona di qua
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è?» ¶ «Nannina? È una… Una guagliona di qua attorno
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è messo qua dentro una cosa» e si batté
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se si tratta di una cosa che rimane fuori
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è l’Idea? E una cosa che sta dentro
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sai quanto ci mette? Una fumata di pipa. E
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tenere lei, per fare una bella raccolta, perché ci
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l’intenzione di aprire una sezione sopra i Quartieri
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in mezzo grosso come una corazzata. Come, non riesco
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la moglie del nevaiuolo, una figura maestosa, che si
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chiese al marito. ¶ «E una della nostra idea, è
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della nostra idea, è una figliola della Cafettèra.» ¶ «E
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corde cariche di biancheria, una porticina verniciata di fresco
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girò l’interruttore ed una luce bianca illuminò a
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riuscì a capire. Era una lettera di poche parole
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resto era stampato come una comune circolare. ¶ «Hai visto
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lettere così precise, e una più bella dell’altra
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ci ha a casa una cosa come questa?» ¶ «Nessuno
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potesse uscirne soddisfatta per una settimana. ¶ Ormai quella sfuriata
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non l’assistevano come una volta, perché presto le
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lo spirito che dopo una settimana di solitudine era
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intera famiglia, tutt’in una volta le capitano tra
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deve enumerarli a cinghiate: ¶ «Una vajassa, mi hai ridotta
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eri uomo di maturare una donna come me?» «E
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parola!…» Ogni cinghiata accompagnava una frase: era come il
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prolungamento nell’aria di una fascio di nervi per
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ed ha già posata una mano sulla spalla di
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di farsi strada in una faticosa manovra a marcia
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a sedere su di una sporta di finocchi. Allora
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nella sua Jeep. Accese una sigaretta e mugolò qualcosa
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possibile immaginarsi confusa ad una delle mille creature ingiuriate
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frantumati. Dovunque c’era una lingua d’orina, dovunque
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orina, dovunque pustole di una corrosione, dovunque manifesti vecchi
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aspettano il turno di una mensa o di una
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una mensa o di una cantina, vicino alla posta
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volte si scoprì con una mano sul ginocchio del
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fra due palmizi e una tenda a fasce rosse
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Villa ne era sollevata; una nube verde con un
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e severo, aveva acquistato una profondità d’acqua sotto
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di antilope gialla su una coscia della ragazza che
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testa ed esplodere in una risata: ¶ «Pa» la erre
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Nannina, che capiva alfine una parola. Allora si fece
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fece coraggio, s’infilò una mano nel reggiseno e
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la macchina lanciandola ad una corsa folle. ¶ Conosceva le
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potevo anche morire sotto una bomba senza aver mai
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la fissò sorridente, mugolò una emme su vari toni
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hai capito tutto, solo una parola ti è rimasta
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giù nell’insenatura d’una roccia. Ancora pensoso se
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voltarsi in burrasca, come una tela grigia palpitava tra
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al richiamo, mugolò ancora una emme, prolungandola per tutta
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la via di Villanova, una strada che Nannina, ragazza
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e cominciò a cantare una canzonetta che finiva con
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abbaiare più disperatamente. ¶ Sapere una parola d’inglese! Saper
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naso, come se facesse una grazia a guardare quell
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rassegnata. ¶ Il non conoscere una sola parola d’inglese
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contegno dell’americano. Tentare una schermaglia era puerile, perché
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la Jeep saliva per una tortuosa via, solitaria, fra
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D.D.T. e una data. Variava la data
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al filo. Davanti ad una forra, con un po
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mensa era già apparecchiata: una serie di scatolette e
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su di un fornello: una serie di barattoli di
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era parso vaiolo in una luce, ora pareva un
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fronte; il naso con una lieve curva si pronunciava
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capelli si aprivano in una macchia corvina sul letto
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luce, dare dell’uomo una immagine di forza e
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toccò la fronte, scottava, una bestia colpita, e metteva
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per forza doveva gelarsi. Una ventata dev’essere passata
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In quel gesto udì una parola, una strana parola
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gesto udì una parola, una strana parola, inglese, già
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trovò davanti inginocchiato. Agitava una mano, abbacinato, e tremava
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cominciò a frugare con una mano fredda indosso a
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e senti nel profondo una materna pietà per quel
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ansimava, accasciata su di una sedia e faceva “là
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e si voltava come una che sta dormendo. Ne
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sulla sua minuscola scrivania. ¶ Una voce emerse allora nell
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vide nei cenci di una bambina piagnucolosa presso un
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rifugio antiaereo ad offrire una candela ai passanti distratti
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avuta durante i bombardamenti una comodità come questa! È
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canottiera Nannina vide luccicare una catenina d’oro con
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disse Nannina «posso dire una parola?» ¶ «Anche due se
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non poteva essere che una sciabola dei Savoia d
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elsa che non basta una mano a nascondere. L
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U.S. Army, come una sovrapposizione di immagini fotografiche
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ci dovete stare attenta, una breve malattia, ma camperete
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della ragazza sempre agitandole una mano sul capo e
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il caffè.» ¶ Le posò una mano sulla spalla e
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1949
l’acquaiuolo che faceva una macchia d’acetilene fra
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udiva: «Ci fosse ancora una tazza di caffè?» subito
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zucchero, niente zucchero, appena una riscaldatina, ben bollente a
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tazze di caffè spingendo una mano dal focolare sino
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1949
di pioggia tesi ad una fune tra il robinetto
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1949
di pelle come se una invisibile mosca lo vellicasse
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1949
a pizzico, come reggendo una tazza di caffè: «Ce
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pastrano nuovo ricavato da una coperta americana. ¶ «E allora
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vo. Lo mettete sotto una campana di vetro… Quella
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le persone. E ditemi una cosa, professò, voi potete
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1949
quella ragazza, quella è una mi mi mi miniera
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1949
vista la croce di una lira dalle mani tue
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settemila, e le mille una volta sì e una
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una volta sì e una volta no?… Che d
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Elvira mentre si dava una sciacquata al viso. ¶ «Fate
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1949
don Luigi ci ha una bell’età?» ¶ «Ma dice
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1949
storto e chi morto una tessera ce l’hanno
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1949
fondi di caffè da una bacinella nella caffettiera: «E
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madre «questa è proprio una sentenza per tuo fratello
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1949
approfitta, mammà ti fa una bella caldaia d’acqua
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1949
un sogno.» E bevve una lunga sorsata di caffè
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1949
uno quando pensa ad una ragazza come Nannina vede
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1949
Vi pare a voi una bella cosa che un
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1949
loro, anche loro… Tutt’una razza. Traditori. E voi
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1949
e onore ma tiene una parola sola. Signori e
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1949
era sempre un fasto, una gloria, era una tradizione
231
1949
fasto, una gloria, era una tradizione, insomma qualche cosa
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1949
altro, repubblicani!» scoppiò in una risata. «Mi fanno proprio
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1949
i manifesti?» ¶ «Ma a una che conoscete da tanto
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1949
strinse al seno come una colomba da cullare. Lo
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1949
l’anca e con una mano d’aria ne
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1949
onda dei fianchi imponeva una misura, fissava un limite
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1949
nero, dal fondo di una nera bottega di nichelatore
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1949
di Nannina, ma è una donna ormai contaminata e
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1949
lascerebbe andare Nannina se una maestosa figura non le
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1949
S’è precipitata da una Jeep, che s’arrampicava
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1949
hanno una M. e una P. sulla fronte.» ¶ «Un
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1949
coi fiocchi. È proprio una bella gente… Un poco
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1949
sai che questa è una casa onorata?» ¶ «E che
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1949
sguardo sulla strada «se una donna vuol fare il
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1949
malasorte… Ma ora dimmi una cosa, se Carmilina ti
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1949
Ciccillo venisse a sapere una cosa che non sta
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1949
me non dev’essere una cosa sporca.» ¶ «Per te
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1949
poi ti sei fatta una ragazza ormai» soggiunse investendola
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1949
Elvì, la miseria è una brutta bestia!» ¶ «Alla tua
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a che son ridotta. Una vajassa. Eppure una mette
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1949
ridotta. Una vajassa. Eppure una mette la testa sotto
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1949
disse. «Si può avere una tazza di caffè come
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1949
ve le fumate in una giornata centottantaquattro sigarette! Sono
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1949
vi permettete di fare una mossa simile? E be
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1949
che avviene poi è una apoteosi in bianco, ultima
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1949
le importava granché. Con una propria figlia sarebbe stata
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1949
disse Elvira, accennando con una mano all’aria tremula
258
1949
ha la croce di una lira è uno che
259
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e anche quando dice una cosa sporca, ci ha
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1949
a piedi del letto… Una mossa, vedi, e quel
261
1949
ed ecco che anche una madre può smarrirsi e
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1949
conservarvi il calore di una zuppa di fagioli che
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1949
si ripeteva sicuro tra una pozza e l’altra
264
1949
di carminio correvano da una brigata all’altra e
265
1949
appollaiato nell’ombra d’una scala con un cartello
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1949
ultima discesa, si accendeva una sigaretta che fumava tenendo
267
1949
lo aveva sentito parlare una volta diceva che era
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1949
addosso quel Joe, con una cannonata perfetta. ¶ Un castigo
269
1949
due funi per reggere una pertica; aggiustava radio, mestiere
270
1949
più facile ora trovare una radio guasta che una
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1949
una radio guasta che una pelliccia da tingere e
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1949
Parenti trattenendo Nannina per una spalla. «E perché te
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1949
te ne scappi?» ¶ «Tenete una mano nera che fa
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1949
Parenti. ¶ In quell’attimo una bottiglia precipitò fracassandosi al
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1949
ragazza. Qualche Joe da una finestra. ¶ «Neh, fetienti!» gridò
276
1949
gridò Parenti e fece una tonda carezza, che pareva
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turno seduti attorno ad una tavola rotonda, e infine
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improvviso si snodò in una parola: ¶ «Nanninè!» ¶ Si voltò
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e vi sbrigate» disse una donnetta seduta al centro
280
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Avete fatto trenta, e una trentuna e non ci
281
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la stessa cosa» intervenne una donna in lutto, seduta
282
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dava sul cortile. Aveva una massa di capelli biondi
283
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Si alzò il vecchietto. ¶ Una bavetta di luce si
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cammino al cliente, e una lustrata d’oro cadde
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quando non c’è una base? Capirei, ha fatto
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sempre più distanti l’una dall’altra per lo
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nel buio, per cogliere una farfalla di luce che
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esausta sul tavolo. Era una lampada portatile, di quelle
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catenella d’oro con una placchetta ovale come ne
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Foria e del Reclusorio. Una grande mano domina dal
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domina dal suo balcone, una mano gialla attraversata da
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per lo scoppio di una bomba nella guerra passata
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degli attacchi austriaci. Sicché una granata dovette approfittare del
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capitano medico gli poggiò una mano sulla fronte come
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fronte come a denunciare una febbre da delirio e
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vedendovi passare ho veduto una cosa e voglio dirvela
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ho visto che fra una decina d’anni sarete
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indovino?» ¶ «Pressappoco, Maestà.» ¶ «Dategli una licenza oltre la convalescenza
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lamentò; ma gli rimase una segreta ferita nel cuore
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Quello, che figurava in una sbiadita stampa attraversata da
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sbiadita stampa attraversata da una firma angolosa sulla parete
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di vicolo, su di una tabella attaccata ad un
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o inchiodata al muro, una leggenda impediva il passo
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se le gambe aspettassero una parola ben pronunciata in
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un rutto alcolico che una sola parola ben pronunciata
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di Partenope scendendo da una gradinata all’altra senza
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ne ridevano. Riuniti in una cantina di Vico Lungo
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te ne sarai fatta una pancia di questa roba
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il primo anello di una lunga catena e che
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assunsero come inserviente in una mensa del porto. Il
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qualche cosa, e dargliene una in compenso; si ritrovò
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durata, perché venne scoperto una sera travestito da Joe
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vicolo all’altro in una lontananza d’acqua e
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ritinte. Tutti avevano almeno una coperta dal sarto o
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fatta a quindici anni, una sottoveste nera di dubbia
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cervello; attraversò Toledo come una furia sfidando i freni
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la vita. Convinto d’una carezza il seno s
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pare proprio che è una coperta americana.» ¶ «Dite la
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si nota che era una coperta americana…» ¶ «Zitto che
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avvicinava inesorabile. Munito di una boccetta di idrosolfito ne
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porgendole un taccuino e una matita che s’era
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Casa mia?» ripeté battendosi una mano sul petto. ¶ «Ya
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l’americano le poggiò una mano sulla spalla. ¶ Nannina
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capire, perché non possedendo una casa le era difficile
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varcava la soglia o una Qualchecosa le capitava fra
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alla parrocchia a fare una visitina alle parole di
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il vicolo e da una parte Satana e da
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parte Satana e da una parte Nostro Signore. Che
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che te ne riscaldo una bella tazza» disse Elvira
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lasciarsi cadere su di una sedia. Ma nel momento
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niente mi fai prendere una paura di questa fatta
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me… Pure col cervello una si rimbambisce» disse Nannina
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chiromante le aveva detto: “Una lettera – Un soldato – Un
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ragazza non rientri in una delle tre previsioni? ¶ «Non
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ed io sto come una vrenzolosa». ¶ «Un soldato?» chiese
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Papà perché ci hanno una M. e una P
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I ¶ Ne è rimasta una all’angolo del vico
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abitatore dei Quartieri, se una stessa sorte non possa
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angolo, per salutare con una riverenza in cui mette
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le ore lente tra una spalla e l’altra
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il guardiano vi cerca una comoda positura facendola gemere
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coscia del pantalone sembra una mortadella. Mastrovincenzo si accarezza
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gangrenosa. ¶ «Pare impossibile.» ¶ «È una cosa che mi fa
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stata lasciata nei Quartieri: una gamba in meno che
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uno scrupolo, e fece una carezza alla cassettina contenente
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il troncone e fece una dolorosa capannella alle coltri
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pure verniciata. Ci sta una meraviglia, un bijú. La
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così bene, come di una cosa veramente sua. Fissò
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non ci camminavate da una diecina d’anni… L
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di fronte qualcuno apre una serie di finestre al
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polmonaio ogni sabato, come una volta i gatti abbandonano
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i gatti abbandonano per una giornata i verdi trinceroni
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del sabato accende di una luce più viva. ¶ Ciccillo
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Ciccillo ha incominciato con una mescita di caffè clandestina
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gelatiera per i sorbetti, una espressi a quattro becchi
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espressi a quattro becchi, una radio a forma di
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a forma di littorina, una vetrinola aerodinamica che sporge
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sue paste sospese in una velenosa luce verdognola. Qui
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di salire si accende una sigaretta, lascia un gomitolo
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di guida. ¶ «Ci hanno una puzza addosso che non
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la rende irreale, come una Sant’Anna sotto una
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una Sant’Anna sotto una campana di vetro. Somiglia
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è orgoglioso come d’una macchina che funziona bene
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ed è già calvo. Una coroncina di capelli intorno
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sotto il bancone, prende una bottiglia, infila nel collo
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sostegno della sua espressi. Una spolverata di zucchero, una
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Una spolverata di zucchero, una frustata di vapore e
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rimontare, il quadro di una Aprilia fracassato in un
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partenza ha lasciato come una nube sospesa sui vichi
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III ¶ Il sabato accende una nuova luce sulla miseria
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in cui era appena una mescita clandestina, quando c
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fatte a quindici; pareva una nana, una storpia, nessuno
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quindici; pareva una nana, una storpia, nessuno s’accorgeva
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in un punto come una ferita che richiama tutto
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e di manico…» È una vanteria. Lo sa Nannina
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la chicchera colma di una schiuma ocra sul piattino
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e Nannina si scambiano una lunga occhiata. Non basta
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che il professore ha una potenza speciale per vedere
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a interessare.» ¶ «E stata una combinazione. Si parlava di
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magari» e per gettare una nuova manata di fuoco
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e cavando dalla tasca una manciata di soldi soggiunge
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domattina all’alba in una Cadillac o in una
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una Cadillac o in una Jeep con la stessa
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due al polso destro una catenella d’oro con
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Gesù, aspettate, ecco, come una specie di Gesucristo in
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imprese magiche: o dire una bugia da atterrare la
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a farsi battere da una semplice dilettante che esagerava
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faceva accompagnare dovunque da una grossa “Austin” guidata da
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e più raccolto “dove una può concentrare meglio l
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Arcangelo biondo, dondolando con una mano un sacco Air
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più un’automobile, più una villa a mare, e
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anche vivere discretamente per una diecina d’anni.» ¶ «Salute
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Arricchire, ora è esagerato… Una mezza cosa» aveva risposto
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i vostri ragazzi!» era una voce nuova per i
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nuova per i vicoli, una voce da dopoguerra, sbrigativa
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don Giosuè avesse risposto una terza ombra si era
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attraversavano la Speranzella come una terra promessa; e quest
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sue persiane: «Persia… ane una buo… ona pe…er
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Gesù, e questa è una pazzia!» Poi, schiacciandosi con
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pazzia!» Poi, schiacciandosi con una mano lo stomaco prominente
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quei soldi era per una ragione precisa, perché la
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del re? Quella è una bestia, signor Me’, non
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settimana, in cima ad una faticosa astinenza, con i
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scicco assai. Ora figuratevi una cosa: S. Antonio non
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del naso consumato da una mano di febbre. Don
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Tremendina, alto, cereo, come una statua di carta, faceva
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riprendeva don Tremendina, dando una virata al suo naso
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se ne tornavano su una goletta, voglio dire i
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don Tremendina, appena con una lieve dissolvenza di linguaggio
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anima che inquieta cerca una via d’uscita per
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bene prima di pronunciare una parola che suonasse di
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Le pareva impossibile che una ragazza, avendo provato quel
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devi fare? Devi fare una corsa svelta svelta da
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petto curvo, poi tese una mano verso l’interno
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sempre a pensa’ a una cosa, voi?… Come si
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Borsalino in testa e una canna d’India fra
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molto sfarzo, mostrando in una sola volta la mobilia
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teh, quant’è leggero, una penna!» disse poi, appendendo
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appendendo il copricapo ad una mano che Nannina si
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il ragazzo mangiavano ad una stessa scodella posata su
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scodella posata su di una sedia di paglia, nera
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accogliere. Ci fu così una stretta di mano, gesto
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stato da dire ad una Nanninella nuora? Che? Eppure
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ciuccio del Chiromante, ecco una specie del signor Mele
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America ci viene sopra una corazzata, con la bandiera
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Ma dovendo ripetere ad una comare la notizia, ne
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a se stessa come una pazza; per non ammettere
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non ci credo» cominciò una comare. ¶ La Cafettèra non
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che fosse cioè tutta una manovra dei traditori comunisti
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occhi in lagrime ad una ciocca del grembiule, poi
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nominata sui Quartieri come una cosa sinistra. Allora intervenne
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e lo sa» intervenne una comare in difesa della
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quasi per lasciar passare una persona sopraggiunta. ¶ «Lasciatela guardà
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sopraggiunta. ¶ «Lasciatela guardà» fece una. ¶ «Un poco più indietro
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mentre stava per accendersi una sigaretta rimase col cerino
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Quella cosa là?» fece una, come se volesse compiacere
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se volesse compiacere a una demente. ¶ «Eh, proprio, non
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Già, è vero», fece una. ¶ «È verità di Dio
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Calmatevi donn’Elví», disse una col battipanni e la
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ve lo ricordate?» gridò una comare alla suocera sorda
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sempre più piccola, come una pupattolina che parla e
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a metà; e dovunque una radio dal mobile lucente
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v’arrabbiate!… Che qua una volta si campa!» ¶ Non
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salutava dal nero di una bottega essa sorrideva al
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quetata, per lasciare ad una sola voce di coprire
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poteva almeno sperare in una burrasca poliziesca; e si
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era da qualche anno: una signora matura di sguardo
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Al balcone centrale, tra una fiorita di rose rosse
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appesantisse le parole aggiungendovi una rabbiosa raucedine, gli argomenti
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gentilezza e di perdono. ¶ Una trafittura al cuore gli
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in cui si vedeva una borghese fotografia del giovine
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parlare di socialismo fra una maggioranza di diseredati che
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di democrazia socialistica fra una moltitudine che sconosce ancora
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tale diritto emana, parve una beffa. Sono cose che
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fischio, un “calma-calma”, una rauca scarica negli altoparlanti
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si fece solecchio con una mano, sgomenta alla vista
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aveva vedute tante in una volta, e ricordandosi di
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volta, e ricordandosi di una sera al S. Carlo
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voleva qualcosa da lei, una promessa, un incitamento, per
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attimo stesso in cui una voce esile, nuda: ¶ «Saluto
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colonna. ¶ Apriva il corteo una duplice fila di bambini
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da prima comunione, con una coccarda sul braccio destro
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sul braccio destro e una bandierina tricolore nella sinistra
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angelo aveva volato da una casa all’altra, e
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avvolta intorno all’asticella. Una vergogna mai provata gli
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La sua coscienza era una cera eternamente liquida, non
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le suggestive note di una canzone popolare che si
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la placò. Ed ecco una voce irrompere dalle ugole
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della repubblica come di una bella fanciulla tornata a
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riconobbe subito e tese una mano nel saluto, ma
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era già conclusa. Bastò una voce; bastò che una
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una voce; bastò che una voce, vera o menzognera
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la Voce rappresentata da una ragazza macilenta con un
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non mi stai dicendo una bugia» disse donn’Elvira
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tenue filo di speranza, una ragnatela appena, le solleticò
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sopra uno sguardo: ¶ «Cerchiamo una certa Anna Derosa.» ¶ «E
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sempre la bocca quant’una sporta?» ¶ «Non cercate di
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ce l’ha avuta una storia con gli americani
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la temono sempre come una donna che esce dal
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E quando posso fare una buona azione, non mi
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fare, da fare, è una parola greca!» ¶ «Perché, coma
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piegando la testa con una farfallina di luce negli
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la dovrebbero arrestare?» domandò una che abitava a porta
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vedere l’abilità di una donna, e insistè: «Dove
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La Cafettèra sospirò, senti una trafittura, era sbiancata. ¶ «Non
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trafittura, era sbiancata. ¶ «Non una parola!» disse, illudendosi di
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che avevano approfittato di una sosta del corteo davanti
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tosta», disse, e allungò una mano. In un secondo
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la monarchia… Mi sembri una pazza!» ¶ «Che c’entra
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scordare che noi volevamo una femmina al posto di
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prima di poter spiccicare una parola: ¶ «E tu» disse
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suo, da dirsi con una gran risata: «Senti a
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sonnecchiare sulla sedia, tra una spalla e l’altra
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fra le dita stringeva una sigaretta che nel buio
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te l’immaginavi, tu, una cosa simile? Un fiore
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A me mi pare una cosa che non sta
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turbava tanto il ragazzo. «Una può essere vergine, dici
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me com’è possibile una cosa del genere?» ¶ «Che
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E allora che è: una benedizione di Dio?.» ¶ «Che
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ha trasmessa a lei. Una volta che si è